Nella trilogia “The Matrix” – reloaded, torna spesso in auge
l’espressione “anomalia” riferito a Neo Quando gli agenti lo incontrano
la prima volta dicono proprio – “eccolo è lui (riferendosi a Neo),
l’anomalia”.
Questo non è a caso e ci fa riflettere su alcune cose.
Il
sistema in cui viviamo ha delle regole e una modalità di inculcarcele;
queste regole hanno un unico scopo: “il Controllo”. Siamo diventati
schiavi che difendono i loro padroni, pronti a batterci per un sistema,
per ideali che non solo non sono nostri, ma non ci appartengono
naturalmente, essi sono solo artificiali, come “matrix” stessa, ci
battiamo e difendiamo il mondo che conosciamo perché essere sotto
controllo ci da il vantaggio che non saremo mai responsabili di quello
che facciamo. Chi cerca l’autorealizzazione, cerca di liberarsi
dall’illusione del controllo, dalla sua personale prigione mentale e
cerca, tenta, secondo un percorso che segue, di compiere quel “destino”
che lo porta inesorabilmente a diventare padrone di se stesso; è questo a
fare di lui un’autentica“anomalia” per il sistema. Essere padroni di sé
gli richiede che si faccia responsabile di tutti i suoi atti, non
perché ha abbracciato una qualunque o qualsiasi genere di morale
religiosa o etico soggettiva, ma perché si sta rendendo Cosciente di ciò
che è, come Neo scopre in modo inaspettato di essere l’Eletto.
Essere l’Eletto significa sentire in sé stessi che c’è molto di più
nella vita di quello che ci hanno raccontato, che c’è molto di più da
sapere su cosa sia la vita e su noi stessi in quanto parte di questa
stessa vita. È questo ciò che fa di lui, dell’Eletto, intendo, agli
occhi del sistema e del controllo, un individuo pericoloso:
“l’anomalia”; diventa di fatto un elemento di disturbo, di turbamento,
perché la sua luce si diffonde tutta intorno a sé e le persone che gli
sono accanto ne sono influenzate e potrebbero in qualche modo esserne
coinvolte, perché un individuo che fa questo, emana ‘lampi di Coscienza’
che le coscienze a lui vicine sentono, percepiscono, seppure a livello
inconscio e questo le destabilizza e le potrebbe far svegliare.
Costruiamo sistemi su sistemi, ma l’origine del nostro sistema
socio-economico culturale ha radici nella genesi dell’uomo. L’uomo è
principalmente schiavo di se stesso, delle sue paure, delle sue
abitudini, dell’invidia, dei complessi, del bisogno di considerazione,
teme fortemente il giudizio altrui, ed è privo di un autentica
individualità … perché?
Perché così è come è stato educato, così è come l’intera umanità è
stata educata, perché quell’educazione opera, agisce sulle conseguenze
nefaste delle nostre origini, perché quest’educazione esalta
l’espressione dell’ostinato ego, i limiti dell’aggregato psichico, lo
nutre e lo alimenti, – è questo il suo mondo, proprio come dice Smith:
“Questo è il mio mondo, è il mio mondo signor Anderson”,
ed ha ragione, il nostro mondo, così come lo conosciamo, si basa sulle
debolezze umane e sull’ego, l’essere umano oggi è l’espressione massima
del suo ego.
Le idee che abbiamo non sono nostre ci sono state messe, ma la base
su cui attecchiscono è l’ego; lo stesso vale per i comportamenti, il
modo con cui creiamo relazioni, con cui ci rapportiamo col prossimo, la
diffidenza, l’intolleranza, … critichiamo tutto e tutti, siamo senza
pietà, non sopportiamo nessuno e pensiamo che solo noi saremmo in grado
di fare quella tal cosa o chissà cos’altro… ma fondamentalmente siamo
schiacciati dalla minaccia che qualcuno si possa accorgere che non siamo
“niente”.
Chi lo ha detto? Chi è che ce lo ha messo in testa? L’educazione, ancora l’educazione.
Ogni qualvolta che da piccoli non capivamo o trasgredivamo ad una
qualunque di queste regole, la risposta emotiva del sistema è stata –
sei uno stupido – non vali niente – non sei niente – non ti meriti
niente – questo perché? Perché le nostre azioni erano per lo più
spontanee, più vicine all’Essenza, ma siccome tutti intorno a noi sono
agenti di questo sistema, il sistema ha iniziato da subito a
normalizzarci. Per correggerci, per educarci come si usa dire, ci hanno
fatto sentire “nulla” ed adesso ce ne siamo convinti.
Ognuno
di noi vale per ciò che è, ed essere è più importante che avere. Perché
vogliono dare il “ritalin” (è un farmaco sedativo, di fatto) ai bambini
che, loro dicono, sono troppo vivaci ed“esuberanti”? Non ci vuole molto
per capire che questa è follia pura. Cercano di sedare l’espressione
viva dell’Essenza, per renderli da subito degli ubbidienti agenti di
questo sistema. L’Essenza è l’espressione spontanea della creatività,
della libertà, del bisogno di conoscere, è il mondo dei “perché” ed è
l’autentico gioco di un bambino, i suoi capricci sono l’espressione di
una dinamica appresa successivamente e fondamentalmente basata sul
bisogno di attirare l’attenzione ed ottenere la considerazione altrui ed
in particolare dei genitori.
Agenti lo sono anche, purtroppo, coloro che ci hanno educato, ovvero i
nostri genitori e certi parenti, e lo hanno fatto in accordo, in
misura, cioè, di quanto hanno accettato a loro volta il condizionamento
del sistema o di quanto si sono resi conto di esso.
Se hanno alimentato paure, preoccupazioni, ostilità, diffidenza,
invidia, frustrazione, dubbi, etc…, inconsapevolmente ce le hanno
trasmesse. Intendiamoci, nessuno ha colpa; in una condizione di
irresponsabilità, è impossibile pensare di attribuire delle colpe, la
disattenzione, semmai, sta nell’essersi anche loro fatti condizionare ed
aver, senza neanche saperlo, rinunciato a cercare in loro stessi le
“risposte”, le ragioni della loro stessa esistenza. La considerazione
che cerchiamo negli altri oggi è la conseguenza delle ferite che abbiamo
ricevuto nei primi anni di vita nel periodo della vera crescita
individuale: il distacco e l’incomprensione dei nostri pari, la
solitudine di sentirsi diversi ed incompresi.
Ognuno poi ha la sua storia.
La questione vera qui è che l’ambiente influenza lo sviluppo
dell’individuo. Siamo stati deviati dal bisogno di“conoscere” per
“essere”, al il bisogno di contare qualcosa (da qui la necessità di
“apparire”); un bisogno che questo sistema alimenta e promuove.
Cerchiamo il consenso degli altri, cerchiamo la loro approvazione, e per
ottenerla a cosa siamo disposti? Perché abbiamo così tanto bisogno
della considerazione degli altri?
Sveglia!!!!!!!!!!!!!!!!
E’ bene tirarci fuori da questi meccanismi assurdi di questa
terribile società che non abbiamo costruito noi, ma che, per paura di
restare soli, continuiamo non solo a pensare sia l’unica possibile, ma a
nutrire dandogli ancora attenzione e credito, … non lo sai che – “matrix, non è in grado di dirti chi sei!”?
D’altro canto ed allo stesso tempo è bene non alimentare nessun
genere di odio, né nei confronti del sistema, né verso i nostri
educatori e nemmeno verso i nostri stessi “oppressori”; è bene non
cedere alla tentazione di odiare, di portare rancore, di alimentare
collera, perché così avranno vinto 2 volte, l’odio uccide la Coscienza:
lavorate alla coscienza, lavorate ad amare in modo Cosciente, l’amore è
la vera chiave della vita, ma “amore cosciente” e noi purtroppo di
questa qualità e tipo di amore ne sappiamo ancora poco. L’amore non è
una persona, non è un gruppo di persone, l’amore è una qualità
dell’Essenza, lo sentiamo , lo avvertiamo tutte le volte che siamo
vivi, che ci sentiamo vivi, ecco perché lo confondiamo col bisogno di
possedere qualcuno o col bisogno di avere una relazione, perché quando
qualcuno che ci attrae compare nella nostra vita ci fa sentire
nuovamente vivi, questo perché attiva di fatto il nostro centro
sessuale; è l’attrazione sessuale che si sveglia che ci fa sentire
nuovamente vivi, ma siccome non sappiamo e non conosciamo cosa sia
realmente l’amore, ci adeguiamo a quello che ci hanno detto od
insegnato, attraverso un qualche esempio, esso sia.
Come
macchine, cerchiamo di replicare quell’esempio, confondendo di fatto
l’amore e facendolo“ritirare”. Tutto ciò che appartiene all’essenza non
può esistere dove c’è controllo, il controllo spegne l’espressione
dell’Essenza di un individuo. Essere vivi è Amore, l’amore è sentire la
vita, Amore è vita e libertà. Non c’è e non ci può essere nessun
equilibrio tra personalità ed essenza, ci può essere solo l’espressione
della Coscienza, che è qualità principe dell’essenza, dell’Essere Reale
di un individuo, l’essenza deve essere liberata dalla prigionia dell’ego
e per questo che non possiamo che renderci coscienti; tra personalità
ed essenza di autentica c’è solo la Coscienza. Fintanto che saremo
cultori della personalità, qualunque essa sia e di qualsiasi genere sia,
non faremo che dare abiti, nuovi abiti, al nostro ego.
Con Smith non ci sono trattative, l’ego deve solo essere dissolto,
solo così diventiamo autentici e liberi, e per farlo è importante
iniziare dalle regole che risiedono nella personalità costruita grazie
ad un fallace sistema educativo. La buona notizia è che di questo genere
di educazione ce ne possiamo sbarazzare in qualsiasi momento, ecco
perché veniamo così tanto bersagliati sempre dalle stesse cose, dagli
stessi stereotipi, dagli stessi discorsi, sempre dallo stesso tipo di
influenze esteriori; è solo un sistema di regole che posso lasciare
andare quando ho capito quale terribile controllo tutte queste idea e
questo mio essere “educato” stanno esercitando su di me.
Quando
mi rendo conto che quel controllo si esprime attraverso l’impulso
irrefrenabile di correggere gli altri, di giudicarli, di calunniarli, di
spettegolare su di loro, quando mi credo meglio o peggio di altri,
quando mi lamento tutto il giorno della “crisi”, quando mi lamento e mi
auto commisero, quando incessantemente sento il bisogno di
approvazione,… allora posso realmente sperimentare cosa sia la libertà,
posso anelare ad una libertà intima, interiore, profonda, autentica,
senza bisogno di nessuno, senza plauso alcuno, e non per menefreghismo,
ma perché ho cominciato a prendere la responsabilità di vivere la mia
vita, senza che sia altro od altri a dirmi cosa devo o non devo fare od
essere o dire o comportarmi; lo riconosco per intuito, come essere
innamorati, come essere l’Eletto, “the one” colui che porta unità in sé
stesso. Noi non abbiamo bisogno di appartenere a nessuno.
Che cos’è l’invidia? Controllo. La paura? Controllo. Le preoccupazioni? Controllo.
Abbiamo bisogno di uscire dall’influenza del sonno ipnotico e dal
torpore di questa fasulla schiavitù, dalla prigionia di una esistenza
spesa senza senso, inseguendo un successo, un posto illusorio (al sole),
per metterci sotto influenze di una qualità diversa, spirituali per
così dire. Influenze che ci facciano sentire che ci deve essere molto di
più che diventare celebri nella nostra vita od di esercitare chissà
quale genere di potere sugli altri. Gli “individui sacri” sono coloro
che hanno rubato il fuoco agli dei per darlo agli uomini, ma non per
accenderci il “fuoco” fisico, ma il “fuoco” della saggezza, per
sperimentare la libertà dalla schiavitù ideologica e vitale.
L’uomo non discende dalla scimmia, l’uomo e comparso dal piano vitale
milioni di anni fa. Una volta ho letto che c’è una tribù africana, in
cui la pena capitale consiste nell’ostracismo .Quando questo accade, da
lì a poco quell’uomo ne muore. Normalmente saremmo portati a pensare che
se fossimo noi ad essere buttati fuori dalla nostra città o da dovunque
abitiate, non per questo moriremmo di certo. Allora, come mai l’uomo di
quella tribù africana muore? Perché anche lui è vittima della comune
stupidità umana. Pensa che non potrà sopravvivere, senza appartenere a
qualcosa.
In realtà, non e’ necessario appartenere a qualcuno, a qualcosa, o ad
un gruppo. Non è nemmeno necessario innamorarsi. È necessario essere
liberi, sentire amore, essere l’amore. Il problema è che in realtà
vogliamo essere desiderati. Vogliamo essere applauditi, vogliamo essere
attraenti, con tutte le scimmiette che ci corrono dietro. Non ce né
bisogno. Possiamo essere felici e beati senza tutto questo. Stiamo
buttando via la nostra vita. Quando siamo liberi non ci importa più di
essere accettati o respinti, non fa alcuna differenza.
Gli psicologi ci spiegano l’importanza del senso di appartenenza.
Beh! Credo che siano realmente delle gran belle stupidaggini da dire,
delle fandonie! Perché dovremmo appartenere a qualcuno? Non è che forse
vogliamo che lo sia … nostro? Non ha importanza. Siate liberi,
occupatevi di non soffrire così tanto della mancanza di attenzioni,
della scarsa considerazione altrui, sono un bene, l’amor proprio si
ritira e lascia il passo ad una autentica libertà intima interiore.
Siate liberi, lavorate a liberarvi dal “giudizio”, smettete di mal
giudicarvi, smettete di giudicare gli altri, lasciateli in pace,
lasciate andare il controllo, è un inutile perdita di tempo e di
energia, siate vivi, siate autentici, siate reali. Molti non saranno
lieti di sentire tutto questo. Questo perché, quando si aprono gli occhi
e si capisce questo concetto, si diventa “spaventosi”.
Come si può controllare una persona così? Quella persona non ha
bisogno di nessuno, non si sente minacciata dalle critiche, non si cura
di quel che pensa o dice la gente di lei. Ha tagliato tutti questi fili:
non e’ più un pupazzo.
È
“spaventoso”. La società, la gente dice: “Dobbiamo liberarcene. Dice la
verità: non ha più paura; non e’ più umano”. Quell’uomo libero è
diventato di fatto un “anomalia” per il sistema ed il sistema cercherà
in qualche modo di riassorbirlo di normalizzarlo; non cedete
all’illusione, non temete di essere uomini e donne libere, perché questo
mondo non vi potrà più controllare. Sarete come re e regine,avrete
bisogno di null’altro che di voi stessi e della vostra libertà. “Essere”
ha sempre spaventato questo mondo e le persone che “sono” reali sono
qualcosa di anomalo per loro. Non cedete alla bugia di dover avere
bisogno a tutti i costi di qualcosa o di qualcuno per sentirvi felici,
per sentire amore ed allora sarete realmente in grado di amarli, di
rispettarli ed avrete qualcosa di “reale” da dare, sarete “reali”, non
temete di essere diversi, perché non solo la diversità è unità, ma è la
strada verso sé stessi.
Pensate con la vostra testa, siate re e regine, camminate con passo fermo e deciso, “Alzatevi
da terra, fratelli e sorelle miei. Calpestate con i vostri piedi ogni
timore e timidezza. Alzatevi, siate liberi e gioiosi di notte e di
giorno, fate sempre la vostra volontà. Marciate avanti, voi fratelli,
con Luce, Amore e Libertà. Cogliete l’allegria come re e regine nel
Cielo e nella Terra! Il Sole si è levato, il fantasma del tempo è
svanito, la Parola Perduta è stata ritrovata.” – questo dice un antico rituale.
La Luce è quella della Coscienza, della sapienza dell’uomo che ha
iniziato a conoscere se stesso, la sua natura, le sue origini, l’Amore è
quello che la presenza gli infonde; amore sì, ma amore cosciente, di
colui che non elemosina commiserazione, ma sente la presenza del suo
Divino “Essere Reale”, la Libertà è quella dell’uomo che si è liberato
dell’ostinato ego, che si è liberato del bisogno di essere considerato,
della considerazione altrui, del giudizio, della paura di non essere
ammesso, accettato o condannato.
Fa ciò che vuoi questa è l’unica legge, dice sempre un antico
rituale, non temere di essere denunciato, non siate come schiavi che
tacitamente corrompono. Siate forti tutti! Non siate concupiscenti.
Servitevi di tutte le cose a vostro piacere e non temete per questo che
alcun essere vi faccia sentire colpevoli per questo! Cercate di giorno e
di notte finché non avrete trovato; la vostra stessa Luce, l’Amore e la
Libertà interiore.Vi potranno togliere tutto, tranne ciò che “siete” ed
avrete conquistato con il sudore del vostro lavoro interiore. Non
temete, siate “Reali”, conoscete e riconoscete quanto di valore siete
Tratto da: ”Matrix – Una parabola moderna” di Rocco Bruno
2 commenti:
ottimo veramente complimenti!
Grazie. Finalmente qualcuno che apprezza e non critica a priori.
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