'Cinesizzazione' del Pianeta in Corso?

La Cina, si sa, è un pezzo di Nuovo Ordine Mondiale già stabilito ed in piena efficienza: il potere centrale è lontanissimo dal popolo e procede noncurante di tutto e di tutti ad imporre obiettivi e ritmi esistenziali, nonché ad elargire occupazioni e ruoli alla popolazione inerme.

La società cinese procede verso una forma di sviluppo che noi europei decadenti e forzosamente post-industrializzati consideravamo ormai superata ed obsoleta: il consumismo ad andamento esponenziale, che vede nel continuo rilancio di produzione e consumo il suo motivo di essere e di progredire.


Il resto del pianeta Terra ha assistito negli ultimi dieci anni ad una trasformazione impressionante di quella immensa landa agricolo/pastorale che era un tempo la Cina. In tempi rapidissimi (e quasi impensabili) sono state costruite imponenti megalopoli da 10 o 20 milioni di abitanti, impressionanti poli industriali e giganteschi nodi infrastrutturali. Anche il paesaggio è stato sconvolto da questo rapido sviluppo e dalla costruzione di imponenti impianti idroelettrici, adatti a fornire adeguata energia a tutta questa immane costruzione sociale e l’inquinamento dell’aria e dell’acqua è quasi insostenibile.

Il gigantismo è sempre stato però una caratteristica di quella porzione di pianeta: già la grande muraglia, i palazzi imperiali e le distese a perdita d’occhio di terreni coltivati davano l’impressione di una società irreggimentata e collaborante, guidata da una struttura di governo posta in posizione elevata, ubiqua ed onnisciente.

Oggi l’invasione di prodotti ‘made in China’ si accompagna alla proliferazione di attività commerciali ed industriali in ogni parte del pianeta.

Com’è possibile che tutto ciò sia accaduto in così poco tempo?

Occorre ricordare di come sia stato oggetto di desiderio di alcune famiglie transnazionali di ‘deportare’ tutto il settore manifatturiero mondiale in oriente. Ciò è avvenuto in tempi davvero ristretti. L’Italia, di riflesso, è stato uno di quei paesi che ha subito l’impatto devastante dell’espansione orientale, cinese ed anche soprattutto coreana.

Mi chiedo: in un’Europa che pone divieti e normative persino sulla pesca delle telline o sulle dimensione delle carote, era così difficile immaginare un embargo totale ai prodotti che non sono stati generati all’insegna del rispetto degli elementari diritti dei lavoratori, tra i quali, in primis, una retribuzione minima garantita? E sull’inquinamento ambientale, non c’era nulla da dissentire?

Perché si è lasciato all’oriente di produrre in questo modo? Chi l’ha consentito?

Se desiderate quindi osservare il Nuovo Ordine Mondiale in azione, sarà sufficiente fare un bel viaggio in Cina.

Anche il comunismo cinese era solo un prodromo della rivoluzione industriale odierna. Esso serviva probabilmente a creare il presupposto sociale per orientare la popolazione all’asservimento consenziente. Quando la vita di un singolo dipende da strutture insondabili e lontane, come diviene possibile solo immaginare un modo di vita diverso? La facoltà dell’immaginazione non è neanche data. La società va avanti così e basta, il dissenso non è contemplato.

Il resto del pianeta sta subendo un processo di ‘cinesizzazione’?

Non c’è dubbio che paesi un tempo potenzialmente floridi come il nostro stiano scivolando in una sorta di terra di nessuno nella quale i diritti dei lavoratori ed i loro salari si abbassano in modo preoccupante. Invece di esportare diritti e civiltà, la grande Europa Unita sta importando tirannia e deregulation, imponendo livelli esistenziali inaccettabili per la maggior parte della popolazione.

Anche in Europa il potere si allontana ogni mese che passa dal controllo democratico che, di fatto, in paesi come l’Italia non esiste più. Una casta di burocrati (consenzienti per profitto) agisce per nome e per conto di chi, probabilmente, neanche conosce.

Prepariamoci a mangiare insetti fritti, prendere 150 Euro mensili ed a lavorare 14 ore al giorno. Prepariamoci soprattutto a non dissentire ed a ignorare di occuparci dei ‘massimi sistemi’. Essi sono appannaggio di chi pensa e sa come farlo: i contro-filosofi platonici del potere usurpato che governano illecitamente gran parte dell’emisfero boreale e di quello australe.

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