MOLTE SONO LE CULTURE AD AVERE FESTIVITA’ INVERNALI CENTRATE SULLA SIMBOLOGIA DELLA LUCE. Oltre al Natale, possiamo annoverare Hanukkah, Kwanzaa e diverse altre festività.
La celebrazione pagana della Luce ricorre a Yule che si svolge il giorno del solstizio d’inverno, verso il 21 dicembre. In quel giorno l’asse terrestre si inclina rispetto al sole nell’emisfero settentrionale e il sole raggiunge la massima distanza dal piano equatoriale. In quanto festa del Sole, il ritorno della luce rappresenta l’elemento principale di ogni celebrazione. Nell’emisfero nord, il solstizio d’inverno viene celebrato da millenni. I popoli Norvegesi lo consideravano un momento di gran festa, allegria, e, se si deve credere alle saghe Islandesi , anche un momento di sacrificio. Tra le usanze tradizionali di Yule la più ricordate è certamente l’albero l’albero decorato: auspicio di abbondanza e frutti. Anche I Celti delle isole Britanniche erano soliti celebrare il solstizio d’ inverno. Nonostante si abbiano pochi dettagli relativi alle loro usanze, molte delle loro tradizioni persistono. Secondo gli scritti di Plinio il Vecchio, questo era il periodo dell’anno in cui i sacerdoti Druidi erano soliti celebrare l’evento col sacrificio di un toro bianco e raccogliendo del vischio. Ma poche culture seppero fare festeggiamenti come i Romani. I Saturnali erano festeggiamenti che si svolgevano nel periodo del solstizio d’inverno e durante i quali regnava un clima generale di allegria e dissolutezza. Questa festa, della durata di una settimana, si teneva in onore al dio Saturno e comportava sacrifici, doni, privilegi speciali per gli schiavi, oltre a numerosi banchetti. Sebbene questa festa si basasse in parte sullo scambio di regali, il suo significato principale era tuttavia legato alla celebrazione di un dio agricolo.
4000 ANNI FA GLI ANTICHI EGIZI INIZIARONO A CELEBRARE LA RINASCITA QUOTIDIANA DI ORUS – il dio del Sole. Mentre la loro cultura fioriva e si diffondeva in tutta la Mesopotamia, anche altre civiltà iniziarono a celebrare il sole. Ogni anno si ripeteva questo ciclo di nascita, morte e rinascita, ed essi cominciarono a rendersi conto che, dopo un periodo di freddo e oscurità, il Sole faceva sempre ritorno. Le Feste invernali erano comuni anche in Grecia e a Roma, così come nelle Isole Britanniche. Quando poi comparve una nuova religione chiamata Cristianesimo, la nuova gerarchia riscontrò dei problemi nel convertire i Pagani che non volevano rinunciare alle loro antiche festività. Ad esempio, numerose chiese cristiane furono costruite su vecchi siti di culto pagano, e simboli pagani vennero incorporati nel simbolismo del Cristianesimo. Nel giro di qualche secolo i Cristiani convertirono tutti all’adorazione di una nuova festa celebrata il 25 dicembre. Secondo alcune tradizioni della Wicca e del Paganesimo, la celebrazione di Yule deriva dalla leggenda celtica della battaglia tra il giovane Re Quercia e il Re Agrifoglio. Il Re Quercia, che rappresenta la luce del nuovo anno, cerca ogni anno di usurpare il vecchio Re Agrifoglio, che è il simbolo delle tenebre. La rievocazione della battaglia è popolare in alcuni rituali Wicca. Le ramificazioni spirituali di Yule sono profonde sia per i Neo-Pagani che per i Cristiani. Per i Cristiani, la nascita di Cristo rappresenta un punto di svolta tra la morte e la vita eterna. I Cristiani devoti celebrano il Natale come l’inizio di una nuova epoca spirituale di vita eterna. Per i Neo-Pagani, anche Yule è un momento di profonda spiritualità. Yule, è un’antica parola anglosassone che significa “ruota”. Il solstizio d’inverno è il punto di svolta nel ciclo naturale annuale; questa è la notte più oscura dell’anno, seguita da un giorno in cui il sole sorge un po’ in anticipo (dal giorno successivo, gradualmente la luce del sole torna a trionfare sull’oscurità della notte). Dato che Yule significa completamento della ruota dell’anno, il periodo intorno al solstizio d’inverno è considerato un buon momento per le opere spirituali. Alcuni Neo-Pagani credono che le buie serate invernali siano dovute ad un assottigliamento del velo che separa il mondo degli spiriti dal mondo vivente. Questo è perciò il momento adatto per una riflessione su sé stessi e per una meditazione sulle energie nascoste, sia quelle latenti all’interno della terra, sia quelle dentro di noi. Le tradizioni Yule celebrano il rinnovo della natura e aiutano ad affermare la nostra connessione con l’energia e la potenza della terra e del cosmo.
CURIOSITA’ SUL 25 DICEMBRE questa data è nota a tutti per la ricorrenza cristiana del Natale, nascita di Cristo, nato da una vergine in una grotta e considerato il Salvatore dell’umanità. Fatto curioso – ma per nulla stravagante se consideriamo il Cristianesimo una religione di “sintesi” che racchiude tradizioni abramithce, ebree, pagane, precristiane, fuse in questo nuovo culto – è la ricorrenza in questa giornata speciale dell’anno della nascita di molte divinità pagane, alcune delle quali nate attraverso le stesse simbologie legate al Cristo. Adone, Bacab, Bacco, Freyr, Huitzillopochtli, Mitra, Horus, Osiride, Quetzalcoatl, Tammuz. Divinità appartenenti a pantheon diversi e a culture diverse, ma ugualmente uniti da una comune simbologia, quella della nascita di un “salvatore”. Ad esempio, il Dio Mitra nacque il 25 dicembre, aveva 12 discepoli, morì e risorse dopo tre giorni. I suoi discepoli affermarono: “Rallegratevi il vostro Dio è risorto dalla morte, le sue pene e le sue sofferenze saranno la vostra salvezza” (vedi e approfondisci nel volume V di Dupuis, Origine dei culti). Se Cristo viene definito appartenente ad una religione rivelata, moderna e che può superare tutti i culti precedenti, sorprende notare le numerose similitudini tra questo personaggio biblico alle divinità pagane associate al culto del sole. Un altro esempio eclatante e che ci fa riflettere quanto le religioni del mondo, vecchie, nuove, passate e riemerse, presentano comuni denominatori, ci viene dato dal Dio Horus. Fu concepito dalla Dea vergine Iside il 25 dicembre in una stalla. La sua nascita venne annunciata da una stella. Horus da giovane insegno nel Tempio, venne battezzato all’età di 30 anni, ebbe 12 discepoli, resuscitò un morto chiamato El Azar Us (tradotto significa Lazzaro). Fece prodigi, miracoli, camminò sulle acque, fu crocifisso e chiuso in unta tomba, venne chiamato via, verità, luce, messia, figlio di Dio. Fu tentato da una divinità oscura molto simile a Satana, chiamata Seth: insomma tutte queste similitudini fanno riflettere su quanto sia difficile capire di che colore è la verità. Al di là di questo, festeggiare il natale, o Yule, significa principalmente festeggiare una stagione di luce, quindi di rinascita, a prescindere dal nostro approccio spirituale e dalle nostre convinzioni. Quindi, Buon Yule e Buona Rinascita!
Redatto da Pjmanc: www.ilfattaccio.org
1 commento:
Lo scrittore Sotiris Sofias ha dimostrato nel suo libro IL MISTERO DELLA LUNA che Gesù Cristo è nato in una altra data.
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