16 ott 2013 - Una sonda intorno a Marte è riuscita ad avvistare la cometa ISON – già battezzata come la «cometa del secolo» – mentre sfiorava il Pianeta rosso nel suo primo viaggio nel sistema solare interno.Le immagini sono state catturate il 29 Settembre dalla fotocamera HiRISE a bordo dell’orbiter MRO della NASA.Nonostante l’immagine possa apparire sfuocata, ha fornito preziose informazioni ai ricercatori, soprattutto sulla luminosità della cometa.
«Basandoci su analisi preliminari dei dati, la cometa sembra essere nel margine basso della fascia di luminosità prevista», ha spiegato il team che gestisce HiRISE in un recente comunicato stampa. «Il risultato è un’immagine non molto graziosa, ma la scarsa attività della chioma ci aiuta a definire meglio le dimensioni del nucleo».
La cometa, scoperta nel 2012, sta passando a soli 11 milioni di chilometri da Marte proprio in questi giorni. La sonda MRO cercherà di ritratrla altre tre volte durante l’incontro ravvicinato.
Avvicinandosi al Sole, gran parte del ghiaccio della cometa evaporerà, illuminandola ancor di più.
Il 28 Novembre, la cometa mancherà di 1,2 milioni di chilometri il Sole. Quello che succederà dopo, nessuno lo sa: basta vedere il caso della cometa Lovejoy, che un anno fa era già stata data per morta dopo essersi quasi schiantata con la nostra stella, e che poche ore dopo era stata vista emergere illesa dall’altra parte del Sole.
Ciò che però sappiamo è che, se anche la cometa dovesse frantumarsi, i pezzi di roccia che si verrebbero a formare non rappresenterebbero un rischio per il nostro pianeta.
La cometa, se dovesse invece sopravvivere, potrebbe diventare fino a 10 volte più luminosa di Venere, il pianeta più brillante nei nostri cieli.
Sulla cometa saranno puntati anche gli occhi di altri osservatorii, come l’americano SOHO, studiato per osservare il Sole. Anche Venus Express e Proba-2, rispettivamente in orbita attorno a Venere e alla Terra, si gireranno in direzione della cometa tra Novembre e Dicembre.
Non essendo state studiate per osservare comete, queste sonde potrebbero avere difficoltà nel portare avanti le osservazioni, ma presto dovrebbero scendere in campo anche strumenti più adatti, come il telescopio Hubble.
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