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Russia e NATO, nemici alleati


I contrasti nei rapporti fra Russia e NATO si riflettono in due esercitazioni che inizieranno contemporaneamente: le manovre di esercitazione congiunte della Federazione Russa e dell’alleanza “Vigilant Skies”, durante le quali Mosca e Bruxelles perfezioneranno la lotta al terrorismo aereo, e le esercitazioni NATO “Cyber Coalition 2012”, nelle quali la Russia viene valutata come uno dei principali nemici nella rete.
Quanto stabile è questa dicotomia?

Le manovre di “Vigilant Skies” inizieranno il 13 novembre e di fatto costituiscono la tappa preparativa per quelle che saranno le vere esercitazioni, pianificate per l’estate del 2013, a conferma che Mosca e Bruxelles hanno molto in comune, fra cui anche la minaccia di subire attacchi di terrorismo aereo.

Contemporaneamente i paesi dell’Alleanza cominceranno le esercitazioni della “Cyber Coalition 2012”, organizzate sulla base di leggende che narrano di hacker, localizzati in qualche stato africano, che hanno attaccato Ungheria ed Estonia.

Lo scenario ipotetico delle esercitazioni è complesso. Gli aggressori cibernetici sono riusciti ad effettuare il loro attacco con l’aiuto di un virus e mettere fuori uso i dispositivi di bordo di una formazione d’aerei per il trasporto militare dell’Alleanza, che è precipitato nei territori dell’Ungheria causando moltissime vittime. Contemporaneamente gli hacker africani hanno attaccato obiettivi di vitale importanza per l’Estonia: stazioni energetiche, aeroporti, infrastrutture. La conseguenza è stata la paralisi delle attività vitali dello stato baltico, in segutio alla quale una riunione straordinaria della NATO deve decidere se è opportuno adottare l’articolo 5 degli accordi di Washington sulla difesa collettiva. L’obiettivo dell’Alleanza sarà eliminare le conseguenze dell’attacco, includendo in esse tanto i “ciberagressori” quanto degli attacchi di risposta che potranno verificarsi sia sul piano cibernetico che militare.

La leggenda localizza in Africa i nemici della NATO, la realtà invece li colloca da un’altra parte. I veri nemici dell’Alleanza nello spazio web e dei computer sono la Cina, la Russia e l’Iran, e sono pochi quelli che dubitano del fatto che nelle esercitazioni gli aggressori virtuali siano uno dei tre stati menzionati. Ma è assai difficile che la NATO attribuirà gli attacchi all’Iran o alla Cina: troppo forte l’interesse per l’Europa orientale.

La rivincita effettiva con la Russia “nel ciberspazio”, sullo sfondo delle esercitazioni congiunte che vengono preparate per contrastare il terrorismo, mostrano quanto profondi sono i contrasti fra la reale necessità di collaborare con la Russia e le esigenze ideologiche che vedono nella Russia il nemico principale, in particolare per i nuovi membri della NATO.

Considerate tali condizioni di “dualità”, è praticamente impossibile che una collaborazione a lungo termine fra Russia e NATO possa garantire la sicurezza comune. Nel frattempo la situazione reale richiede azioni congiunte sempre più ampie, dalla lotta alla pirateria alla collaborazione per il ritiro delle truppe degli Alleati dall’Afghanistan. Diventerà anch’essa un nuovo ed inevitabile problema come oggi la Russia lo è per la NATO? Il futuro dell’Alleanza nel suo complesso dipende dalla risposta che verrà fornita a questa domanda.

http://italian.ruvr.ru/2012_11_13/Russia-NATO-esercitazioni-Cyber-Coalition-2012/


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Muovere le cose con la forza del pensiero? Ora si può!




Se credete ancora che solo gli eroi dei film di fantascienza riescono a spostare gli oggetti con la forza del pensiero, è il momento di dissipare questo equivoco.
Di recente nella città giapponese di Kyoto gli scienziati di ATR hanno inventato un dispositivo di nuova generazione, che consente di gestire gli oggetti con la mente, ovunque essi si trovino.

Questo dispositivo si chiama Network Brain Machine ed è costituito da una sorta di cappello, da cui partono dei cavi sensori che leggono ogni minima oscillazione del sistema sanguigno nella calotta celebrale e interpretano gli impulsi del cervello.

Yukiyasu Kamitani dei Laboratori ATR Computational Neuroscience è sicuro che questa invenzione contribuirà a rendere la vita più facile a molti, in primo luogo anziani e le persone a mobilità ridotta:

Ci aspettiamo che Network Brain Machine Interface diventi il capostipite di una vera e propria rivoluzione dei dispositivi orientati a migliorare la qualità della vita delle persone che per vari motivi non possono muoversi. Speriamo che il nostro dispositivo possa essere utilizzato in varie strutture di riabilitazione così come a casa.

Gli esperimenti hanno dimostrato che per l’uomo è sufficiente immaginare i movimenti che produce con la mano destra o sinistra per mettere l'idea in azione.

I partecipanti al collaudo del dispositivo hanno provato l’ebbrezza di accendere o spegnere la tv e la luce in camera con la sola forze del pensiero, oppure aprire e chiudere le porte e le finestre interattive del loro pc, o far andare una sedia a rotelle nella giusta direzione.

Il meccanismo di Network Brain Machine è semplice e complesso nello stesso tempo: le informazioni sugli impulsi provenienti dal cervello, vengono lette dal dispositivo inserito nel casco e poi reinviate nel database, dove sono analizzate e trasformate nell’azione conclusiva su un determinato oggetto (ad esempio la tv), a cui è applicato uno speciale lettore.

Il problema è che per ogni singolo paziente bisogna regolare singolarmente il sistema per ridurre la percentuale di istruzioni eventualmente fraintese.

Il nostro lavoro ora si concentra proprio su questo -nota Yukiyasu Kamitani. - Spero che ben presto saremo in grado di risolvere tutti i difetti esistenti e d massimizzare l’efficienza del sistema.

Allo stadio di sviluppo attuale, Network Brain Machine impiega da 6 a 12 secondi per trasformare le idee in azione, ma gli sviluppatori si aspettano di portare la rapidità ad un secondo in tre anni. Per ora la precisione nell`esecuzione dell'ordine è pari al 70-80%. La ATR punta ad avviare la produzione commerciale del dispositivo entro il 2020.

Rivolte in Argentina organizzate dalla elite bancaria globale!


DI TONY CARTALUCCI
Land Destroyer
Crescono i sospetti mentre aumenta, insieme alle manifestazioni pubbliche, la critica occidentale alla nazionalizzazione dell’Argentina e al suo rifiuto delle “regole di finanza globale”
Le agenzie di stampa occidentali hanno iniziato a pubblicizzare, con notevole entusiasmo, le manifestazioni di piazza nella capitale argentina, Buenos Aires. CNN (1), AP (2) e la BBC hanno tutte dato copertura alle proteste in corso usando termini vaghi, senza identificare i leader ed i gruppi d’opposizione dietro di esse, mentre la BBC in particolare (3) ha riciclato la retorica della “primavera Araba”, affermando che “gli attivisti dell’opposizione stanno usando i social network per mobilitare la protesta”, definendola “una delle più importanti proteste anti-governative dell’ultimo decennio”.
I canali d’informazione occidentali dicono che chi protesta è infuriato per “l’inflazione in aumento, gli alti livelli di criminalità e i clamorosi casi di corruzione”, gli stessi identici e generici argomenti utilizzati nelle manifestazioni di piazza dai gruppi di opposizione sostenuti da Wall Street in Venezuela (4). Dietro queste astratte rivendicazioni c’è il Fondo Monetario Internazionale, e minacce di sanzioni contro un’Argentina (5) che tenta di distaccarsi sempre più dal dollaro statunitense e dal sistema finanziario internazionale dominato dal binomio Wall Street-Londra.
E come per il Venezuela, si è scatenata nei canali d’informazione occidentali una campagna mediatica di opinionisti contro il governo argentino del Presidente Cristina Fernandez de Kirchner. Il Chicago Tribune, in un articolo d’opinione dal titolo: “Momento critico per Buenos Aires: le politiche economiche populiste preparano il disastro” scrive così (6):
Che peccato vedere un paese con così tante promesse economiche perdere nuovamente la strada che porta alla prosperità.
L’ultimo di una lunga serie di errori iniziata nel 2007. In quell’anno le elezioni nazionali furono vinte dal Presidente populista Cristina Fernandez, che ha portato il suo paese sull’orlo del disastro rifiutando di rispettare le regole della finanza globale. Ha ridotto gli scambi internazionali, violato accordi e pubblicato dati falsi per mascherare l’inflazione galoppante causata dalle sue stesse politiche. Nel frattempo ha conseguito scarsi risultati politici attaccando i paesi ricchi del nord accusandoli di presunto imperialismo economico.
In Maggio l’Argentina ha commesso l’errore di nazionalizzare l’YPF, la sua più importante compagnia energetica. Tale passaggio, condannato da tutto il mondo, ha costretto il Grupo Repsol spagnolo, azionista di maggioranza nell’YPF a uscire dalla società. Repsol forniva l’ingegneria e gli investimenti finanziari necessari per sviluppare le grandi risorse energetiche dell’Argentina – compreso il gigantesco giacimento di gas e petrolio Vaca Muerta.
Le trattative in corso per compensare la Repsol per l’espropriazione delle quote, saranno un disastro per l’Argentina. L’Unione Europea probabilmente imporrà delle sanzioni. Repsol chiede 10 miliardi di dollari e ha fatto arrivare alle società concorrenti il messaggio che non permetterà a nessuno di approfittare dei beni confiscati. Sarà dura per l’Argentina trovare dei partner per aiutarla a sviluppare quelle che dovrebbero essere delle risorse redditizie.
Il colpo finanziario alla Repsol ha trovato un forte consenso nazionale. Gli indici di gradimento del Presidente Fernandez si sono temporaneamente impennati. Anche i partiti dell’opposizione hanno approvato il provvedimento. Funzionari governativi hanno parlato di una ritrovata dignità nazionale del paese rispetto ai paesi esteri nello sfruttamento delle proprie risorse. Nel frattempo, il Presidente Fernandez ha tentato di sostenere l’economia nazionale privatizzando i fondi pensione privati, riconvogliando il denaro in prestiti edilizi ed ampliando con appositi decreti i programmi della sanità pubblica.
E ora all’Argentina tocca pagare il conto.
Quello che probabilmente seguirà saranno attacchi coordinati di sanzioni, isolamento, attacchi politici, attacchi monetari e, ovviamente, disordini pubblici fomentati dagli Stati Uniti, dalle semplici manifestazioni che bloccano il traffico ad azioni sempre più violente scatenate dall’ormai notorio “uomo armato misterioso” (7), utilizzato nelle guerre non convenzionali statunitensi per destabilizzare, dividere e distruggere le nazioni.
L’attuale ordine mondiale conviene agli interessi degli Stati Uniti e dei loro alleati, che l’hanno costruito.
Robert Kagan, 1997
Ma come per il Venezuela, se si riuscisse a far crescere la consapevolezza di ciò che fanno i paesi occidentali e di quali sono le reali intenzioni ed interessi dietro i gruppi d’opposizione che manifestano nelle strade, si potranno alla fine neutralizzare tutte queste azioni volte a riportare l’Argentina nell’ “ordine mondiale” dominato dall’occidente – elaborato da strateghi politici come Robert Kagan, appunto per “convenire agli interessi degli Stati Uniti e dei loro alleati, che l’hanno costruito”.
Tony Cartalucci
Fonte: http://landdestroyer.blogspot.it
Link: http://landdestroyer.blogspot.it/2012/11/color-revolutions-argentina-next.html?utm_source=BP_recent
9.11.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63


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Monte Bianco: un oggetto infuocato dal cielo si schianta al suolo!


MONTE BIANCO - Era Venerdì verso le 17.30 quando parecchi testimoni hanno visto cadere giù un disco infuocato simile ad un pallone aerostatico che deve essersi schiantato in qualche angolo remoto del Monte Bianco in Val Ferret, nel comune di Courmayeur. I soccorsi ovviamente si sono attivati e con essi le ricerche dell'oggetto non identificato (UFO) ma, al momento non è stato trovato nulla.

Sono quindi state sospese le ricerche proprio oggi, ma le stesse saranno riaperte "solo in caso di denuncia di scomparsa da parte di qualcuno". Tuttavia, ad oggi, non è pervenuta alcuna denuncia nè tantomeno sono stati acquisiti nuovi elementi potenzialmente riconducibili al caso.

E' stato il Soccorso alpino valdostano e la Guardia di finanza di Entreves a perlustrare la zona sotto al rifugio Boccalatte (2.804 metri) in elicottero per 45 minuti. E' qui che sarebbe caduto l'oggetto.  Quelle zone sono tuttavia un pò impervie in quanto sono ricoperte da un manto nevoso spesso 30 cm. Le squadre di ricerca hanno perlustrato la zona anche a piedi, come i volontari che sramane hanno perlustrato la zona di Planpincieux (Courmayeur), dove ci sono invece una quindicina di centimetri di neve. A vedere l'oggetto sarebbe stato il gestore di un noleggio di sci insieme a due persone che hanno descritto l'accaduto come "un grosso pallone scuro a circa 500 metri di altezza da cui uscivano delle fiamme che si sono poi spente e l’oggetto e’ caduto al suolo".

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Forte scossa di terremoto M 6.0 nel sud del Cile

13 novembre 2012 - Cile - Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.0 richter e' avvenuta  alle 05:31 italiane nel sud del Cile a largo della costa di Aisen nella patagonia cilena.Il sisma ha avuto una profondita' di 10 km localizzato a 466 km a Sud da Santiago del Cile.

Emsc


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Scossa di terremoto M 4.4 registrata nei pressi di Reggio Calabria

13 novembre 2012 - Alle 08:06 italiane un terremoto di magnitudo 4.4 e' stato registrato dall'istituto sismologico europeo EMSC,l'evento e' avvenuto ad una profondita' di 76 km localizzato a 5 km a Sud da Bagnara calabra,24 km a NE da Reggio Calabria.Non ci sono per il momento notizie preliminari di danni a cose o persone restate sintonizzati per aggiornamenti.

Emsc


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Forte terremoto di M 6.4 in Alaska


12 novembre 2012 - alle 21:42 italiane un terremoto stimato con una magnitudo preliminare  6.4 richter e' stato registrato dalla rete sismica globale dell'Usgs.Il sisma e' avvenuto nel Golfo di Alaska nel nord Pacifico ad una profondita' di 6,2 km con epicentro localizzato a  248 km a Sud da Cape Yakataga, Alaska.Nessuna allerta tsunami e' stata emessa.
Usgs
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