L’Onu ha condannato gli Usa per l’uso dei droni. Un rapporto delle Nazioni Unite ha criticato duramente l’uso dei droni identificando 33 raid effettuati dai droni della Cia che hanno provocato diversi morti tra i civili. L’Onu ha recentemente condannato gli Usa per l’uso indiscriminato di droni lo stesso giorno della nomina a capo della Homeland Security di Jeh Johnson, ex alto funzionario del Pentagono, colui che ha elaborato la dottrina per gli attacchi senza pilota. Ben due rapporti delle Nazioni Unite hanno criticato in modo deciso l’uso,
anche se ovviamente questo non porterà in alcun modo a un cambiamento nell’agire da parte degli Stati Uniti. Ben Emmerson, relatore Onu per i diritti umani e l’anti-terrorismo, ha selezionato ben 33 raid nei quali la Cia avrebbe provocato diversi morti tra i civili, violando in questo modo la legge internazionale. “Come forma di polizia globale il loro impiego reca danni alla sicurezza globale e incoraggia stati e gruppi terroristici ad entrarne in possesso“, ha scritto a sua volta il suo collega Christof Heyns che riferisce all’Onu in materia di
uccisioni extragiudiziarie. I due rapporti comunque sono stati consegnati all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in vista di un futuro dibattito che si terrà il 25 ottobre. Si tratta di 33 episodi spiegati in un dossier di 22 pagine dove vengono enunciati gli incidenti avvenuti a Gaza, in Pakistan, Somalia, Yemen, Iraq, Libia e Afghanistan. Il paese più coinvolto dagli attacchi è stato il Pakistan, paese con il quale gli Stati Uniti non sono mai entrati in guerra, dove dal 2004 a oggi si sono verificati oltre 330 attacchi nelle aree tribali del nord ovest. Il bilancio solo in Pakistan ci parla di qualcosa come 2200 morti, tra i quali oltre 400 civili. Insomma l’utilizzo dei robot-killer solleva il problema della violazione dei diritti internazionali. Dal conto suo, la Casa Bianca sostiene che l’utilizzo dei droni sia contro Al Qaeda, e quindi sia un atto di auto-difesa, anche se dal punto di vista del diritto internazionale ciò rappresenta un non senso dal momento che gli attacchi vengono portati all’interno dei confini di altri stati sovrani. Secondo alcuni giuristi esiste un solo caso in cui l’impiego di droni armati puo’ essere consentito: quando il bersaglio pone una “minaccia imminente” alla vita: “L’opinione che un individuo ha avuto in passato un coinvolgimento nella pianificazione di un attacco non basta a farne un bersaglio“.
3 commenti:
I droni li stanno usando anche in Italia,per adesso solo a scopo di controllo(il che è già grave in se stesso per la lesività della privacy),ma un domani statene certi li useranno anche qui come armi per colpire chi dissente dalla loro visione capitalistico-imperialista del mondo.
E' una sceneggiata dell'onu.
Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto l'ONU sia diventato una messinscena piena di burattini.
E' un ente che andrebbe letteralmente rifondata in base al nuovo assetto politico del mondo.
Presto tutto sarà più difficile da gestire e affrontare i tempi futuri con questa ONU equivale a tirare il colpo di grazia.
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