Non è ancora un risultato da Star Trek, ma una particella di luce è stata teletrasportata in un cristallo distante 25 chilometri.
L’esperimento, descritto sulla rivista Nature Photonics, batte di gran lunga il record dei 6 chilometri raggiunto ormai dieci anni fa dallo stesso gruppo di ricerca dell’Università di Ginevra e rende sempre più vicina l’era delle comunicazioni e della crittografia quantistiche.
“Non si tratta realmente del teletrasporto dei film di fantascienza, ma è qualcosa di simile”, ha spiegato Fabio Sciarrino, esperto di ottica quantistica all’Università Sapienza di Roma.
Il lavoro realizzato dai ricercatori svizzeri è più precisamente un teletrasporto quantistico, ossia il trasferimento dello ‘stato quantico’ di una particella di luce, cioè un fotone. “La differenza è che nel teletrasporto quantistico – ha spiegato Sciarrino – non avviene il ‘trasferimento’ della particella, quindi di materia, ma della sua informazione. Otteniamo una particella uguale alla prima, quindi una sua copia quantica perfetta”.
Un trasferimento di dati, quindi, apparentemente banale, ma che ha una straordinaria particolarità: la copia della particella viene realizzata senza in nessun modo ‘guardare’ la prima. “Nel mondo ‘classico’ – ha proseguito il ricercatore – se voglio trasferire un’informazione e trascriverla da un’altra parte devo in qualche modo leggerne il contenuto, altrimenti non è possibile copiarlo. In questo caso, nel mondo quantistico, non c’è bisogno di ‘leggere’ nulla”. La chiave di questa trasmissione è nel cosiddetto entanglement dei fotoni, ossia un particolarissimo ‘abbraccio’ tra le due particelle. I fotoni entangled sono una sorta di gemelli siamesi che nascono insieme e che ‘sentono’ istantaneamente qualsiasi cambiamento che avviene nell’altro, anche se si trovano a distanza. Un fenomeno paradossale nel nostro mondo classico, ma tipico del bizzarro mondo delle particelle.
Una volta creata una coppia di fotoni entangled è possibile separarli, una copia viene ‘rinchiusa’ all’interno di un cristallo, mentre l’altra viene inviata come ‘facsimile’. “Il miglioramento della tecnica da parte dei ricercatori svizzeri, rappresenta un passo importante per la reale diffusione di sistemi di comunicazione quantistica”, ha precisato Scarrino. “Si tratta – ha proseguito – di una comunicazione assolutamente impossibile da decifrare, a differenza di quanto avviene oggi. Esistono già i primi kit per questa crittografia e a breve si diffonderanno sempre di più”.
Fonte: http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/fisica/2014/09/22/teletrasporto-da-record_ee2c3332-9b93-4895-a59c-21fedf8f8068.html
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