Da anni, c’è chi si impegna affinché venga riconosciuto il prodotto della cannabis piu’ efficace: tutti gli usi dell’ olio di cannabis.
Olio di cannabis. E’ un estratto molto concentrato dell’omonima pianta, che viene utilizzato appositamente per uso medicinale nei paesi dove è consentito. L’ olio di cannabis, facile e poco costoso da produrre, ha delle proprietà straordinarie, essendo utile per curare una lunga lista di malattie.
Ottenuto dai fiori, non bisogna confonderlo con l’olio ottenuto dai semi di canapa, ottimo per uso alimentare e molto nutriente, ma non medicamentoso.
Con l’utilizzo di diversi tipi di solventi (come l’alcol o l’etere) si può separare la resina dalle infiorescenze di cannabis, ottenendo un prodotto molto concentrato perfetto per l’uso terapeutico. I solventi utilizzati per l’estrazione possono essere tossici, bisogna quindi seguire alcune avvertenze per non lasciare residui nel prodotto finale.
L’olio si può diluire a seconda degli usi di cui si necessita e può essere assunto per via orale (di solito all’interno di capsule, visto il sapore molto forte), vaporizzandolo, oppure applicato su dei cerotti. L’uso topico è consigliato per il cancro della pelle e le verruche.
Ci sono svariate testimonianze di pazienti che, tramite l’uso dell’ olio di cannabis, hanno trovato sollievo dal dolore e dai disturbi piu’ disparati: glaucoma, cancro, epilessia, asma, morbo di Parkinson, artrite reumatoide, sclerosi multipla, emicrania, uscita da dipendenza e abusi di sostanze.
Si può curare il cancro con l’ olio di cannabis?
L’olio mantiene le stesse proprietà della pianta di marijuana, le cui doti antitumorali sono ormai confermateanche dalla medicina tradizionale. L’ olio di cannabis è una cura efficace, utile e naturale, ma non miracolosa e ad oggi non si può definire ufficialmente una cura per il cancro. I medicinali tradizionali svolgono una funzione precisa e spesso differente rispetto alla cannabis. La cura con l’olio nel 50% dei casi risulta efficace, nel 25% funziona meno e nel restante 25% può anche non dare nessun effetto. Contrariamente ai farmaci di sintesi, però, l’olio di cannabis non ha effetti collaterali.
Quando si assume sotto forma di olio, la cannabis ha effetti psicoattivi diversi: piu’ leggeri ma piu’ duraturi nel tempo. Ognuno ha bisogno di trovare la dose adatta al proprio disturbo, le ricerche svolte suggeriscono di iniziare con piccole dosi un paio di volte al giorno. Inoltre gli effetti saranno diversi a seconda della genetica della pianta usata per fare l’olio; se utilizzate una genetica ricca di CBD, l’effetto psicoattivo sarà molto limitato.
Se pensate di avere bisogno di questo farmaco, ricordatevi che comprarlo e produrlo è una pratica assolutamente illegale in Italia, come in moltissimi altri paesi. Non esiste , ad oggi, nessuno autorizzato alla vendita o alla cessione di questo medicinale. Vi sconsigliamo di estrarre l’olio dalla cannabis che trovate per strada, soprattutto per trattare malattie gravi, perché il prodotto che potrebbe risultare scadente e poco efficace.
Se si parla di olio di cannabis, non si può non nominare Rick Simpson. Quest’uomo, originario di Nova Scotia in Canada, da anni si impegna affinché le persone possano curarsi da sole e l’olio di cannabis sia riconosciuto come medicinale. Tant’è che l’olio è conosciuto anche con il nome di “Rick Simpson’s oil”.
Rick Simpson, dopo essere stato vittima di un incidente sul lavoro nel 2002, ha iniziato a curarsi con la cannabis, per far
fronte agli effetti collaterali dei farmaci che però non alleviavano la sua sofferenza. Per evitare i problemi dovuti alla combustione, decide di estrarre l’olio dai fiori di cannabis e di assumerlo oralmente. In seguito, gli furono diagnosticati alcuni melanomi e Rick decise di provare a curarli mediante l’uso topico dell’olio applicato tramite dei cerotti. Ci si aspetterebbe che medici e aziende farmaceutiche avessero preso come un’ottima notizia quella della guarigione tramite l’olio di cannabis. Invece negli States non videro di buon occhio l’iniziativa pionieristica di Rick, che addirittura produceva in proprio l’olio e lo distribuiva gratuitamente ai malati, raccogliendone le testimonianze. Poco tempo dopo, i tumori erano spariti.
Rick Simpson venne accusato di speculazione, possesso, coltivazione e traffico di marijuana, ed ebbe non pochi problemi con le autorità canadesi e le case farmaceutiche stesse. La sua crociata però non si ferma, e la sua medicina raccoglie sempre piu’ consensi. Per sostenere questo progetto, è nata in Colorado l’associazione “Phoenix Tears”, che informa i pazienti sull’olio medicinale e ha creato il primo ambiente standardizzato per l’estrazione dell’olio di cannabis. Nel 2009 è stato realizzato anche un breve documentario: “Run from the Cure” (visibile gratuitamente su youtube) sulla storia di Rick e delle sue battaglie, che racchiude anche molte testimonianze dei pazienti e una guida rapida all’estrazione dell’olio. È in lavorazione anche la seconda parte del documentario, questa volta dal titolo “Run 2 the cure”, che uscirà quest’anno.
Se desiderate maggiori informazioni sui metodi di produzione, vi consigliamo la visione di questo brevevideo tutorial realizzato dall’associazione “LapianTiamo”, che spiega come estrarre facilmente il vostro olio di cannabis.
Vedi Anche
http://www.nocensura.com/2014/07/cura-il-cancro-al-fegato-con-lolio-di.html
3 commenti:
Tutto vero, peccato però che in Italia sia pressoché impossibile reperire tale tipo di olio...
Sapete se in Spagna si può trovare e se ce qualche medico che cura con l'olio?
E' un vero peccato che non si riesca a trovare facilmente, forse proprio perchè guarisce...
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