Super-sistema solare sta nascendo intorno alla stella TW Hydrae
Ovunque sistemi planetari già formati o in formazione. Si credeva fossero l'eccezione, e invece sono la regola. Contribuisce ad arricchire il quadro la scoperta di un massiccio disco proto-planetario osservato con il telescopio spaziale europeo per l’infrarosso “Herschel” intorno alla stella TW Hydrae (disegno).
Si tratta di una nube di idrogeno molecolare la cui consistenza è stata stimata tracciando il deuterio, isotopo pesante dell’idrogeno. La massa del disco proto-planetario di TW Hydrae risulta pari a 50 volte quella di Giove. Si tratta di una entità che gli astronomi considerano parecchie volte più grande rispetto al disco proto-planetario dal quale si è formato il Sistema solare. Ciò fa pensare che intorno a parecchie stelle esistano sistemi planetari molto più ricchi e complessi del nostro. Attualmente si conoscono circa 50 dischi proto-planetari. Stimarne la massa è molto difficile ma sembra che quello di TW Hydrae sia il più massiccio finora scoperto. L’annuncio è comparso sulla rivista “Nature” del 31 gennaio. Il capo del gruppo di ricercatori è Edwin Bergin dell’Università del Michigan (Usa). Nel disco di TW Hydrae, che è una stella giovane, di circa 10 milioni di anni, oltre all’idrogeno molecolare è stato possibile rilevare tracce di monossido di carbonio e polveri.
Si tratta di una nube di idrogeno molecolare la cui consistenza è stata stimata tracciando il deuterio, isotopo pesante dell’idrogeno. La massa del disco proto-planetario di TW Hydrae risulta pari a 50 volte quella di Giove. Si tratta di una entità che gli astronomi considerano parecchie volte più grande rispetto al disco proto-planetario dal quale si è formato il Sistema solare. Ciò fa pensare che intorno a parecchie stelle esistano sistemi planetari molto più ricchi e complessi del nostro. Attualmente si conoscono circa 50 dischi proto-planetari. Stimarne la massa è molto difficile ma sembra che quello di TW Hydrae sia il più massiccio finora scoperto. L’annuncio è comparso sulla rivista “Nature” del 31 gennaio. Il capo del gruppo di ricercatori è Edwin Bergin dell’Università del Michigan (Usa). Nel disco di TW Hydrae, che è una stella giovane, di circa 10 milioni di anni, oltre all’idrogeno molecolare è stato possibile rilevare tracce di monossido di carbonio e polveri.
Altre informazioni:
http://sci.esa.int/science-e/www/object/index.cfm?fobjectid=51324
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