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Una Rivoluzione Virtuale


di Gianni Tirelli

Piaccia o non piaccia, dobbiamo prenderne atto! La capacità del Sistema Potere di avere sovvertito ogni regola, logica e ragionevolezza a suo esclusivo vantaggio, ha dello straordinario – del sovrannaturale. E’ stato in grado di ridurre in schiavitù e piegare al suo volere la nostra anima e il nostro spirito, di omologare i nostri comportamenti e pensieri e nello stesso tempo ci ha fatto credere di essere liberi. Un eccellente esercizio di illusionismo applicato alla realtà dai risultati inimmaginabili e dagli effetti apocalittici. Ma un tale maleficio si spinge ben oltre il limite della comprensione umana, per sconfinare nella sfera dell’assurdo di pertinenza dell’antimateria: l’eccezione che trasfigura in regola comportamentale e relazionale dove la licenza si fa libertà, mistificazione la verità e il contraffatto spodesta l’originale, ritenendolo anacronistico e obsoleto.

Se dovessimo attenerci a ciò che la Rete ci propina di questi tempi, avremmo la netta impressione di trovarci di fronte ad una imminente rivoluzione di popolo che presto esploderà in tutta la sua potenza e violenza, per riportare il tutto dentro l’alveo della ragione e del diritto. Una presa di coscienza globale sembra abbia folgorato la mente degli uomini, scuotendoli da quello stato perdurante di narcolessia etica e culturale, che da tempo li attanagliava dentro una condizione di subalternità ed emarginazione, non più sopportabili.


Così, un’indignazione generale pervasa di allarmismo, di rabbia e di vendetta, travolge come un’onda tsunami la grande ragnatela mediatica, inondando siti, blog e social network di notizie raggelanti sullo stato del pianeta, sull’economia globale capitanata da un “nuovo ordine mondiale” che ridurrà l’umanità in schiavitù. Dati preoccupanti sulla produzione industriale, sulla disoccupazione, sulla qualità della vita – e inquinamento, amianto, centrali nucleari, scie chimiche, signoraggio, guerre, torture, traffico d’organi, droghe, pedofilia, prostituzione, alimentazione ecc, una lista talmente lunga di tragedie da oscurare ogni orizzonte di futuro. Un quadro angosciante, che rappresenta perfettamente la nostra realtà ma che, di fatto (tranne rare e retoriche eccezioni), nessuno è in grado di condizionare, contrastare e invertire. UNA RIVOLUZIONE VIRTUALE!

Solitamente, e secondo un meccanismo logico di causa/effetto, alla presa di consapevolezza corrisponde un’azione pragmatica di forza, di cambiamento, di sovvertimento delle priorità e dei comportamenti – una riforma delle scale dei valori e dei parametri di riferimento, sulla base degli autentici bisogni dell’uomo e del significato ultimo dell’esistenza. Ma nulla di tutto questo accade!!! In realtà, questa sterile opera di sensibilizzazione informatica, non si traduce in nulla di concreto e tutti, nascosti dietro il loro PC e lontani da occhi indiscreti, insistono e persistono nel conservare le loro abitudini e dipendenze, ben lontani dall’idea di minimamente modificare il loro stile di vita. Un branco di asini che ragliano alla luna in attesa del miracolo divino che metta fine ai loro problemi privati. Nel frattempo degustano una velenosa merendina industriale ipnotizzati dalla nuova puntata del “grande fratello” – altri che ucciderebbero la madre pur di non perdersi una qualsiasi partita di calcio e risparmiano sulla spesa per rinnovare l’abbonamento a Sky – altri sfigati che tentano la fortuna davanti a diaboliche macchinette mangia soldi o giocando i numeri al lotto rinvenuti sulla porta del cesso di qualche autogrill. Psicopatici che trascorrono ore e ore parlando al cellulare, vomitando infinite parole senza che una sola, una soltanto, sia di conforto alla loro spaziale solitudine. Se solo incassassero un centesimo per ogni minuto di conversazione sarebbero ricchi! Con un tumore al cervello, ma ricchi!!! A questa massa di ipocriti naviganti, appartiene una gran parte di quei soggetti che a parole sembra vogliano cambiare il mondo ma che, alla resa dei conti, non sanno rinunciare a niente.

Ed è questo il motivo per cui io mi incazzo e impreco! Un lusso questo mio, che pochissimi si possono permettere, se non si é liberi, coerenti, felici e traboccanti d’amore per gli uomini e per la natura. Uomini, che agiscono ancora prima di pensare e che alle parole antepongono i fatti e la passione per la verità.
Quale stupido, dunque, può ancora credere che sarà la fame di pane a ricompattare le masse occidentali consumiste e accendere rivolte e sommosse contro il Sistema Bestia che, giorno dopo giorno, a vampirizzato le nostre vite e oscurato il futuro dei nostri figli? Non è forse più plausibile e, drammaticamente reale, pensare (visto il livello di omologazione e di dipendenza), che l’inevitabile e imminente ribellione sociale del mondo occidentale, sarà scandita al grido di “prendeteci tutto, ma non il cellulare – ridateci le fabbriche, ma non fateci zappare”!!!

Lo scollamento radicale dell’uomo dalla terra, è la sola e vera causa della tragedia umana, morale e di civiltà che, presto, esploderà in tutta la sua potenza con tutte le conseguenze del caso.
Non so se esista un collegamento o un parallelo fra la mia previsione catastrofica e la profezia dei maya, ma è singolare e straordinario che si determino e coincidano nello stesso spazio temporale e con una precisione che è, a dir poco, disarmante. Ma non solo! I maya parlano di una fine del mondo, provocata dalla mano dell’uomo.
Per tutto questo (con il senno di poi) avremmo dovuto investire in beni duraturi, essenziali e non soggetti a contraffazione, immuni da ogni possibile interferenza industriale che ne potesse contaminare la loro natura.
Questi sacri doni che, fin dall’alba dei tempi, hanno determinato la condizione umana e le sue imprescindibili e originarie ragioni, si attestano negli elementi di, Terra, Acqua, Aria e Fuoco, in virtù di un quinto, fondante, creatore e generatore di ogni cosa che, nella Fede, esprime tutta la sua potenza e natura trascendente: Dio.

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Cina: scoperta una nuova "razza" di ominidi

Potrebbe essere la scoperta di una nuova 'razza' quella che arriva da due grotte della Cina. Sembra infatti che i resti trovati appartengano a ominidi vissuti tra i 14.000 e gli 11.000 anni fa. E' affascinante notare come gli ominidi abbiano delle caratterisitche genetiche particolari, tra l'antico e il moderno. La notizia è stata pubblicata da Plos One da un gruppo di ricercatori dell'università del Nuovo Galles del Sud di Sidney.

Secondo Darren Curnoe, il leader del team, questa scoperta rappresenta una versa svolta nell'evoluzione umana. ''I fossili potrebbero appartenere a una specie finora sconosciuta, sopravvissuta fino alla fine dell'era glaciale, circa 11.000 anni fa. In alternativa potrebbero rappresentare un'antichissima e finora sconosciuta ondata migratoria di uomini moderni provenienti dall'Africa, una popolazione che non avrebbe pero' contribuito dal punto di vista genetico alle popolazioni moderne'. Queste popolazioni sono state battezzate 'popolazione del cervo rosso' perchè nelle grotte dove sono stati ritrovati i resti nel 1989, furono ritrovate anche dei resti di carne di cervo rosso. E' un radicale cambiamento rispetto a ciò che si è creduto fino ad ora considerando le tracce fossili di specie umane diverse dall'Homo sapiens risalenti agli ultimi 100.000 anni. Per questo si pensava che la regione fosse disabitata prima che arrivassero i primi uomini moderni. Presto proprio in considerazione di questa scoperta, vi posterò un'altra interessante storia molto simile a questa risalente a qualche anno fa.

Termoli: il fenomeno della sabbia che bolle!

Circa un anno fa, sulla spiaggia di Termoli, una delle più belle località balneari dell’Adriatico, alcuni passanti dediti ad un salutare jogging notarono un strano e quanto mai insolito fenomeno: una porzione di battigia in piena ebollizione. Avvenimento che destò notevole interesse non solo tra i nutriti curiosi, ma anche degli studiosi molisani. Per quale motivo la sabbia ribolle? Cosa ha potuto determinare quello strano episodio ma, soprattutto, cosa traboccò dal fondale dell’arenile? Nel tentativo di fornire una valida motivazione alla vicenda ma, soprattutto, nel tentativo di conoscere le eventuali conseguenze, diversi geologi incominciarono a studiare e seguire più da vicino le strane bolle.

Dalle prime indiscrezioni venute fuori, sembrerebbe che la causa più ragionevole potesse essere quella della presenza, nel sottosuolo, di un corso d’acqua dolce che, nel tentativo di fuoriuscire, comportasse quella strana effervescenza. Non sono da escludere altre ipotesi come, ad esempio, l’emissione di qualche gas dalla battigia. Sono trascorsi dodici mesi da quando la curiosa effervescenza sulla battigia è stata segnalata a nord dell'abitato di Termoli, a pochi metri dalla statale 16 Adriatica e le misteriose bolle continuano a riprodursi con una certa regolarità.
Il video del misterioso fenomeno

La Nasa nasconde la presenza di strutture sulla Luna?

17 marzo 2012 - La Nasa conferma accidentalmente ciò che abbiamo sempre sospettato, che ci sono strutture sulla luna.
In questa foto scattata dal Nasa Ames Research Centre, possiamo vedere chiaramente due possibili strutture, si evince chiaramente un edificio di forma quadrata, l'altra a destra si presenta come una struttura di forma triangolare o forse un ponte.
E 'questa la prova schiacciante che la NASA ha mentito al mondo?
La foto ad alta risoluzione

Osservati getti atmosferici su Giove simili a quelli terrestri

I ricercatori hanno per la prima volta identificato i movimenti presenti nelle caratteristiche correnti atmosferiche di Giove, chiamate getti, un fenomeno che accade anche nell’atmosfera terrestre e che influenza il clima. I video realizzati dalla sonda Cassini della NASA quando è passata vicino a Giove nel 2000, sono parte di un approfondito studio condotto da un team di scienziati e appassionati di astronomia guidati da Amy Simon-Miller. Lo studio sarà pubblicato sulla rivista Icarus.


“E’ la prima volta che qualcuno vede il movimento diretto dell’onda di uno dei getti di Giove”, ha affermato Simon-Miller, autore principale dello studio. “E confrontando questo tipo di fenomeno nell’atmosfera terrestre con ciò che succede su un pianeta radicalmente diverso come Giove, possiamo imparare molto sul nostro pianeta”.

Come il nostro pianeta, Giove ha molte correnti veloci che circondano il pianeta. Sulla Terra, le correnti più forti sono quelle vicine ai poli nord e sud.

A volte tali correnti deviano dal loro percorso e investono luoghi normalmente molto più caldi, come è ad esempio avvenuto lo scorso febbraio 2012 in Italia e in Medio Oriente, che normalmente hanno un clima mite anche d’inverno.

Al contrario, le correnti a getto di Giove “sono sempre sembrate poco importanti”, ha detto il co-autore John Rogers, che è Direttore della British Astronomical Association, di Londra, e uno degli astrofili coinvolti in questo studio.

Le onde di Rossby sono state identificate su Giove circa 20 anni fa, nell’emisfero nord. Ma le onde non potevano essere identificate direttamente, e siccome non era stata trovata nessuna traccia nell’emisfero sud, gli scienziati erano in difficoltà.

Per avere una visione più completa, il team ha analizzato le immagini scattate dalla sonda Voyager della NASA, dall’ Hubble Space Telescope, dalla sonda Cassini e da un decennio di osservazioni effettuate da astronomi dilettanti e inserite nel progetto JUPOS.

I video ingrandiscono una singola corrente nell’emisfero sud dell’atmosfera di Giove. Una linea di piccoli, scuri tratti a forma di V si sono formati lungo un’estremità della corrente, che si sposta da est verso ovest con il vento. Successivamente, la linea comincia ad agitarsi e ogni V si muove su e giù. Per la prima volta è chiaro che le correnti di Giove, come quelle della Terra, possono muoversi.

“Questa è la firma delle onde Rossby”, dice David Choi, borsista presso il NASA Goddard “Nel rapido movimento della corrente i tratti a forma di V interagiscono con le onde di Rossby che sono più lente ed è allora che li vediamo oscillare” .

Le analisi del team rivelano anche che le V sono legate a un diverso tipo di onda nell’atmosfera di Giove, chiamato onda di inerzia gravitazionale. Anche la Terra ha le sue onde gravitazionali, che possono essere viste in certi modelli di nubi.

“L’atmosfera di un pianeta è un po’ come la corda di uno strumento,” ha detto Michael D. Allison del NASA Goddard Institute for Space Studies di New York. “Se si pizzica la corda, può risuonare a diverse frequenze, che sentiamo come note differenti. Allo stesso modo, l’atmosfera può risuonare con modalità diverse, motivo per cui troviamo diversi tipi di onde.”

Ciò che caratterizza queste onde dovrebbe offrire nuovi elementi per capire gli strati dell’atmosfera di Giove.

Cruciali per lo studio sono state le informazioni complementari che la squadra ha reperito da diverse fonti, sia ufficiali, quelle delle sonde, che degli appassionati astrofili.

“Abbiamo appena iniziato a studiare questa atmosfera”, ha detto il coautore Gianluigi Adamoli, un appassionato italiano. “Capire le analogie fra la Terra e Giove , così come le differenze, ci aiuterà a comprendere cosa sia un’atmosfera e come si comporta”.
http://gaianews.it/scienza-e-tecnologia/osservati-getti-atmosferici-su-giove-simili-a-quelli-terrestri/id=18411
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Come Goldman Sachs ha truccato i conti della Grecia

Il grande inganno che la Goldman Sachs usò con la Grecia
Ci sono aziende che rubano in nome della corona imperiale per la quale lavorano senza che mai capiti loro qualcosa. La Goldman Sachs è una di queste. La banca d’affari statunitense ha riempito le sue arche con un bottino di 600 milioni di euro (800 milioni di dollari) quando aiutò la Grecia a truccare i suoi conti per avere i requisiti necessari per entrare a far parte dell’euro, la moneta unica europea. L’informazione che non è affatto una novità ma di cui, fino ad ora, non si conoscevano i particolari più succosi del meccanismo con il quale la Goldman Sachs ha ingannato a tutti i governi europei che hanno preso parte alla creazione della moneta unica e come ha evitato di rispondervi per questo di fronte alla legge.  L’emblema dell’oligarchia finanziaria ha operato protetto da solide complicità nel seno delle istituzioni bancarie europee e dentro il potere politico, facendo di tutto per bloccare le indagini.
Due dei protagonisti di questa mega truffa per la prima volta hanno parlato sulle transazioni coperte con le quali Atene ha nascosto l’enormità del suo debito. Si tratta di Cristoforos Sardelis, capo dell’ufficio gestione debito greco tra il 1994 e il 2004, e di Spyros Papanicolaou, l’uomo che lo sostituì fino al 2010. Il risultato dell’operazione è una gigantesca staffa che  fece l’ipotetico salvatore, in questo caso la Goldman Sachs, l’operatore del fallimento della Grecia e di buona parte dell’Europa. Se si contano soltanto le banche francesi, l’avventura greca è costata 7000 milioni di euro.: BNP Paribas ha perso 3,2 milioni, il Credit Agricole 1,3 milioni, la Societè General 892 milioni, BPCE 921 milioni e il Credit Mutuel 359 milioni. Questo è solo quanto è costato al sistema bancario francese: i popoli hanno pagato e pagheranno in sacrifici e privazioni molto più di tali cifre.

Il montaggio finanziario è stato realizzato in maniera astuta. Il Trattato di Maastricht dell’UE fissava dei requisiti per integrare l’euro: nessun membro dell’Eurozona poteva avere un debito superiore al 60% del PIB e i deficit pubblici non potevano superare il 3%. A giugno del 2000, per nascondere il peso gigantesco del debito greco che ascendeva al 103% del PIB in modo da ottenere la Grecia l’approvazione per entrare nell’euro, la Goldman Sachs ideò un piano: spostò il debito greco da una moneta all’altra. La transizione consistette nel cambiare il debito quotato in dollari e in yen per euro. Un dettaglio complicò l’operazione: la Goldman Sachs stabilì un contratto con la Grecia modificando l’accordo sotto il nome di SWAP, un contratto per i cambi di flussi finanziari che equivale ad una sorta di credito.
Questo schema fraudolento portò a che, in base ai chiamati “prodotti derivati” coinvolti nell’operazione, in appena 4 anni il debito che la Grecia contrasse con la G.S passasse da 2,8 mila milioni di euro a 5,1 mila milioni.
Due giornalisti dell’agenzia Bloomberg, Nick Dunbar e Elisa Martinuzzi, hanno portato avanti una minuziosa ricerca mettendo a nudo questo oscuro meccanismo. Christoforos Sardelis ha spiegato ai giornalisti che durante la sua gestione del debito greco nel momento della messa in atto del piano della Goldman Sachs la situazione gli sfuggì di mano. Dice che gli attentati dell’11 settembre e una cattiva decisione delle banche seminarono i semi dell’attuale disastro. La conclusione della ricerca è chiara: La Grecia e la Goldman Sachs ipotecarono il futuro del popolo greco e misero una bomba a tempo che, dieci anni dopo, sarebbe esplosa nelle mani della società.
Per quanto riguarda le grandi truffe organizzate dalle banche d’investimento l’impunità è la regola che vige. Nessuno è stato ne sarà condannato. Sardelis ha affermato che “l’accordo con la Goldman Sachs è una storia molto sexy tra due peccatori”. La Goldman Sachs ha usufruito di succosi benefici da questa truculenta organizzazione. Ma, la banca d’affari statunitense afferma in sua difesa di non aver fatto nulla che sia illegale, che tutto è stato fatto rispettando alla lettera le regole dell’Eurostat, organismo europeo di statistiche. L’Eurostat aggiunge che solo nel 2010 ha preso conoscenza dei livelli dell’indebitamento greco. La difesa sembra essere scarsa perché le prime denuncie sul trucco dei conti greci e il ruolo giocato dalla Goldman Sachs datano 2003. In un dossier del 2004, l’Eurostat ha scritto: “falsificazione generalizzata dei dati sul deficit e il debito da parte delle autorità greche”.
Grazie alla complicità dell’organismo finanziario statunitense e di varie istanze e personalità europee, la Grecia ha potuto fingere durante vari anni il “pacchetto” nascosto del suo debito. Nel 2010, Jean Claude Trichet, allora presidente della BCE, si negò a consegnare i documenti richiesti per conoscere la verità. Succede che nel mezzo di questa grande bugia c’è un personaggio che oggi ha un ruolo centrale: si tratta di Mario Draghi, attuale presidente della BCE e grande partitario di finire di una buona volta per sempre con il modello sociale europeo. Draghi è un uomo della Goldman Sachs. Tra il 2002 e il 2005 fu vicepresidente della Goldman Sachs per l’Europa e, quindi, era al corrente delle falsificazioni dei dati sulle finanze pubbliche della Grecia. E’ stata la sua stessa banca chi ha creato la falsificazione. Il liberismo premia molto bene i suoi soldati. Durante due anni, la BCE e le lobby politiche hanno usato quanto inganno fosse possibile per proteggere a Draghi e non permettere che si portassero avanti le inchieste intorno alle irregolarità commesse in Grecia.
Le commissioni del Parlamento europeo designate per investigare  questa mega truffa si sono scontrate sistematicamente contro le reti che proteggevano il segreto.
La svolta finale di questa complicità tra le oligarchie finanziari è nota a tutti: quasi un continente sottomesso nella crisi del debito, un paese, la Grecia, depredata e in ginocchio, recessione, licenziamenti in massa, perdita del potere d’acquisto per i lavoratori, ristrutturazioni, sacrifici, piani di aggiustamento e miseria. Nel frattempo, i 600 milioni che la Goldman Sachs  ha guadagnato con questa truffa hanno continuato a fruttare nella scommessa suicida che il capitale fa in beneficio proprio contro l’umanità.

Collassa un tratto di scogliera di Dover, video dalla Manica



In una giornata limpida si possono vedere proprio di fronte alle scogliere di Dover sulla costa francese a Cap Gris Nez, le prove degli strati continui di gesso. Circa 70million anni fa, questa parte della Gran Bretagna è stata sommersa da un mare poco profondo. Il fondo del mare era di un fango bianco, formato da frammenti di coccoliti - gli scheletri di alghe molto piccoli che galleggiavano nelle acque superficiali del mare. Questo fango è diventato il gesso. Si ritiene che gli strati di gesso sono stati depositati molto lentamente, probabilmente solo mezzo millimetro l'anno.

Nonostante ciò, fino a 500 metri di gesso sono stati depositati in alcuni punti. I coccoliti sono troppo piccoli per essere visti senza un microscopio, ma se si guarda attentamente si possono trovare fossili di alcuni degli abitanti del mare come spugne, conchiglie, ammoniti e ricci.

Per secoli le scogliere di Dover hanno resistito, vegliando sulla Manica, simbolo dello spirito provocatorio di questo Paese. Ma il loro biancore gessoso è un indizio che non sono così robuste come si potrebbe immaginare. In realtà, essi sono in costante sgretolamento a causa delle interperie meteorologiche. Proprio le incensanti piogge della stagione autunnale che sono penetrate all'interno della struttura rocciosa e il ghiaccio che ha contribuito a creare spaccature sono state le cause della frana del costone roccioso grande quanto 2 campi di calcio.


Alcune persone del posto hanno dichiarato di aver paura per le continue frane degli ultimi anni e di come sia diventata molto pericolosa la spiaggia. Nell'estate scorsa ci fu una piccola frana in pieno giorno che gettò nel panico molti turisti. Nessun segnale avverte dell'imminente crollo hanno dichiarato gli abitanti del luogo. Di seguito le immagini della frana avvenuta in questi giorni.
http://www.meteoportaleitalia.it/news-globali/news-globali/meteo-estero/1793-frana-sulla-scogliera-di-dover-immagini-dalla-manica.html 
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