Il clima è teso, a Budapest. Non è la prima volta che avvengono
proteste contro il governo per le strade della capitale in cui tutti
urlano in coro “Più democrazia!”
e “Orban, vai via!”. L’ultima dimostrazione ha avuto luogo il 2
gennaio. La prossima è in programma per il 1° febbraio
– il giorno della
visita di Angela Merkel. Gli oppositori di Viktor Orban dicono di voler
mostrare al cancelliere tedesco che gli ungheresi scelgono l’Europa
e non l’Asia (intendendo la Russia). Al di là dei fallimenti economici,
l’opposizione accusa il primo ministro di “abuso geopolitico” per il
suo legame con l’Est, includendo i piani intesi a sviluppare una
cooperazione con la Russia e la Cina. La Russia è un importante punto di
commercio per l’Ungheria e un partner economico fuori dall’Ue. Entrambi
i paesi hanno firmato un accordo sulla struttura generale delle due
nuove unità da costruire dell’impianto di energia nucleare Paks situato a
100 chilometri da Budapest. L’impianto è responsabile del 42%
dell’energia totale prodotta nel paese.
I leader del movimento di opposizione al governo hanno affidato le
loro speranze a Gyurcsà ny Ferenc, il leader della cosiddetta Coalizione
Democratica, che non ha mai cercato di rovesciare l’attuale governo: «Se
questo regime non viene rovesciato, prima o poi ci seppellirà con sé»,
ha affermato. «La democrazia parlamentare ungherese è morta, tutto ciò che ci rimane è democrazia
e resistenza diretta», disse alla festa post-conferenza tenutasi a
Budapest a novembre. L’incaricato d’affari statunitense in Ungheria,
Andrè Goodfriend, fu visto tra i rivoltosi. Quando gli fu chiesto un
parere riguardo ai 6 ungheresi a cui fu vietato di entrare negli Stati
Uniti, rispose che troppe persone appartenenti al partito di Orban erano
coinvolte nella corruzione. Secondo lui, questo avvenimento ha avuto un
impatto del tutto negativo sulle relazioni tra Stati Uniti e Ungheria.
Gli organi di stampa occidentali affermano apertamente che
l’Ungheria potrebbe seguire l’Ucraina e affrontare un cambio di regime
vista la propensione di Orban in senso dittatoriale, vedendo abusi di potere diventare una moda allarmante.
(Vladislav Gulevic, “Ungheria: è possibile un colpo di Stato stile
Ucraina in un paese membro della Ue e della Nato”, da “Strategic
Culture” del 10 gennaio 2015, ripreso da “Come Don Chisciotte”).
2 commenti:
La dottrina dell’Atlantismo che prevale negli Stati Uniti e in Europa ha fatto in modo che i paesi dell’Europa centro-orientale – Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Serbia, Slovacchia – stessero lontani dalla cooperazione dell’Eurasia, nonostante la convenienza fosse più che ovvia. Questi Stati devono allineare le loro attività all’obiettivo di dominio statunitense in Europa. La “Transatlantic Trade and Investment Partnership” (Ttip) è il nuovo strumento per fare in modo che la missione vada a buon fine.
ma il senatore "mac cain" si rende conto che parla a nome di un paese dove neanche un mese fa e uscito un rapporto in cui si certifica l'uso di torture su prigionieri all'interno di "black Prison" e la cui responsabilità di tali azioni sono state firmate e accettate da il capo in carica dei servizi segreti americani e dal guerrafondaio George Bush,si rendono conto che parlano di democrazia quando nel loro territorio hanno costruito dei lager spacciati come carceri per i terroristi(e non solo nel loro paese)l'unica cosa che li resta da fare ormai e attaccare perché sanno che dopo tutto quello che e venuto fuori negli ultimi anni su come la "alleanza angloamericana europea dittatoriale" sta violando diritti di qualsiasi tipo e in gravita sempre maggiore,ma i grandi media non rinfrescano la memoria di questi fatti certificati come atti criminali no e meglio attaccare in qualsiasi modo un paese dove il popolo ha scelto chi deve governare e cosa più terribile ha voltato le spalle alla BCE e company senza contare che ha fatto dei scambi commerciali con i paesi dell'est questo poi per la dittatura europea e già una cosa gravissima ma la più grave di tutte e che in questo paese l'economia sta crescendo quindi sicuramente devono intervenire perché finché non sono tutti controllati dalla falsa moneta europea i sciacalli non si fermeranno.
Orban per quanto non sia uno stinco di santo ha perlomeno dimostrato di avere a cuore le sorti del suo paese e non quelle delle multinazionali mega-miliardarie.
A me risulta che da quando l:Ungheria è uscita dal FMI il paese è in crescita. Invwcie la dittatura sembra che sia da noi con la Grmanua che detta regole come se avesse vinto una guerra.
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