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ENORME PRESENZA DI ACQUA CIRCONDA UNA GIOVANE STELLA

Il satellite dell’ESA Herschel rileva una grande presenza di acqua ghiacciata nel disco protoplanetario di una giovane stella. Per Paolo Saraceno INAF Ifsi Roma è la conferma dell’origine interstellare dell’acqua sulla Terra.


Acqua gelata nel disco proto planetario di una giovane stella. È quanto scoperto con il satellite dell’ESA, Herschel, guardando uno dei dischi proto planetari più vicini alla Terra. è la prima volta che gli astronomi rilevano la presenza di vapore d’acqua fredda in un tale ambiente. La ricerca è stata pubblicata sul numero di questa settimana della rivista Science, primo autore Michiel Hogerheijde, dell’Università di Laiden in Olanda.
Questo vapore freddo è stato rilevato come uno stato sottile alle profondità intermedie del disco e questo suggerisce che vi sia un serbatoio ben più grande di acqua ghiacciata nelle zone più profonde dello stesso, in quantità che sembrerebbero migliaia di volte più grandi di quela che compone gli oceani del nostro pianeta.
Una scoperta che apre a nuove ipotesi sulla presenza e il ruolo dell’acqua nella fasi iniziali di formazione di un sistema planetario.
La formazione di stelle attraverso il collasso gravitazionale di nubi molecolari è sempre accompagnata dalla comparsa di un disco che ruota intorno alla protostella centrale. Anche se la maggior parte del disco è composto di gas, contengono anche piccole quantità di polvere cosmica che rappresenta la materia prima da cui pianeti come il nostro poi prendono forma.
Il ruolo dell’acqua in questo contesto è fondamentale. Vincolando la maggior parte dell’ossigeno presente nel disco, l’acqua domina l’evoluzione chimica di diverse altri processi chimici, sia allo stato gassoso chee solido, ed è quindi un’importante diagnosta della struttura fisica e chimica del disco. Inoltre, nelle regioni fredde del disco dove si trova soprattutto in forma di ghiaccio, l’acqua facilita la formazione di aggregati sempre più grandi di grani di polvere, che poi evolvono in corpi solidi come asteroidi, comete e pianetini, i semi di futuri pianeti.
Confinate in piccoli corpi ghiacciati a grande distanza dalla stella centrale, oltre la cosiddetta “linea della neve”, l’acqua e le altre molecole della nube primordiale sopravvivono nel corso dell’evoluzione del sistema. Successivamente, la migrazione di comete e asteroidi fungono da efficienti “trasportatori” portando una grande varietà di molecole ai pianeti già formati; è tale meccanismo che si ritiene abbia portato l’acqua sul nostro pianeta.
Studiando la distribuzione dell’acqua nei dischi protoplanetari potrebbe fornire indicazioni importanti per comprendere meglio i processi che portano alla formazione di un sistema planetario.
“Questo risultato – ci dice Paolo Saraceno dell’INAF – IFSI di Roma e membro del team di Herschel – conferma le teorie secondo cui l’acqua che si trova sul nostro pianeta ha origine interstellare ed è stata portata sulla terra dalle comete . La misura mostra che la quantità d’acqua contenuta nel disco di TW Hydrae, una stella che presto formerà un sistema planetario simile al nostro, è migliaia di volte quella che si trova negli oceani della terra. Herschel con le misure dello strumento HIFI aveva già mostrato che il rapporto D/H misurato nelle comete che provenivano dalla cintura di Kuiper, il residuo del disco protoplanetario da cui il sistema solare si è formato, era uguale al rapporto che si misurava negli oceani. La ricerca è stata pubblicata su Nature“.
“Queste ultime misure – conclude Saraceno – confermano quantitativamente il risultato e mostrano che l’acqua era presente in grande quantità nel materiale da cui si sono formati i pianeti per cui essa doveva essere, all’origine, presente in tutti i pianeti del sistema solare (inclusa la Luna dove la si sta cercando nelle zone d’ombra). La diversa storia dei pianeti ha fatto si che alcuni la perdessero (Venere e Mercurio) altri riuscissero a trattenerla come è avvenuto sulla Terra e Marte”.
Fonte:expianetadidio.blogspot.com

Sciame sismico nella regione Gujarat in India

24 Ottobre 2011 - Gujarat, India - Uno sciame sismico con oltre 41 terremoti ha scosso la regione di Gujarat, in India lo scorso 21 ottobre 2011, dopo il terremoto di 5,0 di magnitudo che aveva colpito l'area il giorno prima ad una profondità di 15,5 km (9,6 miglia). Da quel momento, le scosse sismiche nella regione sono aumentate con un ritmo frenetico, indice che il terremoto avvenuto non e' stato un fatto casuale.Infatti la Piattaforma Indiana è attualmente in movimento verso nord-est, mentre la piastra eurasiatica si sta spostando in direzione nord . Questo sta causando una deformazione della piastra eurasiatica e della placca Indiana. La piega di compressione che ha formato le montagne dell'Himalaya lungo l'altopiano tibetano costituisce la linea base per la Cintura Alpide che, come abbiamo accennato in precedenza, sta mostrando segni di maggiore stress. Attività vulcanica e sismica e' stata rilevata anche nella regione di Karachi che si trova tra Pakistan ed India. ( Sopra )le aree circoscritte sulla mappa indicano i punti di maggiore tensione tettonica del paese. che comprendono parti dell'India occidentale che si affacciano nel Mar Arabico dove una maggiore pressione sulla massa terrestre e causata dalla progressione verso nord della placca e la crescente tensione sulla Cintura Alpide, il Golfo di Kachchh e il Golfo di Kahambhat potrebbero essere le zone di futuri terremoti - Il Protocollo di Estinzione -

Canada: 5000 uccelli rinvenuti morti su una spiaggia in Ontario

23 ott.2011- Ontario - Tra i 5000 ed i 6000 esemplari di uccelli acquatici sono stati rinvenuti senza vita lungo la costa di Georgian bay in Ontario,uno scenario desolante si e' presentato davanti alle autorita' della zona che stanno cercando di capire la causa di questa ennesima moria di massa di uccelli.




Gli esperti sospettano che gli uccelli siano stati colpiti da botulismo cioe' da questa tossina che e' stata rinvenuta in alcuni pesci morti rinvenuti nei mesi scorsi sempre nella stessa zona.Le autorita' sono impegnate nella rimozione delle carcasse che potrebbero essere potenzialmente infettive la polizia ha esortato gli abitanti della zona a tenere i propri figli alla larga della zona interessata.

Terremoto in Turchia: drammatico bilancio almeno mille le vittime



Un potente terremoto di 7,3 della scala Richter ha colpito la Turchia orientale Domenica, causando il crollo di numerosi edifici nel centro della città orientale di Van. Immagini televisive hanno mostrato edifici danneggiati e veicoli schiacciati da macerie, e gli abitanti in preda al panico in giro per le strade.Le linee telefoniche sono andate in tilt, il sindaco di Van, Bekir Kayaha detto alla televisione NTV che il bilancio e drammatico ci sarebbero almeno mille vittime..'e migliaia di feriti L' agenzia di stampa Anatolia ha riferito che soccorritori stanno cercando di raggiungere ed estrarre persone intrappolate sotto le macerie di un edificio crollato di sette piani a Van, vicino al confine iraniano.
MSNBC



Fortissimo terremoto di magnitudo 7,3 colpisce la Turchia orientale

23 Ottobre 2011 Secondo quando riporta l'istituto di geofisica americano USGS un terremoto di magnitudo 7,3 gradi della scala richter ha scosso la regione orientale della Turchia alle ore 10:41 UTC ad una profondita' di 7,2 km.l'epicentro e' stato localizzato a 19 km dalla localita' di Van,116 km da Hakkari,130 km da karakose,192 km da Yerevan.Secondo come riportano le agenzie di stampa sarebbero crollate numerose case.

USGS


El Hierro: continua l'attivita' sismica e vulcanica!

22 Ott 2011 - EL HIERRO -Dopo una apparente diminuzione dell'attivita' sismica e dei tremori vulcanici sull'isola di El Hierro le autorita' stavano prendendo in considerazione di un'apertura della zona rossa ma venerdi 21 Ottobre l'isola e stata scossa da un nuovo e rigoroso sciame sismico accompagnato da un aumento dei tremori vulcanici  indice che la massa magmatica sotto ad El Hierro e' tutt'altro che esaurita.L'evento sismico di maggiore intensita',che e' stato avvertito pure dalla popolazione,e' avvenuto nel comune di Hierro Frontera con una magnitudo di 2.6 della scala Richcter.Al momento gli scienziati non escudono nessuna ipotesi sull'evolversi degli eventi.

La teoria dell'universo elettrico


Da sempre, è un problema indirizzare l'attenzione del pubblico alla conoscenza della teoria dell'Universo Elettrico, visto che i media prediligono il Big Bang e la sua fantascientifica visione dell'Universo. Per il bene della scienza, spero che il Big Bang non sia stato scoperto, ma inventato dai matematici, su proposta di George Lamaitre, sacerdote cattolico ed astronomo belga, il quale attribuiva l'origine dell'Universo all'esplosione (Big Bang) di un “atomo primordiale” o “uovo cosmico”. Per la cosmologia del Plasma, la teoria del Big Bang non è realistica e sfida i principi stessi della fisica, soprattutto quando afferma che la maggior parte della materia nell'Universo non è visibile (materia oscura), e che i “buchi neri” (vere e proprie assurdità matematiche) caratterizzano le galassie. Fred Hoyle credeva che una sola, di solito semplice osservazione, potesse screditare un pregiudizio affermato come il Big Bang. Ma quando la scienza perde il dominio della logica, e prevalgono teorie come il Big Bang, qualsiasi osservazione scientifica è in totale balia della strumentalizzazione.


La statunitense “Associazione degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici” (IEEE), riconosce la cosmologia del plasma o teoria dell'Universo Elettrico come disciplina dell'ingegneria elettrica, e attraverso le osservazioni astronomiche ne studia la dinamica; relazioni e temi specifici sulla cosmologia del plasma, sono pubblicati nella rivista dell'IEEE “Transaction on Plasma Science”, le cui discussioni ricordano molto le riviste scientifiche di un secolo fa, quando la cultura non era monotematica come ai giorni nostri. Un mio articolo sulla natura elettrica delle supernova è stato pubblicato nel 2007 (è interessante notare come gli astronomi del Big Bang, ne abbiano volutamente travisato il senso, ad esempio sulla natura dei colori e la luminosità delle stelle, come si nota nel diagramma di Hezsprung/Russel (vedi immagine), dove destra e sinistra sono invertiti, così da rendere difficile stabilire un nesso, tra l'altro evidente, tra la potenza elettrica proveniente da una stella, il suo colore, le dimensioni e la luminosità). A differenza della cosmologia del Big Bang, la cosmologia del plasma è soggetta a prove sperimentali in laboratorio, è in grado di dimostrare con semplici principi fisici la formazione elettrica ed il comportamento delle galassie a spirale e delle stelle, senza ricorrere ad un'ipotetica materia oscura e buchi neri.



Quasi tutto l'Universo visibile è composto da plasma, un gas in cui alcuni atomi hanno perso un elettrone o due. Tuttavia, a differenza dei gas che ci sono familiari sulla Terra , il plasma, essendo un ottimo conduttore reagisce fortemente alla presenza di campi elettromagnetici. Il suo comportamento è talmente staordinario da farlo ritenere “vivente”, connotazione che riteniamo fondamentale per il “nostro” Universo Elettrico. L'Universo non è vuoto, nello spazio scorrono fiumi di correnti elettriche, ed i campi magnetici rivelati, possono essere generati solo da queste; i radiotelescopi quando elaborano le mappe galattiche dei campi magnetici, non fanno che confermare quanto già riscontrato dai cosmologi del plasma negli esperimenti di laboratorio. Basterebbe questa constatazione, per far accorrere gli astrofisici del Big Bang, nei laboratori di fisica del plasma.
Ma questi matematici teorici, quali gli astrofisici sono, scontano la super specializzazione della loro professione. Lo storico Jaques Barzum definì la specializzazione come “ una sorta di etichetta che decreta, che nessun specialista deve perdere tempo con gli impegni di un altro, per non essere considerato intruso o ignorante”. La specializzazione è nata da ciò che il filosofo Arthur Balfour, nel libro “Scienza: il divertimento glorioso”, ha chiamato la Dottrina Perniciosa, nella quale, “...la conoscenza superficiale è peggio di non essere a conoscenza di nulla. La specializzazione dilagante, puro ed arbitrario male sociale, non è riconosciuta per lo spirito aspro che rappresenta, e pochi hanno il coraggio di dire che, ritagliarsi un piccolo dominio ed esaurire le offerte losche, è una chance d'irresponsabilità, protetta dal rigore scientifico”.



Eric Lerner, cosmologo, autore de “Il Big Bang non c'è mai stato”, afferma che “uno degli aspetti più distruttivi della metodologia del Big Bang è sostenere l'idea, che solo le persone ferrate in una matematica estremamente complessa, sono in grado di capire l'Universo, questo per affermare che non riuscire a capire, denota stupidità o incompetenza”. La cosmologia è in questo momento, una contrapposizione, tra la visione metafisica del Big Bang sostenuta dagli astrofisici relativisti, e la visione dell'Universo Elettrico proposto dagli ingegneri, legata alla semplicità del mondo reale. Tutto ruota attorno al quesito se esiste o meno elettricità nello spazio; i sostenitori del Big Bang lo negano, i cosmologi del plasma lo sostengono. I ricercatori impegnati nella divulgazione della Teoria dell'Universo Elettrico stanno cercando, in questo modo, di realizzare una “rivoluzione scientifica”, che hanno chiamato “rivoluzione elettrica”. Così come quella copernicana, la rivoluzione dell'Universo Elettrico avrà conseguenze sociali e scientifiche di vasta portata.
La storia dimostrerà che la cosmologia del Big Bang è uno sfortunato incidente, originatosi all'inizio del XX secolo, quando Albert Einstein (1905) concepì l'Universo come un oggetto vuoto dominato dalla gravità e in grado di essere deformato, a cui qualche decennio più tardi, si aggiunse una fantasiosa interpretazione dei “redshift” extragalattici; da queste due confuse visioni nacque il concetto dell'universo in espansione. La teoria del Big Bang è una costante sfida ai principi della fisica, a cominciare dalla creazione di materia dal nulla, passando per l'impossibilità di osservare questa materia (oscura), per finire all'espansione e all'età dell'universo. Gerrit Verschuur è un radio astronomo, è stato direttore del Planetario Fiske presso l'Università del Colorado, conosce l'importanza della radio astronomia quale strumento per la mappatura dei circuiti cosmici in un Universo Elettrico. L'arroganza dei cosmologi del Big Bang è impressionante, soprattutto quando pretendono di spiegare fenomeni fisici, attraverso delle sole equazioni matematiche, non riuscendo poi a dare un'esauriente spiegazione dei concetti quali massa, gravità, magnetismo e luce.
E' dalla fine del XIX secolo che ricercatori ed ingegneri, attraverso la comprensione dei fenomeni elettrici nelle lampade ad arco, nelle saldatrici, nei tubi sotto vuoto, nelle macchine per le lavorazioni industriali e negli esperimenti ad altissima energia presso i laboratori di Los Alamos e Sandia, per primi hanno visto impressionanti analogie con i fenomeni astronomici, a cominciare dalle aurore boreali. Kristian Birkeland, norvegese, agli inizi del XX secolo, riuscì a riprodurre le caratteristiche di aurore, macchie solari, comete, attraverso esperimenti durante i quali associò magnetismo e correnti elettriche, che lui ipotizzò scorressero tra Sole e Terra (come fu poi confermato); e proprio alle correnti elettriche galattiche è stato dato il suo nome (correnti di Birkeland).
Fondamentale fu la sua scoperta sull'origine remota (centro delle galassie) delle correnti elettriche che pervadono l'universo. E' fondamentalmente lo stesso meccanismo che usiamo sulla Terra per illuminare le città. Hannes Alfvén, svedese, premio nobel per la fisica 1970, uno degli artefici della cosmologia del plasma, ipotizzò un universo percorso da correnti elettriche, già negli anni 30 del XX secolo durante le sue ricerche sul plasma e sui raggi cosmici; ricerche regolarmente ignorate dagli astronomi. L'atmosfera terreste è un ambiente particolare, in cui il plasma non si trova in forma naturale, tranne che nei fulmini e nelle aurore; nello spazio invece è proprio questa la forma dominante, e siccome il plasma pervade l'universo, è più corretto definirlo “lo stato fondamentale della materia”.
Lo “stato di plasma” è una condizione fisica nella quale si riscontrano fenomeni di ionizzazione, cioè presenza di cariche elettriche positive o negative, ed è proprio la ionizzazione ed i fenomeni elettromagneti ad essa correlati a decretare l'inattendibilità delle forze meccaniche gravitazionali quali fondamenti per la dinamica dell'universo, in virtù della minore intensità di azione reciproca. Una delle caratteristiche dello stato di plasma dell'universo, è la presenza di “filamenti” dovuti alle strizioni delle correnti elettriche. L'universo nella sua apparente complessità, cela un funzionamento semplice; l'elettromagnetismo è la base di questa semplicità. Dalle strutture sub-atomiche ai super ammassi galattici, l'elettricità è la forza dominante. Per la sua semplicità, l'universo elettrico si presta ad essere inserito nei cicli didattici, fin dalle scuole medie. E' l'ora di un'altra veduta astronomica, l'universo elettrico mira a liberarci dal guscio metafisico del Big Bang, e presentarci l'universo quale esso è nella realtà, il nostro futuro dipende dalla conquista di questa realtà.
Fonte: expianetadidio.blogspot.com

 


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