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La Germania sarebbe pronta a ristampare il Marco?

Secondo giorno a Bruxelles per il presidente del Consiglio e ministro dell'Economia, Mario Monti, impegnato all'Ecofin dopo che ieri ha incassato la fiducia dell'Eurogruppo sulla manovra allo studio. Appuntamento in cui i ministri finanziari di Eurolandia, anche se era un argomento ufficialmente non fissato in agenda, hanno avuto un primo scambio di vedute sulle recenti proposte franco-tedesche, (in cui sarebbe coinvolta anche l'Italia) di modifica dei trattati che aprano la strada a una vera unione delle politiche di bilancio.


Modifica che preveda la chiusura del rubinetto dei trasferimenti comunitari, l'esclusione dal diritto di voto con conseguente annullamento del diritto di veto e multe più pesanti per chi viola le regole di Maastricht su deficit e debito.
Inutile dire che la richiesta di un inasprimento della procedura delle sanzioni per i Paesi più spendaccioni arriva da Berlino, dicktat contabili che, nella testa di Angela Merkel, sarebbero gli unici in grado di mettere in sicurezza l'euro. Ma mentre la Germania si prepara a dare al via alla nuova fase fiscale dell'Unione Europea, dalla Svizzera rimbalzano voci che Frau Angela si starebbe predisponendo una via di fuga nel caso la crisi dell'eurodebito dovesse avvitarsi nel breve e allargare il contagio a Francia e Germania, le economie più forti del Vecchio Continente.

"So che un ente collegato al ministero della Difesa tedesco, in ordine a un piano 'B' sul probabile crollo dell'euro, sta predisponendo la stampigliatura con inchiostro indelebile sulla nuova produzione della moneta unica con la scritta euro-tedesco. In realtà si tratta di un ritorno al vecchio marco. L'euro-tedesco sarebbe l'unico accettato in Germania e servirebbe a garantire la genuinità tedesca". Lo rivela ad Affaritaliani.it l'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio
Il piano B sarebbe quello dell'immediato ritorno al marco tanto che Berlino si sarebbe in gran segreto portata avanti, tornando a stampare la vecchia moneta con l'aquila teutonica in Ticino, in due tipografie, una delle quali già stampa anche rubli russi e dong vietnamiti. La scelta della Svizzera sarebbe dettata dal fatto che, stando ai trattati istitutivi dell'Unione Monetaria (Uem), i Paesi che aderiscono all’euro non possono tornare a battere il vecchio conio.
Per ora, si tratta soltanto di un'indiscrezione che se confermata, però, getterebbe i mercati finanziari nel panico più totale. Intanto le voci sono giunte anche a Strasburgo dove Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega Nord ha presentato un'interrogazione urgente alla Commissione "affinché sia fatta chiarezza al più presto sull'argomento".

"Il fallimento dell'euro è ormai sotto gli occhi di tutti, e la cosa che stupisce di più è che un Paese come la Germania, vero pilastro della moneta unica, stia già pensando di scaricare l'Unione Europea. Secondo economisti e addetti ai lavori, infatti, Berlino avrebbe già incaricato due aziende svizzere di stampare marchi in quantità consistenti", ha aggiunto la Bizzotto.


http://affaritaliani.libero.it/economia/eurocrisi_ritorno_al_marco30112011.html?refresh_ce

Una serie di tornado colpiscono il nord dell'Inghilterra!

1 Dic. 2011 - Una serie di tornado hanno devastato il nord dell'Inghilterra,un violento temporale ha colpito Greater Manchester martedi' abbattendo alberi e provocando danni a numerose abitazioni.Secondo alcuni testimoni il cielo e diventato improvvisamente scuro ed un ciclone ha spazzato via tutto quello che incontrava sul suo cammino un vero e proprio "tornado" evento raro da queste parti.Simili eventi sono stati segnalati a Lancashire Blackburn e nel Galles anche la Scozia e' stata interessata da forte maltempo con allagamenti e danni.



Ancora moria di massa di pesci,stelle marine e conchiglie lungo le coste della Florida

1 Dic. 2011 - Una nuova moria di fauna marina viene segnalata negli Stati Uniti, secondo il parere degli esperti da attribuire ad una abnorme fioritura che ha originato una marea rossa che sta facendo sentire il suo effetto sulle spiagge del sud-ovest della Florida. Infatti, decine di pesci morti sono già naufragati su Sanibel Island. La spiaggia è piena di pesci morti, granchi e conchiglie."E 'davvero inquietante vedere questo spettacolo sulla spiaggia", ha detto un turista Krystal Ferrell, che era in Sanibel Island Martedì. "Abbiamo trovato un sacco pesci stelle marine e conchiglie lungo la riva che emettevano un odore nauseabondo-

Sanibel island non e' l'unico posto dove sono stati osservati gli effetti della marea rossa. segnalazioni di pesci morti sono state riportate a Bonita Beach nella Contea di Lee, così come A Barefoot, Tigertail e Conner Park di Collier County. Gli esperti dicono che secondo l'ultima immagine satellitare la marea rossa e' a circa 25 miglia al largo e si estende per circa 40 miglia di lunghezza.Si tratta di fioritura molto intensa che dovrebbe diminuire con l'abbassamento della temperatura oceanica le autorita' stanno sconsigliando di venire a contatto con i pesci morti rinvenuti lungo le spiagge.

Creato in laboratorio una variante del virus H5N1 che puo' uccidere meta' della popolazione mondiale!

MILANO - I ricercatori dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam (Paesi Bassi) hanno prodotto una variante estremamente contagiosa del virus dell'influenza aviariaH5N1 in grado di trasmettersi facilmente a milioni di persone, scatenando, così, una pandemia

Gli scienziati, guidati dal virologo Ron Fouchier, hanno scoperto che bastano cinque modificazioni genetiche per trasformare il virus dell'influenza aviaria (che finora ha ucciso 500 persone nel mondo) in un agente patogeno altamente contagioso che potrebbe scatenare una pandemia in grado di uccidere la metà della popolazione mondiale. La sua elevata capacità di diffusione è stata dimostrata in esperimenti condotti sui furetti, che hanno un sistema respiratorio molto simile a quello dell'uomo.
LE RICERCHE - Le ricerche di Fouchier fanno parte di un più ampio programma mirato a una maggiore comprensione dei meccanismi di funzionamento del virus H5N1. È stato lo stesso virologo ad ammettere che la variante geneticamente modificata è uno dei virus più pericolosi che siano mai stati prodotti. Un altro gruppo di virologi dell'Università del Wisconsin in collaborazione con l'Università di Tokyo è arrivato a un risultato simile a quello di Fouchier.




LE POLEMICHE SULLA PUBBLICAZIONE - Ora il dibattito è se pubblicare o no la ricerca. Molti scienziati sono infatti preoccupati dalla possibilità che, in mani sbagliate, il virus potrebbe trasformarsi in un'arma biologica. Negli Stati Uniti le polemiche sono roventi. Thomas Inglesby, scienziato esperto di bioterrorismo e direttore del Centro per la Biosicurezza dell’Università di Pittsburgh è categorico. «Ãˆ solo una cattiva idea quella di trasformare un virus letale in un virus letale e altamente contagioso. È’ un’altra cattiva idea quella di pubblicare i risultati delle ricerche che altri potrebbero copiare». Critico anche Richard Ebright, biologo molecolare della Rutgers University in New Jersey: «Questo lavoro non andava fatto». Pubblicare lo studio però, come sostiene lo stesso Fouchier, aiuterebbe la comunità scientifica a prepararsi a una pandemia di H5N1. Sulla stessa linea d'onda l'italiano Fabrizio Pregliasco, virologo all'Università di Milano: «Non pubblicare lascerebbe i ricercatori al buio su come rispondere a un focolaio. Lo scambio di conoscenze è fondamentale per prevedere la reale gravità di una pandemia. L'aviaria era sì una "bestia" nuova, ma non apocalittica. Con un maggiore scambio di conoscenze la diffusione di informazioni sarebbe stata più precisa e meno allarmistica».- Corriere.it
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La Calabria si frantuma in ‘microblocchi’ La scoperta è dell’Ingv di Roma e dell’Università di Padova


Nell’ultimo milione di anni piccole parti della crosta terrestre che fanno parte del blocco calabro hanno infatti fatto registrare una rotazione antioraria, dettaglio importante e sconosciuto che mostra come la regione si sposti verso lo Ionio e non verso i Balcani come il resto dello Stivale

Roma, 29 novembre 2011 - La Calabria si sta frantumando in ‘microblocchi’. Nell’ultimo milione di anni (un tempo geologicamente molto recente) piccole parti della crosta terrestre che fanno parte del blocco calabro hanno infatti fatto registrare una rotazione antioraria, un dettaglio importante e sinora sconosciuto che dimostrerebbe come la Calabria - a differenza dello ‘Stivale’ italiano - si starebbe spostando verso lo Ionio e non verso i Balcani.

La scoperta è frutto di recenti studi dell’Ingv di Roma e dell’Università di Padova ed è stata pubblicata dalla rivista ‘Geological Society of America Bulletin’. Nell’area collinare compresa tra le cittadine di Crotone e Catanzaro, sulle splendide coste del mar Ionio, grazie a rilievi paleo magnetici sono state individuati quattro blocchi di crosta terrestre che hanno subito distinti movimenti rotazionali: due di essi hanno subito una rotazione antioraria avvenuta negli ultimi 1,2 milioni di anni, altri due una rotazione oraria.

E’ la prima volta che sono stati identificati blocchi a rotazione antioraria nella Calabria, che in base a vari altri studi paleomagnetici sembrava aver ruotato in senso orario come un unico blocco rigido tra 1 e 2 milioni di anni fa.

“I movimenti da noi ricostruiti - dice Fabio Speranza, dell’Ingv - sono molto recenti, perché sono stati osservati su sedimenti che hanno solo 1,2 milioni di anni. Questo ci fa ipotizzare che queste rotazioni possano essere ancora attive oggi, e legate ad alcune faglie trasversali che stanno ulteriormente frammentando la ‘microplacca’ della Calabria”.

“Già sapevamo in realtà da altri studi geofisici che la parte della penisola italiana che si muove verso i Balcani non comprende la Calabria, che ha un movimento più complesso e si muove in parte verso lo Ionio. Il nostro studio - sottolinea Speranza - mostra che anche all’interno della Calabria non c’è un movimento omogeneo. E’ la dimostrazione ulteriore che il Mediterraneo è un vero puzzle, composto di ‘tessere’ crostali anche piccolissime, che probabilmente non abbiamo ancora identificato del tutto”.
http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/11/29/628697-studio_calabria_frantuma_microblocchi.shtml


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