Scandalo per il conflitto di interessi tra giudici onorari e contemporaneamente anche titolari delle case famiglia dove i minori vengono ospitati.
Gli interessi economici sono evidenti perché le strutture che accolgono i minori ricevono dei contributi pubblici che vanno da 70 a 400 euro al giorno per bambino. La stima del flusso monetario si aggira fino ai 2 miliardi di euro l’anno. Molte di queste strutture sono addirittura gestite direttamente da giudici onorari che lavorano al T.d.M .
Tra le province più interessate da questo fenomeno c’e’ quella di Trento dove la questione è arrivata in Consiglio Comunale. Gabriella Maffioletti, consigliere comunale del capoluogo ha affermato: “Il conflitto di interessi è palese. Per esempio la cooperativa “Progetto92” è salita agli onori delle cronache per il conflitto di interessi tra Katia Marai, vice direttore della struttura e contemporaneamente giudice onorario del T.d.M
Svolgere contemporaneamente la funzione di giudice onorario minorile e gestire comunità è vietato. La conferma ci viene da una delle ultime circolari del CSM che si esprime in questi precisi e perentori termini: ” Il giudice onorario minorile deve impegnarsi, per tutta la durata dell’incarico, a non assumere cariche rappresentative di strutture comunitarie ove siano inseriti minori”.
dati parlano chiaro, le motivazioni più frequenti almeno per quanto riguarda la Lombardia che portano all’allontanamento sono:
•13% Conflittualità dei genitori
•26% Difficoltà educativa della famiglia
•21% Gravi problemi di uno dei genitori
Le percentuali delle cause molto più gravi sono bassissime:
•3,52% Violenza e abuso
•0,23% Sfruttamento lavoro minorile
•1,33% Gravi problemi del minore (tipo tossicodipendenza
(fonte)
1 commento:
A che ci sono, perché non mangiarseli anche come tacchini farciti.
Posta un commento