I supervulcani possono esplodere spontaneamente e senza alcun preavviso

È la conclusione cui sono giunti i ricercatori del Politecnico di Zurigo (Svizzera) in uno studio svolto presso l'European Synchrotron Radiation Fasility (ESRF) di Grenoble.
Ebbene, secondo la ricerca pubblicata su Nature, i cosiddetti supervulcani possono esplodere senza segnali premonitori – come piccoli terremoti o gas in quantità anomale che fuoriescono dal vulcano, dal momento che i processi al loro interno sono differenti rispetto a quelli dei vulcani tradizionali e il perché è presto detto.

Un supervulcano ha una camera magmatica molto più grande e in una zona in cui il flusso di calore dall'interno della Terra giunge molto elevato. Di conseguenza, la camera magmatica ha dimensioni considerevoli ed è plastica, cioè la sua forma cambia in relazione alla pressione quando si riempie gradualmente di magma ad alta temperatura.

Ed è proprio questa caratteristica a far sì che la pressione abbia effetti maggiori – e disastrosi – rispetto a un normale vulcano con una camera magmatica rigida. In poche parole, il volume del magma liquido è sufficiente a causare una catastrofica supereruzione.

Spiega Wim Malfait, responsabile della ricerca: "Pensavamo che anche un supervulcano desse dei segnali premonitori, invece un vulcano di grandi dimensioni può eruttare a causa della grande quantità di magma presente nella sua camera magmatica, indipendentemente dall'arrivo di gas".

L'esperimento. Per giungere a tali risultati, i ricercatori hanno riprodotto le condizioni all'interno della camera magmatica di un supervulcano e, utilizzando un sincrotrone a raggi X, hanno verificato proprio che l'esplosione può avvenire spontaneamente, provocata dalla sola pressione del magma, anche senza un evento scatenante esterno.

"I raggi X di un sincrotrone dell'ESRF sono stati utilizzati per sondare lo stato – liquido o solido – e le variazioni delle densità quando il magma cristallizza nella roccia", afferma Mohamed Mezouar, scienziato dell'ESRF e membro del team di ricerca. Il magma spesso include acqua che, allo stato di vapore, aggiunge ulteriore pressione. In realtà, quindi, la pressione che deriva dalle differenze di densità tra roccia solida e magma liquido è sufficiente per frantumare più di 10 chilometri di crosta terrestre al di sopra della camera magmatica.

"La nostra ricerca", conclude Carmen Sanchez-Valle del Politecnico Federale di Zurigo, "ha dimostrato che la pressione è in realtà abbastanza elevata per la crosta terrestre perché il magma che penetra nelle fessure possa raggiungere la superficie, anche in assenza di bolle di acqua o anidride carbonica al suo interno. Giunto in vicinanza della superficie terrestre, il magma si espande violentemente, con le modalità che sono all'origine di qualsiasi esplosione vulcanica".

I supervulcani della Terra. Esistono circa venti supervulcani, tra i quali quello dei Campi Flegrei, in Campania, quello dello Yellowstone, il Lago Toba in Indonesia e il Lago Taupo in Nuova Zelanda. Le supereruzioni hanno una frequenza di una ogni 100mila anni circa, ma quando avvengono possono mutare notevolmente il clima della Terra.

 Germana Carillo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci volevano gli esperti da Zurigo per saperlo? Ma tutti questi scienziati e studiosi a cosa servono allora? Non sanno prevedere terremoti, non sanno prevedere eruzioni vulcaniche...
Boh...

Anonimo ha detto...

A capire se si possa prevedere e sopratutto a individuarli, a dirti quanta distanza ci devi tenere minimo per avere possibilità di sopravvivenza, a capire come sopravvivere in caso di eruzione e sopratutto a cercare di farti capire che se costruisci dove non devi poi non puoi lamentarti.

Se sei più bravo/a di loro immagino che non avrai problemi se capita qualcosa.

Ricordati che anche capire che non ci sono segnali di qualche tipo è importante per evitare il panico e creare falsi allarmi.

 


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