Haarp viene messo in pensione. Il nuovo che avanza è il Muos. Lo
annuncia il Pentagono con la solita malcelata tracotanza, tanto che
potrebbe essere tradotta così: “cari” inferiori ogni resistenza è
inutile,
nonostante le vostre rimostranze abbiamo il diritto di decidere per voi, entro il 2017 il Muos sarà operativo. La Nato ha fatto valere il silenzio assenso, quindi contando sulle italiche debolezze ha imposto la costruzione in Sicilia di una delle basi operative del sistema Muos. Guarda caso in concomitanza con l’inizio dell’attività del Muos la Air Force ha annunciato che, entro l’estate, si appresta a smantellare Haarp.
nonostante le vostre rimostranze abbiamo il diritto di decidere per voi, entro il 2017 il Muos sarà operativo. La Nato ha fatto valere il silenzio assenso, quindi contando sulle italiche debolezze ha imposto la costruzione in Sicilia di una delle basi operative del sistema Muos. Guarda caso in concomitanza con l’inizio dell’attività del Muos la Air Force ha annunciato che, entro l’estate, si appresta a smantellare Haarp.
Dopo aver pettinato tantissime nuvole e averle acconciate alla “veneziana”, Haarp viene messo a riposo. La sua storia è costellata da una serie di attività per controllare il clima e l’ambiente.
Ma non è finita qui. Con l’aiuto dell’irrorazione chimica nei cieli,
secondo fonti autorevoli, il programma di Haarp ha raggiunto lo scopo
per cui era stato progettato. Così ha affermato in Senato David Walker,
vice Segretario della Air Force per la scienza, la tecnologia e
l’ingegneria. “Ci stiamo muovendo verso altri modi di gestione della
ionosfera, cosa per cui HAARP è precisamente progettato, immettere
energia nella ionosfera per poterla realmente controllare. Ma questo
lavoro è già stato completato.”
Haarp,dopo
aver preso la “medaglietta” al valor militare viene messo da parte.
Visti gli ingenti capitali occorsi per controllare la ionosfera, e
sapendo che i militari rinunciano ad un’arma soltanto quando sono
consapevoli di possederne un’altra più potente, si può ipotizzare che il
progetto a stelle e strisce di realizzare l’arma finale sta
prendendo altre strade ancora più redditizie. La futura guerra
ambientale sarà combattuta tramite 4 satelliti geostazionari, più uno di
scorta, e quattro stazioni terrestri posizionate in modo strategico
alle Hawaii, in Virginia, in Italia e in Australia. Tutto ciò
costituisce il sistema del Muos. Le quattro stazioni radio garantiscono la copertura di tutto il pianeta.
Si legge che l’obiettivo consiste nel portare la connessione digitale
tra i mezzi militari, perlopiù droni, presenti in qualsiasi luogo. In
modo da formare un’ unità da guerra in grado di muoversi all’unisono
come uno sciame di api nonostante distanze considerevoli.
Il sistema
terrestre del Muos riesce quanto meno a trasferire dati, gestire la rete
globale e controllare i satelliti. Secondo alcuni il progetto Muos,
visto che può lavorare alle frequenze caratteristiche dell’esperimento
Haarp, estende a livello globale le stesse potenzialità di controllo del
clima e ambientale sviluppate dal progetto precedente. Alcuni giorni
fa, secondo fonti dell’esercito statunitense, l’Artico è stata la sede
prescelta di un esperimento di trasferimento di un grande quantitativo
di dati, il cui esito positivo ha confermato la potenza di questa arma
ambientale. Quindi il Muos è pronto per fare la sua parte nella guerra
planetaria e le scie chimiche costituiscono l’elemento di continuità tra Haarp e il Muos.
L’irrorazione chimica, rilasciando nell’aria metalli pesanti, rende
conduttiva l’atmosfera che diviene così un ambiente favorevole alla
trasmissione delle frequenze. Prima con Haarp e successivamente con il
Muos l’obiettivo dei militari rimane sempre lo stesso : dominare il
pianeta e i suoi abitanti attraverso delle frequenze veicolate con
l’ausilio delle scie chimiche. Quindi se vogliamo interrompere la guerra
planetaria in atto che viene combattuta sulla nostra pelle, possiamo
iniziare a smascherare l’irrorazione clandestina nei cieli.
1 commento:
Questa cosa farebbe parte della
sacrosanta evoluzione della umana specie?
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