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Guatemala,allarme rosso per il vulcano Fuego 33,000 in fuga!

Il vulcano Fuego, in Guatemala, è entrato per la sesta volta quest'anno in eruzione, innescando però questa volta evacuazioni in diverse città, con più di 33.000 persone costrette a fuggire.


Il vulcano Fuego ha espulso lava fino a circa 600 metri in basso su due versanti, mentre una colonna di cenere è stata lanciata fino a oltre 2 km verso l'alto. La cenere ha ricoperto case ed edifici a diversi chilometri di distanza.

Il vulcano Fuego come detto aveva eruttato già cinque volte dall'inizio di quest'anno, ma gli scienziati in Guatemala riferiscono che eruzione di oggi è stata la più grande dal 1999.

Diciassette le città coinvolte, con più di 33.000 persone che si trovano nella zona di evacuazione. A mezzogiorno, più di 10.000 persone sono già fuggite, secondo i funzionari.



Il vulcano si trova a soli 6 km a sud ovest di Antigua, una città coloniale popolare con molti turisti. Antigua non rientra al momento nella zona di evacuazione.

La ceneri che fuoriesce dal vulcano sta creando una coltre spessa un centimetro in molti luoghi intorno al vulcano, anche fino ad 80 km di distanza. Gas estremamente caldi sono stati correndo giù per i fianchi del vulcano, che è stato interamente avvolto da cenere e fumo. Dichiarato un allarme rosso, il livello più alto, a sud e sud-est della montagna, dove, è quasi al buio totale.

L'agenzia ha avvertito che i voli che attraversano l'area potrebbero risultare compromessi.



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Nuovo significante evento sismico nel Pollino tra Calabria e Basilicata

14 settembre 2012 - Un nuovo terremoto di M 3,7 e' avvenuto alle ore 05:50 italiane nel distretto sismico Pollino tra Calabria e Basilicata a riferirlo e' l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,il sisma e' avvenuto ad una profondita' di 1,4 km intorno ai comuni di Rotonda(PZ),Laino(SC),Mormanno(CS).Non si segnalano danni o ferimenti,il sisma va inglobato nello sciame sismico che da un anno sta interessando la zona ad alta instabilita' geologica.

terrarealtime

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Trema ancora l'Indonesia M 6,2 a sud di Sumatra!

14 settembre 2012 - Sumatra - Una scossa di terremoto di M 6,2 e' stata avvertita in Indonesia nella regione KEPULAUAN MENTAWAI a sud di Sumatra,a riferirlo e' L'istituto di sorveglianza geologica statunitense,il sisma e' avvenuto ad una profondita' di 10 km,l'epicentro a 163 km  SSO da Sungaipenuh, Indonesia.Non si segnalano danni a cose o persone.
Il sisma avviene in una delle regioni a piu' alto rischio geologico del pianeta,l'Indonesia e' come una vera e propria pentola a pressione, molti dati indicano che un evento sia vulcanico che sismico su vasta scala  rappresenta una minaccia sempre piu' reale.

E se vivessimo in una simulazione creata al computer da una civiltà aliena avanzata?

«Che cosa vuol dire "reale"? Dammi una definizione di "reale". Se per reale ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel "reale" sono semplici segnali elettrici

Cosa significa realmente presa di coscienza?

Alla fine dei precedenti due articoli avevo indicato come indispensabile una forte presa di coscienza senza la quale non è possibile ipotizzare nessuna soluzione dei gravissimi problemi in atto a livello economico, politico, ecologico, militare.

Ma cosa significa esattamente presa di coscienza? E cosa fare una volta che si è attuata a livello personale questa forte presa di coscienza?

Non credo che esistano delle linee guida esatte, che esistano istruzioni dettagliate su come fare; non ci sono soluzioni preconfezionate. Eppure la possibilità che ci sia un futuro decente per la razza umana dipende secondo me dalla maniera in cui ognuno si impegnerà a prendere coscienza di quanto sta avvenendo, e si impegnerà soprattutto a cambiare.

La mia esortazione fondamentale è infatti impegnati a cambiare, abbandona ogni riluttanza a cambiare il tuo modo di pensare, il tuo stile di vita, le tue abitudini (da quelle legate all’alimentazione a quelle legate ai tuoi rapporti con gli altri a …).

Il potere che ci domina e ci avvelena ha potuto fare fino adesso ogni sorta di nefandezze perché tutti noi glielo abbiamo consentito, perché abbiamo preso le nostre informazioni dai mass media che Loro controllano, perché ci siamo fatti distrarre da mille cose futili che Loro ci hanno fatto apparire come utili e divertenti, perché abbiamo votaro i loro partiti (che sono tutti coinvolti, tutti complici del sistema), perché abbiamo sempre dato fiducia agli “esperti del settore” persino in campi come l’economia (dove gli esperti di turno sono legati a filo doppio al potere economico) e la salute (dove gli interessi miliardari delle multinazionali farmaceutiche dettano legge sul tipo di cura che viene adoperato), perché ci siamo illusi della verità di questa o quella fede (religiosa, politica, sportiva, poco importa se si tratti del cristianesimo, del buddhismo, del socialismo, dell’anarchia, dell’inter o della juventus).

Ci hanno abituati a fare tutto quello che è sbagliato, a credere vero tutto quello che è falso, a dare valore a ciò che è futile, facendoci dimenticare la nostra dimensione spirituale e le nostre capacità mentali.

L’uomo che scopre le scie chimiche ed il nuovo ordine mondiale dovrebbe rendersi conto che per arrivare a gestire un piano così complesso ed efficace di avvelenamento della stessa razza umana (e di tutto il pianeta) devono avere messo in atto da moltissimo tempo una tentacolare cospirazione, e quindi che Loro hanno in mano le redini di




  • tutti i partiti







  • tutti i sindacati







  • tutte le religioni







  • tutti i movimenti politici di massa (anche quelli di cosiddetta opposizione come gli indignati)







  • tutti i mass media







  • tutte le associazioni ambientaliste e animaliste







  • tutte le istituzioni legate al cosiddetto volontariato







  • tutte le istituzioni nazionali e governative







  • tutti i siti internet più importanti, persino tra quelli che denunciano alcuni aspetti parziali del loro malefico piano (vedi i siti che denunciano il signoraggio e tacciono sulle scie chimiche, quelli che denunciano le scie chimiche in maniera inefficace, quelli che fanno finta di denunciare le scie chimiche - un esempio per tutti il sito sciechimiche.org); se si possiede controllo di ogni possibile opposizione si controllano gli oppositori ed al momento giusto li si può dirigere ove Loro ritengono opportuno.





  • Ovviamente c'è qualche piccola e rara eccezione a livello locale (vedi il partito dei verdi di Cipro che denuncia le scie chimiche o 4amministrazioni di piccoli comuni italiani che hanno fatto altrettanto) e con i dovuti distinguo tra le persone che costituiscono la base di un’organizzazione (spesso persone in buona fede e animate da ideali positivi) ed i vertici delle organizzazioni stesse, generalmente manovrati o collusi coi “grandi burattinai”.

    Se così non fosse non potrebbero spruzzare impunemente sulla popolazione tonnellate di alluminio e di altri veleni.

    Avete mai sentito per esempio l’organizzazione umanitaria Emergency denunciare le scie chimiche? No, per carità! Quelli non riescono a denunciare nemmeno la tossicità dei vaccini contro l’influenza suina (e dire che una volta avevo una grande considerazione di Gino Strada …). E non pensiate che emergency non sia stata informata, in quanto ho personalmente spedito mail informative a decine di persone di tale organizzazione (ricevendo una sola risposta balbettante).

    Prendere coscienza vuol dire anche perdere fiducia in qualsiasi organo istituzionale, in qualsiasi organizzazione, in qualsiasi movimento, vuol dire porre fiducia solo in quelle persone che in maniera sincera e disinteressata lottano come noi fianco per offrire una speranza di sopravvivenza alle generazioni future.

    Prendere coscienza vuol dire anche cercare in tempi rapidi di approfondire le origini di questo piano malefico che in realtà da almeno un secolo ha avvelenato in ogni modo il pianeta e l’uomo in particolare. Prendere coscienza significa informarsi sullatossicità dei vaccini, dei cellulari, di tutte le comunicazioni wireless, del fluoro presente nei dentifrici, delle otturazioni dentali in amalgama, dei denti devitalizzati, dellachemioterapia e di tante altre terapia mediche ufficiali.

    Ma prendere coscienza significa anche scoprire di pari passo il lato positivo della medaglia, ovvero il fatto che esistano cure naturali ed efficaci per ogni malattia imperniate sul concetto di una sala ed equilibrata alimentazione (possibilmente senza latte e derivati, senza carni animali, con molta frutta e verdura cruda, cereali integrali, germogli) e che la mente e lo spirito possono essere fondamentali nell’affrontare e curare moltissime malattie.

    Una delle realtà fondamentali di cui occorre prendere coscienza è che adesso si sta combattendo una vera e propria battaglia tra il bene ed il male, e che Loro ci vogliono divisi ed in lotta l’uno con l’altro, perché l’odio tra gli schiavi è il migliore strumento di controllo dei dominatori. Occorre quindi eradicare dal nostro cuore ogni forma di odio, di invidia, di gelosia, e fare posto all’amore incondizionato, alla generosità ed alla vera solidarietà. Siamo tutti nella stessa barca e la barca sta affondando: o ci aiutiamo l’un l’altro o finiremo per affondare più velocemente.

    Meccanismo Europeo di Stabilita’ che è stato approvato,ecco cosa ci aspetta!


    Il M.E.S. (Meccanismo Europeo di Stabilità, acronimo inglese E.S.M.) è un trattato approvato nel dicembre 2011 dal Parlamento Europeo con l’obiettivo di affrontare la crisi dei debiti dei paesi dell’area euro. E’ stata creata una nuova istituzione che ha pieni poteri per accordare prestiti o cercare di risolvere il problema delle insolvenze. Il M.E.S. altro non è, se non un fondo di garanzia tra i 17 paesi membri dell’euro-zona con lo scopo di soccorrere i paesi in difficoltà.
    Il trattato ESM non è semplicemente un insieme di regole finalizzate ad ottenere la stabilità finanziaria della zona euro ma si tratta di un documento che disciplina l’istituzione di un organismo finanziario internazionale dove i 17 paesi aderenti, compresa l’Italia, dovranno negoziare, non in qualità di Stati sovrani ma di soci e di debitori, scelte di politica nazionale al fine di ottenere la liquidità necessaria per evitare il default.
    La pericolosità di tale scelta per i cittadini europei è riscontrabile nelle trattative con il governo greco: organismi internazionali (troika) mirano a sostituirsi alle istituzioni nazionali imponendo ai rappresentanti politici la firma di un documento che attribuisce il peso della crisi alla popolazione, in cambio dell’assistenza finanziaria necessaria per pagare il debito in scadenza.
    Taglio delle pensioni, riduzione dei salari minimi e privatizzazioni, queste sono misure di austerità che scavalcano i sistemi democratici e che tolgono ai cittadini la possibilità di poter attuare politiche di sviluppo economico in grado di contrastare la finanza speculativa.
    Il MES è un’organizzazione governata da un rappresentante per ogni paese membro del Trattato di Stabilità e all’art. 5 del M.E.S. questo rappresentante viene definito “governatore”, inoltre lo stesso è “il ministro delle Finanze del paese membro”.
    Per cui il rappresentante dell’Italia potrebbe essere Mario Monti e quello della Grecia Papademos. Il Meccanismo di Stabilità avrà una dotazione iniziale di 700 miliardi di euro. La somma sarà divisa in 7 milioni di quote da 100.000 euro l’una. Questi soldi saranno pagati al M.E.S. dai singoli paesi aderenti secondo alcune quote o soglie di contribuzione. L’Italia per soglia di contribuzione è terza, contribuendo col 18% della somma totale, la Francia è seconda col 20,03%, la Germania prima col 27,1%. Fatti i debiti calcoli, l’Italia (cioè lo Stato, quindi noi!) deve dare circa 126 miliardi di euro.Quindi l’entrata in vigore di questo trattato ci renderà più poveri di 126 miliardi di euro! L’art. 9 stabilisce che il gruppo dei 17 governatori può imporre in qualsiasi momento ad ogni paese membro quanto stabilito, insieme ai tempi del pagamento (che saranno di una settimana!), basta che a deciderlo sia la maggioranza dei governatori.
    L’art. 10 dice addirittura che il gruppo dei governatori può cambiare QUANDO VUOLE la somma da versare e che DEVE comunque cambiarla ogni 5 anni. Se, dunque, domani il gruppo decide che 126 miliardi non bastano, dovremo pagarne di più! La somma verrà decisa a LORO INSINDACABILE GIUDIZIO! Il problema che, una volta costituito un fondo, non si può più recedere, perché viene costruita una gabbia, una blindatura del gruppo dei 17 governatori che li mette in grado di decidere qualsiasi cosa senza poter essere perseguibili dalla magistratura!
    Infatti l’art. 27 dice che “Il M.E.S., le sue proprietà, i suoi fondi, i suoi beni sono IMMUNI da qualsiasi procedimento giudiziario! Gli archivi e i documenti del M.E.S. sono INVIOLABILI, così come le sedi del M.E.S.! Il M.E.S. non avrà restrizioni, obblighi alcuni, controlli, regolamenti o moratorie di nessun tipo e non avrà l’obbligo di essere accreditato come istituto di credito o altri tipi di entità che necessitano autorizzazioni o licenze.” Non soltanto questo fondo potrà chiedere ai paesi membri a suo insindacabile giudizio qualsiasi somma, ma sarà anche non controllabile, come non controllabili ed inviolabili saranno i suoi 17 governatori!
    Infatti l’art. 30 dice che “il presidente del gruppo dei 17 governatori – ministri delle Finanze e dei loro subalterni (perché ogni ministro delle Finanze ha diritto di nominare anche dei subalterni che lo sostituiscano quando lui non sarà disponibile) – saranno IMMUNI da qualsiasi procedimento giudiziario, rispettivamente agli atti perpetrati nelle loro vesti ufficiali e i loro documenti saranno INVIOLABILI”. Un bel privilegio, dunque, che si può estendere anche ad ambiti o sfere che non hanno nulla a che fare col M.E.S.. Se ci fosse ad esempio un’indagine in corso, ci si potrebbe sempre richiamare al fatto che si è membri del M.E.S., e quindi intoccabili! Inoltre si potrebbero conservare nelle sede del M.E.S. anche documenti non riguardanti il Meccanismo di Stabilità, tanto le sedi non possono essere perquisite. In tal modo i 17 governatori potrebbero evitare indagini e processi anche per fatti e vicende non inerenti al M.E.S.!
    Può sembrare incredibile ma invito a scaricare il trattato e leggerlo attentamente, per farsene una propria opinione. Ho inserito il link del testo in Italiano
    In una vera democrazia tutta questa segretezza non ci deve essere ed il potere giudiziario deve avere libero accesso agli atti e giurisdizione su chiunque! Inoltre credo che le democrazie europee non debbano permettere di farsi comandare da DITTATURE FINANZIARIE e che a capo dei paesi ci debbano essere politici eletti dal popolo. Il mercato deve essere fatto per l’uomo, non l’uomo per il mercato, per cui ai mercati medesimi NON DEVE ESSERE CONCESSO di destabilizzare un intero paese, mandando sul lastrico milioni di famiglie ed inducendo alcuni al suicidio!
    Per quanto riguarda il nostro paese, per il 2012 è stato preventivato un versamento di quasi 6 miliardi di euro, ossia il triplo rispetto ai soldi destinati ai cittadini colpiti dal terremoto.
    Nel silenzio generale il 12 Luglio è stato approvato dalla Camera, il 19 luglio dal Senato e il 23 luglio firmato dal Presidente della Repubblica. Tutto con larghissima maggioranza. (Fonte)
    Ecco quello che scrive Paolo Barnard al riguardo:
    “Il MES è solo un addentellato di una struttura illegittima, golpista e distruttiva delle nostre democrazie ed economie che è ben più ampia. Come tale non merita la sproporzionata attenzione che qualcuno sta sollecitando, e che nasconde il contesto che l’ha prodotto, cioè la vera bestia nera da combattere. Purtroppo qualche attivista con poca visione d’insieme, e con forse un desiderio di emergere, sta facendo molto chiasso sul MES brandendo aspetti di esso che sono peraltro neppure i peggiori. Come per esempio il capitolo sulle sue immunità. Certo, è vero che sono soldi degli Stati che saranno gestiti da una elite di intoccabili, ma per prima cosa questo non è nulla di nuovo: sono stati gestiti così immensi fondi della Banca Mondiale, del Fondo Monetario, della UE dalla sua nascita, per cui non comprendo perché solo ora si gridi allo scandalo. In secondo luogo, per certi aspetti l’immunità di questo tipo di fondi sovranazionali è persino giustificata: l’intenzione in linea puramente giuridica è di evitare che agenti locali o persino individui (non sempre in buona fede) possano bloccare il funzionamento del fondo per vie legali con fini politici o di speculazione che possono essere perniciosi. Infine, ripeto, non è l’immunità in sé l’oggetto dello scandalo, ma i Trattati che sono venuti prima del MES, e che sono assai maggiori di esso.
    Ritengo che la pietra nera di tutta sta storia sia la solita: il sistema Euro. Infatti, a ben guardare, il MES funziona così: gli Stati membri devono contribuire una montagna di Euro al MES. Ok. Da dove li perndono? Li prendono dove prendono tutti gli Euro, e cioè dai mercati di capitali privati indebitandosi, e dalla tassazione di cittadini e aziende. Ma i mercati dei capitali da chi ricevono gli Euro? Dal sistema delle Banche Centrali (BC) dell’Eurozona. Quindi ecco il giro: dalle BC ai mercati di capitali, dai mercati di capitali ai Ministeri del Tesoro dei Paesi membri del MES; dai Ministeri del Tesoro al MES sotto forma delle quote da contribuire; dal MES quei soldi partono in due direzioni: A) nelle casse del Paese da salvare e che è indebitato coi mercati dei capitali o con le Banche Centrali dell’Eurozona, e che li ripagherà; B) oppure nelle casse dei medesimi mercati di capitali o delle Banche Centrali dell’Eurozona sotto forma di investimenti in titoli o assets finanziari da parte del MES. Ora si noti:
    tutto parte dalle Banche Centrali dell’Eurozona, passa per i mercati dei capitali privati e ritorna nelle Banche Centrali dell’Eurozona e nei mercati dei capitali privati, avendo però prima indebitato ulteriormente gli Stati della zona Euro e tassato a sangue i cittadini e le aziende. Come si è già detto, uno o più di quegli Stati userà quel credito/debito per onorare i titoli detenuti dalle Banche Centrali dell’Eurozona e dai mercati di capitali privati. Cioè:
    le Banche Centrali dell’Eurozona e i mercati dei capitali privati si sono inventati un sistema per inventarsi soldi con cui pagarsi i crediti scoperti scaricando però l’onere di quel trucco sui debiti pubblici degli Stati membri dell’Eurozona e su cittadini e aziende. (questo vale identico anche nel caso di fondi MES usati per ricapitalizzare le banche) Non solo, nel frattempo i mercati di capitali ci guadagnano anche gli interessi sugli Euro prestati. In ultimo, lo Stato da salvare col MES avrà prima sborsato la sua quota di partecipazione al MES, che sono soldi su cui già paga interessi ai mercati privati, poi quei suoi soldi gli torneranno indietro col prestito d’emergenza del MES gravati da altro strozzinaggio di tassi e da condizionalità che gli distruggeranno la democrazia e l’economia per altri 50 anni.
    Cioè, tutto quanto sopra è, come scrissi mesi fa:
    un manicomio criminale a piede libero. Cioè l’Eurozona. Di cui il MES è solo l’ultima follia, nulla di più.”
    Solamente se la maggiorparte della popolazione realizza ciò che sta accadendo sarà possibile che un reale cambiamento abbia inizio.
    Ecco alcuni articoli di approfondimento, scritti qualche mese fa, quando si discuteva delle conseguenze del MES che non era stato ancora approvato.

    Meccanismo Europeo di Stabilità: solo uno dei capitoli del Golpe, nulla di nuovo.

    Cosa dice il Meccanismo Europeo di Stabilità.
    Prima cosa, che tutti gli aderenti devono obbedire ai precedenti capitoli della sottrazione della sovranità nazionale e monetaria, come i Trattati UE, il Patto di Stabilità, Il European Semester, il Preventing Macro Economic Imbalances, l’Europact, il Fiscal Compact ecc. di cui ho già scritto.
    Gli stati che vogliono ottenere un soccorso dal MES devono aver firmato il Fiscal Compact entro il 1 marzo 2013 (leggete cosa ho scritto del Compact, nda).
    Il MES collabora col Fondo Monetario (FMI) sia come consulenze che come approvvigionamento di denaro. Gli stati che vogliono ottenere un soccorso dal MES devono anche notificare il FMI della loro richiesta.
    Il MES è finanziato da quote versate dagli Stati membri secondo una percentuale ad hoc per ogni Stato. Ogni Stato versa una cifra e riceve azioni in cambio. L’Italia dovrà versare in scaglioni una percentuale del 17,9% del totale, cioè 125,3 miliardi di Euro, sul totale di 700 miliardi di Euro.
    Il MES può anche raccogliere fondi emettendo titoli propri, o con accordi con istituti finanziari o con altri soggetti, ovvero prendendo prestiti dai mercati di capitali privati.
    Il MES sancisce che da ora in poi tutti i titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona saranno forniti di Collective Action Clauses (CACs). Sono quelle regole che, in caso di ristrutturazione del debito di uno Stato (lo Stato non può pagare appieno), permettono a una maggioranza di creditori (che hanno comprato i titoli di quello Stato) di accettare perdite in una certa percentuale e di costringere però i creditori che non sono d’accordo ad accettarle.
    I crediti concessi a un Paese membro dal MES hanno la priorità su altri crediti che quel Paese debba ripagare, ma non su quelli del FMI.
    I lavori del MES, della sua Assemblea dei Governatori, dell’Assemblea dei Direttori, e del Direttore Esecutivo sono aperti ad osservatori della BCE, del FMI, dell’Eurogruppo, ma non al Parlamento Europeo (che è l’unico eletto dai cittadini, nda). Nessuna inclusione formale per sindacati e gruppi di società civile. Potrebbero essere invitati ma a discrezione del MES.
    Gli Stati versano una quota a questo fondo, e in caso di guai finanziari sono responsabili solo per la percentuale versata, e non oltre.
    (La parte peggiore del MES è questa che segue, anche se riflette ciò che è già sancito dal Fiscal Compact e da altri Trattati precedenti, nda): lo Stato che chiede soccorso finanziario deve scrivere, in accordo con la Commissione Europea, col FMI e con la BCE, un Memorandum dove si vincola a obbedire a tutto ciò che il MES e FMI gli imporranno, a tutti i Trattati, a tutte le condizioni del prestito, persino a critiche e suggerimenti dei sopraccitati (senza fiatare, cioè perde anche l’ultimo grammo di sovranità nazionale e politica, ma, ripeto, questo è già in altri capitoli del Golpe Finanziario, nda).
    Il MES può prestare a uno Stato anche per ricapitalizzare le banche (di fatto fallite, nda) di quello Stato.
    Il MES può comprare i titoli di Stato del Paese in difficoltà direttamente all’emissione (mercato primario). O sul mercato secondario (titoli già emessi).
    Il MES tenterà di far fruttare il gruzzolo raccolto con le quote degli aderenti per ripagare i suoi costi vivi.
    Se i fondi del MES saranno superiori ai bisogni di liquidità d’emergenza del momento, e se non ci saranno creditori del MES da ripagare, il MES potrà ridistribuire il surplus agli Stati aderenti.
    Se il MES ha perdite, esse saranno coperte in prima istanza col fondo di riserva; poi col capitale versato dagli Stati membri; infine chiedendo agli Stati un nuovo esborso.
    I conti dei MES saranno controllati da revisori dei conti interni ed esterni, con pieni poteri di controllo e accesso. Gli esterni dovranno essere del tutto estranei agli ambienti del MES, e non dovranno rispondere a nessuno se non a se stessi.
    Il MES gode di immunità totali: le sue proprietà, fondi, beni liquidi e illiquidi, dovunque si trovino, e posseduti da chiunque, sono immuni da qualsiasi intervento giudiziario, da perquisizioni, da sequestri, da espropri, da parte di governi, giudici, amministratori, o parlamenti, a meno che il MES stesso non lo permetta. Sono immuni anche da restrizioni, moratorie, regolamenti e controlli. Il MES non dovrà chiedere autorizzazioni o licenze ai governi membri per funzionare come istituto finanziario e creditizio a fronte delle loro leggi nazionali. Limitatamente agli atti compiuti come responsabili del MES, godranno di immunità legale tutti i suoi dirigenti, e anche altro suo personale, e il MES godrà di inviolabilità dei suoi documenti. Tali immunità possono essere revocate solo dall’Assemblea dei Governatori o dal Direttore Esecutivo.
    Le dispute fra Stati membri, o fra loro e il MES, in merito al MES sono giudicate dall’Assemblea dei Direttori, dall’Assemblea dei Governatori, e se lo/gli Stato/i giudicato/i non accetta/accettano la sentenza, la decisione finale è delle Corte Europea di Giustizia, cui ogni Stato deve sottomettersi per vincolo di legge europea.
    (I parlamenti nazionali degli Stati membri del MES non sono neppure menzionati nel Tratto che stabilisce il MES, nda).
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    MES: Intervista a Lidia Undiemi

    lidia undiemi
    È vero, è difficile sbarcare il lunario e districarsi tra le difficoltà quotidiane che portano spesso a concentrarsi solo sull’oggi senza la possibilità di alzare il capo, respirare e prendere il tempo per una riflessione di più lungo termine. Eppure come cittadini italiani ed europei in questo momento storico più che mai corre l’obbligo di svegliarsi dal torpore e dal senso di sfiducia nel quale il sistema ci ha impantanato.
    Dobbiamo imparare ad andare oltre decodificando ciò che accade intorno per averne consapevolezza e per essere vigilanti decisionisti del futuro. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Lidia Undiemi, studiosa di diritto ed economia, con la quale ci siamo intrattenuti per capire di più e fare chiarezza sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), un trattato che i governanti europei hanno approvato nell’ultima versione il 2 Febbraio 2012 e che è in attesa della ratifica (art. 136) a livello di ogni singola nazione europea aderente.
    In che cosa consiste il MES e quali sono i suoi capisaldi?
    Il MES è un trattato, uno strumento con il quale si vuole perseguire l’obiettivo di raggiungere una stabilità finanziaria nella zona euro. Con tale documento si istituisce un’organizzazione finanziaria intergovernativa alla quale si affida la gestione di un fondo ‘salva stati’. In sintesi la dotazione iniziale del fondo sarà di 700 miliardi di euro alla quale ogni nazione parteciperà con una quota contributiva proporzionale, per l’Italia si tratta di circa 126 miliardi, terzo più grande contributore dopo Germania e Francia.
    Quello che colpisce innanzitutto ed è il primo passo fondamentale da rimarcare è che il fondo sarà gestito da un’istituzione non democraticamente eletta ed indipendente anche dalle istituzioni europee. Quindi si trasferisce la gestione del ‘Salva-Stati’ dalle istituzioni europee a una istituzione che di fatto rappresenta delle logiche privatistiche.
    Entriamo un po’ più in profondità, chi saranno i soci o i membri di tale istituzione intergovernativa finanziaria?
    I soci sono gli stessi Stati, ma attenzione: il potere di ogni singolo Stato non sarà misurato sulla base del potere sovrano bensì in qualità di socio e quindi del potere proporzionato alla quota versata. Cosa succederà? A cosa andremo incontro?
    Basta guardare il caso della Grecia ed è sconvolgente: la Troika, costituita da FMI, UE e BCE, ha imposto alla Grecia delle condizioni che si traducono sostanzialmente in una cessione della sovranità. Ti do dei soldi, però in cambio devi accettare una serie di condizioni di politica interna (piano di austerity, riduzione dello stato sociale, liberalizzazioni e privatizzazioni). Quindi organizzazioni esterne, e non più dei rappresentanti eletti democraticamente, incidono sulla sovranità popolare sulla base di un fabbisogno di carattere finanziario. Potrebbe accadere lo stesso con uno Stato-socio del MES in difficoltà. Il trattato del MES accenna, inoltre, ad una ‘rigorosa condizionalità’ che rischia di aprire le porte ad una rilevante ingerenza del fondo nella politica economica e sociale di ogni singola nazione.
    Si è detto che l’obiettivo del MES è quello di raggiungere la stabilità finanziaria dell’eurozona, ma sorgono dei dubbi sul come farlo, sulle modalità con cui si mira all’ottenimento di tale meta.
    In effetti, ci sono tante aree grigie ed opache nel trattato che propone ampie libertà. Il MES sarà costituito da un Consiglio di Governatori rappresentato dai ministri delle finanze di ogni stato membro e poi da un Consiglio di Amministratori per il quale il documento resta ancora molto opaco. Chi saranno? Si sa che i suoi membri sono nominati dai governatori e possono essere revocati in qualsiasi momento.
    Quello che stupisce inoltre è il fatto che si intenda superare il problema dell’indebitamento con un ulteriore indebitamento finanziario generato da un fondo che viene gestito non da istituzioni europee ma da un’istituzione che potrebbe perseguire degli obiettivi differenti, su tutti quello creare dei piani di finanziamento con i quali ricavare degli introiti con ‘congrui margini’ così come previsto dal MES.
    C’è da chiedersi se non si debba parlare di conflitto di interessi; si pensi al ministro delle finanze che, da un lato, deve curare e proteggere gli interessi dello Stato di appartenenza ma che dall’altro è membro-socio del MES che non avrà necessariamente comunione di interessi con lo Stato del ministro. Perché poi non affidare la mission della stabilità alle istituzioni europee? Perché estendere la partecipazione alle riunioni del MES, ad altri soggetti, come potrebbe essere la Cina qualora partecipasse ai piani di finanziamento, inizialmente come osservatore esterno?
    Sembrerebbe quasi che l’obiettivo finale non sia quello della stabilità economica ma al contrario quello di aumentare le difficoltà delle singole nazioni per poi prevaricarle consensualmente. L’impressione è che dietro il trattato si celino altri interessi e che il fondo possa tramutarsi in una vera e propria super potenza economica in grado di sostituire la sovranità degli stati in una dittatura economica.
    Mi sembra preoccupante e disarmante il volere creare una sorta di limbo intoccabile nel quale i componenti del MES possano agire arbitrariamente godendo tra l’altro di totale immunità e di altri privilegi e nel quale si prevede perfino l’inviolabilità dei loro carteggi, dei documenti, degli archivi.
    I membri del MES godranno di immunità nell’esercizio delle proprie funzioni, di esenzione fiscale, di inviolabilità di documenti; preme ribadire la gravità di quanto stabilito. Il fondo potrà applicare sanzioni di natura finanziaria agli Stati membri che dovranno irrevocabilmente e incondizionatamente contribuire nella tempistica prevista.
    Ma c’è di più, nel trattato si fa riferimento alla vendita e all’importazione di beni. Perché? Ciò vorrà dire che il MES può entrare nel campo della commercializzazione e nei processi di privatizzazione degli ‘Stati cattivi’? Che attinenza ha tutto ciò con la stabilità finanziaria? È sconvolgente pensare a questa spasmodica ricerca di garanzie di immunità. È quanto meno sospetta questa volontà di proteggersi, in maniera del tutto antidemocratica, con l’immunità e l’inviolabilità. Trovo infine grave la deresponsabilizzazione della politica che è palese nel momento in cui si accetta di garantire e rendere immuni dei poteri spropositati
    bandiere unione ue

    Quali sono i rischi che il cittadino europeo ma anche le autorità governative di ogni singolo Stato aderente corrono?
    I rischi sono per tutti. Innanzitutto quello di perdita o cessione della sovranità, poi quello della perdita dello stato sociale per i cittadini. Nel momento in cui uno Stato non sarà in grado di fare fronte agli impegni presi si entrerebbe nel circuito dell’attuale Grecia: ti ‘salvo’ dandoti dei soldi, ma devi accettare di impoverire la gente con dei piani di austerità che implicano riduzioni di stipendi, riduzioni dei servizi, liberalizzazioni e privatizzazioni.
    Le risorse dei paesi potrebbero essere svendute. Infine il rischio per le autorità nazionali che vedranno sempre più perdere il potere istituzionale per fare del posto alle condizioni del MES imposte con logiche privatistiche. In breve i rischi sono rappresentati dalle pesanti ingerenze di un’istituzione intergovernativa nelle politiche economiche e sociali degli Stati europei.
    In questo scenario la classe politica italiana, i tecnici non eletti e lo stesso Capo dello Stato tacciono. Qual è il l’allarme da segnalare ai cittadini italiani ed europei? Cosa si può fare e come ci si sta muovendo concretamente per generare un elettro-shock che possa svegliare l’Italia?
    Il silenzio è inaccettabile. Ad oggi del MES si è parlato solamente come strumento Salva-Stati. Se la nostra politica non ne parla perché non conosce in profondità i potenziali impatti del MES allora vuol dire che non è idonea ad esercitare le proprie funzioni, ma non credo sia così. Se invece fosse così, mi sono fatta promotrice di una mozione popolare con lo scopo di creare consapevolezza tra i cittadini ma anche per scuotere la classe politica.
    Occorre creare la denuncia mediante la partecipazione diretta del singolo cittadino. È inutile dare tante cose da fare ai cittadini; ho pensato ad una mozione popolare da fare firmare e da diffondere massivamente. Gli obiettivi immediati e concreti sono quelli di chiedere al Premier Monti di fornire delle spiegazioni pubbliche in merito al MES. È un dovere per chi guida il Governo ‘rendicontare’ sulle implicazioni di tale atto che potrà avere degli effetti non indifferenti sulle nostre vite. Inoltre, con la mozione si chiede la non ratifica da parte dei parlamentari e il suo rifiuto da parte del Capo dello Stato. Impegniamoci a creare una catena di cittadini.
    “L’indifferenza oggi è un atto eversivo” (Lidia Undiemi)

    A cura di : Dioni


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    L'Euro sopravvive solo per volere della Nato


    fonte: Comidad

    Mentre al forum di Cernobbio Mario Monti, assistito da Van Rompuy, tuonava contro la minaccia alla stabilità europea costituita dai populismi, intanto la sua platea già discuteva del dopo la fine della legislatura, ipotizzando per il futuro un governo Monti bis, e poi, chissà, magari anche un “Monti for ever”. Il discorso di Monti è apparso anche come un avviso rivolto a Bersani, il quale, se osasse pensare di ristabilire la “normale dialettica democratica”, rischierebbe – persino lui, l’antipopulista per eccellenza – di essere marchiato come un irresponsabile populista.

    A questo punto anche il regime parlamentare risulta congedato; perciò il parlamento viene mantenuto in “vita” allo stesso modo della scuola pubblica, senza altra funzione reale che costituire da zimbello polemico nel contesto di una finta normalità istituzionale. Questa finzione di normalità non viene smascherata, e la generale conseguenza è che il dibattito politico interno si infantilizza e si avvita sul nulla. Per settimane si sono succedute dichiarazioni circa un possibile referendum sull’euro, “dimenticando” che l’euro esiste in virtù di un trattato internazionale, e l’articolo 75 della Costituzione vieta espressamente che vengano indetti referendum abrogativi su leggi di ratifica di trattati.

    Il lobbismo tradizionalmente più forte e radicato, quello di Confindustria, appare anch’esso allo sbando, come si è percepito pochi giorni fa proprio al forum di Cernobbio. Il cosiddetto “capitalismo” si è sempre retto sull’elemosina che i poveri devono quotidianamente versare ai ricchi, ma non era mai accaduto che degli industriali riuniti in pompa magna si facessero entusiasmare dalla proposta di elemosinare dai propri operai il regalo di un’ora lavorativa non pagata. [1] Fiorisce anche una fortunata pubblicistica sulle sorti dell’euro, spesso basata sulla speranza di una sua morte naturale, in quanto l’euro sarebbe una moneta comune senza prospettive, schiacciata dalle sue stesse incongruenze interne. Ma potrebbe anche darsi che il destino dell’euro non sia legato ad aspetti puramente economici o finanziari, visto che come andrà veramente a finire ce lo dicono sul sito del Consiglio Atlantico, l’organo supremo della NATO. Secondo un commento scritto da due “fellow” (ricercatori) in forza al Consiglio Atlantico, tali Grundman e Wilson, un’eventuale fine dell’euro minaccerebbe la “sicurezza globale”, espressione in codice che indica il programma di aggressioni della NATO. [2]

    Sul sito del Consiglio Atlantico ci spiegano infatti che, senza la disciplina europea assicurata dall’euro, l’anno scorso non si sarebbe potuta condurre con successo l’aggressione contro la Libia, ed oggi non si potrebbe neppure garantire l’applicazione delle sanzioni economiche contro l’Iran. Non si può essere più chiari di così. La guerra all’Iran forse non la si farà subito, ma nell’attesa gli Europei devono stringere la cinghia per garantire le condizioni politiche, finanziare e militari che sono necessarie all’aggressione. In base agli schemi della gerarchia coloniale, ogni grado della gerarchia va a rivalersi su quello più basso, perciò è evidente che saranno gli Europei del Sud a pagare il prezzo più alto in nome della “sicurezza globale”. Non a caso, sul sito del Consiglio Atlantico i commenti più sprezzanti sono riservati alla Grecia. Tutti i commentatori ufficiali sono concordi nel ritenere che i Greci già debbano ringraziare per essere stati ammessi nell’euro, loro che non se lo meritavano proprio. Infatti uno degli schemi più ricorrenti della propaganda colonialistica è il “troppobuonismo”. Si ammette che ci siano dei problemi, ma questi sarebbero dovuti sempre al fatto che i potenti sono troppo aperti e generosi, troppo “di sinistra”, e spesso non vogliono prendere atto delle differenze razziali e di classe, che invece poi si fanno sentire.

    Qualunque commentatore desideri conquistare il successo mediatico ed editoriale deve adottare questo schema di propaganda, che può essere applicato a qualsiasi questione. La propaganda è un vero e proprio genere narrativo, e la fiaba può essere riciclata molte volte cambiando l’ambientazione ed i personaggi. Così l’economista Dambisa Moyo ci ha rivelato che gli Africani non muoiono mica di fame a causa dell’aggressione delle multinazionali, bensì per i troppi aiuti elargiti da quelle dame di carità che sono il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Allo stesso modo, una Mastrocola ci viene a raccontare che se la Scuola non va, non è perchè l’istruzione media è stata assorbita da un’Università/Liceo all’americana, che ti fa pagare salatissimo ciò che prima avevi gratis; no, la scuola decade perché il Ministero dell’Istruzione è troppo “donmilanista”, cioè troppo preoccupato di elevare i poveri e gli immeritevoli.

    La Grecia perciò non è stata mica fatta entrare a forza nell’euro per gli interessi geo-militari della NATO, ma per eccesso di bontà. La bontà dei potenti però non è illimitata, e chi tocca certi interessi deve sapere cosa aspettarsi.

    Nel commento dei due “fellow” del Consiglio Atlantico infatti non poteva mancare la rituale condanna dei “populismi”che mettono in dubbio la bellezza dell’euro. I populisti ci vengono presentati come degli irresponsabili che si caratterizzano per la ricerca di facili capri espiatori, e che infatti spesso se la prendono con poveri innocenti come i banchieri. Sul sito del Consiglio Atlantico viene anche ricordato che in passato non c’è stato tiranno che non avesse con sé un grande seguito popolare ed elettorale, perciò è proprio inutile che i populisti pensino di cavarsela tirando fuori l’alibi della democrazia; un alibi dal quale la NATO non si farebbe certo commuovere. Anche in questo caso l’ammonimento risulta chiaro, e perciò non ci sarebbe nulla di sorprendente se nei prossimi mesi vedessimo man mano attenuarsi e ammorbidirsi tutte le opposizioni e le critiche nei confronti dell’euro.

    Fonte: www.comidad.org

     


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