MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Allarme siccità: evento programmato a tavolino?


[...]Dal 30 luglio al giorno primo agosto 2012 avremo quindi elevate temperature, aria secca, nebbie dense di ricaduta, cieli bianchi (così colorati per la presenza di esafluoruro di zolfo, diossido di titanio, alluminio, bario…) e completa assenza di nubi da bel tempo (cumuli)… evidente segno di manipolazione climatica diuturna.Perché allora nelle previsioni meteo si ciarla di precipitazioni piovose? Forse i meteorologi di regime vivono in un altro mondo? No, semplicemente attuano una nuova strategia di condizionamento mentale. Mentre, infatti, gran parte del paese è in grave deficit idrico, i venduti al sistema raccontano di piogge rinfrescanti ed amenità di questo genere, cosicché si produrrà, nella mente di chi ascolta, l’idea che “altrove” sta piovendo, prendendo forma così la convinzione che la siccità e la carestia non sono problemi concreti ed immediati, ma fantasie “cospirazioniste”.[...]
Fonte: tankerenemymeteo

Una programmata siccità del territorio italiano è in atto


ETC Group è un’organizzazione internazionale dedicata a “la conservazione e il progresso sostenibile della diversità culturale ed ecologica e dei diritti umani”. L’organizzazione ha preso una posizione pubblica lanciando una campagna contro la geoingegneria (manipolazione climatica globale),tra cui una campagna chiamata “Giù le mani da Madre Terra “, che fu lanciata nel mese di aprile 2010. Nel mese di ottobre 2010 una relazione completa dal titolo “Geopiracy – The Case Against Geoengineering”

Lo scorso 17 luglio sul giornale The Guardian appare questa mappa pubblicata dall’organizzazione che mostra in modo evidente quale e’ il progetto per ciascun paese, da notare che l’Italia e’ contrassegnata con il simbolo riduzione delle precipitazioni quindi un programma siccita’ del territorio italiano. (Fonte articolo, clicca qui)
Mentre i servizi meteo ed i telegiornali cianciano di precpitazioni piovose, che esistono solo nella fervida immaginazione dei manipolatori mentali, gli aerei dell’Evergreen Aviation International, in collaborazione con l’aeronautica militare italiana, bombardano senza tregua l’atmosfera di particolato elettroconduttivo ed igroscopico.

E’ evidente che da questa situazione non si può uscire, se non con una reale presa di coscienza collettiva e con una conseguente decisione delle nazioni di esautorare le criminali classi dirigenti. Ciò appare utopico, per cui ci sembra che, allo stato delle cose, si andrà verso una condizione di siccità e depauperamento dei biomi irreversibili… per non parlare dei danni alla salute umana che si conclameranno nei prossimi anni pure con l’aumento di casi di asbestosi, giacché ifilamenti polimericiusati come vettori per gli elementi metallici diffusi, hanno il medesimo effetto delle fibre di amianto. A questo si dovranno certamente aggiungere una vastità di danni neurologici, con nuovi casi di Alzheimer, Parkinson, S.L.A. etc. Di pari passo osserviamo un aumento esponenziale di messaggi subliminalinegli spot pubblicitari televisivi, nei fumetti, nelle pellicole cinematografiche, nei libri scolastici, nella cartellonistica etc. dove cieli trattati chimicamente e scie chimiche sono una costante. Ciò significa che il programma di avvelenamento è destinato a proseguire indisturbato nei prossimi anni, sino a quando si saranno raggiunti gli obiettivi e non occorre elencarli. Un buon osservatore avrà certamente compreso dove si vuole arrivare…
Le previsioni ufficiali, per i prossimi giorni, come ormai d’abitudine, vaneggiano di temporali estivi. Nulla di tutto questo, salvo qualche scroscio breve, forse, nel Nord Est. Dal 30 luglio al giorno primo agosto 2012 avremo quindi elevate temperature, aria secca, nebbie dense di ricaduta, cieli bianchi (così colorati per la presenza di esafluoruro di zolfo, diossido di titanio, alluminio, bario…) e completa assenza di nubi da bel tempo (cumuli)… evidente segno di manipolazione climatica diuturna. Perché allora nelle previsioni meteo si ciarla di precipitazioni piovose? Forse i meteorologi di regime vivono in un altro mondo? No, semplicemente attuano una nuova strategia di condizionamento mentale. Mentre, infatti, gran parte del paese è in grave deficit idrico, i venduti al sistema raccontano di piogge rinfrescanti ed amenità di questo genere, cosicché si produrrà, nella mente di chi ascolta, l’idea che “altrove” sta piovendo, prendendo forma così la convinzione che la siccità e la carestia non sono problemi concreti ed immediati, ma fantasie “cospirazioniste”. Purtroppo gran parte della popolazione dorme un sonno profondo e non si vede quindi come superare l’impasse. Certo è che il precario equilibrio dei sistemi atmosferici ha ormai subìto un netto sconvolgimento e per questo motivo possiamo solo pronosticare un futuro climatico drammaticamente instabile. Non appena si affievoliranno le attuali condizioni di pressione, favorevoli ai moderni sistemi d’arma, i militari attueranno tutte le procedure standard che innescheranno nuovi disastri, con alluvioni, frane, distruzione e morte, fornendo poi l’alibi di immaginari cambiamenti climatici. In questo modo sarà portata altra acqua al mulino dei promotori della geoingegneria che, molto presto, sarà ufficializzata.(Fonte: Rosario Marcianò, clicca qui)
Fonte: futuribilepassato.blogspot.it * Link

Crisi e siccità: cause diverse, medesime ricette

Siccità e crisi economica: la ricetta degli amministratori per far fronte ai problemi del momento è la stessa. In entrambi i casi, infatti, “la soluzione che ci si prospetta poggia esclusivamente sulle spalle dei cittadini meno abbienti, chiamati a fare sacrifici nel nome di beni sempre meno comuni”.

La siccità imperversa in Toscana e in tutta l’Italia centro-meridionale e, come ormai ogni estate, i nostri amministratori fanno a gara per invitare i cittadini ad un uso morigerato della risorsa idrica.
Qui interviene il Presidente Ceroni dell’Acquedotto del Fiora e a questo link l’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini, entrambi impegnati a sottolineare i generosi interventi in soccorso alle popolazioni assetate e a consigliare parsimonia nell’uso del prezioso bene comune.
Senza nulla togliere alla sensatezza di questi inviti, ci sembra che questo approccio al problema della siccità ricordi molto da vicino quell’altra ‘siccità’ economica con cui è alle prese il governo dei banchieri di Monti: anche in quel caso di fronte alla crisi dei mutui subprime e all’indebitamento degli Stati sovrani praticato negli ultimi 30 anni di governi ‘cicala’ e pilotato dalle grandi banche mondiali d’investimento, la soluzione che ci si prospetta poggia esclusivamente sulle spalle dei cittadini meno abbienti, chiamati a fare sacrifici nel nome di beni sempre meno ‘comuni’.
Anche lì si omette però di chiederne conto a chi di questa ‘siccità’ porta le maggiori responsabilità.
Per tornare a parlare di acqua, innanzitutto ricordiamo le pesanti responsabilità della classe politica toscana sull’inquinamento prodotto negli scorsi decenni dall’industria, che ha distrutto le tradizionali fonti potabili delle colline metallifere e della piana di Scarlino e Follonica (un intreccio di omissioni e connivenze tra politica ed imprenditoria, molto ben descritto nel recente libro di Roberto Barocci Arsenico e scellerati progetti)
Inoltre portiamo ad esempio alcuni ambiti in cui, con un po’ di buon senso, saremmo ancora in tempo a tutelare la preziosa risorsa senza intaccare i fondi regionali o senza costringere i cittadini a lavarsi a giorni alterni.
Geotermia: Il 18 luglio scorso nella sede della VIA della Regione Toscana, alcuni rappresentanti di comitati amiatini hanno tentato di osteggiare l’avvio dei lavori della centrale geotermica di Bagnore 4 in un vivace contraddittorio con l’Enel. Le centrali geotermiche esistenti, ed in particolare quella di Bagnore 3, nel corso degli ultimi anni hanno contribuito allo sprofondamento dell’acquifero potabile di oltre 200 metri.
Anche i redattori dell’ultimo studio modello Mobidic con il quale si indagava la dinamica, ossia le oscillazioni della superficie dell’acquifero, nelle loro conclusioni dicono che queste non possono dipendere soltanto dalle fluttuazioni climatiche, “ma che possa potenzialmente giocare un ruolo anche una fluttuazione della pressione inferiore” (lo sgonfiamento dei cuscini geotermici).
Biomasse: L’avvento di numerosi impianti industriali a biomassa ha rilanciato in tutta la provincia di Grosseto la produzione di mais, chiunque può costatarlo in questi giorni percorrendo le pianure costiere della provincia, dove i grandi irrigatori pompano giorno e notte acqua da falde già molto compromesse dal fenomeno della salinizzazione.
Golf: Nella località ‘Pianetti’ di Manciano, le Terme di Saturnia SPA hanno recentemente acquistato i diritti di sfruttamento di un ricco pozzo artesiano per irrigare il campo da golf di 18 buche appena ultimato e, per una singolare coincidenza, quest’estate la maggior parte dei pozzi circostanti, destinati alla colture ortive, sono andati in secca. Bisogna tenere presente che si tratta di una zona nota per la ricchezza del suo acquifero, dove, a memoria d’uomo, non si era mai registrato il caso di una falda prosciugata.
Tra i destinatari degli inviti ad un consumo responsabile, i nostri amministratori farebbero bene ad includere in primo luogo se stessi.
Facciano qualcosa di sensato anche loro, fermando la pazza corsa all’energia mal incentivata, che in una provincia che produce già, da rinnovabile, il 150% del suo fabbisogno elettrico, non trova altra giustificazione se non quella del profitto dei pochi ed il danno dei molti, (lunghissima è la lista, nel caso della geotermia, delle possibili controindicazioni di ordine idrogeologico, economico-turistico e sanitario) e ponendo un argine all’incongruo proliferare di campi da golf, capriccioso trastullo d’un esiguo manipolo di ricchi utenti che nel pretendere prati verdi d’altri climi e latitudini, non si preoccupano di mettere in crisi consolidate economie agricole nostrane.
Fonte: ilcambiamento.it  * Link

Siccità, si combatte il Drago Africano «Situazione drammatica per le colture»

In crisi le coltivazioni di mais e soia. Dopo 45 giorni senza piogge, si stimano danni per 130 milioni a Padova e 150 a Rovigo. La Regione: «Rischio rincari»

PADOVA — Agricoltori in ginocchio a causa della siccità. Dopo 45 giorni senza piogge, le coltivazioni versano in condizioni critiche: nella sola provincia di Padova si stimano danni per 130 milioni di euro. «Sono compromessi interi raccolti di colture estensive, soprattutto mais, soia, barbabietola nelle zone dove l’irrigazione è più difficile. La perdita media per l’intera provincia è nettamente superiore al 30 per cento, con punte che arrivano anche al 100 per cento nelle zone non irrigate della Bassa Padovana», spiega Coldiretti, che ha già inviato una comunicazione all’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura (Avepa) chiedendo una «urgente verifica della situazione per accertare le reali perdite e individuare i benefici di legge applicabili ».
Ogni giorno senza pioggia i danni si fanno più ingenti. In alcune zone le coltivazioni sono state letteralmente annientate, mentre per le colture di soia e barbabietola non irrigate il danno raggiunge il 40 per cento. In sofferenza quasi la metà dei vigneti e degli oliveti sui Colli Euganei. «Se continua così, il rischio è la perdita di qualità del vino e dell’olio », assicura il presidente di Coldiretti Padova, Marco Calon. Frutta e verdura vengono irrigate e questo inciderà fortemente sui costi, senza contare il fatto che, con il perdurare delle temperature elevate, si rischia di perdere fino a un terzo del prodotto. Se non verranno irrigate le coltivazioni, potrebbero essere compromesse le produzioni di pere, mele, pesche e kiwi. Il «bollettino dell’aridità» è preoccupante. Da Venezia fino a Rovigo, le previsioni della raccolta di granoturco evidenziano un calo di oltre sette milioni di quintali, mentre la produzione di soia potrebbe perdere 560mila quintali.
«I danni in Polesine ammontano a 150 milioni di euro, la metà dei quali per il mais», avverte il presidente di Confagricoltura Veneto, Giangiacomo Bonaldi. «La situazione è drammatica – rincarano dalla Coldiretti del Veneto – le colture danneggiate vanno dal 15 per cento nell’Alto Veneziano fino al 70 per cento nel Basso Polesine. Da più parti è stato chiesto lo stato di calamità». Se in alcune zone comincia a preoccupare il livello di Po, secondo l’Unione Veneta Bonifiche la situazione di fiumi e laghi non desta preoccupazione. «L’acqua non manca, ma servirebbero interventi strutturali per farla arrivare in tutte le zone, migliorando la rete dei canali e creando nuovi bacini, magari utilizzando vecchie cave di ghiaia», assicura il presidente Giuseppe Romano.
Gli agricoltori premono per avere agevolazioni fiscali e condizioni preferenziali di accesso al credito per far fronte alla situazione. La Regione ha chiesto al Ministro di attivare un tavolo di crisi «per dare in brevissimo tempo aiuto concreto ai nostri agricoltori, ma anche per prevenire analoghe situazioni in futuro» assicura l’assessore all’agricoltura Franco Manzato, che ammette: «Il vero pericolo è che in una situazione tanto pesante si alimentino speculazioni e aumenti di prezzi al consumo».
Si muovono anche le banche. FriulAdria ha stanziato 10 milioni di euro per finanziamenti alle imprese agricole colpite dalla siccità in Veneto e Friuli. «Il comparto agroalimentare non può essere lasciato da solo ad affrontare questa ulteriore difficoltà, in un momento economico già di per sè complicato» spiega il direttore generale Carlo Crosara. Intanto le previsioni meteo non lasciano speranze: l’Arpav prevede, a partire da oggi pomeriggio, un graduale aumento dell’afa che per il fine settimane porterà sul Veneto umidità e temperature vicine ai 35 gradi. Colpa del «Drago Africano», com’è già stato ribattezzato il rovente anticiclone proveniente dal Nord Africa e che sta infuocando l’estate italiana.
Fonte: corrieredelveneto.corriere.it * Link


Usa: siccità, si allarga il disastro naturale

Il dipartimento dell’Agricoltura dichiara lo stato di allerta per più di metà delle contee. Situazione mai così grave dal 1988. Agevolazioni per agricoltori e allevatori. Alert consumi.

New York – E’ sempre più allarme siccità negli Stati Uniti. La situazione è talmente preoccupante che il dipartimento di Agricoltura ha dichiarato lo stato di disastro naturale in più delle metà delle contee del paese.
Sono dunque quasi 1.660 le contee di 32 stati americani che hanno diritto all’assistenza federale per le perdite che hanno sofferto a causa della siccità. “L’assistenza annunciata aiuterà gli allevatori a far fronte al balzo dei prezzi dei mangimi, alla mancanza preoccupante di fieno e al deterioramento dei pascoli – ha detto Tom Vilsack, segretario del dipartimento, in un comunicato – L’amministrazione di Obama ha intenzione di continuare ad aiutare chi lavora nelle zone rurali dell’America e attraversa questo duro periodo”.
Contadini e allevatori avranno anche il diritto di beneficiare di prestiti a bassi tassi di interesse: in data 29 luglio, solo il 24% circa delle piantagioni di grano hanno manifestato buone o eccellenti condizioni: si tratta del minimo dal 1988.
Il calo delle forniture che deriva dal fenomeno sta facendo balzare i costi per società attive nel ramo della ristorazione come McDonald’s, Coca Cola, Archer Daniels Midland e Smithfield Foods. La scorsa settimana il dipartimento dell’agricoltura ha reso noto che i prezzi dei beni alimentari potrebbero salire fino a +4% nel 2013.
Fonte: wallstreetitalia * Link

http://www.stampalibera.com/?p=50124#more-50124


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Conflitto di interessi, avviata un'indagine su Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea

di Checchino Antonini - Il Megafono Quotidiano
Il comitato di sorveglianza interna dell'Ue ha avviato un'indagine su Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (BCE) per conflitto di interessi. Lo annuncia la Reuters ma su un'altra agenzia, l'Afp, Gundi Gadesmann, la portavoce del mediatore europeo, smentisce e deplora la "drammatizzazione di questo caso" due giorni prima di un'importante riunione del Consiglio direttivo della BCE. "Nessuna indagine è stata aperta", ha assicurato.
L'accusa a Draghi giunge dall'Osservatorio dell'Europa industriale (Corporate Europe Observatory, CEO), una campagna indipendente che monitorizza l'influenza dei poteri forti sulle decisioni di Strasburgo e Bruxelles. Draghi, secondo CEO, non sarebbe totalmente indipendente a causa della sua appartenenza al G30, il forum internazionale che riunisce i leader di pubblico e privato del settore finanziario.
"Abbiamo ricevuto una denuncia e abbiamo inviato una lettera alla Bce. Ora stiamo aspettando una risposta", ammette la signora Gadesmann. La BCE ha tempo fino alla fine di ottobre per rispondere. A quel punto il mediatore, Nikiforos Diamantoros, formulerà raccomandazioni “che non sono vincolanti", ha detto la sua portavoce. "Non abbiamo il potere di imporre sanzioni, cerchiamo di trovare una soluzione amichevole con cui tutti possono vivere".
"Il G30 ha tutte le caratteristiche di un veicolo di lobbying per le grandi banche private internazionali e il presidente della Banca centrale europea, non dovrebbe essere in grado di essere membro", ribatte l'Osservatorio.


Il 2 agosto, intanto, si riunirà il vertice della BCE per la sua decisione mensile di politica monetaria. Una data più attesa del solito dopo che la scorsa settimana Draghi ha dichiarato di essere "pronto a fare tutto il necessario per proteggere l'euro", provocando un rilassamento significativo nei mercati, in particolare obbligazionari.
Draghi era già stato criticato sulla sua carriera a Goldman Sachs dal 2002 al 2005 quando la banca Usa (in cui ha militato anche Monti) ha “aiutato" la Grecia a fare i suoi conti.
Alla fine del novembre scorso il presidente del CEO ha scritto al neo capo della Bce: «Dear Mr. Draghi si dimetta o lasci il Gruppo dei 30», aveva scritto Kenneth Haar per conto della campagna, citando le norme in materia di indipendenza della Bce. L'articolo 130 del trattato Ue recita infatti che"nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri né la Banca centrale europea, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni, organi, uffici o agenzie, da qualsiasi governo di uno Stato membro o da qualsiasi altro organismo".
Anche il settore finanziario privato ed i suoi rappresentanti sono tra gli organi che potrebbero esercitare un'influenza indebita sulla banca. Di conseguenza, la Bce e il suo presidente hanno l'obbligo di mantenere una distanza adeguata da qualsiasi veicolo del settore finanziario. Il Gruppo dei Trenta è un gruppo di pressione dei banchieri del settore pubblico e privato. Tra i suoi membri spiccano dirigenti e consulenti di Morgan Stanley, JP Morgan Chase International e BNP Paribas. Quando il gruppo si presenta al pubblico, di solito è Jacob Frenkel da JP Morgan Chase International, che agisce come suo portavoce. Il Gruppo ha le caratteristiche di un veicolo lobbying per privati interessi finanziari.
Solo un altro banchiere può fingere di non vedere che la mission del gruppo è quella di influenzare il dibattito sulla regolamentazione del settore finanziario in tutto il mondo. Il Gruppo dei Trenta, ricorda Kenneth Haar è stato attivissimo in occasione di Basilea II, l'accordo del 2004 sui requisiti minimi di capitale in seguito accusato di molte delle calamità nel crisi finanziaria nel 2008. Il Ceo punta l'indice sulla «natura opaca delle attività dei membri. Non abbiamo modo di conoscere i dettagli del tuo coinvolgimento, dato che le riunioni dei soci sono riservate, inaccessubili al pubblico».
Il 27 giugno il CEO ha presentato una denuncia formale presso il Mediatore europeo perché l'appartenenza di Draghi al Gruppo dei Trenta è in contrasto con le regole della BCE in materia di etica. Il Gruppo dei Trenta è un forum esclusivo per i banchieri di alto livello, che riunisce i banchieri del settore privato, accanto a figure del governo e del mondo accademico. Il suo obiettivo dichiarato è quello di influenzare il banking pubblico e privato.

LE SUPERLOBBY, IL GOTHA SEGRETO DELL'ALTA FINANZA
Il Gruppo dei Trenta, spesso abbreviato in G30, si definisce un organismo internazionale di finanzieri leader e accademici che mira ad approfondire la comprensione delle questioni economiche e finanziarie e di esaminare le conseguenze delle decisioni prese nei settori pubblici e privati correlati a queste problematiche. È composto di trenta membri e comprende i capi delle principali banche private e banche centrali, così come i membri del mondo accademico e delle istituzioni internazionali. Tiene due riunioni plenarie ogni anno e organizza anche seminari, convegni, e gruppi di studio. Ha sede a Washington. E' stato fondato nel 1978 da Geoffrey Campana su iniziativa della Fondazione Rockefeller che ha anche fornito un finanziamento iniziale. Il suo primo presidente fu Johannes Witteveen, ex direttore di gestione del Fondo monetario internazionale. Oggi lo presiede Jean-Claude Trichet, predecessore di Draghi a Francoforte.
Nomi che ricorrono nelle superlobby internazionali di cui s'è occupato di recente il giornale Liberazione. Sempre il miliardario Rockfeller, cinque anni prima, aveva fondato la Trilateral commission, nome che deriva dalle tre aree a maggior sviluppo capitalistico: Nord America, Europa e Asia-Pacifico. Ognuna delle tre aree ha un suo presidente: per l'Europa è stato Mario Monti finché non è diventato presidente del consiglio; lo ha sostituito Jean-Claude Trichet, appunto. Il presidente italiano attualmente è Carlo Secchi (ex rettore della Bocconi).
Della Commissione fanno parte circa 400 persone tra banchieri, politici, editori, giornalisti, accademici; vi si entra solo su invito. È considerata una filiazione diretta del Gruppo Bilderberg, di cui condivide membri e ideologia. Il nome, stavolta, deriva dall'albergo in cui s'è riunito la prima volta nel '54, l'hotel Bilderberg di Oosterbeek, per iniziativa del principe Bernardo d'Olanda. È la più ristretta, esclusiva e segreta delle società (o sette) "internazionaliste". È governato da un comitato esecutivo, di cui fanno parte circa 30 persone (tra le quali Mario Monti e Franco Bernabè per l'Italia) elette per quattro anni rinnovabili. Il Gruppo si riunisce una volta l'anno in località esclusive e hotel di lusso, protetto da guardie armate che non fanno avvicinare nessuno, tanto meno la stampa. Le date e i luoghi sono segreti e chi vi è invitato ha l'obbligo della riservatezza, pena l'esclusione. Tra i nomi italiani: Giulio Tremonti, John Elkan, Paolo Scaroni, Tommaso Padoa-Schioppa. L'ultima conferenza nota si è svolta nel giugno 2011.
«Alcuni credono che facciamo parte di una cabala segreta che manovra contro gli interessi degli Stati Uniti, definendo me e la mia famiglia come "internazionalisti" e di cospirare con altri nel mondo per costruire una struttura politica ed economica integrate - un nuovo mondo, se volete. Se questa è l'accusa, mi dichiaro colpevole e sono rogoglioso di esserlo», scriveva nelle sue memorie David Rockfeller. Ancora: «I Bilderbergers sono in cerca dell'era del post-nazionalismo: quando non avremo più paesi, ma piuttosto regioni della terra circondate da valori universali. Sarebbe a dire, un'economia globale; un governo mondiale (selezionato piuttosto che eletto) e una religione universale. Per essere sicuri di raggiungere questi obiettivi, i Bilderbergers si concentrano su di un "approccio maggiormente tecnico" e su di una minore consapevolezza da parte del pubblico in generale», scriveva William Shannon del New York Times, ambasciatore in Irlanda per Carter e naturalmente membro del Bilderberg.
Il loro è uno sforzo costante contro gli «eccessi della democrazia» e il «sovraccarico del sistema decisionale all'origine della crisi economica». Il barone Denis Winstop Healey, due volte ministro britannico tra i 60 e i 70, ne era convinto: «Quel che accade nel mondo non avviene per caso; si tratta di eventi fatti succedere, sia che abbiano a che fare con questioni nazionali o commerciali e la maggioranza di questi eventi sono inscenati da quelli che maneggiano la finanza».
«Le idee e la linea politica che vengono fuori dagli incontri annuali del Gruppo Bilderberg - scriveDaniel Estulin, un giornalista spagnolo che ha scritto un libro molto informato ("The true story of the Bilderberg Group", TrineDay) - sono poi usate per creare le notizie di cui si occuperanno le maggiori riviste e i gruppi editoriali del mondo. Lo scopo è quello di dare alle opinioni prevalenti dei Bilderbergers una certa attrattiva per poterle poi trasformare in politiche attuabili e di far pressione sui capi di stato mondiali per sottometterli alle "esigenze dei padroni del mondo". La cosiddetta "stampa libera mondiale" è alla completa mercè del gruppo e dissemina propaganda da esso concordata».
(31 luglio 2012)

Rischio sismico negli Usa, allarme per l’Oregon: rischia un terremoto devastante come quello del Giappone!

Un’analisi completa della zona di subduzione della Cascadia costa nord-occidentale  del Pacifico conferma che la regione ha avuto numerosi terremoti negli ultimi 10.000 anni, e suggerisce che la costa sud dell’Oregon può essere più vulnerabile in base alla frequenza di ricorrenza.

Lo studio scritto dai ricercatori della Oregon State University, e pubblicato online dalla US Geological Survey, conclude che c’è un 40% di probabilità di un forte terremoto nella regione di Coos Bay, Oregon, nel corso dei prossimi 50 anni. E quel terremoto potrebbe avvicinarsi all’intensità del terremoto che ha devastato il Giappone nel marzo del 2011.

Chris Goldfinger , prof. in OSU’s College of Earth autore principale dello studio, ha detto che il margine meridionale della Cascadia ha un livello di ricorrenza molto più elevato per i terremoti più importanti rispetto al nord ed è in ritardo di rottura. ”Questo non vuol dire che un terremoto non può colpire in primo luogo lungo la parte settentrionale, da Newport, Oregon, a Vancouver Island .


“Ma i grandi terremoti tendono a colpire più frequentemente lungo l’estremità meridionale ,ogni 240 anni o giù di lì ,e dall’ultimo grande sisma  l’intervallo è stato più lungo. ”La probabilità di un terremoto nella parte meridionale della faglia  quindi è più del doppio di quello del nord.”

La pubblicazione dell’analisi può fare aumentare maggiormente la consapevolezza dei pericoli e dei rischi sismici. La tabella mostra la storia della forza  e  frequenza  dei  terremoti e può  essere utile per portare ad un aggiornamento dei codici per le costruzioni nello stato.

Lo studio guidato da  Goldfinger è durato 4 anni e si basa su una ricerca di 13 anni. In 184 pagine  c’è la rassegna più completa mai scritta della zona di subduzione  della Cascadia una regione al largo della costa nord-occidentale dove la placca tettonica Juan de Fuca scivola sotto il continente Nord Americano. Una volta si pensava che fosse  una linea  di faglia continua,la Cascadia è ormai nota per essere almeno parzialmente segmentata.

Questa segmentazione si riflette nella storia  dei terremotidella regione, ha osservato Goldfinger .

“Negli ultimi 10.000 anni, ci sono stati 19 terremoti che si estendevano lungo la maggior parte del margine, che va dal sud di Vancouver Island  Oregon e il confine con la California,”  ”Si tratta in genere  di terremoti davvero enormi  di una grandezza  che va da circa 8,7-9,2.

“Abbiamo anche stabilito che ci sono stati 22 terremoti che hanno coinvolto solo la parte meridionale della faglia”. “Partiamo dal presupposto che questi sono leggermente più piccoli – più o meno sull’ 8.0 – ma erano ancora terremoti molto grandi e oggi potrebbero avere un impatto devastante.».

“Entro l’anno 2060, se non avremo un terremoto, avremo superato l’85% di tutti gli intervalli conosciuti della ricorrenza di un terremoto durante i 10.000 anni,„ ha detto Patton ,co-autore dello studio. “L’intervallo fra i terremoti varia a partire da alcune decadi a  migliaia di anni. Ma già abbiamo superato circa tre quarti.„

L’ultimo mega-terremoto nel Pacifico nord-occidentale si è verificato il 26 gennaio del 1700. I ricercatori conoscono questo, ha detto Goldfinger  ,perché le annotazioni scritte in Giappone documentano di uno tsunami che ha distrutto  il raccolto del riso nello stesso periodo.

Quando un terremoto avviene in mare aperto, la perturbazione  induce il fango e la sabbia  a scorrere giù sui margini continentali e nei canyon subacquei. I sedimenti grossolani chiamati torbiditi scorrono sulla pianura abissale, questi sedimenti si distinguono nettamente dalle polveri sottili che si accumulano su base regolare tra i principali eventi tettonici.

Con la datazione delle particelle fini attraverso l’analisi del carbonio-14 e di altri metodi, Goldfinger e colleghi possono stimare con molta precisione quando i grandi terremoti si sono verificati negli ultimi 10.000 anni.Andare più indietro di 10.000 anni è stato difficile perché il livello del mare nella West Coast era più basso  e i fiumi della costa ovest svuotavano direttamente dai canyon nel mare . A causa di ciò, è difficile distinguere tra  detriti da terremoto e da fiume.

“Ora che abbiamo capito la nostra vulnerabilità di mega-terremoti e tsunami, abbiamo bisogno di sviluppare una cultura che si prepara ad un livello commisurato al rischio” ha detto Corcoran,specialista rischi di sensibilizzazione. “A differenza del Giappone, che ha frequenti terremoti e quindi è culturalmente più preparato, noi del nord-ovest del Pacifico non abbiamo avuto un mega-terremoto dal primo insediamento europeo. E siccome non abbiamo la cultura dei terremoti, non possediamo la cultura della preparazione. “La ricerca, però, è avvincente”, ha aggiunto. “Questo dimostra chiaramente che la nostra regione ha una lunga storia di questi eventi, e la cosa più importante che possiamo fare è iniziare a ‘aspettare’ un mega-terremoto, e non ci resta che  iniziare a prepararci per questo evento”.

Per maggiori informazioni: pubs.usgs.gov/pp/pp1661f /


Tratto da: http://pianetablunews.wordpress.com

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Una voragine nel campo magnetico terrestre provocata dall'uomo?

Operazione Argus e SAA


La chiamano Anomalia del Sud Atlantico (in inglese SAA) che in sostanza è un gigantesco “buco” nel livello interno delle fasce di Van Allen, che sono le linee di forza del campo magnetico terrestre le quali intrappolano le particelle ad alta energia (ionizzate) dal precipitare sulla Terra col rischio che alterino il DNA e moltissime altre conseguenze nefaste per la biochimica degli esseri viventi.


Si dice che la SAA fu scoperta nel 1958 curiosamente l’anno in cui i cowboy americani condussero un esperimento facendo esplodere tre ordigni termonucleari proprio nel Sud Atlantico. Strana coincidenza, no?
Wikipedia dice che l’anomalia è causata dalla non concentricità dei lobi del campo magnetico con il globo terrestre ma ciò è falso. La spaventosa irregolarità nell’Atlantico del sud non è naturale. Si tratta di un buco creato artificialmente dalla follia umana nel solito, imperterrito, stupidamente orgoglioso, masochista tentativo di volere essere Dio. L’operazione Argus fu concepita sotto l’egida dell’Agenzia di Difesa Nucleare degli USA con tre potentissime esplosioni atomiche tra i 200 e i 500 km di altitudine nell’esosfera il 27 e 30 agosto e 6 settembre 1958. Sembra accertato che diversi incidenti aerei nella zona (incluso il disastro dell’Air France 447 del 1 giugno 2009) fu colpa dell’impazzimento degli strumenti causato dall’anomalia magnetica.

I satelliti, e la stazione spaziale orbitante ISS, attraversano l’anomalia più volte quotidianamente in quanto questa si abbassa fino a 200 km dalla superficie del mare divenendo una colossale falla nel sistema protettivo della vita sulla Terra e degli astronauti in orbita. Ai tempi gli “scienziati” teorizzarono che la falla di sarebbe chiusa in pochi mesi, in realtà, le porte dell’Ade sopra l’Atlantico meridionale sono ancora aperte e chissà se si chiuderanno mai. Per questo non se parla più. Tipico atteggiamento da scienziati.

Siria, le falsità dei media Occidentali stanno provocando la Terza Guerra Mondiale

Quello che da mesi se non da anni viene detto dai Blog di informazione alternativa si concretizza… i Media occidentali fanno parte integrale dei vari gruppi che si vogliono spartire il pianeta Terra trasformandola in Feudi dove possono regnare a loro piacere e diletto, naturalmente annullando sistematicamente ogni briciolo di democrazia e diritto che ci appartiene.
Basta vedere il danno che hanno arrecato a diverse comunità/popoli che ancora oggi pagano a caro prezzo la fiducia che avevano regalato agli stati Occidentali, grazie alla disinformazione dei mass media questi popoli sono stati catapultati nel Medioevo se non direttamente nelle caverne.
I Mass Media Occidentali strapagati dai signori dell’Elite per propagandare tutto il contrario di quello che realmente è successo in Sud America e che sta ancora oggi succedendo nei Paesi Arabi, si son fatti complici di genocidi e massacri diffondendo foto e filmati che non hanno nulla a che fare con i luoghi in cui ci sono dispute armate causate dalla Politica estera Anglosassone e Israeliana.
Con l’ausilio da lecca fondelli di paesi facenti parte al Patto Atlantico NATO, è proprio schifoso ed abominevole constatare come questi Psicopatici pazzi criminali da paragonare ai loro datori di lavoro (Rothschild & Rockefeller, ONU, OMS, associazioni occulte dediche esclusivamente allo sterminio di popolazioni, hanno e stanno costruendo la strada che ci porterà dritti verso la terza guerra Mondiale che di sicuro costerà all’umanità miliardi di morti con il propagandarsi di malattie e sofferenze per decine e decine di anni se non addirittura centinaia.
Per la prima volta un popolo si è risvegliato ed ha deciso di farla finita con uno di questi criminali che si spacciano per potatori di Informazione pulita, in Austria si sono mobilitati per far chiudere il rinomato giornale “Krone” dopo aver pubblicato una foto falsificata che mostra una famigliola in fuga dalla città di Aleppo, mentre si presume che la foto sia stata scatta in qualche altro stato arabo e con data molto differente a quella comparsa sulla copertina del giornale:
In questa foto messa in prima pagina sul giornale Krone si vuol far capire che la famiglia sta fuggendo chissà dove, nel sottofondo si intravede una città distrutta dai bombardamenti e dai combattimenti avvenuti in quella zona, questa è la foto falsificata.
Questa è la foto originale scattata chissà dove in qualche paese arabo, non si vedono alcune macerie e nemmeno segni di combattimenti, alla richiesta di spiegazioni la redazione del giornale non ha voluto rilasciare alcun commento, chiudendosi nelle loro omertà di infami e delinquenti.
Come del resto anche i nostri beniamini dei “mass murder media”, da segnalare che il Krone vende giornalmente da 4 a 5 Milioni copie, spero che da domani si possono pulire il fondello con la loro cartastraccia.
Nell’articolo si fa cenno a massacri fatti dalle forze regolari siriane che in questi giorni sono impegnati in duri scontri nella città di Aleppo e sono riusciti a ripulire buona parte dei quartieri della città con l’aiuto dei cittadini che li avevano chiamati in aiuto e per essere protetti dai saccheggi e massacri che i ribelli stavano commettendo.
La Cina entra nel mediterraneo con 3 navi da Guerra.
In risposta alle minacce che la Psicopatica Hillary Clinton ha sfociato nei confronti della Russia e della Cina, ambedue Stati hanno deciso di rafforzare la loro presenza nel mediterraneo e precisamente nelle acque territoriali Siriane. Ieri lunedì le navi della Repubblica Popolare cinese hanno passato il canale di Suez senza complicazioni, le autorità Egiziane non hanno fatto alcuna opposizione alla richiesta per il passaggio delle navi, durante la navigazione delle navi da guerra cinesi, tutto il traffico è stato bloccato anche dalla parte di terra compresi i ponti per il passaggio di autovetture e camion. Il tutto si è svolto sotto la sicurezza dell’esercito Egiziano, le navi sono: l’Incrociatore Quingb-133 e l’Incrociatore Noauio-83, ognuno di loro porta nelle stive 4 mila tonnellate di materiale, la Portaerei Waishanhu-878 che anche lei porta nelle stive 11.000 tonnellate di materiale.
La Russia è presente nel Mediterraneo con 11 Navi da guerra che pattugliano le coste siriane in attesa che iniziano le manovre congiunte tra Iran, Russia, Cina e Siria, con la presenza di 90.000 soldati a bordo delle navi, sembra un sensazione che navi da guerra cinesi si trovino nel mediterraneo, ma questo è un chiaro segnale agli Usa e alla NATO al fine di fargli capire che un attacco alla Siria non è consigliabile, caso contrario hanno da vedersela con la Cina e Russia, compreso l’Iran che da mesi ha finito i preparativi per fronteggiare un attacco USA-Israeliano.
O dobbiamo aspettarci che qualche scellerato si azzardi a fare una mossa sbagliata?
Io personalmente consiglierei al Ministro Terzi di tapparsi la bocca, di ficcarsi un dito nel fondello per non fiatare, alla Stato maggiore Italiano di non azzardarsi a prendere iniziative che possono mettere a repentaglio la salute e la vita di noi cittadini Italiani compresi coloro che sono immigrati, piuttosto che spendere soldi per armamenti inutili che servono esclusivamente a portare fame morte e distruzione, di tenersi pronto a difendere noi cittadini dalle grinfie dell’Elite che sta spadroneggiando nelle file di questo governo di Infami Traditori e Tecnocrati che ci stanno dirigendo verso un baratro dalla quale sarà poi difficile uscirne, di tenere a bada le caserme stracolme di militari USA & C0.
Come vedete cari connazionali, grazie alla disinformazione che giornalmente i nostri beniamini dei mass murder media propagandano additando governi di altri popoli senza che questi si siano azzardati a far qualche mossa belligerante nei nostri confronti, la situazione stà degenerando invece di calmarsi come loro volevano farci capire, a quanto sembra il tutto è stato studiato a tavolino appunto per portarci in un altro conflitto che nessuno di noi vuole ..ma loro si!
Turchia.
Anche in Turchia la situazione si capovolge dopo che i Curdi hanno deciso di dare manforte ad Assad. Il Presidente del Partito Curdo ha avvertito Erdogan di non prendere la decisione di un conflitto armato diretto contro la Siria con la scusa di combattere la guerriglia Curda, Selahaddin Demirtas ha inoltre mandato un chiaro segnale in sua direzione “quando tu parli dei Curdi Siriani devi stare attento, sennò le munizioni in cui tu siedi sopra possono esplodere” devi sapere che in Turchia vivono 20 milioni di Curdi e sanno bene che tu fai una politica Razzista nei loro confronti, sappi bene che il giorno in cui tu entrerai in Siria non ne uscirai più.
Un’altra notizia poco rassicurante gli è arrivata dal sindaco della città di Semdinli in Turchia nella quale gli comunicava che la città è in mano alla Guerriglia.
IL PIANO DELLA NATO PER CONSEGNARE LA CITTA’ DI ALEPPO AI RIBELLI E’ FALLITO
Di cosa vuole parlare Timothy Geithner con Wolfgang Schàuble e Draghi, di economia attuale o di economia del giorno dopo?
“The Day After”

La leggenda della terra sommersa di Lyonesse potrebbe essere confermata dal ritrovamento di Doggerland, l'antico cuore d'Europa sommerso dalle acque


Leggende di terre perdute al largo delle coste di Francia e Gran Bretagna sono molto frequenti nella tradizione locale. La più famosa di esse, Lyonesse, collegava, a quanto si credeva, Land's End e St. Micheal Mount, in Cornovaglia, alle Isole Scilly.

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Nella Baia di Douarnenez, nel mare di Bretagna, si favoleggia invece della sommersa città di Kerls, che intratteneva forse legami con Mont Saint Michel.
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Le leggende narrano anche di una ragione, detta Cantre'r Gwaelod, al largo della costa del GallesCantre'r Gwaelod, su cui sorgevano, fra l'isola di Bardsey e la foce del fiume Teifi, sedici grandi città, era difesa dal mare da dighe che, si dice traspaiono nitidamente sotto le acque della Baia di Cardigan
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Tutte queste leggende potrebbero trovare un solido riferimento storico dopo la scoperta dell'antico cuore dell'Europa, Doggerland, una grande distesa di terra ferma che collegava le coste settentrionali della Francia con quelle meridionali  della Gran Bretagna. Secondo i ricercatori, l'antico cuore dell'Europa fu sommerso da un catastrofico tsunami.

I riferimenti storici a Lyonesse
Chiunque, in una giornata limpida, spazi con lo sguardo da Land's End, la punta sudoccidentale d'Inghilterra, verso le Isole Scilly, non avrà difficoltà a immaginare che fra queste e il continente sorgesse, in un remoto passato, un fiorente paese. Si trattava, citando il poeta inglese Alfred Lord Tennyson, della “terra perduta diLyonesse, dove, a parte le Isole Scilly, oggi si stende solo il burrascoso mare”.
Questo luogo è esistito veramente o è stato solo il sogno di un poeta? La leggenda di un grande diluvio compare nelle tradizioni di molti popoli in diverse parti della Terra - Asia, Australia e il Pacifico, America. Il più celebre, nel mondo occidentale, è ilDiluvio Universale con la storia di Noè, narrato nel libro della Genesi a partire da un antico racconto mesopotamico (L'Epopea di Gilgamesh). Un fatto abbastanza curioso è che l'Africa non comprenda fra i suoi miti nulla di simile.
Quanto all'Europa occidentale, secondo gli studiosi del folclore, essa lo derivò dalla Mesopotamia, tramite la leggenda greca di Deucalione e Pirra e la storia biblica di Noè. In Europa era forse diffusa, invece, la tradizione di un'alluvione locale, causata non dalla pioggia ma dall'invasione del mare, in seguito, probabilmente, al cedimento del suolo, una vicenda di "terre perdute" che ricorda quella di Atlantide
Dal Medioevo e dalle epoche seguenti ci sono giunti molti racconti di questo genere, soprattutto per quanto riguarda le coste dell'Inghilterra e, in Francia, della Bretagna. Il più celebrato di questi “paesi sommersi” è sicuramente Lyonesse. Il primo accenno scritto a una terra scomparsa al largo della costa della Cornovaglia è contenuto nell'Itinerario di Guglielmo di Worcester, del XV secolo. Egli parla di “boschi, campi e 140 chiese parrocchiali, attualmente tutti sprofondati, tra il Monte e le Isole Scilly”. Ma, a questo paese sommerso, non assegna alcun nome.
L'antiquario Richard Carew, nativo della Cornovaglia, fu, forse, il primo a identificare il regno svanito nel mare con la Lyonesse della leggenda di Artù. L'opinione è riportata nella Britannia di William Camden e poi nello Studio della Cornovaglia(1602), dello stesso Carew. Egli scrisse: “E il mare, ovunque dilagando, devastò completamente il territorio di Lyonesse, e molte altre vaste zone.
Sull'esistenza di Lyonesse restano le seguenti prove: lo spazio fra Land's End e le Isole Scilly, che occupa una trentina di miglia, conserva ancora oggi quel nome nella lingua della Cornovaglia - Lethosow - e misura in ogni punto una profondità di 40-60 braccia, fatto abbastanza insolito nel mare aperto”. Inoltre a metà strada fra Land's End e le Isole Scilly vi era un gruppo di rocce detto “le Sette Pietre”, che delimitava una zona nota nel dialetto locale come Tregva, “una dimora”. Alcuni pescatori riferirono di aver recuperato in questo punto resti di porte e finestre. 
Ai tempi di Carew, a proposito di Lethosow, si narrava la leggenda che, quando il mare allagò e sommerse il paese, un uomo di nome Trevilian riuscì a fuggire su un cavallo bianco lanciato al galoppo innanzi alle onde incalzanti. In tal modo si spiegava allora l'origine dello stemma della famiglia Trevelyan: un destriero che sorge dal mare.
Nel ciclo arturianoLyonesse Ã¨ il nome della terra d'origine dell'eroe Tristano, nipote di re Marco e amante della moglie di questi, Isotta. Poiché Marco era sovrano della Cornovaglia, Carew e un altro autore ritennero che la "terra perduta" locale e Lyonesse fossero un solo e unico luogo. I medievalisti non accettano questa ipotesi e sono dell'opinione che “Lyonesse” sia la forma corrotta di un nome più antico assegnato al paese di Tristano, “Loenois”, attualmente Lothian, in Scozia. Tale collocazione concorda con il fatto che il nome Tristano apparteneva a un principe dei Pitti delI'VIII secolo. 
Da quando la terra perduta della Cornovaglia è stata identificata con Lyonesse, si è ammantata del fascino luminoso della leggenda di Artù. Altri collegamenti sono stati fatti: Alfred Lord Tennyson vi ha collocato la corte di Camelot, e i mistici hanno cominciato a sperare di vedere riemergere Lyonesse dalle onde o di scorgerla durante una visione al largo di Land's End. Come Atlantide, Lyonesse è diventata un potente simbolo che esprime il rimpianto per un'Età dell'Oro ormai perduta e, nel caso della Cornovaglia, per un passato più glorioso del presente. 

Vi è qualche prova a conferma della tradizione? 
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Lo storico della Cornovaglia William Borlase, nel 1753, accennò a file di pietre, forse indicatrici di una terra scomparsa, estese a partire dalle rive dei Samson Flats, nelle Isole Scilly. Somiglianti a muri di delimitazione dei campi, si credette che fossero opera dell'uomo e, negli Anni Venti, qualcuno formulò l'ipotesi che fossero antiche linee di confine dell'Età del Bronzo. 
Essi non costituirebbero la sola prova che le Isole Scilly hanno perduto terreno a favore del mare. Di fronte ai litorali delle isole di St MartinLittle Arthur e Tean, vi sono, infatti, cerchi di capanne e tombe preistoriche che si ritiene siano state coperte dalle acque in epoca romana. In ogni caso, è un dato di fatto che gli autori classici parlino delle Isole Scilly come di un'unica, o fondamentalmente unica, isola fino al IV secolo d.C. Ma, nell'Età del Ferro, il cedimento del suolo attorno alle coste inglesi era molto lento. Lo sprofondamento deve essere stato graduale e intermittente e non concentrato in un solo, traumatico episodio, tale da poter essere registrato, ricordato e tramandato da un uomo.
La storia di Lyonesse ha un equivalente in Bretagna, dove, nelle profondità dellaBaia di Douarnenez, giace sommersa la grande città di Kerls. Solo il re Gradlonriuscì a sfuggire alla catastrofe, cavalcando come Trevilian un bianco destriero che precedeva le onde. 
È possibile che, quando i monaci dell'Abbazia di Mont Saint-Michel, in Bretagna, fondarono in Cornovaglia la casa figlia di St Michael's Mount, abbiano portato con sé la storia dell'inondazione. Qualunque sia stata l'origine della leggenda, non è difficile credere in un allagamento che, come tutti i disastri, fu poi ingigantito dalla fantasia popolare: forse il villaggio perduto diventò una città e la città addirittura un regno. I discendenti dimenticarono il luogo esatto della catastrofe e lo collocarono dove esistevano delle “prove” sotto forma di “edifici” sommersi.
http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2012/07/31/la-leggenda-della-terra-sommersa-di-lyonesse-potrebbe-essere.html

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Il campo Geomagnetico è influenzato dal Mantello Terrestre


Scritto da Valentina Arcovio   
Martedì 31 Luglio 2012 15:08
Liverpool - Su una scala temporale di decine di milioni di anni, il campo geomagnetico puo' essere influenzato dalle correnti convettive del mantello terrestre. Le frequenti inversioni di polarita' del campo magnetico terrestre appaiono, infatti, collegate ad alcuni processi che coinvolgono il mantello. E' il risultato di una ricerca geologica internazionale presentata sulla rivista Nature Geoscience.  Le scoperte mostrano come i rapidi processi nel nucleo esterno, che scorre ad una velocita' che raggiunge un millimetro al secondo,
risultano collegati ai processi attivi nel mantello, che si verificano ad una velocita' di centimetri all'anno. I ricercatori hanno trovato le prove di una correlazione tra le inversioni del campo magnetico, la tettonica e i movimenti convettivi del mantello. Lo studio internazionale e' stato coordinato dall'Universita' di Liverpool e promosso dal GFZ-German Research Centre for Geosciences, l'IPGP di Parigi e dalle Universita' di Oslo e di Utrecht.

 


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