UNIONE EUROPEA - SOTTO ATTACCO I CIBI BIOLOGICI !!!

Al Parlamento Europeo, nella Bruxelles ferita dagli attacchi terroristici, si discute delle normative che regolamentano agricoltura e allevamento biologico.

Negli scorsi giorni sono emersi i dettagli delle revisioni dell’Europarlamento al testo della Commissione Europea; ora il testo rivisto passerà alla fase di concertazione fra Commissione, Parlamento e Stati. La tendenza che emerge è quella di un preoccupante allineamento del biologico al convenzionale.

Innanzitutto il testo prevede che solamente gli erbivori possano mantenere il diritto di pascolare all’aria aperta e fra le proposte si trovano anche il taglio della coda, delle corna e la castrazione, soluzioni simili a quelle degli allevamenti industriali.


Un altro nodo della questione riguarda i prodotti trasformati: finora la percentuale consentita di ingredienti non bio era del 5%, mentre la Commissione Europeaaveva addirittura deciso di proibire in toto gli elementi convenzionali. Il Parlamento Europeo, al contrario, spinge affinché sia possibile utilizzare ingredienti convenzionali in mancanza di quelli bio. In questo caso gli ingredienti non bio possono essere eccezionalmente autorizzati.

Uno degli aspetti più paradossali è l’intenzione di introdurre una norma secondo la quale i prodotti provenienti da Paesi extra Ue che, a causa di “condizioni climatiche e locali specifiche”, non rientrano nei parametri europei possano comunque avvalersi del marchio bio.

Infine c’è il tema controverso della possibilità di coltivare nella stessa azienda prodotti convenzionali e prodotti biologici. La Commissione Ue aveva suggerito che si potesse fare solamente in una iniziale fase di riconversione dell’azienda agricola, ma il Parlamento ambisce a una deregolamentazione in tal senso.

In Italia il biologico è cresciuto del 17% nel 2015 rispetto all’anno precedente, ma minarne i principi di fiducia sui quali si fonda la disponibilità dei clienti a pagare di più per mangiare più sano appare come una scelta difficile da comprendere e da digerire.

Via | La Stampa

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Al contrario di noi altri, l’oltrecapitalismo, oltre alla forza di persuasione, possiede un’utopia: di qui la loro implacabile, placida sicumera.

Anonimo ha detto...

La popolazione mondiale è sufficientemente obnubilata, passa qualsiasi DL oramai e la cosa mi rincresce.

michela ha detto...

Non accettano che molte persone si siano rese conto di quante sostanze tossiche contengano i cibi convenzionali e cercano di inquinare anche quelli bio magari con gli ogm provenienti dagli USA. Ma non capiscono che ormai la gente si sta svegliando e non sarà più così facile raggirarla.

Anonimo ha detto...

Avete fatto caso che solo qualche "schizzo di fango" dei Panama Papers ha colpito personaggi "allineati" (Chauzac in Francia, ma era già stato "colpito" per i conti in Svizzera; Mauricio Macri o Cameron, ma di striscio e potranno tirarsene fuori facilmente), ma il grosso dell'infamia piove soprattutto sui nemici dell'Impero statunitense? A chi giova svelare i segreti della serva proprio ora? La barbarie incalza e tutto tace..... risp

Anonimo ha detto...

Il loro controllo è la mancanza di consapevolezza. Basta dare un'occhiata a quanto succede in questi giorni a Parigi, per avere la misura del nostro pezzetto di eternità nazionale: lì il governo è in serie difficoltà nel far approvare un simil Jobs Act, qui ce lo siamo bevuto tutto d'un fiato e ben condito dalle finte minacce di sfracelli camussiani, funzionali al disinnesco di ogni conflitto di qualche fastidio al rottamatore. Viviamo in un Paese dove perfino un iscritto al sindacato, qualunque, si accorda alle note del canto intonato dai manovratori.

Anonimo ha detto...

Scusate ma di cosa vi stupite? Prendete in considerazione per un attimo anche solo l'esempio delle imposizioni dirette al popolo palestinese... Mangiamo ogni giorno mille notizie amare, che definiscono il mondo in cui viviamo........ L'embargo economico decretato unilateralmente dagli USA e da Israele contro il legittimo governo palestinese di Hamas, eletto secondo la ritualità democratica del voto - è bene ricordarlo ai fautori insigni delle elezioni che dichiarano guerra a chiunque non si conforma a tale "santissimo" principio - sta mettendo in ginocchio, non un governo, ma tutto un popolo. In Palestina muoiono almeno cinque persone al giorno per la scarsità di medicinali e per il malfunzionamento delle apparecchiature tecniche negli ospedali ............ Gli impiegati pubblici non ricevono lo stipendio da più di due mesi e tutto il settore produttivo si sta sgretolando sotto il peso delle sanzioni e dei divieti commerciali imposti dai cosiddetti Stati civili d'occidente .......................................... PER QUANTO I MEMBRI DEL GOVERNO DI HAMAS STIANO CERCANDO INTESE ECONOMICHE CON I PAESI "NON ALLINEATI", PELLEGRINANDO DA UN CAPO DI STATO ALL'ALTRO, LA SITUAZIONE NON ACCENNA A MIGLIORARE. L'EUROPA, ANCHE IN QUESTA OCCASIONE, HA DIMOSTRATO LA PROPRIA INETTITUDINE E SI È ACCODATA, SENZA CHIEDERE IL PERMESSO AI SUOI CITTADINI, ALL'ALLEANZA AMERICANO-SIONISTA CHE VUOLE IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE. LA PALESTINA È DIVENUTA UN VERO E PROPRIO CAMPO DI CONCENTRAMENTO, CIRCONDATO DA UNA CINTURA DI ARMI E CEMENTO POSTA A "PROTEZIONE" DEL POVERO STATO NUCLEARE D'ISRAELE, VESSATO E MARTORIATO DALL'INTIFADA E DAI KAMIKAZE CHE TURBANO LA SUA QUIETE............. Ma nonostante la sproporzione delle armi dei belligeranti e dell'ultracinquantennale occupazione illegittima di territori appartenenti alla sovranità palestinese, il coro dei governi occidentali è unanime: o si cambia strada o in Palestina si muore. Eppure il governo di Hamas è stato votato con tutti i crismi della proceduralità democratica ..... Come mai un governo eletto dal popolo deve cadere? Non è per tale principio che lor signori dell'ipocrisia bombardano quotidianamente i popoli che si sono fatti sottomettere dal giogo delle dittature islamiche? Non è per questo che si esporta la democrazia? EVIDENTEMENTE, NONOSTANTE IL TAM TAM MEDIATICO CON IL QUALE SI CREA IL CONSENSO NEI NOSTRI PAESI, LA DEMOCRAZIA È SOLO LA FACCIATA CON LA QUALE SI CELANO GLI INTENTI DI ASSOGGETTAMENTO DI INTERE AREE CONSIDERATE STRATEGICHE DAI DOMINANTI AMERICANI E DALLA NEBULOSA EUROPEA, ATTRATTA DA TALE FORZA GRAVITAZIONALE ................................ Ma mentre l'economia palestinese crolla sotto i colpi sferrati dai governi del mondo "sviluppato", l'economia israeliana vede crescere il suo PIL oltre le più rosee aspettative e per il II trimestre del 2016 si parla del 6,6%. Questo trend positivo non accenna ad arrestarsi ed è strettamente connesso al maggior contenimento delle azioni di resistenza palestinesi..... INVECE, L'AUTORITÀ NAZIONALE PALESTINESE, DOVRÀ RISTRUTTURARE LA SUA ECONOMIA NON POTENDO CONTARE SUGLI AIUTI EUROPEI (CIRCA 250 MILIONI DI EURO ANNUI), E DOVENDO CONTENERE LE PERDITE SCATURENTI DAL BLOCCO ISRAELIANO DEI DAZI DOGANALI (60 MILIONI DI DOLLARI AL MESE )... COSÌ IL PRODOTTO INTERNO LORDO È GIÀ CADUTO DEL 30%, LA DISOCCUPAZIONE È AL 40% E 2/3 DELLA POPOLAZIONE SONO SOTTO LA SOGLIA DI POVERTÀ .............................. Chissà se inviando ai palestinesi il ministro italiano dell'economia, geniaccio della triste scienza, del quale noi italiani ci priveremmo volentieri, si potrebbe risollevare la situazione. Naturalmente speriamo nella resistenza dei palestinesi e nella capacità di mediazione dei leaders di Hamas, soprattutto occorrerà insistere sulla possibilità di intessere e fortificare le relazioni con altri paesi non allineati e che vivono, seppure con meno emergenza, lo stesso stato di assedio.

 


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