Allarme siccità: evento programmato a tavolino?


[...]Dal 30 luglio al giorno primo agosto 2012 avremo quindi elevate temperature, aria secca, nebbie dense di ricaduta, cieli bianchi (così colorati per la presenza di esafluoruro di zolfo, diossido di titanio, alluminio, bario…) e completa assenza di nubi da bel tempo (cumuli)… evidente segno di manipolazione climatica diuturna.Perché allora nelle previsioni meteo si ciarla di precipitazioni piovose? Forse i meteorologi di regime vivono in un altro mondo? No, semplicemente attuano una nuova strategia di condizionamento mentale. Mentre, infatti, gran parte del paese è in grave deficit idrico, i venduti al sistema raccontano di piogge rinfrescanti ed amenità di questo genere, cosicché si produrrà, nella mente di chi ascolta, l’idea che “altrove” sta piovendo, prendendo forma così la convinzione che la siccità e la carestia non sono problemi concreti ed immediati, ma fantasie “cospirazioniste”.[...]
Fonte: tankerenemymeteo

Una programmata siccità del territorio italiano è in atto


ETC Group è un’organizzazione internazionale dedicata a “la conservazione e il progresso sostenibile della diversità culturale ed ecologica e dei diritti umani”. L’organizzazione ha preso una posizione pubblica lanciando una campagna contro la geoingegneria (manipolazione climatica globale),tra cui una campagna chiamata “Giù le mani da Madre Terra “, che fu lanciata nel mese di aprile 2010. Nel mese di ottobre 2010 una relazione completa dal titolo “Geopiracy – The Case Against Geoengineering”

Lo scorso 17 luglio sul giornale The Guardian appare questa mappa pubblicata dall’organizzazione che mostra in modo evidente quale e’ il progetto per ciascun paese, da notare che l’Italia e’ contrassegnata con il simbolo riduzione delle precipitazioni quindi un programma siccita’ del territorio italiano. (Fonte articolo, clicca qui)
Mentre i servizi meteo ed i telegiornali cianciano di precpitazioni piovose, che esistono solo nella fervida immaginazione dei manipolatori mentali, gli aerei dell’Evergreen Aviation International, in collaborazione con l’aeronautica militare italiana, bombardano senza tregua l’atmosfera di particolato elettroconduttivo ed igroscopico.

E’ evidente che da questa situazione non si può uscire, se non con una reale presa di coscienza collettiva e con una conseguente decisione delle nazioni di esautorare le criminali classi dirigenti. Ciò appare utopico, per cui ci sembra che, allo stato delle cose, si andrà verso una condizione di siccità e depauperamento dei biomi irreversibili… per non parlare dei danni alla salute umana che si conclameranno nei prossimi anni pure con l’aumento di casi di asbestosi, giacché ifilamenti polimericiusati come vettori per gli elementi metallici diffusi, hanno il medesimo effetto delle fibre di amianto. A questo si dovranno certamente aggiungere una vastità di danni neurologici, con nuovi casi di Alzheimer, Parkinson, S.L.A. etc. Di pari passo osserviamo un aumento esponenziale di messaggi subliminalinegli spot pubblicitari televisivi, nei fumetti, nelle pellicole cinematografiche, nei libri scolastici, nella cartellonistica etc. dove cieli trattati chimicamente e scie chimiche sono una costante. Ciò significa che il programma di avvelenamento è destinato a proseguire indisturbato nei prossimi anni, sino a quando si saranno raggiunti gli obiettivi e non occorre elencarli. Un buon osservatore avrà certamente compreso dove si vuole arrivare…
Le previsioni ufficiali, per i prossimi giorni, come ormai d’abitudine, vaneggiano di temporali estivi. Nulla di tutto questo, salvo qualche scroscio breve, forse, nel Nord Est. Dal 30 luglio al giorno primo agosto 2012 avremo quindi elevate temperature, aria secca, nebbie dense di ricaduta, cieli bianchi (così colorati per la presenza di esafluoruro di zolfo, diossido di titanio, alluminio, bario…) e completa assenza di nubi da bel tempo (cumuli)… evidente segno di manipolazione climatica diuturna. Perché allora nelle previsioni meteo si ciarla di precipitazioni piovose? Forse i meteorologi di regime vivono in un altro mondo? No, semplicemente attuano una nuova strategia di condizionamento mentale. Mentre, infatti, gran parte del paese è in grave deficit idrico, i venduti al sistema raccontano di piogge rinfrescanti ed amenità di questo genere, cosicché si produrrà, nella mente di chi ascolta, l’idea che “altrove” sta piovendo, prendendo forma così la convinzione che la siccità e la carestia non sono problemi concreti ed immediati, ma fantasie “cospirazioniste”. Purtroppo gran parte della popolazione dorme un sonno profondo e non si vede quindi come superare l’impasse. Certo è che il precario equilibrio dei sistemi atmosferici ha ormai subìto un netto sconvolgimento e per questo motivo possiamo solo pronosticare un futuro climatico drammaticamente instabile. Non appena si affievoliranno le attuali condizioni di pressione, favorevoli ai moderni sistemi d’arma, i militari attueranno tutte le procedure standard che innescheranno nuovi disastri, con alluvioni, frane, distruzione e morte, fornendo poi l’alibi di immaginari cambiamenti climatici. In questo modo sarà portata altra acqua al mulino dei promotori della geoingegneria che, molto presto, sarà ufficializzata.(Fonte: Rosario Marcianò, clicca qui)
Fonte: futuribilepassato.blogspot.it * Link

Crisi e siccità: cause diverse, medesime ricette

Siccità e crisi economica: la ricetta degli amministratori per far fronte ai problemi del momento è la stessa. In entrambi i casi, infatti, “la soluzione che ci si prospetta poggia esclusivamente sulle spalle dei cittadini meno abbienti, chiamati a fare sacrifici nel nome di beni sempre meno comuni”.

La siccità imperversa in Toscana e in tutta l’Italia centro-meridionale e, come ormai ogni estate, i nostri amministratori fanno a gara per invitare i cittadini ad un uso morigerato della risorsa idrica.
Qui interviene il Presidente Ceroni dell’Acquedotto del Fiora e a questo link l’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini, entrambi impegnati a sottolineare i generosi interventi in soccorso alle popolazioni assetate e a consigliare parsimonia nell’uso del prezioso bene comune.
Senza nulla togliere alla sensatezza di questi inviti, ci sembra che questo approccio al problema della siccità ricordi molto da vicino quell’altra ‘siccità’ economica con cui è alle prese il governo dei banchieri di Monti: anche in quel caso di fronte alla crisi dei mutui subprime e all’indebitamento degli Stati sovrani praticato negli ultimi 30 anni di governi ‘cicala’ e pilotato dalle grandi banche mondiali d’investimento, la soluzione che ci si prospetta poggia esclusivamente sulle spalle dei cittadini meno abbienti, chiamati a fare sacrifici nel nome di beni sempre meno ‘comuni’.
Anche lì si omette però di chiederne conto a chi di questa ‘siccità’ porta le maggiori responsabilità.
Per tornare a parlare di acqua, innanzitutto ricordiamo le pesanti responsabilità della classe politica toscana sull’inquinamento prodotto negli scorsi decenni dall’industria, che ha distrutto le tradizionali fonti potabili delle colline metallifere e della piana di Scarlino e Follonica (un intreccio di omissioni e connivenze tra politica ed imprenditoria, molto ben descritto nel recente libro di Roberto Barocci Arsenico e scellerati progetti)
Inoltre portiamo ad esempio alcuni ambiti in cui, con un po’ di buon senso, saremmo ancora in tempo a tutelare la preziosa risorsa senza intaccare i fondi regionali o senza costringere i cittadini a lavarsi a giorni alterni.
Geotermia: Il 18 luglio scorso nella sede della VIA della Regione Toscana, alcuni rappresentanti di comitati amiatini hanno tentato di osteggiare l’avvio dei lavori della centrale geotermica di Bagnore 4 in un vivace contraddittorio con l’Enel. Le centrali geotermiche esistenti, ed in particolare quella di Bagnore 3, nel corso degli ultimi anni hanno contribuito allo sprofondamento dell’acquifero potabile di oltre 200 metri.
Anche i redattori dell’ultimo studio modello Mobidic con il quale si indagava la dinamica, ossia le oscillazioni della superficie dell’acquifero, nelle loro conclusioni dicono che queste non possono dipendere soltanto dalle fluttuazioni climatiche, “ma che possa potenzialmente giocare un ruolo anche una fluttuazione della pressione inferiore” (lo sgonfiamento dei cuscini geotermici).
Biomasse: L’avvento di numerosi impianti industriali a biomassa ha rilanciato in tutta la provincia di Grosseto la produzione di mais, chiunque può costatarlo in questi giorni percorrendo le pianure costiere della provincia, dove i grandi irrigatori pompano giorno e notte acqua da falde già molto compromesse dal fenomeno della salinizzazione.
Golf: Nella località ‘Pianetti’ di Manciano, le Terme di Saturnia SPA hanno recentemente acquistato i diritti di sfruttamento di un ricco pozzo artesiano per irrigare il campo da golf di 18 buche appena ultimato e, per una singolare coincidenza, quest’estate la maggior parte dei pozzi circostanti, destinati alla colture ortive, sono andati in secca. Bisogna tenere presente che si tratta di una zona nota per la ricchezza del suo acquifero, dove, a memoria d’uomo, non si era mai registrato il caso di una falda prosciugata.
Tra i destinatari degli inviti ad un consumo responsabile, i nostri amministratori farebbero bene ad includere in primo luogo se stessi.
Facciano qualcosa di sensato anche loro, fermando la pazza corsa all’energia mal incentivata, che in una provincia che produce già, da rinnovabile, il 150% del suo fabbisogno elettrico, non trova altra giustificazione se non quella del profitto dei pochi ed il danno dei molti, (lunghissima è la lista, nel caso della geotermia, delle possibili controindicazioni di ordine idrogeologico, economico-turistico e sanitario) e ponendo un argine all’incongruo proliferare di campi da golf, capriccioso trastullo d’un esiguo manipolo di ricchi utenti che nel pretendere prati verdi d’altri climi e latitudini, non si preoccupano di mettere in crisi consolidate economie agricole nostrane.
Fonte: ilcambiamento.it  * Link

Siccità, si combatte il Drago Africano «Situazione drammatica per le colture»

In crisi le coltivazioni di mais e soia. Dopo 45 giorni senza piogge, si stimano danni per 130 milioni a Padova e 150 a Rovigo. La Regione: «Rischio rincari»

PADOVA — Agricoltori in ginocchio a causa della siccità. Dopo 45 giorni senza piogge, le coltivazioni versano in condizioni critiche: nella sola provincia di Padova si stimano danni per 130 milioni di euro. «Sono compromessi interi raccolti di colture estensive, soprattutto mais, soia, barbabietola nelle zone dove l’irrigazione è più difficile. La perdita media per l’intera provincia è nettamente superiore al 30 per cento, con punte che arrivano anche al 100 per cento nelle zone non irrigate della Bassa Padovana», spiega Coldiretti, che ha già inviato una comunicazione all’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura (Avepa) chiedendo una «urgente verifica della situazione per accertare le reali perdite e individuare i benefici di legge applicabili ».
Ogni giorno senza pioggia i danni si fanno più ingenti. In alcune zone le coltivazioni sono state letteralmente annientate, mentre per le colture di soia e barbabietola non irrigate il danno raggiunge il 40 per cento. In sofferenza quasi la metà dei vigneti e degli oliveti sui Colli Euganei. «Se continua così, il rischio è la perdita di qualità del vino e dell’olio », assicura il presidente di Coldiretti Padova, Marco Calon. Frutta e verdura vengono irrigate e questo inciderà fortemente sui costi, senza contare il fatto che, con il perdurare delle temperature elevate, si rischia di perdere fino a un terzo del prodotto. Se non verranno irrigate le coltivazioni, potrebbero essere compromesse le produzioni di pere, mele, pesche e kiwi. Il «bollettino dell’aridità» è preoccupante. Da Venezia fino a Rovigo, le previsioni della raccolta di granoturco evidenziano un calo di oltre sette milioni di quintali, mentre la produzione di soia potrebbe perdere 560mila quintali.
«I danni in Polesine ammontano a 150 milioni di euro, la metà dei quali per il mais», avverte il presidente di Confagricoltura Veneto, Giangiacomo Bonaldi. «La situazione è drammatica – rincarano dalla Coldiretti del Veneto – le colture danneggiate vanno dal 15 per cento nell’Alto Veneziano fino al 70 per cento nel Basso Polesine. Da più parti è stato chiesto lo stato di calamità». Se in alcune zone comincia a preoccupare il livello di Po, secondo l’Unione Veneta Bonifiche la situazione di fiumi e laghi non desta preoccupazione. «L’acqua non manca, ma servirebbero interventi strutturali per farla arrivare in tutte le zone, migliorando la rete dei canali e creando nuovi bacini, magari utilizzando vecchie cave di ghiaia», assicura il presidente Giuseppe Romano.
Gli agricoltori premono per avere agevolazioni fiscali e condizioni preferenziali di accesso al credito per far fronte alla situazione. La Regione ha chiesto al Ministro di attivare un tavolo di crisi «per dare in brevissimo tempo aiuto concreto ai nostri agricoltori, ma anche per prevenire analoghe situazioni in futuro» assicura l’assessore all’agricoltura Franco Manzato, che ammette: «Il vero pericolo è che in una situazione tanto pesante si alimentino speculazioni e aumenti di prezzi al consumo».
Si muovono anche le banche. FriulAdria ha stanziato 10 milioni di euro per finanziamenti alle imprese agricole colpite dalla siccità in Veneto e Friuli. «Il comparto agroalimentare non può essere lasciato da solo ad affrontare questa ulteriore difficoltà, in un momento economico già di per sè complicato» spiega il direttore generale Carlo Crosara. Intanto le previsioni meteo non lasciano speranze: l’Arpav prevede, a partire da oggi pomeriggio, un graduale aumento dell’afa che per il fine settimane porterà sul Veneto umidità e temperature vicine ai 35 gradi. Colpa del «Drago Africano», com’è già stato ribattezzato il rovente anticiclone proveniente dal Nord Africa e che sta infuocando l’estate italiana.
Fonte: corrieredelveneto.corriere.it * Link


Usa: siccità, si allarga il disastro naturale

Il dipartimento dell’Agricoltura dichiara lo stato di allerta per più di metà delle contee. Situazione mai così grave dal 1988. Agevolazioni per agricoltori e allevatori. Alert consumi.

New York – E’ sempre più allarme siccità negli Stati Uniti. La situazione è talmente preoccupante che il dipartimento di Agricoltura ha dichiarato lo stato di disastro naturale in più delle metà delle contee del paese.
Sono dunque quasi 1.660 le contee di 32 stati americani che hanno diritto all’assistenza federale per le perdite che hanno sofferto a causa della siccità. “L’assistenza annunciata aiuterà gli allevatori a far fronte al balzo dei prezzi dei mangimi, alla mancanza preoccupante di fieno e al deterioramento dei pascoli – ha detto Tom Vilsack, segretario del dipartimento, in un comunicato – L’amministrazione di Obama ha intenzione di continuare ad aiutare chi lavora nelle zone rurali dell’America e attraversa questo duro periodo”.
Contadini e allevatori avranno anche il diritto di beneficiare di prestiti a bassi tassi di interesse: in data 29 luglio, solo il 24% circa delle piantagioni di grano hanno manifestato buone o eccellenti condizioni: si tratta del minimo dal 1988.
Il calo delle forniture che deriva dal fenomeno sta facendo balzare i costi per società attive nel ramo della ristorazione come McDonald’s, Coca Cola, Archer Daniels Midland e Smithfield Foods. La scorsa settimana il dipartimento dell’agricoltura ha reso noto che i prezzi dei beni alimentari potrebbero salire fino a +4% nel 2013.
Fonte: wallstreetitalia * Link

http://www.stampalibera.com/?p=50124#more-50124


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