Un team di ricercatori, tra cui anche l’italiano Paolo Salucci della Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, sulla base delle conoscenze più recenti, ha proposto una teoria secondo la quale la Via Lattea, la galassia dove si trova il pianeta sul quale viviamo,
potrebbe essere un gigantesco wormhole, cioè un cunicolo spazio-temporale attraverso il quale sarebbe possibile raggiungere un altro punto dell’Universo.
Se ciò fosse vero, infatti, la nostra galassia sarebbe, come dicono gli studiosi, “stabile e navigabile”. Lo studio è stato pubblicato su Annals of Physics e condotto con la partecipazione della SISSA.
I ricercatori hanno tratto le loro conclusioni unindo le equazioni della Relatività Generale alla mappa estremamente dettagliata della distribuzione della materia oscura nella Via Lattea.
“Se mettiamo insieme la mappa della materia oscura nella Via Lattea col modello più attuale del Big Bang che spiega l’universo e ipotizziamo l’esistenza dei cunicoli spazio-temporali, allora quello che otteniamo è che nella nostra galassia potrebbe davvero esserci uno di questi cunicoli, e che potrebbe addirittura essere grande come la galassia stessa”, spiega Salucci.
Ma non finisce qui. “In questo cunicolo si potrebbe anche viaggiarci dentro, perché, in base ai nostri calcoli, sarebbe navigabile. Proprio come quello che tutti abbiamo visto nel recente film Interstellar”, continua l’astrofisico italiano.
I Wormholes
Il wormhole (buco di verme), più correttamente conosciuto come ponte di Einstein-Rosen o cunicolo spazio-temporale, è una ipotetica caratteristica dello spaziotempo che rappresenta essenzialmente una “scorciatoia” tra un punto dell’universo a un altro.
La loro esistenza permetterebbe di viaggiare tra questi due punti più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale.
Grazie al recente film “Interstellar” di Christopher Nolan, i wormholes sono diventati noti al grande pubblico, anche se attirano l’attenzione degli astrofisici da molto tempo.
Il wormhole viene spesso detto galleria gravitazionale, mettendo in rilievo la dimensione gravitazionale strettamente interconnessa alle altre quattro dimensioni: spazio e tempo.
Questa singolarità gravitazionale, e/o dello spazio-tempo che dir si voglia, possiede almeno due estremità, connesse ad un’unica galleria o cunicolo, potendo la materia viaggiare da un estremo all’altro passandovi attraverso.
Come riporta Science Daily, gli autori della ricerca non stanno sostenendo che la nostra galassia sia sicuramente un wormhole, ma semplicemente che stando ai modelli teorici quest’ipotesi è possibile.
Si potrà mai verificarla sperimentalmente? “In via di principio lo si potrebbe fare confrontando due galassie, la nostra e una molto vicina, come per esempio la Nube di Magellano”, spiega Salucci, “ma siamo ancora molto lontani dalla possibilità effettiva di eseguire un confronto del genere”.
Al di là delle ipotesi fantascientifiche, lo studio è molto importante perché propone una riflessione più complessa sulla materia oscura. Gli scienziati a lungo hanno cercato di spiegare la materia oscura ipotizzando l’esistenza una particolare particella, il neutralino, che però non è né mai stata trovata al CERN, né osservata nell’universo.
“Esistono però teorie alternative, che non ricorrono alla particella, e forse è giunto il momento per gli scienziati di prendere quest’argomento sul serio”, afferma Salucci. “La materia oscura potrebbe essere altro, forse anche un grande sistema di trasporto galattico. In ogni caso è ora che cominciamo a chiederci davvero di che cosa si tratti”.
FONTE: La Via Lattea potrebbe essere un tunnel spazio-temporale “stabile e navigabile”
I ricercatori hanno tratto le loro conclusioni unindo le equazioni della Relatività Generale alla mappa estremamente dettagliata della distribuzione della materia oscura nella Via Lattea.
“Se mettiamo insieme la mappa della materia oscura nella Via Lattea col modello più attuale del Big Bang che spiega l’universo e ipotizziamo l’esistenza dei cunicoli spazio-temporali, allora quello che otteniamo è che nella nostra galassia potrebbe davvero esserci uno di questi cunicoli, e che potrebbe addirittura essere grande come la galassia stessa”, spiega Salucci.
Ma non finisce qui. “In questo cunicolo si potrebbe anche viaggiarci dentro, perché, in base ai nostri calcoli, sarebbe navigabile. Proprio come quello che tutti abbiamo visto nel recente film Interstellar”, continua l’astrofisico italiano.
I Wormholes
Il wormhole (buco di verme), più correttamente conosciuto come ponte di Einstein-Rosen o cunicolo spazio-temporale, è una ipotetica caratteristica dello spaziotempo che rappresenta essenzialmente una “scorciatoia” tra un punto dell’universo a un altro.
La loro esistenza permetterebbe di viaggiare tra questi due punti più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale.
Grazie al recente film “Interstellar” di Christopher Nolan, i wormholes sono diventati noti al grande pubblico, anche se attirano l’attenzione degli astrofisici da molto tempo.
Il wormhole viene spesso detto galleria gravitazionale, mettendo in rilievo la dimensione gravitazionale strettamente interconnessa alle altre quattro dimensioni: spazio e tempo.
Questa singolarità gravitazionale, e/o dello spazio-tempo che dir si voglia, possiede almeno due estremità, connesse ad un’unica galleria o cunicolo, potendo la materia viaggiare da un estremo all’altro passandovi attraverso.
Come riporta Science Daily, gli autori della ricerca non stanno sostenendo che la nostra galassia sia sicuramente un wormhole, ma semplicemente che stando ai modelli teorici quest’ipotesi è possibile.
Si potrà mai verificarla sperimentalmente? “In via di principio lo si potrebbe fare confrontando due galassie, la nostra e una molto vicina, come per esempio la Nube di Magellano”, spiega Salucci, “ma siamo ancora molto lontani dalla possibilità effettiva di eseguire un confronto del genere”.
Al di là delle ipotesi fantascientifiche, lo studio è molto importante perché propone una riflessione più complessa sulla materia oscura. Gli scienziati a lungo hanno cercato di spiegare la materia oscura ipotizzando l’esistenza una particolare particella, il neutralino, che però non è né mai stata trovata al CERN, né osservata nell’universo.
“Esistono però teorie alternative, che non ricorrono alla particella, e forse è giunto il momento per gli scienziati di prendere quest’argomento sul serio”, afferma Salucci. “La materia oscura potrebbe essere altro, forse anche un grande sistema di trasporto galattico. In ogni caso è ora che cominciamo a chiederci davvero di che cosa si tratti”.
FONTE: La Via Lattea potrebbe essere un tunnel spazio-temporale “stabile e navigabile”
3 commenti:
Se il tutto verra' confermato, dimostrerebbe la possibilita' per altre intelligenze aliene di spostarsi nella galassia e raggiungerere anche la Terra in tempi brevissi. Tutto cio' gioca a favore della questione degli UFO!
INFO UFO:
Per un Astrofisico Francese gli UFO sono una cosa seria
Dr. Claude Poher
Il Dott. . Claude Poher, Ph.D. scrive:
"Tenendo conto dei fatti che abbiamo raccolto dagli osservatori e dalla posizione delle loro osservazioni, abbiamo concluso che in genere possiamo affermare che dietro gli avvistamenti si nasconde un complesso fenomeno materiale. "
gepan7801
Nel 60% dei casi segnalati la descrizione di questo fenomeno si riferisce apparentemente a una complessa macchina volante la cui origine, modalità di sollevamento e / o di propulsione sono completamente fuori dalla nostra conoscenza. Il Dott. Claude Poher, è il fondatore e primo direttore del GEPAN, l'ufficio investigativo UFO che lavora sotto le dipendenze del Centro Nazionale del governo francese per le Scienze Spaziali che ha analizzato le relazioni della Gendarmeria dal 1974 al 1978, riportate nella relazione GEPAN indirizzata al comitato scientifico nel mese di giugno 1978, vol. 1, Capitolo 4. _
Fonte di riferimento:nyufo.bravesites.com
Chi più studia, più si allontana dalla possibilità di comprendere la realtà. Portare la propria consapevolezza nella propria dimensione profonda permette di capire la natura del vettore di trasporto, ma questa possibilità è data solo dalla capacità di apprezzare la vita stessa in quanto fondata sul profondo stesso.
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