Quello strano riflesso su Cerere che intriga gli scienziati

Il pianeta nano Cerere continua a tenere in apprensione gli scienziati e non finisce di stupire. In attesa che la sonda Dawn entri nell’orbita del pianeta a Marzo, le ultime immagini inviate sulla Terra dalla sonda mostrano un particolare che sta lasciando perplessi e sconcertati gli scienziati della NASA:
un puntino bianco, la cui origine è al momento
sconosciuta.
La circostanza è stata confermata dagli esperti della NASA. “C’è qualcosa su Cerere che riflette più luce solare, ma che cosa sia rimane un mistero”,
ha spiegato a Space.com Marc Rayman, ingegnere capo per la missione di Dawn.
 
“Non sappiamo cosa sia il puntino bianco, ma è certamente intrigante. In effetti, ti fa venire voglia di mandare una navicella per controllare, e naturalmente questo è proprio ciò che stiamo
facendo”
ha continuato il ricercatore. Tutte le ipotesi sono aperte. Secondo il sito NBCNews l’ipotesi più accreditata è che si tratti di uno specchio di ghiaccio sul fondo di un cratere, sufficientemente chiaro per riflettere la luce solare.
Gli scienziati hanno rilevato sbuffi di vapore acqueo provenienti da Cerere, che potrebbero alludere a serbatoi di acqua liquida nel sottosuolo.
Ma per ora nessuno sa con certezza cosa brilli in superficie.















Le foto inviate da Dawn sono state scattate il 13 gennaio da circa 383.000 km, poco più della distanza che separa la Terra dalla Luna, e sembrano mostrare diversi crateri sulla
superficie.
Cerere è un oggetto affascinante ed enigmatico che intriga gli scienziati e gli astrobiologi per la sua composizione. Di recente è stato osservato attorno all’asteroide
del vapore acqueo transiente. L’origine di questo vapore e la presenza di acqua sono uno degli obbiettivi di studio della sonda Dawn. Più piccolo della Luna ma più grande della maggior parte
gli asteroidi Cerere, a differenza di Vesta, non ha oggetti che gli orbitano attorno. E’ l’approdo ideale per indagare a fondo i segreti del sistema solare primordiale.
Dai risultati fin’ora raccolti sembra che Cerere abbia un mantello spesso di ghiaccio e gli scienziati non escludono di trovare acqua liquida sotto la superficie. Una
scoperta che potrebbe aprire scenari inaspettati.
Tre volte, tra novembre 2011 e marzo 2013, il telescopio spaziale Herschel ha osservato il vapore alzarsi dalla superficie di questo corpo celeste, che orbita nella fascia
principale degli asteroidi (la cosiddetta Asteroid Belt), tra le orbite di Marte e Giove. La notizia è stata pubblicata lo scorso 22 gennaio su “Nature” ed è forse l’ultimo frutto delle
osservazioni di Herschel, andato in pensione a maggio 2013 dopo aver raccolto 25mila ore di dati.


Il telescopio dell’Esa ha riconosciuto le nubi di vapore grazie alla sua capacità di captare le radiazioni nel campo degli infrarossi. Quelle emesse da Cerere (o rimbalzate sulla
sua superficie) a tratti risultavano assorbite secondo lunghezze d’onda tipiche del vapore acqueo. Gli occhi di Herschel hanno saputo individuare anche il luogo d’origine delle nubi di
vapore: si tratta di due zone specifiche, lontane tra di loro e larghe ciascuna 60 chilometri.
Ognuna di queste emetteva sei chili di vapore acqueo al secondo. “È la prima volta che
si rileva dell’acqua in modo così chiaro, su Cerere e in generale nella fascia principale degli asteroidi”»
ha spiegato l’astronomo dell’Esa Michael Küppers. Addirittura su
Cerere qualcuno aveva sognato un’ipotetica colonizzazione futura, ed un suo “utilizzo come fonte di
acqua, carburante e idrogeno per astronavi di passaggio verso la colonizzazione del sistema solare esterno, e base per missioni spaziali.”

Paragonando la sua storia e la sua composizione a quella di Vesta, -l’altro asteroide visitato da Dawn, collocata nella stessa zona del Sistema solare-, i ricercatori sperano di
ricostruire i processi evolutivi che sono stati all’origine del sistema solare.

Adesso ci sarà anche un altro enigma da risolvere per la sonda Dawn: cos’è quella luce che brilla in superficie?


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Brunetta planet...

Anonimo ha detto...

info news:

Rai SPAZIO, 5 TERRE DI 11
MLD DI ANNI

Pianeti delle dimensioni della Terra
avrebbero popolato per lungo tempo
l'universo.Cinque pianeti sono stati
identificati attorno a una stella
lontana nella Via Lattea, una scoperta
che accredita la possibilità di trovare
antiche forme di vita.

Questo sistema solare, antico oltre il
doppio del nostro, si è formato 11,2
miliardi anni fa.Lo rende noto l'Astro-
physical Journal, il risultato si deve
all'università di Birmingham con la
collaborazione dell'Osservatorio di
Torino dell'Istituto Nazionale di
Astrofisica (Inaf). Il sistema solare
'd'epoca' ruota intono alla stella
Kepler 444,


da televideo rai

Anonimo ha detto...

INFO UFO:

L'insabbiamento UFO condotto attraverso il «Rapporto Condon»

L’ultima smentita sul fenomeno dei dischi volanti apparve nel 1969, con il «Rapporto Condon », in onore di un non-scienziato bigotto, il dottor Condon, il quale aveva diretto questi studi. Egli aveva adottato una tecnica d’indagine piuttosto interessante, per garantire i risultati voluti, che poteva venire espressa secondo le seguenti, semplici regole:

REGOLA UNO: Da circa sessantamila rapporti, sceglierne soltanto seimila, che appaiano spiegabili.
REGOLA DUE: Spiegarli in questo modo: La Commissione ha accuratamente esaminato e valutato o meglio ” ha studiato in profondità” 6.000 casi di presunti avvistamenti ed attività di UFO.

«Dei 6.000 casi esaminati (cioè, ” studiati in profondità ”), 5.990 si sono dimostrati causati da fenomeni naturali, come meteoriti, nubi lenticolari, inversioni di temperatura, plasma, fulmini globulari, gas di palude, eccetera. Altri (precisare le percentuali, ha un’aria più convincente) sono risultati causati da errori da parte degli osservatori, i quali hanno scambiato per ufos oggetti naturali come aerei, palloni aerostatici, satelliti artificiali, anelli di fumo, luci riflesse oppure i pianeti Venere-Giove-Saturno (scegliere il più fulgido in quel periodo) mentre una certa percentuale va attribuita ad aberrazioni psicologiche o a falsi deliberati ».
Concludere poi in questo modo:
« In quanto ai dieci casi tuttora inspiegati, allo stadio attuale dei fatti mancano dati che consentirebbero di formulare una adeguata valutazione, ma (e questo è un ma molto importante) non vi è alcuna prova che possa suggerire che questo pianeta sia stato visitato, o sia tenuto sotto osservazione, da mezzi artificiali d’origine extraterrestre ». Come volevasi dimostrare.

REGOLA TRE (da NON pubblicare assolutamente). Non parlare mai degli altri dieci, venti, trenta, quaranta, cinquantamila casi che non sono stati presi in esame, ed assicurarsi che tutti i casi imbarazzanti vengano fatti rientrare in questa categoria.

Furono proprio questi principi direttivi che indussero alcuni scienziati onesti come il dottor James McDonald e il professor J.
Alien Hynek a lavarsi le mani dell’intera faccenda e a pubblicare articoli e rapporti indipendenti.

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