Un grande meteorite è stato ritrovato in un antico tumulus druidico vicino a Stonehenge
di Marco Petrillo
Che le consorterie druidiche abbiano conservato segreti e misteri, nel corso di millenni di storia, è cosa ormai nota. Ma quanto rinvenuto in un tumulus druidico nei pressi di Stonehenge va ben oltre le competenze che l’immaginario comune conferisce ai Druidi: si tratta infatti di un meteorite di quasi 100 chili, per mezzo metro di lunghezza: un altro segno della profonda conoscenza scientifica di queste società; alla roccia venne infatti attribuito un valore sacro, prova che i Druidi di Stonehenge sapevano di non trovarsi di fronte ad un oggetto qualsiasi, ma ad un reperto provenente dallo spazio. Oltre all’importanza storico-archelogica del ritrovamento, questo meteorite è di grande rilevanza anche per geologi e astronomi, infatti si tratta del reperto extraterrestre più importante che sia mai stato ritrovato nelle isole britanniche.
A rendere così eccezionale il ritrovamento è l’incredibile stato di conservazione del meteorite, pare infatti che il frammento (arrivato sulla Terra circa 30mila anni fa) si sia conservato perfettamente, resistendo in maniera unica all’erosione e all’effetto degli agenti atmosferici. Alcuni, come Colin Pillinger, professore di scienze planetarie presso la Open University, sostengono che il grado ottimale di conservazione della roccia sia attribuibile all’azione dei ghiacci, che dovevano ricoprire le isole al momento dell’impatto: infatti meteore così ben conservate erano state finora ritrovate solo in Antartide e nel Sahara. A prescindere dall’azione protettiva esercitata dal freddo, è indiscutibile che l’operato dei Druidi abbia contribuito a preservare il reperto dalla benché minima traccia di erosione.
I Druidi consideravano infatti sacra questa roccia venuta dallo spazio, e l’hanno conservata all’interno di un tumulus (una collina artificiale con un tempio circolare ricavato all’interno) per tempo immemore, probabilmente addirittura millenni, prima di essere trafugata da un archeologo locale, circa 200 anni fa e trasferita nel Wiltshire a Lake House. Proprio lì è stata recentemente riscoperta da un altro gruppo di archeologi che hanno subito avvisato autorità e studiosi del campo. Ora questo straordinario reperto può essere visto alla Royal Society di Londra, nell’ambito della mostra “Oggetti dallo Spazio” che si terrà fino al 30 marzo.
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