05/10/2020 - Una società britannica di sicurezza informatica, in collaborazione con diverse aziende tecnologiche, sta lanciando COVI-PASS,
il passaporto COVIOD che sarà utilizzato in 15 paesi in tutto il mondo; un “passaporto sanitario digitale” che conterrà la cronologia dei test COVID-19 e altre “informazioni sanitarie pertinenti“. Secondo il sito web della società, l’obiettivo del passaporto è “tornare in sicurezza al lavoro” e riprendere le “interazioni sociali” fornendo alle autorità “informazioni sanitarie aggiornate e autenticate”.
Questi obiettivi rispecchiano quelli promossi da Bill Gates sin dall’inizio del blocco COVID-19, per cui avete già una chiara idea di chi sia stato l’ispiratore di questo prodotto tecnologico. In un saggio scritto da Gates in aprile, il geek-cum-filantropo del software espone il suo sostegno alle misure draconiane adottate in risposta al virus e, come un vecchio capo della mafia, suggerisce le soluzioni a questo problema deliberatamente imposto. Ironia della sorte, Gates inizia a sostenere l’adozione della tecnologia di monitoraggio di massa e sorveglianza negli Stati Uniti affermando che “Per ora, gli Stati Uniti possono seguire l’esempio della Germania”; Quindi fa valere i vantaggi della “adozione volontaria di strumenti digitali” in modo che possiamo “ricordare dove siamo stati” e “scegliere di condividerlo con chiunque venga a intervistarti sui tuoi contatti”, ma quanto è volontario uno strumento senza il quale non potete lavorare?
COVI-PASS nasce con la collaborazione di 15 governi, fra cui quello del Regno Unito, e quindi non è assolutamente un progetto secondario o velleitario, anzi, con la collaborazione con la società di consulenza sportiva Redstrike si vuole essere un elemento essenziale per permettere l’accesso ad eventi sportivi. di massa.
La società che lancia il prodotto, VST Enterprises Ltd (VSTE) è guidata da un imprenditore di 31 anni, Louis-James Davis, che di recente si è dimesso da “ambasciatore di scienza e tecnologia” nella nazione africana dello Zimbabwe per concentrarsi sul ruolo dell’azienda nel SDG delle Nazioni Unite ( Obiettivi di sviluppo sostenibile)- >Quindi . insieme a Bill Gates, siamo di fronte all’ennesimo filantropo che vuole agire per l’assoluto bene della società, naturalmente quella che rispecchia i suoi desiderata. la tecnologia applicata al COVI-PASS (Vcode) è brevettata e si presenta come molto più avanzata rispetto ai codici a barre, leggibile a 100 metri e non hackerabile (almeno a detta del produttore).
Naturalmente risultare oggi negativo ad un test non significa che domani non si possa essere positivo, per cui l’utilità pratica è tutta da scoprire. ma la narrativa della necessità di tracciare dati personali e spostamenti è intanto imposta. Intanto i vostri dati saranno registrati e catalogati, e senza di essi magari, in futuro, non potrete andare in luoghi pubblici, spettacoli, e magari mercati. Se questo ricorda a qualcuno il Segno della Bestia è solo una casualità…
2 commenti:
Hanno ragione, il passaporto con i vostri dettagli sanitari non sará hackerabile, si, ma da quelli che non sono amici loro.
Luc Montagnier, ha scoperto che il virus é stato fatto in laboratorio inserendoci dei geni dell'HIV. Lui, che é un nobel della medicina, non puó dire perché, ma personalmente, che non lavoro per nessuno, posso. Il virus manipolato cosí, schiatta il vs sistema immunitario.
Il video del gionalista fox Tucker,https://www.youtube.com/watch?v=U023FSiOdf0 dice che é stato fatto dal laboratorio dove lavorava.
Montagnier, prova anche che il Dna dei virus puó essere inviato via radio da ogni torre delle telecomunicazioni.
Se non ricordo male,inizialmente lui asseriva che fosse sicuro della creazione in laboratorio del virus,perchè presentava una sequenza non naturale,"aggiunta",COME nel caso del virus dell'hiv(credo che fosse)....poi,i media hanno cominciato a dire che lui affermava che il Coronavirus contenesse (addirittura) l'Aids!dopo di chè è stato sbeffeggiato e "annientato",sempre dai media,fate un po voi!
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