Trovato morto il direttore di Wikileaks

La scia di morti di Hillary si allunga di continuo: il direttore di Wikileaks e mentore di Assange, Gavin MacFadyen, trovato morto! Hillary

non ha pietà! Con l’ultima vittima della crudele ambizione presidenziale, la scia di morti dei Clinton si allunga. Il direttore di Wikileaks e suo maggiore nemico dopo Trump, viene trovato morto oggi!


Secondo RT: Il direttore di Wikileaks e fondatore del Centro del giornalismo investigativo Gavin MacFadyen è morto a 76 anni La causa della morte è ancora ignota. I suoi “compagni d’armi” sono accorsi online per le condoglianze, tra cui il co-fondatore di WikiLeaks Julian Assange. “Siamo estremamente tristi di annunciare la morte di Gavin MacFadyen, fondatore, direttore e faro del CIJ”, ha scritto il team del Centro per il giornalismo investigativo su Twitter. MacFadyen era un giornalista investigativo e regista d’avanguardia che nel 2003 fondò il Centro per il giornalismo investigativo (CIJ), un’organizzazione che ha contribuito a svelare diversi fatti importanti e a formare numerosi importanti giornalisti. Era mentore e amico del famoso informatore e co-fondatore di WikiLeaks Julian Assange, così come direttore della pubblicazione. Rendendo omaggio al direttore, Wikileaks ha pubblicato un post su Twitter dicendo che MacFadyen “ora prende a pugni e lotta con Dio“. Il post è firmato “JA”, indicando che la frase è scritta direttamente da Julian Assange, come sostiene WikiLeaks che, nonostante all’informatore sia negata la connessione internet presso l’ambasciata ecuadoriana da una settimana, ha potuto contattarli ed è “ancora al comando completo“. Il team del CIJ ha anche pubblicato un indirizzo della moglie di MacFadyen e membro delDefense Fund di Julian Assange, Susan Benn, che ha descritto il marito come una “persona dalla grande vitalità”, con gratitudine e rispetto. “Era il modello di ciò che un giornalista dovrebbe essere… Ha guidato la creazione in un paesaggio giornalistico che ha irrevocabilmente sbarrato indagini etiche ed incisive. Gavin ha lavorato instancabilmente per costringere il potere a dare conto. In vita ha vissuto completamente in sintonia con i principi che teneva cari come giornalista ed educatore, confortando gli afflitti e affliggendo i conformi“, ha scritto Benn. Raccontando i successi del marito, ha detto di aver prodotto e diretto più di 50 documentari investigativi su Paesi e problemi diversi e molteplici. Osservava anche che fu bandito dal Sud Africa dell’apartheid e dall’Unione Sovietica per le sue indagini, e fu anche attaccato dai neo-nazisti inglesi. Nella sua carriera MacFadyen illuminò temi come lavoro minorile, inquinamento, tortura dei prigionieri politici, neo-nazisti inglesi, infortuni sul lavoro nel Regno Unito, gli omicidi dei Contras in Nicaragua, CIA, pirateria marittima, frodi elettorali in Sud America, miniere sudafricane, e molto altro. Ha lavorato a programmi televisivi investigativi per Frontline della PBS, World in Action della Granada Television, Fine Cut della BBC, Panorama, The Money Programme e 24 ore, così come per Dispatches di Channel 4. La causa della morte di MacFadyen non è stata ancora resa pubblica. Nel primo post, la moglie Susan aveva scritto che era morto per “una breve malattia”, ma è stato rimosso.

Andrà in prigione per tutti questi omicidi nel mondo! Non permettiamo a questa persona crudele di diventare presidente degli Stati Uniti!…




Wikileaks svela i piani che denunciano il consigliere di Clinton Benenson

Sputnik 24/10/2016




Wikileaks annunciava l’imminente rilascio di materiali sul capo della campagna elettorale presidenziale della candidata democratica Hillary Clinton, Joel Benenson. Il 23 ottobre, il sito avvertiva Benenson tramite Twitter che aveva preparato una “sorpresa” per lui. Su “This Week” dell’ABC, lo stesso giorno, Benenson affermava che molti messaggi di posta elettronica pubblicati su Wikileaks “non erano autentici” e ha ripetuto il ritornello preferito dei sostenitori di Clinton, sui russi responsabili dell’hackeraggio. Non specificava quali e-mail non erano “autentiche”, né dato alcuna prova che la Russia s'”ingerisce nelle elezioni degli Stati Uniti”. L’avvertimento di Wikileaks viene dopo che il sito aveva anche avvisato il candidato vicepresidenziale Tim Kaine e il capo del Comitato Nazionale Democratico Donna Brazile, il 21 ottobre, utilizzando lo stesso linguaggio della “sorpresa”. Il sito ripeteva la minaccia di diffondere informazioni su Tim Kaine in un tweet, diretto anche a “Meet the Press” della NBC.

A “Meet the Press“, Kaine citava una e-mail delle tante di John Podesta violate, che lo riguardava, a quanto pare diceva che a Kaine era stato notificato un vizio per la nomina vicepresidenziale nel 2015. Kaine affermava che l’e-mail era “totalmente sbagliata”. In un’intervista all’Associated Press, Kaine commentava le accuse di Wikileaksdicendo di “essere un uomo normale” che non ha nulla di cui essere “eccessivamente imbarazzato“. Wikileaks è impigliata da pessime notizie, in particolare dalla decisione dall’ambasciata ecuadoriana a Londra di togliere la connessione internet a Julian Assange, così come la morte del mentore di Wikileaks Gavin MacFadyen.





1 commento:

Anonimo ha detto...

Al giorno d'oggi non si può neanche più morire circondato dagli affetti dei parenti, che ci ricamano sopra i complotti assurdi!!Eppure il comando centrale di wikileaks e Julian assange hanno esplicitamente detto che:"è morto per una malattia non rara, piuttosto che per un misterioso omicidio"!Di gente che a 74 anni muore di cancro ce ne stanno migliaia al giorno nel mondo, lui stava male da un bel pò ed è morto in ospedale circondato dai parenti!Il comitato e la piattaforma di wikileaks hanno espresso il loro cordoglio per la morte a causa del tumore anche sui loro siti, mi sembra assolutamente fuori luogo che sia stata fatta girare la voce falsa di una uccisione programmata, era mesi che stava in ospedale!infatti nessuno di wikileaks, tanto meno Julian Assange ha parlato di assassinio, anzi hanno smentito le voci definendole dolorose, false e fuoriluogo. Tanti saluti.

 


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