a cura di Iki Notarbartolo
Il territorio flegreo è naturalmente predisposto ad eventi sismici ed è costantemente monitorato da esperti attraverso l’osservazione di parametri geofisici e geochimici. Il professor Franco Ortolani, ordinario di Geologia, direttore del Dipartimento Scienza del Territorio all’Università Federico II di Napoli, esprime preoccupazione per i permessi di ricerca geotermica nella zona flegrea ottenuti dalla società GEOELECTRIC S.R.L.
. Questa azienda napoletana ha richiesto ed ottenuto l’autorizzazione per avviare una prima fase di studio ed indagini sull’area, per poi eventualmente procedere con la perforazione di pozzi esplorativi e successivamente produrre energia elettrica. Quest’ultima operazione avverrebbe tramite l’estrazione dei fluidi caldi dal sottosuolo e la loro reiniezione a forte pressione nello stesso (dato che non possono essere dispersi nell’atmosfera essendo nocivi per l’ambiente e la salute dei cittadini). Il problema è che in un sottosuolo naturalmente instabile, un intervento del genere è notoriamente pericoloso in quanto rischia di innescare una sismicità. Lo dimostrano i numerosi terremoti che accompagnano il fenomeno bradisismico, come verificato tra il 1983 ed il 1985, quando il suolo flegreo si sollevò di circa 2 m nella zona del porto di Pozzuoli. “Non voglio destare inutili preoccupazioni – dice Ortolani a Retenews24 - ma sollecitare la partecipazione dei cittadini ad azioni amministrative sovracomunali che possono creare situazioni rischiose in un territorio già naturalmente a rischio. Lavorando in un’area urbanizzata si deve pretendere la massima garanzia verificabile per i cittadini e l’ambiente. E’ importante l’assunzione di responsabilità da parte della società operante e da parte dei funzionari che devono validare quanto dicono. E’ necessario che i cittadini di Napoli, Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida siano informati ed abbiano accesso a tutti gli atti che riguardano il permesso citato; in pratica sono i primi interessati e devono avere tutte le garanzie che gli interventi dell’uomo non aumentino i rischi già esistenti”. I permessi di cui parla il noto geologo, sono denominati “Cuma” e “Scarfoglio” e sono stati concessi alla GEOELECTRIC S.R.L. dall’ UNMIG, l’Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse del Ministero dello Sviluppo Economico. “Gli impatti di una sismicità indotta sono molto preoccupanti – conclude Ortolani – basti pensare a quello che sta succedendo in Oklahoma, dove si sta registrando una vera e propria “crisi sismica” probabilmente a causa del fracking (fratturazione idraulica per estrarre gas naturale e petrolio dalle rocce di scisto, cioè quelle presenti nel sottosuolo). Dunque, in questo caso, a provocare i terremoti sarebbe proprio l’uomo”.
http://www.retenews24.it/rtn24/cronaca/attenti-alle-perforazioni-del-sottosuolo-ce-il-rischio-terremoto-il-geologo-ortolani-lancia-lallarme-sui-campi-flegrei/
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