Già 116 anni fa c’era la visione di un mondo con l’energia pulita e
libera o free energy, gratuita da non misurare con un contatore per poi
mandare una bolletta da pagare a ogni singolo cittadino. In questa
visione era
contemplata la libertà dal giogo delle multinazionali, un
nuovo modo di vivere in un mondo moderno con l’energia fornita
liberamente da Madre Terra.
L’oligarchia economica di allora, sostanzialmente la stessa di
adesso, non volle assolutamente rinunciare ai suoi stratosferici
profitti che provenivano dall’imporre ad ogni cittadino di pagare una
quota per cucinare, illuminare la sua casa, scaldarsi, lavarsi,
viaggiare, in definitiva per vivere nel mondo civilizzato.
Per mantenere il suo strapotere non esitò ad impiegare ogni mezzo
per screditare, annientare economicamente e moralmente l’uomo che
costituiva una reale minaccia per i suoi profitti indiscriminati, anche
se quello stesso uomo avrebbe potuto rendere il mondo di allora assai
migliore e anche per tutte le generazioni a venire.
Quell’uomo è il genio Nikola Tesla, che brevettò invenzioni che
hanno comunque cambiato il mondo e morì solo e in miseria in una stanza
di albergo. Molte delle sue invenzioni stanno riemergendo e sono in
grado di migliorare ulteriormente la tecnologia del nostro tempo.
Nikola Tesla è stato un fisico, inventore e ingegnere serbo
naturalizzato statunitense nel 1891, nato a Smilijan il 10 Luglio del
1856 e morto a New York il 7 Gennaio del 1943.
è conosciuto soprattutto per il suo rivoluzionario lavoro e i suoi
numerosi contributi nel campo dell’elettromagnetismo tra la fine
dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
I suoi brevetti e il suo lavoro teorico formano la base del moderno
sistema elettrico a corrente alternata (CA), compresa la distribuzione
elettrica polifase e i motori a corrente alternata, con i quali ha
contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale.
Negli Stati Uniti Tesla fu tra gli scienziati e inventori più
famosi, anche nella cultura popolare. Dopo la sua dimostrazione di
comunicazione senza fili (radio) nel 1893, e dopo essere stato il
vincitore della cosiddetta “guerra delle correnti” insieme a George
Westinghouse contro Thomas Alva Edison, fu riconosciuto come uno dei più
grandi ingegneri elettrici statunitensi. Molti dei suoi primi studi si
rivelarono anticipatori della moderna ingegneria elettrica e diverse sue
invenzioni rappresentarono importanti innovazioni.
Le scoperte di Tesla furono realmente rivoluzionarie per l’epoca e
incredibilmente moderne. Alcune di esse avrebbero, se realizzate,
cambiato completamente il volto del mondo garantendo energia pulita e
gratuitamente a tutta l’umanità già oltre un secolo fa, risolvendo molti
dei problemi ambientali e di accesso alle risorse a cui assistiamo
oggi.
In che modo? Sfruttando l’etere come fonte e veicolo di energia.
Significativo l’episodio descritto dall’articolo tratto dal numero
di Maggio-Giugno di Nexus Gold del 2005 firmato da Igor Spajic.
La città di Buffalo, nel nord dello stato di New York negli USA, fu
silenziosa testimone di un fatto straordinario nel corso di una
settimana durante l’estate del 1931. Nonostante la depressione economica
avesse compromesso la produzione e i commerci, la città nondimeno
rimaneva una fucina di attività. Un giorno, tra le migliaia di veicoli
che ne percorrevano le vie, una lussuosa automobile si fermò accanto, al
marciapiede presso il semaforo di un incrocio. Un passante notò come si
trattasse di una berlina Pierce-Arrow ultimo modello, coi fari che
s’integravano con grazia nei parafanghi nel tipico stile di questa
marca. Quello che caratterizzava l’auto in quella fredda giornata estiva
era l’assoluta assenza di emissione di vapore o fumi dal tubo di
scarico. Il passante si avvicinò al guidatore e attraverso il finestrino
aperto commentò l’assenza di fumi dallo scarico. Il guidatore ringraziò
il passante per i complimenti sottolineando che era così perché
l’automobile “non aveva motore”.
Questa dichiarazione non è stravagante o maliziosa come potrebbe
sembrare. C’era una certa verità in essa. Infatti, la Pierce-Arrow non
aveva un motore a combustione interna; aveva invece un motore elettrico.
Se l’autista si fosse preoccupato di completare la sua spiegazione al
passante, avrebbe potuto dirgli che il motore elettrico non era
alimentato da batterie – ma da nessun tipo di “carburante”!!!
L’autista era Petar Savo, e nonostante stesse guidando quell’auto
non era il responsabile delle sue incredibili caratteristiche. Queste
erano il lavoro dell’unico passeggero, un uomo che Petar Savo conosceva
come uno “zio”: non altri che il genio dell’elettricità Nikola Tesla.
Negli anni ’90 del 19′ secolo Nikola Tesla aveva rivoluzionato il
mondo con le sue invenzioni per sfruttare l’elettricità, dandoci il
motore elettrico a induzione, la corrente alternata (AC), la
radiotelegrafia, il radiocomando a distanza, le lampade a fluorescenza
ed altre meraviglie scientifiche. In realtà fu la corrente alternata
polifase di Tesla e non la corrente continua di Thomas Edison ad
inaugurare la moderna epoca tecnologica.
Tesla non rimase a dormire sugli allori ma continuò a fare scoperte
fondamentali nei campi dell’energia e della materia. Scoprì i raggi
cosmici decenni prima di Millikan e fu il primo a sviluppare i raggi-X,
il tubo a raggi catodici e altri tipi di valvole.
Comunque, la scoperta potenzialmente più significativa di Nikola
Tesla fu che l’energia elettrica può essere propagata attraverso la
Terra ed anche attorno ad essa in una zona atmosferica chiamata cavità
di Schumann. Essa si estende dalla superficie del pianeta fino alla
ionosfera, all’altezza di circa 80 chilometri. Le onde elettromagnetiche
di frequenza estremamente bassa, attorno agli 8 hertz (la risonanza di
Schumann, ovvero la pulsazione del campo magnetico terrestre) viaggiano,
praticamente senza perdite, verso ogni punto del pianeta. Il sistema di
distribuzione dell’energia di Tesla e la sua dedizione alla free energy
significavano che con l’appropriato dispositivo elettrico sintonizzato
correttamente sulla trasmissione dell’energia, chiunque nel mondo
avrebbe potuto attingere dal suo sistema.
Torneremo più avanti su questo aspetto.
Lo sviluppo di una simile tecnologia rappresentava una minaccia
troppo grande per gli enormi interessi di chi produce, distribuisce e
vende l’energia elettrica. La scoperta di Tesla finì con la sospensione
dell’appoggio finanziario alle sue ricerche, l’ostracismo da parte della
scienza ufficiale e la graduale rimozione del suo nome dai libri di
storia. Dalla posizione di superstar della scienza nel 1895, Tesla nel
1917 era virtualmente un “signor nessuno”,, costretto a piccoli
esperimenti scientifici in solitudine. Nei suoi incontri annuali con la
stampa in occasione del suo compleanno, una figura sottile nel cappotto
aperto di stile anteguerra avrebbe annunciato ai giornalisti le scoperte
e gli sviluppi delle sue idee. Era un triste miscuglio di ego e genio
frustrato.
Nel 1931, Nikola Tesla compì 75 anni. In una rara dimostrazione di
omaggio da parte dei media, la rivista Time gli dedicò la copertina e un
profilo biografico. L’anziano ingegnere e scienziato appariva emaciato
anche se non sofferente, i suoi capelli ancora di un nero lucido e lo
stesso sguardo lontano nei suoi occhi di sognatore.
Durante l’estate del 1931, Tesla invitò Savo a Buffalo, nello stato
di New York, per mostrargli e collaudare un nuovo tipo di automobile
che aveva sviluppato di tasca sua. Casualmente, Buffalo è vicina alle
cascate del Niagara – dove era entrata in funzione nel 1895 la stazione
idroelettrica a corrente alternata di Tesla che lo aveva innalzato al
culmine della stima da parte della scienza ortodossa. La Westinghouse
Electric e la Pierce-Arrow avevano preparato questa automobile elettrica
sperimentale seguendo le indicazioni di Tesla. (George Westinghouse
aveva acquistato da Tesla i brevetti sulla corrente alternata per 15
milioni di dollari all’inizio del 20′ secolo.)
La Pierce-Arrow adesso era posseduta e finanziata dalla Studebacker
Corporation, e utilizzò questo solido appoggio finanziario per lanciare
una serie di innovazioni. Tra il 1928 e il 1933 l ‘azienda
automobilistica presentò nuovi modelli con motori ad 8 cilindri in linea
e 12 cilindri a V, i futuristici prototipi Silver Arrows, nuovi stili e
miglioramenti di tecnica ingegneristica. La clientela reagì
positivamente e le vendite della Pierce-Arrow aumentarono la quota
aziendale nel mercato delle auto di lusso, nonostante nel 1930
quest’ultimo fosse in diminuzione. In una situazione così positiva,
progetti “puramente teorici” come l’auto elettrica di Tesla erano
all’interno di questa sfera concettuale. Nella tradizionale mistura di
arroganza e ingenuità dell’azienda, niente sembrava impossibile.
Così, per le sperimentazioni era stata selezionata una Pierce-Arrow
Eight del 1931, proveniente dall’area di collaudo dell’azienda a
Buffalo, nello stato di New York. Il suo motore a combustione interna
era stato rimosso, lasciando intatti la frizione, il cambio e la
trasmissione verso l’asse posteriore. La normale batteria da 12 volt
rimase al suo posto, ma alla trasmissione era stato accoppiato un motore
elettrico da 80 cavalli.
Tradizionalmente, le auto elettriche montavano motori a corrente
continua alimentati da batterie, dato che quella continua è il solo tipo
di corrente che le batterie possono fornire. Si sarebbe potuto
utilizzare un convertitore corrente continua/corrente alternata, ma a
quei tempi tali dispositivi erano troppo ingombranti per essere montati
su un’automobile.
Il crepuscolo delle auto elettriche era già passato da tempo, ma
questa Pierce-Arrow non venne dotata di un semplice motore a corrente
continua. Si trattava di un motore elettrico a corrente alternata
progettato per raggiungere 1.800 giri al minuto. Il motore era lungo 102
centimetri con un diametro di 76, senza spazzole e raffreddato ad aria
per mezzo di una ventola frontale, e presentava due terminali di
alimentazione indirizzati sotto il cruscotto ma lasciati senza
collegamento. Tesla non disse chi costruì il motore elettrico, ma si
ritiene che fu una divisione della Westinghouse. Sul retro
dell’automobile era stata fissata un’antenna di 1,83 metri .
Petar Savo raggiunse il suo famoso parente, come quest’ultimo gli
aveva chiesto, e a New York salirono assieme su un treno diretto verso
il nord dello stato omonimo. Durante il viaggio l’inventore non commentò
la natura dell’esperimento.
Arrivati a Buffalo, si recarono presso un piccolo garage dove
trovarono la nuova Pierce-Arrow. Il Dr. Tesla sollevò il cofano e fece
qualche regolazione sul motore elettrico a corrente alternata sistemato
al suo interno. In seguito si recarono a predisporre gli strumenti di
Tesla. Nella camera di un hotel delle vicinanze il genio
dell’elettricità si mise a montare il suo dispositivo. In una valigia a
forma di cassetta si era portato dietro 12 valvole termoioniche.
Savo descrisse le valvole “di costruzione curiosa”, sebbene in
seguito almeno tre di esse siano state identificate come valvole
rettificatrici 70L7-GT. Furono inserite in un dispositivo contenuto in
una scatola lunga 61 centimetri , larga 30,5 e alta 15. Non era più
grande di un ricevitore radio ad onde corte. Al suo interno era
predisposto tutto il circuito elettronico comprese le 12 valvole, i
cablaggi e le resistenze. Due terminali da 6 millimetri di diametro e
della lunghezza di 7,6 centimetri sembravano essere le connessioni per
quelli del motore.
Ritornati all’auto del l’esperimento, misero il contenitore in una
posizione predisposta sotto il cruscotto dalla parte del passeggero.
Tesla inserì i due collegamenti controllando un voltmetro.
“Ora abbiamo l’energia”, dichiarò, porgendo la chiave d’accensione a
suo nipote. Sul cruscotto vi erano ulteriori strumenti che
visualizzavano valori che Tesla non spiegò.
Dietro richiesta dello zio, Savo mise in moto. “Il motore è
partito”, disse Tesla. Savo non sentiva alcun rumore. Nonostante ciò,
coi pioniere dell’elettricità sul sedile del passeggero, Savo selezionò
una marcia, premette sull’acceleratore e portò fuori l’automobile.
Quel giorno Petar Savo guidò questo veicolo senza combustibile per
lungo tempo, per circa 80 chilometri attorno a Buffalo, avanti e
indietro nella campagna. Con un tachimetro calibrato a 190 chilometri
orari a fondo scala, la Pierce-Arrow venne spinta fino a 145 km/h, e
sempre con lo stesso livello di silenziosità del motore.
Mentre percorrevano la campagna Tesla diventava sempre più disteso e
fiducioso sulla sua invenzione; cominciò così a confidare a suo nipote
alcuni suoi segreti. Quel dispositivo poteva alimentare le richieste di
energia del veicolo per sempre, ma poteva addirittura soddisfare il
fabbisogno energetico di un’abitazione – e con energia in avanzo.
Pur se riluttante, inizialmente, a spiegarne i principi di
funzionamento, Tesla dichiarò che il suo dispositivo era semplicemente
un ricevitore per una “misteriosa radiazione, che proviene dall’etere”
la quale “era disponibile in quantità illimitata”.
Riflettendo, mormorò che “il genere umano dovrebbe essere molto
grato per la sua presenza”. Nel corso dei successivi otto giorni Tesla e
Savo provarono la Pierce-Arrow in percorsi urbani ed extraurbani, dalle
velocità estremamente lente ai 150 chilometri all’ora. Le prestazioni
erano analoghe a quelle di qualunque potente automobile pluricilindrica
dell’epoca, compresa la stessa Pierce Eight col motore da 6.000 cc di
cilindrata e 125 cavalli di potenza.
Tesla raccontò a Savo che presto il ricevitore di energia sarebbe
stato utilizzato per la propulsione di treni, natanti, velivoli e
automobili.
Alla fine della sperimentazione, l’inventore e il suo autista
consegnarono l’automobile in un luogo segreto, concordato in precedenza –
il vecchio granaio di una fattoria a circa 30 chilometri da Buffalo.
Lasciarono l’auto sul posto, ma Tesla si portò dietro il suo dispositivo
ricevitore e la chiave d’accensione.
Questo romanzesco aspetto dell’affare continuò. Petar Savo raccolse
delle indiscrezioni secondo le quali una segretaria aveva parlato delle
prove segrete ed era stata licenziata. Ciò spiegherebbe un impreciso
resoconto sulle sperimentazioni che apparve su diversi quotidiani.
Quando chiesero a Tesla da dove arrivasse l’energia, data
l’evidente assenza di batterie, egli rispose riluttante: “Dall’etere
tutto attorno a noi”.
Alcuni suggerirono che Tesla fosse pazzo e in qualche modo
collegato a forze sinistre e occulte. Tesla fu incensato. Rientrò
assieme alla sua scatola misteriosa al suo laboratorio di New York.
Terminò così la breve esperienza di Tesla nel mondo dell’automobile.
Questo incidente dell’infrazione nella sicurezza può essere
apocrifo, dato che Tesla non disdegnava di utilizzare la pubblicità per
promuovere le sue idee ed invenzioni, sebbene quando questi dispositivi
mettevano in pericolo lo status quo dell’industria egli aveva ogni buona
ragione per essere circospetto nei suoi rapporti.
L’energia dell’etere a cui si riferiva Tesla è una forma di energia
che i nostri antenati sembravano già conoscere; possiamo trovarne delle
descrizioni simili collegate alla spiritualità e all’essere umano nei
testi vedici sanscriti di migliaia di anni fa. Le intuizioni dello
scienziato Nikola Tesla erano decisamente avanzate rispetto al tempo in
cui visse. Le sue invenzioni ed i suoi studi non furono sempre
incompresi (o ignorati) perché troppo al di là della media conoscenza
delle leggi e dei fenomeni fisici. A distanza di anni, si vedono i
risultati del suo lavoro.
Chi studia Tesla, ammette che riuscì a comprendere nozioni che
attualmente si iniziano solo ad intuire. Ciò che lui realizzò era il
frutto di studi avanzati, tant’è che fu appena compreso dai suoi
collaboratori. Forse, per le sue ricerche tanto rivoluzionarie da
richiedere un approccio diverso alla fisica, ebbe la necessità di
assimilare dalle discipline orientali un nuovo modo di spiegare e
comprendere la realtà della natura. Tesla, certamente per questa
motivazione, incluse l’antica terminologia sanscrita nelle sue
descrizioni dei fenomeni naturali. Fin dal 1891 delineò l’Universo come
un sistema cinetico riempito di energia imbrigliabile in ogni luogo.
I suoi concetti durante gli anni successivi furono enormemente
influenzati dagli insegnamenti di Swami Vivekananda, il primo di una
serie di Yogi orientali che portarono la filosofia e la religione Vedica
in Occidente. Dopo l’incontro con Swami e dopo aver continuato lo
studio della visione orientale dei meccanismi che guidano il mondo
materiale, Tesla iniziò ad usare le parole sanscrite Akasha e Prana, ed
il concetto di etere luminifero (portatore di luce) per descrivere la
fonte, esistenza e costituzione della materia. Concetto questo
largamente impiegato in passato per spiegare molti fenomeni naturali, ma
non si riuscì mai a definire matematicamente l’etere, come tessuto
infinito e comune che permea tutto nell’Universo.
Tali concetti propri dei moderni studi fisici sono affrontati nei
Veda, una collezione di antichi scritti indiani composti da inni,
preghiere, miti, cronache, dissertazioni sulla scienza, la natura ed il
mondo reale, risalenti almeno a 5000 anni fa. La natura della materia,
dell’antimateria e le concezioni sulla struttura atomica vengono
descritte nei testi Vedici, con grande modernità di spiegazioni e
dissertazioni. Generalmente tutti i timidi tentativi d’interpretazione
della natura in testi di culture del passato peccavano di ingenuità
concettuale, cosa assolutamente assente nei Veda, scritti in Sanscrito,
la cui origine non è stata ancora capita totalmente.
Studi condotti da linguisti occidentali suggeriscono che tale
idioma sia nato sull’Himalaya e nel sud dell’India da migrazioni della
cultura Indo-Ariana. Paramahansa Yogananda ed altri storici, comunque,
dissentono, ritenendo non ci siano sufficienti prove in India per
sostenere tale tesi. Ci sono parole in Sanscrito che descrivono concetti
totalmente sconosciuti agli occidentali e singoli vocaboli
richiederebbero interi paragrafi per la traduzione in una lingua
occidentale. Tesla, dunque, utilizzava i termini vedici per cercare una
chiave esplicativa delle sue idee sull’elettromagnetismo e la natura
dell’Universo.
Ma dove apprese i concetti Vedici e la terminologia Sanscrita?
Molti sostengono attraverso la sua collaborazione con Swami Vivekananda.
Nato a Calcutta, in India nel 1863, Vivekananda fu ispirato dal suo
maestro, Ramakrishna, a mostrare all’uomo ogni manifestazione visibile
del Divino. Nel 1893 intraprese un viaggio in Occidente, atteso dal
Parliament of Religions tenuto a Chicago.
Durante i tre anni nei quali girò gli Stati Uniti e l’Europa
incontrò molti dei più conosciuti scienziati del tempo, inclusi Lord
Kelvin e Tesla, il quale, specializzato nel campo
dell’elettricità,rimase molto impressionato nell’ascoltare da Swami la
sua spiegazione della cosmogonia Samkhya e la teoria dei cicli dati da
Hindus. In particolare per la somiglianza fra la teoria di Samkhya sulla
materia e l’energia e quella della moderna conoscenza scientifica. Fu
ad un party in casa dell’attrice Sarah Bernhardt che avvenne il primo
incontro fra Tesla e Vivekananda.
In effetti, in una lettera ad un suo amico, datata 13 Febbraio
1896, il maestro annotò quanto segue: “… Mr. Tesla è rimasto catturato
sentendo parlare del Vedico Prana, Akasha e il Kalpas, ed in accordo con
lui sono convinto che siano le uniche teorie che la scienza moderna
potrebbe appoggiare… Mr. Tesla pensa poi di poter dimostrare
matematicamente che la forza e la materia siano riducibili ad energia
potenziale. La prossima settimana gli farò visita per vedere questa
dimostrazione matematica”.
Vivekananda sperava che Tesla riuscisse a dimostrare che ciò che
noi chiamiamo materia non è altro che energia potenziale, in quanto
questo avrebbe riconciliato gli insegnamenti dei Veda con la scienza
moderna. Swami arrivò alla conclusione che “in questo caso, la
cosmologia Vedica sarebbe basata su sicuri fondamenti scientifici”.
Ricostruire la teoria dell’Energia cosmica di Tesla è spesso
difficile. I suoi documenti così come i suoi progetti sono stati rubati e
ben nascosti, per poi divenire “riservati per motivi di sicurezza
nazionale”, mentre i suoi 700 brevetti, al cui interno troviamo
sporadicamente dei riferimenti, sono stati resi introvabili, come se si
fossero dissolti nel vuoto, o nel forzieri delle società degli
Illuminati.
In occasione del suo 79° compleanno, nel 1938, cinque anni prima
della sua morte, annunciò la più grandi scoperte della sua vita e disse
che presto le avrebbe donato a tutto il mondo, non appena avesse
completato lo sviluppo degli aspetti più segreti. Tesla si riferiva alla
Teoria Dinamica della Gravità e all’Energia del Cosmo, che era poi la
scoperta di una Verità fisica nuova, non c’è energia se non quella che
riceviamo dall’ambiente.
Nella sua breve introduzione alla teoria Tesla precisò che si
riferiva a molecole ed atomi così come ai più grandi corpi stellari, “… a
tutti i corpi presenti nell’universo in ogni fase della loro esistenza
dalla formazione all’ultima disintegrazione”. La teoria della relatività
spesso si riferisce ad “energia pura” in qualche “forma”, ma in realtà
l’ energia è un “potenziale” astratto che è sempre nel futuro. Come si
può distinguere le forze dell’universo in ciò che è puro o ciò che ha
una forma?!
Nei suoi scritti troviamo spesso espressioni poetiche, dall’enfasi
di un vero visionario, come quella che descrive la terra come la “stella
della nascita umana”, e che usando il “fulmine di Giove”, ( dio del
cielo Indoeuropeo ) l’uomo “annichilisce il tempo e lo spazio”,
alludendo one all’uso dell’elettro-propulsione (“fulmini”), per
viaggiare velocemente e annullare tempo e spazio . Tesla dunque ha
delineato la sua Teoria Dinamica della Gravità in una prosa onirica, di
straordinaria bellezza.
“L’etere è portatore di luce e riempie ogni spazio, l’etere agisce
come forza creativa che dà la vita. Viaggia in “turbini infinitesimi”
(“micro eliche”) prossime alla velocità della luce, divenendo materia
misurabile. La sua forza diminuisce e arriva a terminare del tutto,
regredendo in materia, secondo una specie di processo di decadimento
atomico. Gli uomini possono dunque imbrigliare questi processi di
passaggio dall’energia alla materia, e dunque può catturare materia
dall’etere, alterare la grandezza della Terra, controllare le stagioni,
guidare la rotta della terra attraverso l’Universo, come una navicella
spaziale, e poi causare collisioni di pianeti per produrre nuovi soli e
stelle e dunque, calore e luce. L’uomo può originare e sviluppare la
vita infinitamente.”
Tesla si riferiva ad un’ energia illimitata, catturata
dall’ambiente che ci circonda, e la sua scoperta viene da un’altra ben
più grande, quale la possibilità di convertire l’energia ad una forza
più forte – mediante l’elettropulsione, che viene usata per controllare
la forza di gravità più debole.
Ma cos’è l’etere di Tesla?
Non era né etere “solido” di Maxwell e Hertz, né quello gassoso di
Lorentz. L’etere di Tesla consiste in “cariche immerse in un fluido
isolante” che riempie ogni spazio. Le sue proprietà variarono a seconda
del suo movimento relativo e dalla presenza di massa e di un ambiente
elettrico o magnetico: l’etere di Tesla veniva irrigidito variando
rapidamente forze elettrostatiche, e viene coinvolto così in effetti
gravitazionali. “La terra è – come ha spiegato Tesla, una palla di
metallo caricata che si muove attraverso spazio” e che crea un’enorme
quantità di energia variando rapidamente forze elettrostatiche, che
diminuiscono di intensità”. Lui illustra come i moti meccanici sono
prodotti da una forza elettrostatica diversa che agisce attraverso un
mezzo gassoso, che è eccitata dai cambi rapidi di potenziale
elettrostatico. Se si presume che enormi stress elettrostatici agiscano,
attraverso questo mezzo, variando rapidamente di intensità, si potrebbe
muovere un corpo attraverso di lui.
L’etere è normalmente neutrale elettricamente, e penetra ogni
materia solida. “L’energia” non esiste in forma fisica, ma è “il
potenziale di lavoro” è “tempo” che è una misurazione arbitraria della
percentuale di moto della materia che attraversa lo spazio pieno di
etere. Tutti gli eventi accadono nel presente, ed il “passato” e
“futuro” sono soltanto metafore.
Questa energia gratis che è illimitata è universalmente lavoro
potenziale, creato dal moto perpetuo della materia e dal cambio perpetuo
di forze più forti e più deboli attraverso le quale viene mantenuto
l’equilibrio dell’universo. Quando la materia solida viaggia attraverso
lo spazio, subisce il “vento dell’etere” e le differenze in potenziali
elettrici provocano dei cambiamenti nel dislocamento elettromagnetico
all’interno della massa ed del vento dell’etere. Il campo elettrico
della terra crea il dislocamento magnetico all’interno dell’etere e lo
accumula all’interno del campo elettrico di terra. La differenza tra il
dislocamento magnetico all’interno di una massa ed il dislocamento
magnetico fuori della massa dell’etere è la “gravità”.
Il Governo Segreto ha finora controllato la tecnologia di
elettropulsione per difendere gli interessi dei monopolisti
internazionali. Le navi ad elettropulsione sono nascosti attraverso
“effetti speciali”, e la disseminazione di false origini “aliene”,
attraverso i gruppi di “UFOlogia” condotti da agenti segreti del
governo. L’accesso alla verità consentirà la creazione della free energy
che ci porterà alla conquista dell’indipendenza e alla sopravvivenza, e
nonostante la confusione delle grandi bugie, e l’abuso giudiziale e
socio-economico dallo stato sociale, noi possiamo riportare alla luce la
scienza e la tecnologia vera.
Ed è per lo stesso motivo che non verrà mai rivelato al mondo il
segreto contenuto nella grande piramide, ovvero la torre djed (o zed)
che altro non è se non una antichissima “Torre di Tesla”, ovvero quello
strumento in grado di ricevere e inviare informazioni e potenza senza
fili comunicanti propagando in tutto il pianeta l’energia così ricavata.
Sostanzialmente la centrale energetica di tutto l’impero di Atlantide.
Da sinistra a destra: posizione dello zed all’interno della
grande piramide, rappresentazione pittorica della torre zed (torre di
Tesla), torre/bobina di Tesla che fornisce energia alla “Lampada di
Dendera”
Anche Tesla cercò di costruire un simile apparecchio: La
Wardenclyffe Tower (1901-1917), anche conosciuta come la Torre di Tesla,
era una delle prime torri aeree senza fili intesa a dimostrare
l’abilità di ricevere e inviare informazioni e potenza senza fili
comunicanti. L’apparato del nucleo non fu mai completamente operativo e
non fu completato a causa di problemi economici.
La torre fu chiamata così dopo che fu acquistata da James S.
Warden, un avvocato e banchiere dell’ovest che comprò possedimenti in
Shoreham, Long Island, circa 60 miglia da Manhattan. Qui costruì una
comunità di ritrovo conosciuta come Wardenclyffe-On-Sound. Warden
credeva che con la messa in funzione del sistema mondiale di Tesla
sarebbe nata nell’area una “città della radio”, e offrì a Tesla 200 acri
(81 ettari) di terra vicino alla ferrovia su cui costruire la torre per
telecomunicazioni senza fili e le attrezzature del laboratorio.
L’edificio di mattoni di 94 per 94 piedi fu progettato
dall’architetto Sanford White. La torre fu completata nel 1904 ma il
trasmettitore non fu mai completamente finito a causa di problemi
economici.
Mentre lavorava per sviluppare una spiegazione per i due effetti
osservati, menzionati sopra, Tesla comprese che l’energia elettrica
poteva essere inviata fuori nello spazio e poteva essere scoperta da uno
strumento ricevente nella vicinanza generale della fonte, senza il
bisogno di alcun filo comunicante. Lui sviluppò due teorie riferite a
queste osservazioni, in base alle quali:
1. Usando due fonti di primo tipo, posizionate in punti distanti
della superficie della terra, è possibile incitare un flusso di
corrente elettrica tra loro.
2. Incorporando una porzione della terra, come parte di un
potente oscillatore di secondo tipo, il disturbo può essere impresso
sulla terra e può essere rilevato “a grande distanza o anche su tutta la
superficie del globo.”
Tesla suppose, inoltre, che la Terra è un corpo carico vagante nello spazio.
Grande importanza avrebbe, prima di tutto, stabilire cosa è la
capacità della terra? e che carica contiene, se è elettrificata? Sebbene
noi non abbiamo nessuna evidenza positiva di un corpo carico che esista
nello spazio, senza altri corpi di carica opposta che sono vicini,
esiste la probabilità che la terra sia un tale corpo, per quale che fu
il processo di separazione da altri corpi – e questa è la visione
accettata della sua origine – ha dovuto trattenere una carica, come
accade in tutti i processi di separazione meccanica.
Tesla era familiare con dimostrazioni che comprendevano la carica
di bottiglia di Leida e sfere di metallo isolate con macchine di
influenza elettrostatiche. Portando questi elementi molto vicini e
facendoli toccare direttamente, per poi separarli, la carica può essere
manipolata. Lui aveva certamente questo in mente, nella creazione della
sua immagine mentale, non potendo sapere che il modello dell’origine
della Terra era impreciso. Il modello, al momento, accettato di origine
planetaria è quello dell’accrescimento e collisione.
«Se fosse un corpo carico isolato nello spazio, la sua capacità
dovrebbe essere estremamente piccola, meno di un millesimo di farad.»
Noi, ora, sappiamo che la terra è un corpo carico, in seguito a
processi -almeno in parte- relativi all’interazione tra il fascio
continuo di particelle cariche chiamate vento solare, che fuoriesce dal
centro del nostro sistema solare e la magnetosfera della Terra. E noi
sappiamo anche che la stima della capacità di Tesla era corretta: la
capacità della Terra è di circa 710 μF.
“Ma gli strati superiori dell’aria sono conducenti e così, forse,
lo è il mezzo nello spazio libero oltre l’atmosfera e possono contenere
una carica opposta. Così la capacità dovrebbe essere incomparabilmente
più grande.”
Noi sappiamo, ora, che uno degli strati superiori dell’atmosfera della Terra, la ionosfera è conducente.
“In ogni caso è della più grande importanza avere un’idea di quanta elettricità la Terra contenga.”
Un’altra cosa, di cui noi ora siamo consapevoli è che la Terra
possiede una carica negativa esistente in natura riguardo alla regione
che conduce dell’atmosfera, che comincia ad un’altezza di circa 50 km.
La differenza potenziale tra la terra e questa regione è sull’ordine di
400 000 volt. Vicino alla superficie della terra c’è una campo elettrico
diretto decrescente ed onnipresente di circa 100 V/m. Tesla si riferì a
questa carica come il “niveau elettrico” o livello elettrico.
“è difficile dire se noi mai acquisiremo questa conoscenza
necessaria, ma c’è da sperare di sì, ed ovvero, per mezzo della
risonanza elettrica. Se mai noi possiamo accertare a che periodo la
carica della terra, quando disturbata, oscilla rispetto ad un sistema
oppostamente elettrificato o circuito noto, noi certamente conosceremo
un fatto della più grande importanza, per il benessere dell’umanità. Io
propongo di cercare il periodo, per mezzo di un oscillatore elettrico o
una fonte di corrente elettrica alternata…”
Più di diecimila anni fa i nostri antichi padri, durante l’età
dell’oro erano già in possesso delle conoscenze necessarie per farlo…
Il perché oggi non si sia arrivati ad usare sistemi che “sfruttino”
le free energy può essere inquadrato in due modi: uno
scientifico-accademico e l’altro economico. Il primo tirerebbe in ballo
innumerevoli principi fisici (in testa quello di conservazione
dell’energia) che “matematicamente” escluderebbero la possibilità
dell’esistenza di fonti di energia infinite e utilizzabili. Il secondo,
vedrebbe entrare in campo un principio, forse non scritto, che vale
nell’Economia: un prodotto, o un servizio, è sfruttabile quando è
monopolizzabile ed esauribile.
In altre parole, se esiste un prodotto, o un servizio, che non fa
guadagnare nessuno non potrà mai essere messo a disposizione di
qualsiasi utente. A monte di tutto: “Qualcuno deve guadagnare”. Le
energie libere, quindi, per definizione non sarebbero
commercializzabili: nessuno potrebbe vendere energia prodotta gratis o
infinita poiché ognuno sarebbe indipendente e non avrebbe necessità di
soggiacere alle leggi dell’economia mondiale.
Se Tesla (o chi ne ha carpito e sfruttato le scoperte) avesse
individuato il modo di generare infinita energia, per le motivazioni
appena descritte, è normale che oggi non se ne sappia nulla e che
ufficialmente non se ne parli. Lo stato attuale dell’economia è fondato
proprio sulla necessità di un monopolizzatore che guadagna e un utente
finale che spenda. La banalità di questo concetto è tale che purtroppo
tutti ne sono consapevoli e ne intuiscono le probabili conseguenze.
Le free energies annienterebbero i vari monopoli, non essendo più
indispensabili lo sfruttamento delle fonti di energia naturali né il
denaro utile al loro possesso da parte di pochi. Purtroppo per gli
“scienziati ufficiali”, il concetto delle free energies, e il
conseguente eventuale loro impiego, non è assolutamente in contrasto con
alcuna legge fisica. Forse non a caso Tesla non accettava completamente
le teorie di Einstein: la Relatività, non esclude la possibilità di
energia infinita praticamente gratis, ma la rende inutilizzabile poiché
incontrollabile (la nota equazione E=mc2 di fatto conduce a conclusioni
del genere).
Tesla forse intuì, grazie allo studio delle concezioni scientifiche
Vediche, che l’energia libera è uno stato della materia, piuttosto che
un risultato di una sua manipolazione. Compatibilmente con Einstein,
comunque, era sicuro che la materia fosse energia. Qual è allora la
differenza fra il modo di vedere la natura in Occidente e quello in
Oriente?
I Veda contengono tutte quelle concezioni e quel vasto corredo di
termini scientifico-filosofici che Tesla studiò e con i quali descrisse
la natura così come lui la vedeva, realizzando i progetti tecnologici
che da ciò scaturirono. Inoltre contengono le cronache e le descrizioni
di eventi storici avvenuti più di 5000 anni fa in India e personaggi e
mezzi che vi presero parte. I velivoli descritti in battaglie e scontri
epocali sono i Vimana, macchine volanti con una tecnologia avanzatissima
per l’epoca storica a noi nota e rivoluzionaria per la nostra civiltà,
in quanto messaggio cifrato di conoscenze tramandate da millenni.
La commistione percepibile nei testi Vedici fra filosofia e
scienza, mondo spirituale e mondo fisico, con termini (fra i quali
quelli acquisiti da Tesla) comuni all’uno o all’altro campo, fa intuire
che vi fosse una mentalità all’epoca degli eventi descritti (non più
considerabili, a questo punto, come mitici) completamente diversa e in
sintonia con la Natura. Ne è esempio il concetto orientale dei Chakra
(vortici di energia) sul corpo umano, portali energetici (amplificatori)
fisici e psichici, del tutto simili alle descrizioni dei sistemi di
propulsione adottati dai Vimana.
Vortici di materia (mercurio) incendiati con il fuoco (energia),
che genererebbero una sorta di lenti amplificatrici di energia, in grado
di far sostentare nell’aria questi ordigni, fanno intuire, come allora
in India non vi fossero differenze fra mondo spirituale e fisico. Se
guardiamo, invece, alla storia dell’Occidente, tale dicotomia è presente
da sempre. Che Tesla avesse trovato nei termini Vedici totale
correttezza descrittiva delle sue teorie, fa capire che avesse
immaginato ciò che, oggi, predicano i fautori della free energy. Il
mondo materiale e spirituale sottostanno ad uguali leggi che governano
anche il microcosmo ed il macrocosmo.
Questi sistemi di propulsione del tutto innovativi potrebbero
essere stati applicati nell’ambito della ricerca e progettazione
aeronautica nazista, proseguita dopo la seconda guerra mondiale negli
Stati Uniti. In questi ultimi anni vi è un’espandersi del fenomeno
ufologico, da una parte all’altra del globo, che non pare abbia
precedenti statistici. E’ pur vero che l’aumento degli avvistamenti è
oggi più evidente grazie (o a causa) dalla rete web, che mette in grande
risalto filmati (veri o fasulli), da siti, blog e forum nati ad hoc, ma
tutto questo induce comunque ad una constatazione in relazione agli
UFO: non conosciamo tutta la verità.
Una verità che potrebbe essere taciuta soprattutto dal settore
della ricerca e tecnologia militare, all’interno della quale potrebbe
essere finalmente spiegata l’origine degli oggetti volanti non
identificati. Per l’appunto, si ipotizza la disponibilità da parte dei
militari di una tecnologia segreta, tutta terrestre, con la quale si è
riusciti a costruire velivoli le cui fattezze sono del tutto simili agli
oggetti che da decenni volerebbero sulle nostre teste.
Tesla scrisse: “come affermato in una precedente occasione, quando
fui studente all’Università, io concepii una macchina volante,
abbastanza diversa da quelle presenti. Il principio sottostante era
solido, ma non poté essere messo in pratica perché volli un movente
primario di sufficientemente grande attività. Negli anni recenti, ho
risolto questo problema e sto ora pianificando una macchina aerea “priva
di piani di sostentamento, alettoni, propellenti ed altri attacchi
esterni, che saranno capaci di immense velocità e saranno molto
probabilmente in grado di fornire potenti argomenti per la pace nel
prossimo futuro.”
Nikola Tesla scrisse questo ad un manager della Westinghouse
Electric Company nel 1912. “Non dovrete sorprendervi affatto se un
giorno mi vedrete volare da New York a Colorado Springs in un
apparecchio che somiglierà ad un fornello a gas e peserà tanto uguale e,
se necessario, sarà in grado di entrare e partire attraverso una
finestra”. In realtà, il “fornello volante” di Tesla usava un sistema di
elettropropulsione, che doveva essere alimentato da alimentatori
esterni e dal sistema wireless di trasmissione dell’energia o con un
generatore di potenza interno al mezzo.
In un articolo del 1911 su The Sun Tesla descrive la sua macchina
volante: “Il Dr. Nikola Tesla la notte scorsa si poggiò comodamente alla
sua poltrona a Waldorf, e parlò con calma di aeromobili senza ali,
propellenti o altri meccanismi degli aeroplani ora familiari che si
muovevano nello spazio a incredibili velocità, o più lentamente portando
pesanti carichi, e in ogni caso sempre con sicurezza, come il più
prosaico dei veicoli a ruote”.
“L’applicazione di questo principio darà al mondo una macchina
volante diversa da qualsiasi cosa sia mai stata esistita in precedenza.
Non avrà ali, reattori o strumenti del genere usato fino adesso. Sarà
piccola e compatta, straordinariamente veloce e, soprattutto,
perfettamente sicura nella più grande tempesta. Può essere costruita di
qualsiasi misura e portare qualsiasi peso si desideri”.
Chi abbia familiarità con i principi operativi del cosiddetto
“aeroplano convenzionale” comprende che la macchina volante di Nikola
Tesla descritta in questi passi del 1911 deve essere un veicolo con
“anti-gravità” quindi un vero “disco volante”.
Ipotesi di macchina volante immaginata da Tesla
Molto simili per descrizione e funzionamento agli Haunebu disegnati dai nazisti.
Secondo voci mai confermate, le SS E-IV (Entwicklungsstelle 4), le
occulte SS del Sole Nero (Schutze Sonne) sotto la guida del Reichsfuhrer
SS Hans Kammler, sviluppando i progetti della JFM produssero un motore
magnetico che gestiva la gravità come spinta propulsiva. Nel 1939 venne
prodotta la RFZ-5 e le prove vennero effettuate nello stabilimento
segreto Vril Arado di Brandeburg.
Dallo sviluppo della RFZ sarebbe nato l’Haunebu I, di 24 metri di
diametro, con motore Thule Tachyonator il cui prototipo volò ad una
velocità di 4.800 Km/h con possibilità di evoluzione fino a 17.000 Km/h.
Per resistere alle incredibili temperature prodotte dalle altissime
velocità che tali mezzi permettevano, le SS E-IV fecero sviluppare uno
speciale materiale resistente al calore, denominato Victalen.
Il prototipo successivo, l’Haunebu II del diametro di circa 30
metri, poteva volare da 6.000 Km/h fino ai teorici 21.000 Km/h.
L’autonomia era sempre limitata a pochi minuti di volo.
L’Haunebu III avrebbe avuto un diametro di 70 metri e una velocità di 7.000 Km/h fino ad una possibilità teorica di 40.000 Km/h.
L’ultima, Haunebu IV del diametro di 120 metri, con autonomia
superiore alle 20 ore, in grado addirittura di viaggiare nello spazio,
sarebbe rimasta solo un progetto sulla carta.
I nazisti avrebbero voluto utilizzare questi strumenti come armi, per vincere la guerra.
Tesla aveva obiettivi più nobili, fornire all’umanità la
possibilità di usufruire di energia pressoché illimitata e soprattutto
in forma libera, gratuitamente, così come era durante l’età dell’oro.
Nessuno riuscì nel suo intento. Probabilmente oggi per sapere che
fine hanno fatto questi progetti bisognerebbe chiedere ai servizi
americani, detentori delle conoscenze tecnologiche raggiunte dai
tedeschi in virtù della nota operazione Paperclip.
2 commenti:
Viviamo in un mondo di eccentrici egoisti , e come sempre tutti devoti al dio denaro
A mio avviso Nikola Tesla era un personaggio avanti di secoli, ma in fondo sono sicuro che fosse un brav'uomo non come tanti scienziati malvagi, lui voleva veramente che le sue invenzioni servissero al benessere dell'umanità.
Purtroppo oggi le sue scoperte vengono utilizzate prevalentemente in ambito militare per modificare il clima e sono occultate al popolino, per il popolobue ci stanno gli "smartfon" e il campionato di calcio su sky.
Giriamo su catorci a gasolio, inquiniamo e sfruttiamo il pianeta per produrre quando nel 2015 potremmo avere energia pulita gratuita e mezzi di locomozione alla star trek.
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