MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

La desertificazione dell'Europa comprende i piani del governo occulto!

MOLTI SI DOMANDANO QUALI VANTAGGI TRAGGANO LE CLASSI DIRIGENTI DALLA SICCITA’ CHE STA COLPENDO MOLTI PAESI EUROPEI
Spesso gli stessi (Portogallo, Spagna, Italia…) già prostrati dalla crisi economica e dissanguati da governi rapaci. Qui una barriera igroscopica rintuzza una perturbazione, là una squadriglia di aerei chimici dissolve delle nubi che potrebbero portare delle piogge, un po’ in ogni dove i sali di bario prosciugano l’atmosfera: i campi inaridiscono, le falde acquifere si abbassano, i fiumi subiscono un crollo della portata, il livello dei laghi decresce… Ormai la situazione è giunta ad un punto di non-ritorno: si prospettano una primavera ed un’estate asciutte con temperature sopra la media, foriere di una consistente evaporazione. Ne risentiranno l’agricoltura e, con effetto domino, tutti i settori legati al primario. Gli incendi che, nella stagione calda, inceneriscono ettari di boschi e di macchia mediterranea, divamperanno ancora più numerosi e distruttivi, complici l’aridità atmosferica e del suolo. Quali benefici possono ricevere le élites sataniste da questa desertificazione ottenuta con lustri di guerra climatica? E’ presto detto: conseguiranno un totale controllo delle derrate e delle risorse idriche, tanto più costose quanto più esigue.
LA SPAVENTOSA MONSANTO

Ha già da anni pronte sementi geneticamente modificate in grado di resistere – si dice – sia alla siccità sia ad inquinanti come l’alluminio. La privatizzazione dell’acqua, espulsa dalla porta grazie al referendum, rientrerà dalla finestra dapprincipio con la creazione di società a capitale misto. I profitti per le multinazionali, che già monopolizzano il lucroso mercato delle acque minerali, si accresceranno ulteriormente. Gli agricoltori, obtorto collo, cominceranno ad usare sementi transgeniche: dubitiamo che i timidi veti europei o di singole nazioni possano respingere o arginare l’invasione degli ultracorpi. Se non si riuscirà a debellare il nemico, presto le corporations otterranno il diritto esclusivo sul cibo e sull’oro blu. Così potranno soggiogare la popolazione. In un quadro di tal genere, ci si interroga su quale potrà essere il futuro delle aziende biologiche e biodinamiche, dei settori di nicchia che vedono nelle attività in sintonia con la natura una filosofia di vita, più che un’impresa economica. Comunità ecosostenibili, cooperative eque e solidali… saranno tollerate dal sistema o verranno, prima o dopo, con qualche pretesto, emarginate ed annichilite? Invero, tutta la galassia di villaggi, fattorie, piccole aziende ecologiche riusciranno a sopravvivere all’attacco concentrico della Geoingegneria, di un fisco sempre più esoso, di una legislazione penalizzante?
PER DI PIU’ LA CARENZA DI PRECIPITAZIONI E LA CONTAMINAZIONE DELLA BIOSFERA

Rischiano di erodere e di fagocitare le oasi biologiche. Ci si domanda se queste piccole realtà locali, basate sulla valorizzazione della biodiversità, delle colture tradizionali, di uno stile di vita semplice e sano, non rischino di essere snaturate in un sistema, dove, ad esempio, il denaro elettronico ha sostituito il contante o in cui tutti gli approvigionamenti dipendono da uno stato-Leviatano. Un altro quesito si pone: il mondo del biologico è conscio delle minacce e dei pericoli che provengono da un potere che, quando non riesce a dominare il dissenso, lo adultera dall’interno, infiltrando dapperttutto pseudo-verdi?  Bisogna oggi cominciare a pensare che, rebus sic stantibus, non è più possibile salvare questo pianeta con i suoi abitanti: presumibilmente solo una palingenesi potrà garantire ad una minoranza una vita degna di questo nome, mentre l’infelice Gaia si tramuterà in una landa sterile, popolata da schiavi microchippati. E’ comunque ora di denunciare quanto di romantico e di velleitario, nonostante i fini nobili e le lodevoli opere, alberghi in certe iniziative che prescindono da una lotta netta ed energica contro la Biogeoingegneria con tutti i suoi corollari, in progetti che ignorano una presa di coscienza dell’inganno millenario. Si ha l’impressione che le “riserve indiane” siano destinate ad essere o spazzate via o a diventare mete per cittadini beoti e gaudenti, smaniosi di rimpinzarsi di primi piatti, formaggi e salumi che di biologico avranno solo l’etichetta.
[1] Si pensi ad un’idea come quella dell’orto biologico sul terrazzo di casa: gli apparati permetteranno la commercializzazione di semi naturali o la stessa coltivazione sui poggioli non sarà vietata, magari appelandosi a qualche cavillo giuridico? A proposito di biologico, si deve constatare che oggi giorno i media di regime lo demonizzano, mentre decantano le inesistenti virtù delle biotecnologie.


Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org

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Il mistero di "Georgia Guidestones" la Stonehenge americana

Le Georgia Guidestones, considerata la Stonehenge Americana, sarebbe uno dei monumenti più discussi ed enigmatici della storia moderna. Il complesso delle “Pietre Guida della Georgia”, si trovano nella Contea di Elbert, in Georgia (USA) e sono composte da 6 pietre di granito, alcune delle quali riportano un messaggio che indica 10 consigli, in otto lingue moderne e 4 antiche, su come l’umanità debba sopravvivere dopo un’apocalisse.
Considerata la Stonenghe Americana, le Georgia Guidestone (che tradotto significa “Le Pietre Guida della Georgia”) si trovano nella Contea di Elbert, in Georgia, USA. Il monumento è alto circa 6 metri, per un peso complessivo di oltre 100 tonnellate, ed è strutturato in questo modo: una pietra sta al centro, come un pilastro, e quattro le “ruotano” attorno, allineate astronomicamente. Una pietra è invece posta sulla cima, poggiando sul pilastro centrale e sulle 4 pietre a raggiera.
Nessuno sa esattamente chi abbia commissionato il monumento. L’unico indizio viene da una piastra di roccia posta non molto distante dalle Georgia Guidestone, che riporta le dimensioni del monumento e spiega come il complesso di pietre sia orientato astronomicamente attraverso una serie di fori.
LA STORIA
Questa sarebbe la storia sull’origine del monumento e sulla natura del committente: un giorno di giugno 1979, un uomo che si fece chiamare Robert C. Christian entrò negli uffici della Elberton Granite Finishing, un’azienda che lavora il granito, dicendo di rappresentare un “piccolo gruppo di leali americani” che stavano pianificando l’installazione di un complesso di pietra insolitamente grande.

Elberton, sede della Elberton Granite Finishing, è conosciuta come la capitale mondiale del granito, dato che pare che le cave locali producano il miglior granito del mondo.

File:Monumento Georgia Guidestones, USA.jpg
Non appena Christian iniziò a descrivere l’opera che voleva commissionare alla Elberton Granite, Joe Fendley, presidente della compagnia, sgranò gli occhi e si mise ad ascoltare: non solo quell’uomo stava chiedendo delle pietre più grandi di qualunque altra mai estratta nella contea, ma voleva tagliarle, levigarle, ed assemblarle in una sorta di enorme meccanismo astronomico.
Alla richiesta di un perchè, Christian spiegò che la struttura sarebbe servita da bussola, calendario ed orologio, e che avrebbe riportato una serie di linee guida in otto differenti linguaggi. Sarebbe stata in grado di resistere a quasi tutti gli eventi catastrofici, in modo tale che gli individui che sarebbero sopravvissuti avrebbero avuto una guida per ristabilire al meglio la civiltà.
Fendley tentò di scoraggiare l’uomo, dicendo che ci sarebbe voluto tempo e molto, molto denaro. Ma l’uomo si limitò a chiedere quanto tempo sarebbe stato necessario.

Christian poi rivelò che il suo nome era in realtà uno pseudonimo, e che il gruppo dietro al progetto aveva pianificato l’opera da almeno 20 anni, volendo però rimanere anonimo per sempre.
Tant’è che il pagamento dell’opera avvenne attraverso il trasferimento di fondi da differenti banche, con l’intento (dichiarato) di far rimanere anonimi i finanziatori del monumento.

IL MONUMENTO
La realizzazione si rivelò così complessa per Fendley, soprattutto per via dei numerosi risvolti astronomici, che la compagnia dovette assumere un astronomo della University of Georgia.

Le quattro rocce esterne infatti sono state orientate sulla base del movimento annuale del sole. La colonna centrale invece fu orientata sulla base di due misure: la posizione della Stella Polare (visibile attraverso un foro in ogni momento dell’anno) e la posizione del sole durante i solstizi e gli equinozi.
A complicare il tutto, un foro di quasi 20 centimetri sulla pietra in cima proietta, ogni giorno verso il tramonto, un raggio solare che colpisce la pietra centrale, indicando il giorno dell’anno.

Alla base delle guidestones giace una tavoletta esemplificativa che riporta alcuni dettagli della struttura. Si fa menzione anche di una capsula del tempo seppellita sotto il monumento. Il contenuto di questa capsula temporale (se esiste) è sconosciuto.

“Le caratteristiche astronomiche sono di grande importanza nella progettazione delle Guidestones. In una nazione relativamente “nuova” come gli Stati Uniti, i monumenti che sono allineati con i corpi celesti sono spesso opera di società segrete, come la massoneria. Riportano gli insegnamenti ricevuti dalle scuole misteriche dell’antico Egitto, della Grecia o dei Celti, includendo in alcuni dei loro monumenti “conoscenze sacre”.

Ma la cosa più misteriosa (se già quanto descritto non lo fosse) del monumento sono le iscrizioni: 10 “regole”, scritte in otto lingue moderne, si trovano su ogni facciata delle quattro pietre a raggiera.
Le lingue utilizzate sono: inglese, spagnolo, russo, cinese, arabo, ebraico, hindi e swahili. Le scritte in differenti linguaggi riportano lo stesso insieme di regole, che sono:

Mantieni l’umanità sotto i 500 milioni in perenne equilibrio con la natura
Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità
Unisci l’ Umanità con una nuova lingua viva
Domina passione, fede, tradizione e tutte le cose con la sobria ragione
Proteggi popoli e nazioni con giuste leggi e tribunali imparziali
Lascia che tutte le nazioni si governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un tribunale mondiale
Evita leggi poco importanti e funzionari inutili
Bilancia i diritti personali con i doveri sociali
Apprezza verità, bellezza e amore, ricercando l’armonia con l’infinito
Non essere un cancro sulla terra, lascia spazio alla natura, lascia spazio alla natura

Ma le stranezze non finiscono qui. Se questi moderni “10 comandamenti” non fossero sufficienti, ecco che su ogni bordo della lastra di copertura compare un’altra iscrizione, per quattro volte, ed in quattro lingue antiche: Babilonese, Greco, Sanscrito e geroglifici egiziani. La scritta recita:
Lascia che queste pietre-guida conducano ad un’Era della Ragione
C’è inoltre una tavola di pietra che fornirebbe una spiegazione parziale del monumento.
Al centro della lastra è scritta la data d’inaugurazione:
The Georgia Guidestones

Center cluster erected March 22, 1980

Subito sotto:
Lasciate che queste siano pietre-guida per un’Era della Ragione
Ai lati sono scritti i nomi di antichi linguaggi, mentre sulla parte sinistra della tavola sono riportati alcuni dati relativi al monumento:
Astronomic Features

1. channel through stone
indicates celestial pole.
2. horizontal slot indicates
annual travel of sun.
3. sunbeam through capstone
marks noontime throughout
the year

Author: R.C. Christian

(a pseudonyn) [sic]

Sponsors: A small group

of Americans who seek
the Age of Reason

Time Capsule

Placed six feet below this spot
On
To Be Opened on

Esatto, sotto sarebbe sepolta una capsula del tempo…
Sulla destra invece vengono riportate le misure ed il peso delle pietre che compongono le Georgia Guidestone.

Al centro, sotto le due colonne sopra citate, vengono riportati i linguaggi utilizzati per scrivere le 10 “regole”.

CONTROVERSIE
Fin da prima dell’inaugurazione del monumento, il 22 marzo del 1980, ci sono state polemiche sulle Georgia Guidestone.

Uno dei primi fu un pastore locale, James Travenstead, che affermò che un gruppo occulto avesse creato le Georgia Guidestone allo scopo di commettere un qualche sacrificio di natura non meglio nota.

Una delle proccupazioni principali sembra venire dalla prima “regola”, mantieni l’Umanità sotto i 500 milioni. Attualmente siamo 7 miliardi, il che significa che solo un dodicesimo della popolazione mondiale avrebbe il diritto a rimanere in vita sul nostro pianeta, stando alla frase incisa nela roccia.
Altro punto molto discusso è quello su “Guida la riproduzione saggiamente”, che suona molto da eugenetica nazista, anche se potrebbe soltanto essere un riferimento ai 500 milioni indicati in precedenza e sulla necessità di un controllo della riproduzione per non sforare oltre la popolazione-limite.
Per il resto, non sembrano consigli così sconvolgenti, se non per il fatto che sono stati appositamente scritti in caso di un’apocalisse di qualche genere.
Poco dopo l’inaugurazione, le paure di Travenstead divennero realtà: il monumento divenne una delle località preferite da una serie di “streghe” e da aderenti a correnti pagane. Sebbene nessun sacrificio umano o animale sia mai avvenuto sotto le Georgia Guidestone, la cosa non fece molto piacere al pastore.

Col tempo, le Georgia Guidestones divennero una delle mete preferite dai turisti e dai cospirazionisti di tutto il mondo. E contribuirono a rendere la città di Elberton una località degna di visita.

SPIEGAZIONI
Qui vorrei che qualcuno mi desse una mano. Ci sono così tante teorie a riguardo che è molto faticoso orientarsi. Ne elencherò alcune, e chiederei il vostro aiuto nel caso ne mancassero:

Le Georgia Guidestone sono state commissionate da un gruppo di facoltosi americani che temevano in un’apocalisse nucleare visto il periodo di Guerra Fredda
Il monumento avrebbe natura satanica, come ha dichiarato Mark Dice, autore del libro “The resistance Manifesto”. Secondo lui, i committenti sarebbero membri di una setta Luciferina segreta.
Il monumento sarebbe stato eretto per odine del New world Order
Le Georgia Guidestone sarebbero una serie di indicazioni dopo l’apocalisse naturale imminente
Le regole scritte sul monumento servirebbero per affrontare il periodo post-bellico seguente ad un conflitto con una civiltà extraterrestre
Mr Christian era un membro dei Rosacrociani, una società segreta nata nel tardo medioevo in Germania sulla base di culti esoterici
Le teorie non finiscono qui, c’è una nuvola di ipotesi sul perchè di queste pietre.
Ci avvisano di un’apocalisse imminente, o sono solo un bizzarro monumento? Voi che ne pensate?

Aprile 2012 Saturno sara' protagonista nel cielo!


In aprile occhi puntati su Saturno: con i suoi anelli ben visibili al telescopio, il pianeta si accinge a diventare uno degli oggetti più osservati del cielo di primavera. Ma non sarà l’unico protagonista: a fargli compagnia, rileva l'Unione Astrofili Italiani (Uai), rimarrà Venere, al culmine del suo periodo di osservabilità, insieme alle stelle cadenti di primavera, le Liridi e alla Luna, che si avvicinerà ad astri e pianeti regalando splendide congiunzioni.In questi giorni Giove, il pianeta gigante protagonista del cielo di marzo con Venere e Luna, passerà il testimone a Saturno. Il 15 aprile il pianeta si troverà all'opposizione e sarà osservabile per l'intera notte. Al tramonto del Sole apparirà sull'orizzonte orientale, per culminare a sud intorno alla mezzanotte e in seguito calare verso oriente, dove tramonterà in concomitanza con l'alba.

Per identificarlo subito, basterà ricordare che si troverà ancora nella Vergine, alla sinistra di Spica, la stella più brillante della costellazione. A contendergli la scena nei prossimi giorni ci sarà Venere. Al culmine del lungo periodo di osservabilità ottimale, il 4 aprile il pianeta raggiungerà la massima durata dell'intervallo di tempo disponibile per ammirarlo: infatti tramonterà ben 4 ore e 8 minuti dopo il Sole. Tra il 2 e il 4 aprile, inoltre, Venere attraverserà l'ammasso stellare delle Pleiadi, regalandoci una delle più spettacolari congiunzioni dell'anno.Nel corso del mese anche la Luna farà una serie di incontri ravvicinati. La sera del 3 aprile, a pochi giorni dal plenilunio, si troverà in congiunzione con Regolo, la stella più luminosa del Leone, e nel corso della notte procederà fino a trovarsi in congiunzione con Marte. Successivamente il nostro satellite incontrerà Saturno (7 aprile), Giove (22 aprile), Pleiadi (23 aprile) e Venere (24 aprile).
Durante questo mese di transizione tra il cielo invernale e quello estivo sarà possibile anche divertirsi a caccia di stelle cadenti. Le Liridi, originate dalla cometa Thatcher, sono infatti attese nelle ore notturne del 21-22 aprile, quando anche il disturbo lunare sarà assente.

L'orologio della Terra va resettato e le lancette vanno spostate in avanti di circa 700.000 anni!

L'orologio della Terra va resettato e le lancette vanno spostate in avanti di circa 700.000 anni. Nuovi dati geologici dimostrano infatti che alcuni eventi nella storia del pianeta sono piu' recenti di quanto ritenuto finora. Lo dimostra la ricerca pubblicata sulla rivista Science e condotta in collaborazione fra Europa e Stati Uniti, con il British Geological Survey ed il Massachusetts Institute of Technology (Mit).
''E' come aver usato sempre un orologio senza sapere che andasse troppo veloce’’, ha spiegato Gianfranco Di Vincenzo, ricercatore all'Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) . ‘’Si tratta in realta' – ha aggiunto - di uno spostamento piccolo, 700.000 su 4.5 miliardi di anni, ma che ha comunque implicazioni importanti in quanto si sposta l'intero sistema di riferimento''. La ricerca obbliga infatti a rivedere la datazione stimata finora della formazione di rocce e minerali, 'ringiovanendole', e le piu' antiche lo sarebbero di poco meno di un milione di anni. Come ha spiegato Di Vincenzo, ''il rapporto tra gli isotopi di uranio e' il metodo piu' noto per stabilire la datazione di campioni molto antichi''. Nel momento della loro formazione, le rocce e i minerali inglobano al loro interno tracce di molti elementi tra cui atomi di uranio, nelle varie 'versioni’, come gli isotopi U-238 e U-235. Nel corso del tempo, si parla di milioni di anni, questi decadono, trasformandosi in piombo. Per datare un campione i ricercatori valutano la quantita' relativa dei differenti isotopi. Il nuovo studio ha pero' rimesso in discussione da una parte la precisione di queste misure e dall'altra avrebbe verificato che questi rapporti tra isotopi possono essere influenzati da alcuni fattori. Una correzione di questo tipo obbliga a rivedere l'intera storia geologica della Terra, spostandone avanti nel tempo i riferimenti piu' antichi di circa 700.000 anni e una migliore comprensione sulle eta' di formazione di rocce e minerali. ''L'impatto va ancora valutato, ma si tratta certamente di uno studio serio, - ha proseguito ancora Di Vincenzo – e, nonostante si tratti di numeri piccoli, potrebbe avere comunque conseguenze importanti''.

Il Dio Alieno della Bibbia

L’intervista esclusiva a Mauro Biglino, traduttore di antichi testi ebraici 






Ci sono reperti e testimonianze inspiegabili che fanno ancor oggi impazzire i ricercatori di tutto il mondo e stonano totalmente con quello che ci dice la scienzaufficiale.
Chi approfondisce la storia riguardante le civiltà antiche non può non notare che i nostri antenati non erano assolutamente primitivi come noi ce li immaginiamo. Ma, anzi, per certi versi si potrebbero considerare più evoluti di noi, ai giorni nostri. Parliamo non di situazioni occulte, ma di fatti che sono sempre stati davanti agli occhi di tutti, come la Grande Piramide per esempio, costruita seguendo le proporzioni esatte al millimetro della Luna e della Terra, oppure della conoscenza medica avanzatissima presente sia in India che presso i Maya, dove si utilizzavano succhi di radici per curare fratture in pochi giorni. O ancora di uno dei testi più famosi al mondo, del quale nessuno parla: il Vaimānika Śāstra, ossia La scienza dell’aeronautica. Testo in cui osservando gli accuratissimi schemi, c’è da chiedersi come fosse possibile avere una simile conoscenza.
Che dire, invece, delle discipline orientali come l’agopuntura, con la quale si facevano anestesie con il solo utilizzo degli aghi? Come mai queste tecniche solo oggi cominciano a essere, a stento, validate e riconosciute? E’ possibile credere alla teoria dell’Homo sapiens che si è “evoluto” solo guardando le stelle? Ma se non aveva mezzi a disposizione, come faceva a misurarle e a replicarle, attraverso, per esempio, le piramidi?
Come è possibile, c’è da chiedersi, che solo pochi secoli fa moltissima gente sia morta di pellagra cibandosi quasi in maniera esclusiva di farina di mais, quando i Maya e gli Incas da migliaia di anni ovviavano al problema cuocendo il mais in ambiente fortemente basico per rendere disponibile la vitamina PP presente nel cereale? Come mai noi uomini moderni civilizzati questo non lo sapevamo? Quando l’umanità odierna sarà così umile da non pensare di sapere tutto e di poter, invece, attingere anche da fonti antiche?
Perché “antico” non significa affatto “primitivo”, e quando si parla dell’essere umano, ancora meno che meno.
C’è un filo comune, in ogni caso, che potrebbe rispondere a queste e altre domande a cui la scienza ufficiale non può rispondere. E, come sempre, la risposta è presente nelle fonti antiche.
Tutti parlano e descrivono qualcuno che loro ritengono molto importante e vicino a loro. Li chiamano gli dèi.
Gli dèi dell’India, della Sumeria, della Cina, dei Maya e di tutte le altre civiltà antiche sono praticamente identici. Sono “gli uomini venuti dalle stelle”, “i nostri progenitori”, “gli uomini venuti dal mare che ci hanno insegnato la matematica, l’astronomia eccetera”, “gli dèi alti dalla pelle e gli occhi chiari”. Questi particolari sono comuni a tutti, a tutti gli dèi, di tutte le popolazioni. Chi erano, dunque, questi dèi? Un’invenzione di tutte le civiltà primitive? Anche questa risposta si trova in molti reperti antichi, per esempio in quelli Sumeri, dove si racconta che si tratta di esseri in cerca dell’oro provenienti dalla stella imperituria, ossia da Nibiru, un pianeta che ha un’orbita gigantesca che dura ben 3.600 anni terrestri. Ma la cosa che fa più sorridere di tutte, è che tutto questo è stato scritto da millenni ed è sempre stato a portata di mano, nel libro tra i più sacri al mondo: la Bibbia.
Purtroppo vi sono errori di traduzione (voluti o meno non sta a noi dirlo), ma per fortuna, tra il genere umano ci sono anche bravissimi ricercatori che hanno ritradotto direttamente da fonti originali per comprendere davvero il significato della Bibbia. Uno di questi è Mauro Biglino che nel suo libro “Il dio alieno della bibbia” (Uno Editori) spiega in modo accuratissimo cosa, secondo lui, infine è davvero questo antico testo sacro: il racconto reale della più grande invasione aliena della storia dell’umanità. Per capire qualcosa di più della Bibbia vista così, ci siamo rivolti direttamente all’autore.

I testi ebraici sembrano emulare perfettamente gli antichi scritti Sumeri, eppure le loro datazioni sono estremamente diverse, a quando risalgono esattamente?
Le datazioni dei vari libri anticotestamentari sono diverse e molto controverse; in sintesi possiamo dire che i papiri più antichi risalgono al 150 circa a.C. La maggior parte dell’Antico Testamento risulta comunque composta dopo l’esilio babilonese. Le Bibbie che abbiamo in casa sono redatte sulla base del Codice di Leningrado, il codice universalmente accettato con la divisione in parole e la vocalizzazione fatta dai masoreti tra il VI e il XI secolo d.C. Lo scritto che si possiede risale al 1008: questo testo costituisce il punto di riferimento per le Bibbie ufficiali.

Alcuni Vimana descritti nel Vaimānika Śāstra, risalente, secondo alcune fonti al 13 secolo a.C. La propulsione dei Vimana sembrerebbe resa possibile grazie a un motore a vortice di mercurio
Lo Yahwèh biblico, quale dio era, se rapportato ai racconti Sumeri? E il serpente tentatore, invece? Chi sembra essere a giudicare dai racconti?
Non sono in grado di fare parallelismi documentati; ci sono molte ipotesi e le vicende bibliche fanno pensare a un Elohim abbastanza giovane, o quanto meno poco esperto, cui è stato assegnato un territorio di scarsa importanza. Una ipotesi lo identifica con ISHKUR, figlio dell’Anunnaki ENIL. Un’altra lo identifica con Baal… ma so bene che sono solo ipotesi appunto. Il serpente che ha la tana sotto terra indicherebbe simbolicamente gli studi che vanno in profondità e la sua raffigurazione intrecciata riproduce con tutta evidenza la doppia elica del DNA.
Il serpente tentatore richiamerebbe quindi probabilmente i KASHDEIAN, il gruppo di Anunnaki (i corrispondenti sumeri degli Elohìm biblici) che si occupava delle questioni biomediche, secondo gli studi di un sumerologo del Christ College di Cambridge. Viene da pensare che si tratti dello stesso gruppo che ha prodotto gli Adàm con l’ingegneria genetica e ha reso fertile la coppia (o i due gruppi di maschi femmine) dell’Eden: questa sarebbe infatti la probabile realtà del cosiddetto “peccato originale” che è consistito nell’acquisire la capacità di riprodursi autonomamente e contro il parere contrario dei “capi”. In contrasto con il comandante del GAN-EDEN – espressione ebraica che significa giardino recintato e protetto posto in Eden – il responsabile del gruppo di scienziati Anunnaki/Elohìm avrebbe infatti concesso la fertilità alla coppia (o ai due gruppi) attribuendo loro la possibilità riprodursi. Si tratta di un tema molto complesso cui non a caso ho dedicato un capitolo intero nel libro IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA.
Per inciso, preciso che l’ebraico GAN corrisponde al sumero accadico KHARSHAG che significa luogo recintato e protetto posto in alto; la lingua iranica ha ripreso il concetto nel termine PAIRIDAEZA, da cui deriva il greco PARADEISOS, cui fa seguito il PARADISUM latino e infine il nostro Paradiso. Come si vede il significato originale rimanda a un concetto completamente diverso da quello che la tradizione dottrinale gli ha assegnato. In quel luogo, che era con ogni probabilità il centro di comando degli Elohim, si è sviluppato quel contrasto trai vari gruppi in cui fa la comparsa il serpente biblico.

Secondo lei, perché esiste una Bibbia in cui si parla esplicitamente male di Enki (facendolo diventare il serpente tentatore - nacàsh) e bene di Enlil (Facendolo addirittura diventare Dio, Yahwèh)?
Riprendo la risposta precedente per dire che proprio ENKI risulta essere il responsabile delle formazione dell’Adam e dunque anche dell’intervento teso a rendere fertile la coppia, contro il volere del più potente fratello ENLIL. A mio parere Yahwèh non può essere identificato con ENLIL e neppure con ENKI perché la sua figura appare decisamente meno importante di quelle dei due fratelli che si dividevano il comando. Come già accennato, Yahwèh era sicuramente di rango inferiore e il capitolo 32 del Deuteronomio ci dice appunto che egli ebbe in “eredità” un popolo che vagava disperato nel deserto. A fronte di questa assegnazione di scarsissima importanza sappiamo che molti suoi “colleghi” governavano invece su popoli importanti come Egizi, Assiri, Babilonesi, Ittiti eccetera.
Egli dovette in pratica costruirsi un popolo e cercarsi un territorio che fosse minimamente vivibile: questa necessità determinò, e quindi spiega, i suoi comportamenti che risultano essere violenti, crudeli, privi non solo di amore ma anche di semplice equità.
La Bibbia poi presenta le vicende storiche alla luce della visione monoteista introdotta dai masoreti: in questa ottica il sumero ENLIL finisce per essere apparentemente il dio supremo (identificato con Yaywèh) che decide per il bene delle creature le quali invece disobbediscono tentate dalla controparte, il serpente ENKI.

Quello che nella Bibbia ufficiale viene tradotto come “gloria di Dio”, negli antichi testi ebraici, in realtà, si usa il termine kewod, vuole dirci che significato ha esattamente questa parola? E cosa ha a che fare con la gloria di Dio?
Diciamo subito che la “gloria” (di Dio) è un concetto di non facile comprensione: ha diversi significati collegati l’uno all’altro e interdipendenti. Il termine ebraico si legge alternativamente kevòd/kebòd oppure kavòd/kabòd. Il verbo da cui deriva indica i concetti di: “essere pesante, avere peso, essere onorato, essere duro”. Tutta la descrizione degli eventi a esso legati e le conseguenze che comporta la sua vicinanza fanno pensare a una macchina volante: si muove producendo rumore e vento di tempesta; produce fumo e fiamme visibili a distanza; se passa vicino a una persona la uccide; Dio non può prevenire né mitigare questa azione; quando passa può essere vista solo dal retro e non di fronte, salvo subire conseguenze irreparabili; se ci si protegge dietro rocce ci si salva… Queste descrizioni sono troppo precise per essere interpretate come “visioni” o come il ricordo di fenomeni atmosferici naturali (ai quali i nomadi erano sicuramente abituati!); tanto meno possono essere ricondotte a una ingenua volontà di inventare una qualche forma di apparizione in grado di stupire il lettore: ben altro è stato fatto in questo senso nella produzione letteraria religiosa.
Qui siamo di fronte alla presentazione di eventi straordinari cui assisteva l’intero popolo, fenomeni precisi, assolutamente nuovi per l’ordinaria esperienza di quella gente, costituiti da immagini, situazioni e suoni che – se per un attimo ci liberiamo dai pregiudizi e seguiamo liberamente il pensiero e le attuali conoscenze – sono molto facilmente riconducibili alla presenza di un “qualcosa” che si manifestava con grande potenza. Il termine kevòd in effetti identifica proprio questo: ciò che è pesante e forte.
Insomma, il concetto di gloria intesa come caratteristica spirituale e trascendente di Dio rappresentata dalla teologia, risulta decisamente poco compatibile con tutto ciò che la Bibbia racconta in modo molto concreto di questo kevòd.

Negli antichi reperti Egizi (tempio di Abydos) si vedono delle raffigurazioni che ricordano molto bene i nostri elicotteri
Sempre nella Bibbia, vengono spesso citati i giganti o i figli di Anak. Sono esistiti davvero esseri giganti? E se sì, secondo lei erano gli Anunnaki/Elhoìm? Oppure una stirpe con qualche “mutazione” genetica?
Per la Bibbia sono esistiti senza dubbio. Degli anakim o figli di Anàk la Bibbia ci precisa che erano così alti che gli ebrei di fronte a loro si vedevano piccoli come locuste. Nei miei libri cito tutti i passi in cui sono descritti e sottolineo che di alcuni di loro il testo mette in risalto un’altra caratteristica anatomica: avevano sei dita per ogni arto. Non pare avessero una grande importanza perché li troviamo ridotti a vivere in soli tre centri abitati (Giaffa, Gat e Ashdod) e a combattere nell’esercito filisteo contro i figli di Israele: Golia di Gat era uno di loro. Secondo l’AT non erano Elohim, in quanto in Genesi 6 si dice che quando i figli degli Elohim si unirono con le femmine degli Adàm “sulla terra c’erano i Nefilim”: questa affermazione ci induce a pensare che appartenessero a un’altra tipologia di individui. Una ulteriore possibile conferma l’abbiamo nel leggere che Yahwèh stesso, che era uno degli Elohìm, combatte contro di loro in più occasioni e li sconfigge. Non vengono mai menzionati in posizioni di comando o in attività che si possano porre in relazione diretta con gli Elohìm. A un certo punto si ricorda la morte in battaglia degli ultimi tre e poi improvvisamente scompaiono e la Bibbia non ne parla più.

Afar più Tzelèm uguale Adàm. Cosa ci può dire in merito a questa “formula aritmetica”?
Nel libro presento una chiave di lettura derivante dai significati delle radici dei termini riportate nei dizionari di etimologia ebraica e sumero-accadica.
Provo a sintetizzare: il Dizionario di ebraico e aramaico biblici “Brown- Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon”alla voce [tselèm] riporta la seguente indicazione: “qualcosa di materiale che contiene l’immagine”.
La radice verbale [tsalàm] da cui deriva viene tradotta con “tagliare via”.
Unendo questi due significati originari ci chiediamo: cos’è che contiene l’immagine di qualcuno e che può essere “tagliato via, tagliato fuori, estratto” e usato per produrre un essere vivente a somiglianza del primo? Sappiamo bene che è il DNA.
Per quanto concerne il secondo vocabolo citato nella domanda, [afàr], la tradizione ha sempre voluto rendere il termine con la parola “polvere o argilla” e in effetti ha anche questo significato, ma il valore originale richiama la valenza più ampia di una “sostanza terrena” e indica anche qui una funzione tipica dell’argilla: la capacità di contenere/mantenere la forma. Si tratta cioè di un qualcosa che appartiene alla Terra e che da essa può essere preso per operare nel senso voluto.
In sostanza, lo [tselèm], il DNA degli Anunnaki-Elohìm, viene unito con l’[afàr], cioè il DNA ominide disponibile sulla Terra (Adamàh) e si ottiene così l’Adàm, il terrestre.

Quelli che la bibbia ufficiale ha tradotto come “Angeli”, nei testi originali si chiamano Malachìm. Chi sono in realtà?
Il termine significa “messaggeri”: le descrizioni anticotestamentarie li presentano come dei portaordini, vigilanti, controllori, esecutori, intermediari tra gli Elohim e l’uomo. La tradizione teologica li ha trasformati in creature angeliche ma non vi è alcun dubbio che nella Bibbia sono individui in carne e ossa che mangiano, bevono, dormono, camminano, si sporcano, si devono lavare, possono essere aggrediti e si devono difendere, vivono in accampamenti… Il vocabolo è chiaramente un termine funzionale per cui non so dire con esattezza se appartenessero a una tipologia diversa rispetto agli Elohìm o se costituissero un semplicemente particolare grado all’interno della gerarchia militare di quella razza. Certo è che non erano assolutamente creature spirituali. Va anche detto che incontrarli non era considerato un piacere ma, al contrario, poteva costituire un rischio, compreso anche quello di morire.

I Cherubini (kerubim), invece, sono sempre “angeli” o sono tutta un’altra cosa?
Due sono i capitoli che ho dedicato alla questione sensibilissima dei cherubini: posso dire che mentre i malakìm erano degli individui, tutti i passi biblici ci presentano i cherubini come oggetti meccanici. In sintesi ecco le caratteristiche che emergono dall’Antico Testamento: intanto diciamo subito che a loro non ci si rivolge, non prendono decisioni autonome, non hanno alcun rapporto con gli uomini, non parlano… Non hanno quindi nessuna delle caratteristiche tipiche degli individui dotati di una personalità propria.
Al contrario, sono oggetto di descrizioni che ne rivelano la meccanicità: sono dotati di lame/cerchi fiammeggianti che ruotano rapidamente; sono rappresentati come aventi dimensioni notevoli; quando non si muovono autonomamente possono (devono?) essere trasportati con un carro realizzato appositamente; hanno ruote che possono procedere in tutte le direzioni senza girarsi, rimanendo sempre strutturalmente unite all’insieme dell’oggetto volante (kevòd), e hanno una parte centrale circolare che ruota/turbina rapidamente; quando sono collegati al carro di Yahwèh hanno sotto di loro uno spazio nel quale può passare almeno una persona; sono dotati di strutture che coprono e proteggono quando sono chiuse, mentre quando sono aperte servono per il volo; nel muoversi producono un rumore udibile a distanza; sono un “qualcosa” su cui l’Elohìm si posa, siede, staziona, si pone a cavalcioni e vola; si muovono uniti al [kevòd, ruàch] dell’Elohìm ma anche in modo indipendente. Insomma, pare proprio che non avessero nulla a che vedere con le eteree figure angeliche della tradizione dottrinale.

La grande Piramide non solo è allineata perfettamente con alcune stelle, ma la sua base e altezza “squadrano il cerchio” utilizzando le esatte proporzioni di terra e luna
La Bibbia ci dice che Dio (Elhoìm) muore come tutti gli altri uomini – nonostante abbia una vita molto più lunga della nostra. C’è qualcosa di sbagliato oppure l’Elhoìm non è il Dio spirituale che intendiamo noi?!
Il Salmo 82 è chiaro in questo senso: gli Elohìm muoiono come tutti gli Adam, cioè come ognuno di noi. La dottrina tradizionale non può ovviamente accettare questa affermazione per cui sostiene che nel Salmo 82 il termine Elohìm stranamente non significa più Dio ma ”giudici”. Per quanto concerne la seconda parte della domanda direi che tutto l’Antico Testamento lo è: Dio non è presente in quel libro. E per giungere a questa conclusione non è necessario accedere a traduzioni particolari: è sufficiente leggere molto attentamente la Bibbia che abbiamo in casa. La studiosa ebrea Lia bat Adam scrive chiaramente che la Bibbia non è un libro che si occupa di religione ma un testo di storia che riporta “solo fatti umani” e che Yahwèh non si presenta come il creatore dell’universo ma unicamente come “liberatore, vindice, condottiero e sponsor” di un popolo. Nei codici biblici ci possono essere differenze interpretative dovute alle difficoltà insiste nelle lingue antiche ma il concetto di fondo è a mio parere indubitabile: l’Antico Testamento non parla di Dio e non voleva neppure farlo. Per questo la Bibbia non si fa scrupolo di affermare che gli Elohìm muoiono.

Nel libro di Neil Freer, “The god games” si legge che: I re erano improvvisamente descritti nelle sculture in piedi come nel passato davanti ad una sedia vuota dove usualmente sedeva il maestro-dio. I loro lamenti erano scritti sulle tavolette, “ Cosa farò adesso che il mio maestro-dio non è più qua ad istruirmi…cosa dirò al popolo ? “…osservando il cielo in attesa di un ritorno, il servizio di ristorazione alla tavola del Maestro/dio si tramutò in vuoto rituali di offerta di cibo, gradatamente i vari servizi di routine divennero rituali tipo la cosiddetta cargo-cultura, mentre i loro palazzi si tramutarono in vuoti templi, mentre coloro i quali erano stati istruiti dai vari maestri/dèi, vedendo che le conoscenze di tecnologia, scrittura, scienza, astronomia, metallurgia venivano dimenticate, decisero di preservarle in gruppi ristretti ”.
Perché, secondo lei, improvvisamente, gli dèi ci lasciano? Ci sono racconti dove viene spiegato il motivo di questa loro “fuga improvvisa”?
Nella Bibbia non ci sono indicazioni che consentano di formulare ipotesi dotate di un minimo di fondamento. Prendo allora una indicazione dallo storico giudeo-romano Giuseppe Flavio che nel suo libro Guerra Giudaica scrive così: Libro VI:296 “Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio, apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a credere”;
Libro VI:297 “E in realtà, io credo che quanto sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall’altra la conferma delle sventure che seguirono”.
Libro VI:298 “Prima che il sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano le città. Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste”;
Libro VI:299 “I sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno per celebrarvi i soliti riti riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un insieme di voci che dicevano: “Da questo luogo noi ce ne andiamo”.
Chissà. Forse se ne sono andati nel 68 d.C.
Trattandosi di normalissimi colonizzatori hanno mantenuto il comportamento che ci si attenderebbe: venuto meno il motivo per il quale erano qui, cessato l’interesse o terminate le operazioni programmate, hanno lasciato il campo.
Nell’AT non ci sono neppure indicazioni su possibili ritorni.

Negli ultimi anni, il fenomeno Crop circles sembra essere sempre associato alla presenza costante di Ufo. In quelli considerati autentici (perché ce ne sono anche tanti falsi), poi, fin dalle prime volte appare la firma degli Ehloim (con il geroglifoco Neteru) oppure, in maniera più esplicita, in tutta risposta alla scritta di un uomo (“talk to us”) che richiamava l’attenzione degli autori dei cerchi nel grano, appare già nel lontano 1991 una scritta in fenicio-ebraico antico in cui vi è il nome di Ea/Ptah. La scorsa estate, a Poirino (TO), riappare la scritta Ea/Enki, in un crop considerato autentico. Pensa che gli Elhoìm stiano ancora cercando di comunicare con noi?
Sinceramente non lo so e non posso rispondere in modo documentato perché non mi sono mai occupato dei Crop né di ufologia contemporanea e mi limito a tradurre e studiare i testi antichi. Da lì traggo le mie informazioni perché ho fatto una scelta metodologica precisa: tradurre il codice biblico che le Chiese hanno dichiarato essere stato ispirato da Dio. Da questo punto di vista devo dire che quando gli Elohìm intendevano parlare con l’uomo lo facevano direttamente: nel libro di Geremia lo stesso Yahwèh ironizza duramente sui presunti profeti che sostenevano di ricevere messaggi attraverso i sogni, quindi non saprei dire se ora i presunti alieni hanno scelto metodi più criptici e generici. Sulla Terra sono ormai molte decine di milioni le persone psicologicamente pronte ad accogliere le loro presenza. Mons. Corradi Balducci disse che gli UFO esistono e la Bibbia li conosceva; Padre Funes, il gesuita che dirige le Specola Vaticana, in una intervista all’Osservatore Romano ha detto che dobbiamo preparaci all’incontro con i nostri fratelli che provengono da altrove, dunque posso formulare la speranza che, se davvero sono ancora o nuovamente qui, prima poi si decidano a palesarsi apertamente.

E con quest’ultima risposta di Biglino, non possiamo che essere d’accordo con lui. Se sono qui, o tentano di ritornare, possiamo affermare con certezza che parte dell’umanità è pronta ad accoglierli; quindi possono decisamente cominciare a farsi vedere da noi. E magari insegnarci nuovamente un po’ di nozioni che, ahimè, nel tempo sono state perdute.

 


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