Nel distretto di Sant’Antonio,USA, le scuole pubbliche utilizzano chip per monitorare gli studenti

Nel distretto scolastico di Sant’Antonio, Stati Uniti, il progetto Student Locator Project (SLP) è in fase sperimentazione avanzata negli istituti Jay High School e Jones Middle School.
Il progetto SLP prevede l’uso di tecnologia di identificazione a radiofrequenza (RFID) per “rendere le scuole più sicure, sapere in ogni momento dove sono i nostri studenti, in modo tale da fornire una Carta Digitale dello Studente come obiettivo generale”. Non si scherza, l’élite illuminata non lascia nulla al caso: cominciare dalla scuola, significa impiantare negli studenti una determinata mentalità, in modo da far sembrare normale il controllo e il dominio sulle loro vite.
Inizialmente, il progetto di Carta Digitale dello Studente prevedeva la possibilità di iscriversi ai corsi, pagare la mensa scolastica, prendere in prestito i libri in biblioteca. Poi, in un secondo momento, si è pensato di utilizzare il microchip per tracciare e monitorare i movimenti degli studenti in tutti i campus americani. Facendo leva sul fine “educativo” di tali mezzi, il governo ha costretto i distretti scolastici ad adottare la tecnologia RFIDper garantire la sicurezza degli studenti, l’impegno nello studio e una più efficiente gestione burocratica degli istituti scolastici.
Ad Austin, in Texas, hanno creato una interazione tra la tecnologia GPS (Global Positioning System) e la tecnologia RFID, così da dissuadere gli studenti dal marinare la scuola. Ma la strategia è stata pensata con criterio: il progetto è partito proprio in quegli istituti nei quali il tasso di assenteismo dalle lezioni è più alto, in modo tale che, una volta applicata la nuova tecnologia e mostrata la validità degli strumenti, si potrà applicare il sistema a tutti gli istituti scolastici americani e poi del mondo.
Si stima che circa 1700 studenti siano già stati coinvolti nel programma con il permesso dei genitori. Ai gruppi di studenti viene assegnato una sorta di “mentore” che controlla e sovraintende le azioni e il redimenti degli scolari e che i ragazzi, almeno una volta la settimana, devono contattare e riferire l’andamento degli studi. Lo stile è molto simile a quello di un giudice di sorveglianza per studenti che non hanno commesso ancora un crimine, ma che potenzialmente, nella mente di questi signori, potrebbero consumarlo.
Nessuna novità!
A pensarci bene, quello che sta succedendo nelle scuole americane, non è altro che l’epilogo di un processo cominciato diversi anni fa. In effetti, gli strumenti per monitorare i nostri movimenti e le nostre azioni sono molteplici e operativi da tempo: GPS, Internet, Telecamere per il controllo del traffico, cellulari, telecamere di sorveglianza, riconoscimento facciale, pagamenti elettronici.
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In un esperimento inquietante svolto da alcuni neuroscienziati della Univerity of California, è stata usata una tecnica in grado di monitorare l’attività cerebrale di alcuni volontari. Grazie a dei particolari elettrodi, gli scienziati hanno monitorato il cervello dei pazienti, mentre questi ascoltavano alcune frasi. Il computer a cui sono stati collegati gli elettrodi, con un potente software di decodifica, è stato capace di riportare perfettamente le frasi ascoltate dai pazienti ed elaborate dal loro cervello. Anche la IBM sta lavorando su alcune tecnologie “esotiche”. Pare che il colosso informatico sia in procinto di sviluppare una sorta di bioscanner, capace di leggere il DNA umano.
Quando furono diffusi i cosiddetti “social network“, quali Facebook, Twitter e Google+, ci fu detto che, oramai, l’epoca della privacy era tramontata, in quanto gli utenti stessi sono portati a condividere la informazioni più personali. Ebbene, dopo questa preparazione psicologica e sociale, siamo pronti per il prossimo passo: dal tramonto della privacy, al tramonto della libertà: gli utenti stessi, non più in grado di scelte autonome e – magari – sbagliate, chiederanno al sistema quale cibo acquistare, quale partner sposare, quanti figli avere e quanto sesso fare… benvenuti nel terzo millennio!

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