Ugo Mattei: perché non ti fanno più togliere la batteria dallo smartphone (e molto altro)

Intervento di Ugo Mattei, giurista e professore di Diritto Internazionale e Comparato alla California University e docente di Diritto Privato all’Università di Torino.
Costituzione, Comunità e Diritti – Torino, 19 novembre 2017 
(Il video alla fine dell'articolo)

Negli ultimi tre o quattro anni sono stati installati, soltanto nella parte occidentale del mondo, quindi nel nord globale, circa un miliardo e quattrocentomila sensori per l’internet delle cose. Gran parte dei quali sono costruiti nei muri delle case, nei nuovi televisori – in tutti gli apparecchi elettronici che comperiamo – e nelle automobili. Parte di questi sensori, che sono invece fissi, sono inseriti negli spazi pubblici e sono quelli con i quali i nostri meccanismi elettronici si collegano senza che noi lo sappiamo.

Queste cose vengono chiamate “Smart“, nel senso che noi sentiamo parlare costantemente di “Smart City“, “Smart Card” eccetera. Tutte le volte in cui si sente la parola “Smart” io penso sempre che gli “Smart” siano loro e i cretini siamo noi. Qui la situazione sta diventando davvero molto preoccupante, soprattutto alla luce di quello che è stato detto adesso. C’è in costruzione un gigantesco dispositivo (e qui proprio la parola “Dispositivo” studiata da Foucault è direttamente utilizzabile per parlare dei dispositivi elettronici che noi compriamo). Un gigantesco dispositivo di controllo sociale di tutti quanti, che viene ovviamente sperimentato per fare un passo in avanti in modo da rendere in qualche modo l’umanità coerente con la nuova frontiera...


5 commenti:

Farouq ha detto...

Basta avvolgere il telefonino con la pellicola di alluminio e già non riceve ne trasmette segnali
Si può anche oscurare le due telecamere del telefonino con adesivi, per chi tiene alla privacy, per il microfono ci sto pensando ad un interruttore esterno, se mi vogliono conoscere mi devono incontrare di persona

A breve cambierò il mio con uno senza sensori e telecamera, un telefono solo per telefonare, prima che spariscano dal mercato

Anonimo ha detto...

non si capisce dove vuole arrivare...passa di palo in frasca....non riesco a seguirlo....forse mi sono rincretinito...qualcuno mi può spiegare?l'internet "delle cose".....'''???

Anonimo ha detto...

Intanto il primo punto su cui riflettere è il fatto che a parlare non sia un "complottista" qualunque ma un professore universitario.
Questa tecnologia fà paura, chi possiede questi smartphon è già come se fosse chippato, personalmente sto valutando se ritornare al vecchio nokia 3310, finchè funziona.

Anonimo ha detto...

1984

Segnodicontraddizione ha detto...

neppure se lo sfasci proteggi la tua privacy. tech-gleba. - Paolo Barnard
www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1954
NEPPURE SE LO SFASCI PROTEGGI LA TUA PRIVACY. TECH-GLEBA. Giusto per quelli che non lo sanno, il dettaglio è considerevole, è un tragico paradigma davvero. Allora, siamo tutti spiati dai nostri cellulari, tablet e fra poco dagli schermi Tv e dai Drones. ...

 


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