Quando i nostri giovani pensano al suicidio a causa di questa società malata

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Alcuni giorni fa ho ricevuto questa lettera da un giovane italiano che, stanco per come vanno le cose nel mondo oggi sta pensando seriamente al suicidio, e quando un giovane arriva al punto di pensare di togliersi la vita significa che siamo di fronte al totale fallimento della gestione di questa società che genera malcontento e che, letteralmente, toglie la voglia di vivere.

E questo il futuro che stiamo costruendo ai nostri giovani?

Un futuro che loro stessi odiano già?


Stefy mi scrive: 


"Riconosco come essere umano solo mia nonna, ma tutti gli altri escluso nessuno sono solo animali che lottano per sopravvivere.
E' da tempo ormai che non mi sento più al sicuro da nessuna parte, nemmeno in famiglia.

Per questo mi sono isolato in questi anni vivendo come un cazzo di Hikikomori, perchè non sopporto le pressioni della società.


  Non ci sto dentro, mi scoppia il cervello. 
Ogni volta che esco di casa mi sembra di andare in guerra, costretto a guardarmi le spalle da tutti perchè da un momento all'altro può partire un attacco. 

Non sono pazzo, non sono uno schizofrenico paranoico come si potrebbe pensare. E' veramente difficile rendersi conto del livello di follia al quale si è giunti in quest'epoca moderna. 

E' questo il punto, io ho una sensibilità fuori dal comune e me ne rendo conto. Le persone si adattano per natura a qualunque tipo di cultura e a qualunque tipo di situazione. Sono come degli scarafaggi e pur di sopravvivere si abituano a tutto. Si abituano perfino a percepire come "normale" ciò che è follia.

Non vedo altro che un mondo dominato da banchieri e politici senza scrupoli pronti a calpestare la dignità umana con qualsiasi mezzo a loro disposizione.


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Non gli importa nulla dell'umanità, nè del futuro, nè del progresso o dell'evoluzione. Ciò che li spinge ad agire è solo ed esclusivamente la loro natura AVIDA di potere, sono animali senza un briciolo di coscienza.
(nella foto: gabbie urbane)

Negli ultimi decenni a questi psicopatici si sono aggiunti molti imprenditori e amministratori delegati a capo delle più grosse multinazionali esistenti al mondo. E pur di fare profitto sono arrivati al punto di schiavizzare le persone che lavorano per loro.
E' tutto alla luce del sole, ma le persone non si rendono conto di nulla perchè ormai sono abituate a tutto questo. E' tutto normale, non è follia.

Quando si è abituati a vivere fin dalla nascita in un mondo folle, tutto diventa normale perchè adattarsi è l'unico modo che conoscono per sopravvivere.





Non sanno fare altro che adattarsi questi miserabili animali che si definiscono esseri umani intelligenti.




Si è arrivati ad un punto di non ritorno, ormai neanche più le rivoluzioni che ci sono state nel passato potranno ridare un pò di dignità all'uomo.

E' troppo tardi, nella testa degli uomini ormai troppe cose sono normali e non gli verrà mai in mente di fare sacrifici per cambiarle.

Vorrei urlare AIUTO. 
Risultati immagini per HikikomoriGiuro credetemi, vorrei tanto chiedere disperatamente aiuto a qualcuno. Ma chi potrebbe mai aiutarmi?

Lo psicologo che si prende 40 euro l'ora per supportarmi psicologicamente? 

Il medico che si prende 200 euro a visita per curare le mie malattie fisiologiche?

Il sistema sanitario nazionale che mi fa pagare caro un esame o una visita come se fossero privati e che oltretutto me li fissa a distanza di mesi?

L'imprenditore che mi fa lavorare minimo 8 ore al giorno pretendendo che sia produttivo almeno quanto lo sarebbero 3 persone?

La mia famiglia che non sa sperare altro che trovi un lavoro e che passi il resto della mia esistenza a faticare 8 ore al giorno per una paga da fame?

A CHI CAZZO DEVE CHIEDERE AIUTOOOOOOOOOOOO? A CHIIIIIIIIIII?

Nessuno ha il diritto di giudicarmi se sono un Hikikomori o se molto presto mi suiciderò. Nessuno ha questo diritto.

Prima di potermi giudicare, una persona deve avere l'intelligenza per potersi rendere conto dello schifo di mondo in cui vive.
Poi, dopo aver acquisito pienamente questa consapevolezza, e dopo aver sofferto quanto sto soffrendo io, allora forse potrà giudicarmi.
E se il giudizio sarà negativo la inviterei a porsi una semplice domanda. "Tu perchè ti ostini a vivere?"

E' l'unica domanda che vale la pena porsi nella vita. 
E guarda caso è l'unica domanda che nessuno si pone.

Alcuni se la sono anche sentita rivolgere, ma sono talmente asuefatti al sistema da non comprenderne neanche il significato.
Sono anni che cerco un'alternativa al suicidio. Sono anni che cerco un modo per tenermi fuori da questa folle società.

Sembra veramente che non ci sia via di scampo. 
Sembra veramente che o ci si adatta o si muore.


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Questa "selezione naturale" come la chiamano alcuni, è malsana. Non è attraverso questo tipo di selezione che l'umanità si evolverà, o che avrà un futuro migliore. E' sbagliato adattarsi a qualunque condizione, non si può pensare sempre e solo in funzione della sopravvivenza.

Ma il mio è fiato sprecato purtroppo, perchè la stragrande maggioranza delle persone non comprenderà mai a fondo il significato delle mie parole, nonchè la loro importanza.

Molte persone sono condannate a soffrire per alimentare l'ego e l'avidità di altre persone che non conoscono e conosceranno mai la felicità.

Qualche persona è riuscita a trovare una via d'uscita. 
Qualche persona è riuscita a trovare un'alternativa.

Parlo di artisti, di scrittori, di sportivi e di tutte quelle persone che si guadagnano da vivere senza dover danneggiare per forza qualcun altro.

L'unica speranza che ha oggi un essere umano di preservare la sua integrità è vivere delle proprie passioni.

Io ci ho provato, e purtroppo non ci sono riuscito. 
E' molto dura realizzarsi nella vita quando nessuno crede in te e quando non si hanno i mezzi per poter credere in sè stessi.

Io sono ancora vivo perchè riesco ancora ad assaporare il gusto ed il piacere di vivere. Riesco ancora a dedicare parte del mio tempo a ciò che amo di più nella vita. Purtroppo questo mi porta ad essere emarginato sia dalla società che dalla mia stessa famiglia, emarginato e spesso anche attaccato duramente, nel tentativo di tirarmi dentro questo circolo vizioso e folle della sopravvivenza. 

E questo è il motivo principale per il quale vorrei suicidarmi.
Cerco di vivere ed essere felice, ma alle persone non gli sta bene. Cercano in tutti i modi di strapparmi dal mio "mondo immaginario" e di riportarmi alla realtà, costringendomi a lottare per sopravvivere come fanno loro.

Finchè riuscirò a preservare una piccola parte del mio mondo continuerò ad esistere. Nel momento in cui non dovessi più riuscire in alcun modo ad assaporare la gioia di vivere, allora troverò il coraggio di porre fine alla mia esistenza. 

A quel punto la voglia di essere un uomo libero prevarrà sul mio istinto di sopravvivenza. Finchè un essere umano avrà a cuore la propria libertà non ci sarà niente e nessuno al mondo che potrà controllarlo, nemmeno l'istinto primario che ci ha imposto la natura. E' per la libertà che vale la pena lottare e anche morire, non per la sopravvivenza."


Stefy.


Il messaggio è forte e chiaro:

E' la società nel suo insieme che va cambiata, poiché è questo assurdo modo di vivere che sta generando infelicità e pensieri di suicidio nel mondo. E' il progresso che uccide la Natura e isola l'uomo in tante gabbie di cemento in affitto a generare questa terribile solitudine.

E' la condanna a lavori monotoni e insignificanti che deprime i nostri giovani, è la certezza di essere considerati solo numeri o "risorse" a far perdere ai nostri ragazzi la voglia di lavorare.

Nessuno parla più di esseri umani, unici, irripetibili, ma di forza lavoro, di risorse, di dipendenti stipendiati, di ruoli....

E' la politica del capitalismo che sbarra i sogni a questi giovani, è il consumismo sfrenato e l'assenza di spiritualità che marcisce l'anima giorno dopo giorno.

Il nostro non è un problema economico, ma spirituale, è la vita meccanica che conduciamo il problema, perlomeno per quelli che ancora pensano, perché per tutti gli altri adattati e mentalmente disabili, va bene così: alzarsi, correre al lavoro, mangiare di fretta, lavorare di nuovo e pensare a come spendere il prossimo stipendio.


Daniele Reale

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Un papiro scritto da una persona che si autodefinisce e critica il prossimo....mmmmmm e chi mi dice che non è lei la causa del suo male, ce ne sono di persone stravaganti in giro che hanno una idea di vita difforme dal normale!Questa ha fatto na brodaglia di luoghi comuni per appoggiare i suoi problemi!Se odio indistintamente il prossimo...il problema è tuo e non degli altri, odiando il prossimo e dando la colpa sempre agli altri, si finisce con lo scusare i propri errori.

Anonimo ha detto...

Il problema sono le persone come te Anonimo. Ti commenti da solo quindi non ci spreco il mio tempo.
A Stefy invece dico di non perdere tempo ed energie nel pensare a ‘ quelle persone’ , sono anime perse e hanno scelto la loro strada. Non è un tuo problema. Concentrati sulle cose belle e sulle belle persone, perché ci sono tante,tante belle persone e cose meravigliose a cui dedicarsi. Non avere fretta di morire perché comunque morirai un giorno e nel frattempo cerca di trovare la tua strada. Non sei nato per caso. Il caso non esiste.
Tutti nasciamo con un dono e il tuo compito, tra gli altri, è quello di trovarlo. Lo troverai.
Se resti vivo ovviamente. Se te ne vai prima della fine non avrai mai nessuna risposta.
Se non hai fede negli altri devi averne di più in te stesso e ricordati che non sei solo, siamo in tanti come te e ognuno di noi è importante.


Anonimo ha detto...

11:57, ma che cazzo fai...parli con un articolo di un decerebrato che si è inventato il nome "stefy"!!Ti rendi conto di quanto sei allocco/allocca?? poi dai la colpa al prossimo, sei tu il male di te stesso!
Se invece di dare peso a questo daniele reale(personaggio infimo che, come si può ben capire, sfrutta il lettore, ignaro di leggere balle, per raggranellare click,soldi e fama digitale), te ne fregassi, tu non crederesti,giustamente, ad una "stefy" inventata(oooh, piccola, ha scritto a daniele reale in anonimo e lui pubblica, lei è una povera persona che va aiutata e lui il benefattore...vero? :D) e lui non farebbe click acchiappa soldi, smettendo perchè perde tempo!
Ma siccome di allocchi cerebrolesi che han voglia di "credere" ce ne stanno a bizzeffe....allora sfruttiamoli!
Prima capirete come si fanno i soldi con internet, blog, vlog, youtube, ecc. e prima capirete che non ci vuole poi molto ad inventarsi fregnacce per i lucrosi scopi della propria gestione delle info!
Esempio, non ti viene il dubbio che "stefy" possa non esistere? chi ti garantisce che sia vero? nessuno...ma tu ci vuoi credere perchè al momento ti fa comodo per qualsiasi tuo motivo(rispondi pure ad un doppio report di un blogger, pensando di rispondere alla fantomatica "stefy"!
Tu credi che questo daniele reale, stia su: facebook, youtube, twitter, blog personale, libri(chiunque se ha soldi può farselo stampare), conferenze(a pagamento), perchè è buono e gentile? ehehehe...quindi questo qui spreca il suo tempo per gli altri senza lavorare??...SVEGLIAAAA IL SUO LAVORO é proprio questo e gli introiti gli arrivano dalla notorietà e dalle pubblicità, oltre agli utili si libri, sulle conferenze, ecc. Senza voi popolo bue avrebbe chiuso bottega da un bel pezzo andando a lavorare in fabbrica!!

In conclusione tu stai credendo ad una specie di truffatore, che sfrutta le paure, le fobie e l'ignoranza del prossimo per avere il suo "stipendio", credo che sia uguale se non peggio del politico più truffaldino che esista!!!!

Anonimo ha detto...

Il punto è che ci sono tanti ‘Stefy’ perché questo stato di infelicità è ovunque. Non tutto il male viene per nuocere e si dovrebbe riuscire a cercare da subito il lato positivo. In questo caso è facile. Se come dici tu sono tutte menzogne e ‘ stefy’ è un’invenzione ecc... che importa dal momento che quasi tutti gli esseri umani al suicidio ci pensano eccome. La maggioranza non lo dice ma lo tiene in considerazione come ultima alternativa. Lo stato di infelicità nella nostra società è un macigno enorme e pesante e nessuno è immune e ben venga che se ne parli.

Anonimo ha detto...

A stephy dico soltanto che è vero che la società in cui viviamo è una merda siamo schiavi ma non c'è ne accorgiamo, corriamo dalla mattina alla sera senza fermarci, non abbiamo più tempo per noi stessi, bramiamo solo cose materiali.....è tutto vero ma è la vita che conta.
La vita è unica e irripetibile e vale la pena di essere vissuta. Rivolgiti a te stesso a nessun altro, vivi come vuoi vivere senza dar peso agli altri e ricordati che la vita per quanto possa sembrare misera è fantastica, basta solo non dipendere dai giudizi degli altri. Ti auguro che tu possa essere felice sempre in qualsiasi condizioni tu viva. Non pensare al suicidio ma alle cose belle che rinunceresti se lo facessi, se ti guardi dentro troverai sempre delle cose belle anche banali che meritano di essere vissute.
Un abbraccio.

 


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