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Via libera ai medicinali gratuiti a base di Cannabis made in Italy!


IL CONSIGLIO APPROVA ALL’UNANIMITA’ LA NUOVA LEGGE TERZO IN ITALIA A RICONOSCERE LA VALENZA TERAPEUTICA – LA PRODUZIONE A ROVIGO
VENEZIA – È arrivato il via libera dal Consiglio regionale veneto alla distribuzione gratuita negli ospedali e nelle farmacie di preparati a base di cannabis. Il Veneto diventa la terza regione in Italia, dopo Toscana e Liguria, che dà attuazione concreta alle disposizioni ministeriali del 2007 che hanno riconosciuto la valenza terapeutica dei derivati dalla cannabis. La legge, approvata all’unanimità, prevede non solo l’avvio sperimentale della distribuzione gratuita di questo tipo di farmaci negli ospedali e nelle farmacie, previa prescrizione medica, ma anche la produzione diretta tramite la stipula di una convenzione con il Centro per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura di Rovigo e lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (unici centri autorizzati in Italia alla produzione sperimentale) al fine di poter acquistare direttamente, al prezzo di costo, i cannabinoidi ad uso terapeutico. Sino ad oggi, infatti, nonostante siano stati riconosciuti dalle tabelle ministeriali dal 2007, in Italia non ci sono produttori registrati di medicinali cannabinoidi: ospedali e farmacie possono quindi solo importarli dall’estero, su esclusiva responsabilità del medico richiedente, con lunghe attese per tempi e modalità di ordine e di consegna (circa sei mesi) e spese maggiorate da sette a dieci volte il costo effettivo del prodotto farmaceutico prescritto.«Dotare il Veneto di questa legge è una scelta di civiltà – ha spiegato il relatore Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra) – che consentirà ai malati e al servizio pubblico della nostra regione di non dipendere esclusivamente dalle importazioni dall’estero per i farmaci cannabinoidi, con grandi risparmi di tempo e costi, riduzione degli enormi disagi ai quali sono sottoposti i malati che necessitano di tale tipo di farmaci». «Con questa legge – ha sottolineato Leonardo Padrin (Pdl), presidente della commissione Sanità e correlatore del provvedimento – il Veneto riconosce a tutte le persone il diritto di vivere senza sofferenze inutili e di ricevere cure adeguate ai loro problemi di salute e di relazione. Lo sviluppo della lotta al dolore e l’offerta di cure palliative e di fine vita sono una priorità del nostro servizio sanitario regionale». «L’utilizzo della cannabis a fini terapeutici in Italia – ha concluso Pettenò – deve superare ostracismi di tipo ideologico che associano questo tipo di cure all’abuso di stupefacenti e alla lotta contro le droghe». Farmaci e preparati galenici a base dei principi attivi contenuti nella pianta della cannabis sativa (la specie utilizzata in medicina) risultano efficaci nelle cure palliative e antalgiche: ne potranno quindi beneficiare in particolare i malati terminali, i malati di cancro per lenire gli effetti delle chemioterapie e radioterapie, i pazienti affetti da malattie croniche irreversibili, come SLA e distrofia muscolare, gli affetti da Alzheimer e da morbo di Parkinson.
I FARMACI A BASE DI CANNABINOIDI

si dimostrano efficaci inoltre in oculistica per la cura del glaucoma, nel trattamento della nausea e del vomito in pazienti affetti da neoplasie, di patologie neurologiche e traumi cerebrali, nel trattamento dell’asma. Da sperimentazioni scientifiche risulterebbe inoltre che i cannabinoidi hanno proprietà di ridurre i dosaggi degli analgesici oppiacei, quali la morfina e i suoi analoghi, necessari a lenire il dolore nei malati oncologici sottoposti a trattamenti cronici, evitando così i fenomeni di assuefazione e di tossicità cronica. In fase di prima applicazione sperimentale, per il 2012, la Regione Veneto stanzierà 100 mila euro per assicurare la gratuità dei farmaci. Una somma probabilmente insufficiente per garantire, a regime, l’erogazione gratuita dei farmaci cannabinoidi a tutti i potenziali utilizzatori: si calcola, infatti, che il costo annuo per curare cento malati di sclerosi multipla si aggiri sui 500 mila euro. L’approvazione della legge è stata salutata da un coro di consensi ‘bipartisan’.Per Claudio Sinigaglia (Pd) rappresenta «uno strumento in più, meno invasivo di altri farmaci, da utilizzare nelle terapie del dolore. Per Antonino Pipitone (Italia dei Valori) l’impiego di farmaci cannabinoidi va considerato «un piccolo aiuto, alla stessa stregua dell’utilizzo di morfina e narcotici in medicina, per lenire alcune forme di dolore e alcune patologie”. Anche Stefano Valdegamberi, capogruppo Udc, pur ribadendo la netta contrarietà del suo gruppo all’uso di sostanze stupefacenti a scopo ludico-ricreativo, si è detto favorevole all’impiego della cannabis in funzione antalgica e per cure terminali. Per Diego Bottacin (Verso Nord) «finalmente si recupera un anacronistico retaggio culturale verso la lotta al dolore». Concetto ribadito anche da Vittorino Cenci (Lega), che nell’autorizzazione della cannabis a fini terapeutici vede «un passo in più» nella lotta al dolore.
Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org

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“antenne selvagge” potranno istallarle ovunque anche senza autorizzazione!

Le chiamano “antenne selvagge”. Se abitate in una grande città è probabile che il termine vi sia familiare. O che vi sia capitato, osservando il profilo superiore del palazzo che vi sta di fronte, di notare un ammasso di antenne stagliarsi contro il cielo. In alcuni casi, i cavi ad esse collegati calano come un intreccio di liane lungo la parete dell'edificio per collegare le antenne alle rispettive utenze. Che usanza barbara, avrete pensato. Le antenne sono brutte e per di più sono causa di inquinamento elettromagnetico. Vero. Purtroppo il governo, invece di porre rimedio ai danni fatti in passato sembra intenzionato ad alimentare la proliferazione della selva. Nel decreto Sviluppo 2 – per ora ancora una bozza -, all'articolo 29, sezione dedicata al digital divide, si può leggere: “Il proprietario o il condominio non possono opporsi all'accesso dell'operatore di comunicazione al fine di installare, collegare o manutenere gli elementi di rete quali cavi, fili, riparti, linee o apparati”. Una sorta di espropriazione. Nessuno si potrà opporre all'installazione delle antenne. La bozza di legge immagina una città in cui i cittadini non sono di fatto più proprietari del proprio tetto, terrazzo e quant'altro. Un annullamento parziale della proprietà privata, non già in favore di spazi condivisi dalla cittadinanza ma del profitto dei colossi delle telecomunicazioni. Il proprietario riceverà in cambio un'indennità stabilita dal ministero dello Sviluppo economico, "in base all'effettiva diminuzione del valore del fondo". Ma non è finita. Anche gli enti locali dovranno affrettarsi a dare la loro disponibilità a nuovi lavori di collegamento per per piazzare i cavi della banda larga e ultra-larga nel sottosuolo delle strade cittadine. I tempi vengono diminuiti drasticamente dal decreto. Da 90 a 45 giorni nei casi normali, da 30 a 15 giorni per scavi inferiori ai 200 metri, addirittura 10 giorni per "buche, apertura chiusini, posa di cavi o tubi aerei su infrastruttura esistente, allacciamento utenti": queste le scadenza entro le quali i Comuni dovranno comunicare l'accoglimento della domanda. Altrimenti vige la regola del silenzio-assenso, e l'azienda sarà tacitamente autorizzata a procedere. Insomma, se la bozza diventasse legge è ipotizzabile un ulteriore proliferare di antenne, con un aumento considerevole dell'elettrosmog. Intervistato da Metronews il professor Angelo Levi, studioso degli effetti delle radiazioni elettromagnetiche, si è scagliato contro il decreto: “Con questo decreto chiunque potrà imporre un ripetitore su un tetto e nessuno potrà opporsi. Inoltre adesso che l'Oms ha dichiarato che i campi elettromagnetici bassi e alti sono pericolosi, potenzialmente cancerogeni, occorrerebbe limitarne la diffusione, o quantomeno controllarla no?” Ma nel nome dello “sviluppo” e della “crescita” promessi dal decreto anche la salute e i diritti dei cittadini sembrano passare in secondo piano. Inoltre viene da chiedersi, che tipo di crescita ha in mente il ministro Passera, maggiore promotore del decreto? Premesso che il concetto di crescita, nell'accezione attuale, è del tutto anacronistico, va aggiunto che il ministro dello Sviluppo economico sembra averlo interpretato nel modo peggiore. Ovvero quello in cui si limitano al massimo i diritti dei cittadini per cercare di attirare disperatamente gli investimenti di colossi e multinazionali (che si sa, ai diritti sono allergici). Per fortuna l'articolo in questione non è passato inosservato e sono già partite alcune mobilitazioni. Le reti di cittadini "Roma contro l'elettrosmog" a "Rete elettrosmog-free" hanno scritto al ministro Passera. "Si tratta" hanno denunciato denunciano i comitati "di un colpo di mano talmente grave da indurre a sospettare che la mano che ha redatto questa norma sia la stessa che quotidianamente pianifica e realizza studiate aggressioni al territorio urbano ed extraurbano, che si accanisce sulla salute della gente, pur di accaparrarsi uno spazio elevato ove collocare antenne, tralicci e ripetitori". I comitati fanno emergere un altro aspetto rilevante della questione: “il ricorso spregiudicato alla monetizzazione del disagio subito con l’installazione di un’antenna” che in tempi di crisi convincerà molti cittadini e famiglie “a sobbarcarsi l’ingombrante presenza tra le mura domestiche di una fonte di rischio per la salute, pur di accedere alle risorse messe a disposizione". "Occorre pertanto - concludono i comitati - reagire con fermezza a questo devastante attacco ai diritti e valori costituzionalmente tutelati, informando capillarmente la popolazione, l’opinione pubblica, i media e le istituzioni sui rischi che incombono dalla sciagurata approvazione della norma". Già nel 2004 Gasparri, allora ministro delle Comunicazioni, aveva tentato di far approvare un decreto simile. Allora la legge fu giudicata incostituzionale. Oggi un governo differente sembra volerci riprovare.

Scossa di terremoto di M 3,6 in Francia, raro evento sismico!

19 settembre 2012 - Una scossa di terremoto di M 3,6 e' stata registrata nel distretto sismico costa sud della Francia,l'evento ad una profondita' di 5 km e' avvenuto a 48 km NE da Aix-en-provence,4 km a S da Volx.La scossa e' stata avvertita anche nel basso Piemonte.
Emsc
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Terremoto nel Mediterraneo M 4,5 a sud di Creta


19 settembre 2012 - Alle 20:04 italiane una scossa di terremoto e' stata registra nel Mediterraneo orientale poco a sud dall'isola di Creta,a riferirlo il centro sismologico europeo.Il sisma e' avvenuto ad una profondita' di 2 km a 177 km a sud da Iraklio.
Emsc
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Miliardi di franchi in fuga dalla Svizzera!

I facoltosi clienti europei starebbero portando via, sempre più di frequente, i propri soldi dalla Svizzera. A causa della crescente pressione internazionale sull'evasione fiscale, centinaia di miliardi di franchi potrebbero partire e lasciare definitivamente la Svizzera.

È di questo parere il capo della divisione Wealth Management di Ubs Juerg Zeltner intervistato oggi dalla rivista “Schweizer Bank”.

Secondo Zeltner dalla stessa Ubs sarebbe prevista un'emorragia dai dodici ai trenta miliardi di franchi.“Ai clienti più piccoli, per ovvie ragioni di costi, le banche svizzere potrebbero essere ancor meno attraenti del settore alberghiero”.

Nel mese di maggio Zeltner aveva dichiarato che i clienti europei, negli ultimi trimestri, avevano sollevato circa dieci miliardi di franchi dai loro conti presso Ubs. A metà anno, la maggior banca svizzera gestiva 783 miliardi di franchi appartenenti a clienti facoltosi.

Diversa sarebbe, per il capo di Ubs Wealth Management, la situazione relativa ai mercati offshore dove i capitali dei clienti europei dovrebbero rimanere ancora per un po'.

Credit Suisse starebbe soffrendo ancora di più. Dal 2009 i ricchi clienti europei avrebbero portato via già 32 miliardi di franchi. Secondo le previsioni di David Mathers, Chief Financial Officer di Credit Suisse, nei prossimi anni ci si attende che dalla seconda banca del paese defluiscano tra i 25 e i 35 miliardi di franchi.

Negli ultimi anni diversi Paesi, in particolare Stati Uniti e Germania, stanno esercitando una pressione massiccia contro i presunti evasori che si sono trovati senza un'adeguata protezione.

Una ricerca condotta dallo studio di consulenza Zeb, sostiene che le banche svizzere gestirebbero circa 2'800 miliardi di franchi solo di clienti stranieri. Quasi 800 miliardi di franchi sarebbero legati a conti non tassati di correntisti europei.

Il "Motore a Curvatura" di Star Trek potrebbe presto diventare realtà

"Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise. La sua missione è quella di esplorare strani nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare dove nessuno è mai giunto prima", Sigla di Star Trek.

Per chi come me è appassionato della saga fantascientifica di Star Trek, queste parole hanno in sè un grande potenziale emotivo e, per certi aspetti, progettuale. Tutti i fan di Star Trek, sperano con tutto il cuore, che prima o poi, l'umanità metta da parte le becere divisioni determinate dalla ricerca del profitto e del proprio interesse, per avventurarsi in una nuova era di pace e concordia, nella quale il viaggio stellare (Star Trek, appunto) e l'esplorazione spaziale, siano tra le attività più qualificanti dell'attività umana.

Ma viaggiare tra le stelle è solo un sogno di romantici fantasiosi appassionati di un semplice romanzo televisivo? Come è possibile attraversare le enormi distanze cosmiche dell'Universo e raggiungere le stelle più vicine? Forse una buona notizia in questo senso arriva proprio dalla scienza. Secondo alcuni ricercatori, un Motore a Curvatura, capace di generare viaggi a velocità superiori a quelli della luce, potrebbe essere molto più realistico di quanto si pensasse fino ad oggi.
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Un motore del genere dovrebbe essere in grado di deformare lo spazio-tempo in modo di permettere lo spostamento di una nave stellare, aggirando il grande limite della fisica, secondo il quale nessuno oggetto fisico può muoversi nello spazio a velocità superiori a quelle delle luce. Un'idea del genere fu proposta già nel 1994 dal fisico messicano Miguel Alcubierre. Tuttavia, i calcoli che ne vennero fuori, richiedevano una quantità di energia proibitiva per la realizzazione del progetto.
Ma secondo alcuni fisici contemporanei, alcune correzioni apportate all'idea originale di Alcubierre potrebbero permettere al dispositivo di funzionare con quantità di energia significativamente inferiori, portando l'idea del Motore a Curvatura dal mondo della fantascienza a quello reale. "C'è una speranza", ha sussurato Harold "Sonny" White Johnson Space Center della NASA, venerdì 14 settembre, intervenendo al Starship Symposium, un incontro per discutere delle sfide future del volo interstellare.
Un motore a curvatura di Alcubierre prevederebbe una navicella spaziale circondata da un grande anello costituito da materia esotica, il quale causerebbe una deformazione dello spazio-tempo, creando una regione di spazio contratta a prua della nave, mentre una porzione di spazio verrebbe espansa a poppa. In questo modo, la nave sarebbe capace di "surfare" sulle pieghe dello spazio tempo. Allo stesso tempo, la nave rimarrebbe all'interno di una bolla spazio-temporale, dove le leggi della fisica rimarrebbero inalterate. In questo modo, non si violerebbe il limite della velocità della luce, ma semplicemente verrebbe aggirato.
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"Tutto nello spazio è limitato dalla velocità della luce", ha spiegato Richard Obousy, presidente di Icaro Interstellar, un gruppo non-profit di scienziati e ingegneri impegnati nella ricerca sul volo spaziale interstellare. "Ma la cosa veramente interessante è il tessuto dello spazio-spazio, non è limitato dalla velocità della luce". Con questa tecnica, la navicella sarebbe in grado di raggiungere una velocità apparente di circa 10 volte quella della luce (curvatura 10!), il tutto senza infrangere il limite naturale di velocità.
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Nella prima versione del motore di Alcubierre si è stimato che l'energia richiesta per il funzionamento del dispositivo era circa uguale alla massa-energia del pianeta Giove. Ma con le correzioni che Sonny White intende apportare al progetto, il motore potrebbe essere alimentato da una massa-energia pari alle dimensioni di un veicolo spaziale come la sonda Voyager 1 della NASA.

Il segreto è nella forma dell'anello che circonda la navicella, il quale non dovrebbe essere piatto, ma avere la forma di una ciambella arrotondata.

Test di laboratorio
White e i suoi colleghi hanno iniziato a sperimentare una versione mini del motore a curvatura nel loro laboratorio. Il team è riuscito a creare un interferometro laser capace di creare delle distorsioni nel tessuto spazio-tempo. "Stiamo cercando di capire se riusciamo a turbare lo spazio-tempo in porzioni molto piccole", spiega White. "Ho chiamato il progetto "esperimento umile" rispetto alle energie che sarebbero necessarie per far funzionare il progetto in scala reale. Ma rappresenta un passo promettente. [Fonte].
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24 settembre 2012, o giu’ di li…saranno 188 giorni dall’ ultimo grande terremoto nel mondo!

24 settembre 2012, o giu’ di li…saranno 188 giorni dall’ ultimo grande terremoto nel mondo, il sisma di magnitudo7.9 avvenuto in Messico il 21 di marzo 2012.

Il popolo internettiano potrebbe preoccuparsi, c’è infatti una storia su questa data che è già diventata leggenda: dal 2010 c’e’ una strana casualità e cadenza fra un terremoto di alta magnitudo ed un altro, come se il pianeta Terra, ogni sei mesi, avesse bisogno una scossa di assestamento, come se quel leggero spostamento dell’ asse terrestre causato dagli ultimi sismi sconquassanti non fosse una trauma da cui il nostro pianeta sia passato indenne.
Gli scettici hanno tacciato l’ analisi di bufala, o almeno cosi’ l’ hanno definita sino al 20 marzo, poi visto il terremoto realmente accaduto, sono scomparsi.
Certo speriamo di ritrovarli dopo il 25 settembre, ma se diamo una occhiata a ritroso alla cadenza, dal 21 di marzo contando 187 giorni troviamo un forte sisma di magnitudo 7.3 avvenuto alle isole Fiji il 15 settembre 2011.
Indietro nel tempo ancora 188 giorni il devastante 9.0 del Giappone, la data nefasta: 11 marzo 2011.
La cadenza pare iniziare 188 giorni prima, il 4 settembre 2010, quando a Christchurch, Nuova Zelanda, avezza a convivere con il tremolio della terra quotidiano, avviene un terremoto di magnitudo 7,1.
Vero è che di terremoti nel mondo ve ne sono tutti i giorni, anche se certamente i piu’ frequenti hanno bassa magnitudo,sacrosanto anche che alcuni grandi terremoti non rientrano affatto nella cadenza, che peraltro sembra innescarsi solo nel 2010.
Già…dal 2010…Certo che di teorie bislacche sul terremoto ne vengono elaborate tante, ci sono miti che raccontano dell’ influenza dei pianeti, del Sole in particolare, come causa principale degli sconvolgimenti periodici del nostro pianeta, ci sono libri divenuti leggenda di umili studiosi del cielo giunti a prevedere i terremoti, relazionandoli alla posizione degli astri nel cielo, alle macchie solari.
Personalmente noto che proprio dal 2010 è in corso un aumento delle attività sul nostro Sole con enormi esplosioni notevoli al punto da avere diretta influenza sulle attività percepibili dell’ essere umano. Per farsi una minima idea basta guardare l’ immagine sotto il titolo, prelevata dal sito Notizie dal Cosmo, dove si puo’ osservare un flares solare confrontato alla grandezza della Terra .Il graduale aumento potrebbe avere a che fare con il ciclo undecennale dell’ attività solare studiato da Raffaele Bendandi ,ciclo ben conosciuto dalla comunità scientifica internazionale e che dovrebbe arrivare al picco a marzo del 2013.
Singolare, bislacca quanto si vuole anche la coincidenza per cui questa leggenda del terremoto ogni 188 giorni cada nel periodo degli equinozi , quando la durata del giorno e della notte diventano pari, quando inizia il cambio di tendenza della “pressione solare” in termini di tempo sul nostro pianeta , come se, nel momento di equilibrio, fosse opportuna una calibrazione planetaria, un riassetto dell’ asse terrestre necessario a rispettare cadenze, modi e sequenze di un orologio perfetto che ha iniziato a ticchettare Eoni fa.



Non sarà influente la fase lunare, casualmente, esattamente al 50% proprio il 23 di settembre.

 


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