Le rivoluzioni telecomandate da Washington non si fermano,ora tocca alla Cina

Optor-Occupy ha attivato la rivoluzione colorata in Cina. Gli USA ammettono di finanziare “Occupy Central” a Hong Kong

 

Ecco qualche articolo trovato in rete:

Gli USA ammettono di finanziare “Occupy Central” a Hong Kong

CIA Tony Cartalucci Global Research, 1 ottobre 2014Poco dopo che la cosiddetta “primavera araba” ha sparso caos in Medio Oriente, gli Stati Uniti ammisero di averne interamente finanziati, addestrati e attrezzati i capi e di aver pesantemente armato i terroristi anni prima; oggi il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ammette di essere dietro, attraverso una miriade di organizzazioni e ONG, alle cosiddette proteste “Occupy Central” a Hong Kong. Il Washington Post riferisce in un articolo intitolato “Mentre Hong Kong scoppia la Cina stringe le viti sulla società civile“, che: “I leader cinesi innervositi dalle proteste altrove quest’anno, hanno costantemente rafforzato i controlli in Patria sulle organizzazioni civiche sospettate di lavorare per le potenze straniere. La campagna mira ad isolare la Cina dai pensieri sovversivi occidentali: come democrazia e libertà di espressione, e dall’influenza in particolare dei gruppi statunitensi che tentano di promuovere quei valori, dicono gli esperti. Tale campagna esiste da tempo, ma è perseguita con vigore rinnovato con il Presidente Xi Jinping, soprattutto dopo il rovesciamento del presidente ucraino Viktor Janukovich dopo mesi di manifestazioni di piazza a Kiev, viste come esplicitamente sostenute dall’occidente”. Quindi, nell’articolo del Washington Post: “Un esperto in politica estera, che ha parlato in anonimato discutendo di un argomento delicato, ha detto che Putin ha chiamato Xi per condividere le sue preoccupazioni sul ruolo occidentale in Ucraina. Tali preoccupazioni sembrano essere filtrate in conversazioni tenutesi in Cina, secondo i membri del gruppo della società civile. “Sono molto preoccupati per le rivoluzioni colorate e per quello che succede in Ucraina“, ha detto il manager dell’ONG internazionale, la cui organizzazione è finanziata dal National Endowment for Democracy (NED), accusata di sostenere le proteste nella piazza principale di Kiev, Majdan. “Dicono, ‘Il vostro denaro proviene dalle stesse persone. Chiaramente volete rovesciare la Cina’“. Finanziata dal Congresso allo scopo esplicito di promuovere la democrazia all’estero, la NED è vista da tempo con sospetto e ostilità dalle autorità. Ma i sospetti si sono ampliati comprendendo gruppi statunitensi come Fondazione Ford, International Republican Institute, Centro Carter e la Fondazione Asia. Naturalmente, la NED e molte sue controllate, come International Republican Institute e National Democratic Institute, non “promuovono la democrazia”, invece costruiscono la rete globale dell’amministrazione neo-imperiale denominata “società civile”, che fa lega con molte cosiddette “istituzioni internazionali” occidentali, a loro volta completamente controllate da Washington, Wall Street, Londra e Bruxelles.
NEDcorporateInterests_1Mentre il Washington Post vorrebbe far credere che la NED promuove la “libertà di espressione” e la “democrazia”, gli interessi delle imprese finanziare rappresentate nel CdA della NED non sono per nulla i campioni di tali principi, e sono invece note per i loro principi opposti.
Il concetto di “promozione della democrazia” degli Stati Uniti è scandaloso se si considera il loro coinvolgimento nello scandalo globale della sorveglianza invasiva, nel perseguire guerre uno dopo l’altra in tutto il pianeta contro la volontà del popolo e sulla base di menzogne, nel brutalizzare ed abusare dei propri cittadini con una polizia militarizzata che reprime i civili in città come Ferguson, Missouri, facendo impallidire, in confronto, le azioni della polizia cinese contro i manifestanti di “Occupy Central”. “Promuovere la democrazia” è semplicemente la copertura per espansione dell’agenda egemonica, ben oltre i confini ed a scapito della sovranità nazionale di tutti i sottoposti, compresi gli statunitensi stessi. Nel 2011, furono pubblicate rivelazioni simili sull’ingerenza degli Stati Uniti nella cosiddetta “primavera araba”, quando il New York Times scrisse l’articolo “Gruppi USA hanno istigato le rivolte arabe”: “Numerosi gruppi e individui direttamente coinvolti nelle rivolte e riforme nella regione, come il Movimento Giovanile 6 aprile in Egitto, il Centro per i diritti umani del Bahrain e attivisti come Entsar Qadhi, giovane capo nello Yemen, sono stati addestrati e finanziati da gruppi come International Republican Institute, National Democratic Institute e Freedom House, un’organizzazione per i diritti umani senza scopo di lucro di Washington”. L’articolo aggiungeva, riguardo alla NED in particolare, che: “Gli istituti repubblicani e democratici sono affiliati ai partiti democratico e repubblicano. Sono stati creati dal Congresso e finanziati attraverso il National Endowment for Democracy, istituito nel 1983 per incanalare le sovvenzioni per la promozione della democrazia nei Paesi via di sviluppo. Il National Endowment riceve 100 milioni di dollari ogni anno dal Congresso. Anche Freedom House riceve la maggior parte del denaro dal governo statunitense, soprattutto dal Dipartimento di Stato”.
Il senatore guerrafondaio degli Stati Uniti John McCain, famoso per aver insultato il presidente russo Vladimir Putin e il predecessore del presidente Xi Jinping, nel 2011, promettendo che la sovversione degli Stati Uniti che spazzava il Medio Oriente sarebbe presto arrivata a Mosca e Pechino. The Atlantic in un articolo del 2011, “La primavera araba: ‘un virus che attacca Mosca e Pechino“, riferiva che: “(McCain) ha detto, “Un anno fa, Ben Ali e Gheddafi erano al potere. Assad non lo sarà l’anno prossimo. Questa primavera araba è un virus che attacca Mosca e Pechino”. McCain poi scese dal palco”. Considerando la natura palese del finanziamento estero non solo della “primavera araba”, ma anche di “Occupy Central“, e considerando caos, morte, destabilizzazione e distruzione presso le vittime della sovversione degli Stati Uniti, “Occupy Central” può essere riverniciata di nuova luce, con una folla di utili idioti volta a distruggere la propria Patria, il tutto abusando dei principi della “democrazia”, formulata da un’insidiosa tirannide straniera guidata da principi diametralmente opposti degli immensi interessi corporativo-finanziari che temono e attivamente vogliono distruggere la concorrenza. In particolare, tale egemonia globale mira a sopprimere la Russia riemergente come potenza mondiale, e ad impedire l’ascesa mondiale della Cina. Il programma regressivo di “Occupy Central” appoggiato dagli Stati Uniti e lo sfruttamento spudorato delle buone intenzioni dei tanti giovani irretiti dai loro espedienti, sono una minaccia altrettanto pericolosa della “minaccia” che essi dicono Pechino ponga ad Hong Kong e alla sua gente. Speriamo che il popolo cinese, e i popoli del mondo che cercano di vedere come “Occupy Central” si svolga, comprendano tale mossa eterodiretta, e la fermino prima che esiga il pesante pedaggio pagato dalle nazioni già sue vittime come Libia, Siria, Ucraina, Egitto e molte altre.

Copyright © 2014 Global Research
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Le 5 tappe delle Rivoluzioni Colorate marchiate Otpor e NATO.


Ucraina
Rivoluzioni colorate (chi più, chi meno), manifestazioni pilotate, cortei filo-atlantisti, ma più di tutto quello che risalta agli occhi sono i manifestanti ben addestrati, e la logica ben definita con cui portano avanti le loro azioni contro i governi legittimamente eletti. Dagli stati post-sovietici qualche anno fa, passando per la Libia, la Siria, fino all’Ucraina ed al Venezuela, le tecniche e le strategie sono sempre le stesse, ed il marchio di fabbrica non si smentisce mai. Tanto è stato scritto e tanto materiale si trova in rete in merito a tale argomento, tra l’altro tutte tesi molto esaustive che riescono, con comprovata certezza, a tracciare un collegamento tra i poteri forti della NATO e coloro che manovrano i manifestanti nelle piazze, passando per i grandi finanzieri come George Soros agli agenti di influenza stranieri che hanno il compito di destabilizzare l’ordine sociale, dagli istituti privati come Optor che indottrinano le menti delle rivoluzioni sulle strategie da adottare fino ad arrivare a veri e propri addestramenti alla guerriglia urbana ed alla presa dei palazzi del potere (nemmeno Lenin saprebbe fare meglio). La mia quindi vuole solo essere un’aggiunta a già tante conferme che prende spunto da un video che ieri sera mi è capitato di vedere nel tg venezuelano di SUR-TV, in cui si spiega ai cittadini venezuelani la teoria del “golpe morbido” che stanno cercando di attuare le forze di opposizione finanziate dall’imperialismo, così come già successo in altre parti del Globo.
Di seguito il sunto delle 5 tappe del “Golpe morbido”:
1a Tappa: AMMORBIDIMENTO:
- generare matrici di opinioni su deficit reali o potenziali nell’attuale dell’attuale governo
- creare conflitti interni e promuovere il malcontento, appoggiando anche gruppi criminali
2a Tappa: DELEGITTIMAZIONE:
- manipolazione dei pregiudizi anti-governativi (anti-comunisti nel caso venezuelano)
- accuse di totalitarismo, campagne in favore della libertà di stampa e di parola
3a Tappa: INFIAMMARE LA STRADA:
- conflitti e mobilitazioni nelle strade
- lotta globalizzata delle per le richieste politiche e sociali
- protesta generale che enfatizza i fallimenti del governo
4a Tappa: COMBINAZIONI DI DIVERSE FORME DI LOTTA:
- organizzazione di marce per la presa di istituzioni emblematiche, anche in maniera armata
- operazioni di guerra psicologica, intente anche a creare un clima di ingovernabilità
- cercare di demoralizzare gli organismi di sicurezza pubblica
5a Tappa: FRATTURA ISTITUZIONALE:
- con azioni coordinate di guerriglia urbana si arriva alla presa dei palazzi del potere
- si mantiene la pressione nelle strade
- si costringe il Presidente alla rinuncia dei poteri
- si prepara il terreno ad un intervento armato
- sviluppo di una guerra civile prolungata
- promuovere l’isolamento internazionale
Senza aggiungere null’altro (siamo di poche parole) vi elenchiamo qualche video e qualche immagine che, come si dice, vale più di mille parole…


syrialibia klitschko

GESTIONE DELLE RIVOLUZIONI E MOVIMENTI: OPTOR

Molti additeranno questo articolo come “complottismo”; ma basta che osserviate bene attorno per capire che viviamo nell’epoca del CAPITALISTA. Le terre ed i popoli sono mero capitale da vendere e comprare per poi far fruttare; e se non “gradisco” la gestione del mio “capitale” ecco che creo una “rivoluzione di popolo”.
La borghesia  in sordina sta comprando le terre, in un delirio di accaparramento globalizzato e planetario con le leve in mano alle impersonali multinazionali, che vedrà la proprietà privata come un bene superiore alla stessa vita umana

Parliamo di OPTOR:
Otpor non è altro che un’azienda che ha il compito di scatenare e portare a termine rivolte popolari (in teoria non violente, ma solo in teoria) atte a rovesciare i reggimi al potere. Otpor non ha nulla di genuino o etico, non si riferisce a rivolte giuste o che partono dal basso, il solo scopo di Otpor è servire il signore di turno che paga moneta sonante per avere una rivolta popolare in un determinato stato.
10
Otpor ha gestito la rivolta serba e la primavera araba, gestisce la primavera messicana e altri gruppi attivi, anche in Italia (come Occupy Green Hill). Otpor è attiva in almeno 40 paesi in tutto il mondo e la cosa più incredibile è che tendono a riciclare sempre lo stesso logo o ad usare nomi notevolmente simili (usano la parola primavera ma anche nomi di fiori colori) il logo più usato lo troviamo quasi ovunque nel mondo e rappresenta un pugno chiuso.


primavere messicana

Rivoluzione arancione in Ucraina, Rivoluzione delle rose in Georgia, rivoluzione dei tulipani in Kirghizistan e rivoluzione dei jeans in Bielorussia. Rivoluzioni con simboli diversi, ma che hanno tutte lo stesso sponsor. DIFFIDATE DI QUESTE RIVOLUZIONI; TUTTI CON LO STESSO SIMBOLO?


1 2 3 4 6 7 10 11 12 13 14 15 288374_458865727457894_1708822648_o10330471_10203721802436040_4178249341883742815_na b

Provaci ancora Barack: Hong Kong

Alessandro Lattanzio, 1/10/2104
OLYMPUS DIGITAL CAMERAI capi del movimento “Occupy Central” ad Hong Kong sono stati addestrati presso l’Hong Kong-American Center, dove esperti internazionali gli hanno insegnato le tattiche delle azioni di protesta, le strategie di negoziazione con le autorità, come suscitare sommosse ed individuare i singoli punti politici richiesti che mai dovrebbero essere abbandonati. Il capo del Hong Kong-American Center, controllato dal National Endowment for Democracy (NED), un’emanazione del dipartimento di Stato USA, è Morton Holbrook. Nominatovi alla fine del 2013. Holbrook è una spia con circa 30 anni di esperienza nelle agenzie d’intelligence statunitense. Lui e l’oligarca di Hong Kong Jimmy Lai, altro sponsor dell’“opposizione”, sono vicini all’ex-viceministro della Difesa degli USA Paul Wolfowitz. “Si ha l’impressione che l’Hong Kong-American Center degli Stati Uniti cerchi di sfruttare l’esperienza delle rivoluzioni colorate dell’est Europa per influenzare la situazione interna della Cina popolare“. Infatti, l’Ufficio del Commissario del Ministero degli Esteri presso l’autorità di Hong Kong, ha discusso della riunione dell’oligarca Jimmy Lai Chee-ying, proprietario della taiwaneseNext Media Group e di Apple Daily, con l’ex-vicesegretario della Difesa dell’amministrazione Bush, Paul Wolfowitz. La coppia si era incontrata sullo yacht privato di Lai per cinque ore, a fine maggio. Wolfowitz, ex-presidente della Banca Mondiale nel 2005-2007, è un ben noto neo-con statunitense, membro dell’American Enterprise Institute. Assieme ai due si erano incontrati anche l’ex-capo del Partito democratico Martin Lee Chu-ming e Mark Simon, direttore di Next Media Group. Prima di trasferirsi a Hong Kong nel 1992, Simon aveva lavorato per tre anni al Pentagono come analista dei sottomarini. Inoltre, Benny Tai, fondatore e capo di “Occupy Central“, ha lavorato per il dipartimento di Stato degli Stati Uniti per anni, mentre i due co-fondatori del movimento, Audrey Eu Yuet-mee e Martin Lee, incontrarono il Vicepresidente degli USA Joe Biden alla Casa Bianca, quest’anno.
La NED ad Hong Kong finanzia le seguenti organizzazioni sovversivo-spionistiche:
Centro Americano per la Solidarietà Internazionale del Lavoro, a cui ha versato nel 2012 139532 dollari USA. La funzione è creare dei sindacati gialli filo-statunitensi allo scopo di sabotare la produzione locale e creare il caos tra le organizzazioni sindacali antimperialiste, ed infine permettere l’infiltrazione diretta degli interessi statunitensi nell’economia locale; com’è accaduto in Italia con la creazione dei sindacati gialli atlantisti CISL e UIL.
Hong Kong Human Rights Monitor, ha ricevuto 155000 dollari USA nel 2012 per diffondere propaganda anti-cinese utilizzando l’usurata e trita tematica dei ‘diritti umani’, che ha ancora presa sugli ambienti delle sinistre anarcoliberali filo-occidentali e occidentali.
National Democratic Institute for International Affairs, nel 2012 ha ricevuto 460000 dollari USA per occuparsi appunto dell’attivazione della ‘rivoluzione colorata’ ad Hong Kong sotto il pretesto del “processo di riforma costituzionale e per sviluppare la capacità dei cittadini”.
Secondo Edward Snowden, la CIA paga le triadi mafiose attive ad Hong Kong, tramite la stazione della CIA presso il consolato USA di Hong Kong. Snowden, parlando della sua fuga dagli USA, spiegava il suo passaggio ad Hong Kong, affermando “che la Cina è un nemico degli Stati Uniti. Voglio dire, vi sono conflitti tra il governo degli Stati Uniti e il governo della Repubblica popolare cinese, … ma il governo di Hong Kong è in realtà più indipendente rispetto a molti importanti governi occidentali”.
http://www.stampalibera.com/index.php?a=27960
 

Nessun commento:

 


Post più popolari

AddToAny