Seminato mais OGM in Friuli: “un reato annunciato”

mais ogm
“Una giornata nera per il senso stesso di questo Paese, oltre che per il senso delle istituzioni locali e nazionali”. Questo il commento di Slow Food alla notizia che in Friuli sono stati seminati seimila metri quadrati di mais OGM senza che le autorità siano intervenute. Slow Food - 18 Giugno 2013 In Friuli sono stati seminati seimila metri quadrati di mais OGM senza che le autorità siano intervenute Seimila metri quadrati di mais OGM
sono stati seminati sabato scorso a Vivaro in Friuli, come annunciato dagli esponenti di Futuragra con una serie di SMS circolati nelle giornate scorse. Nonostante seminare OGM in campo aperto sia in Italia tuttora vietato,
nonostante ben due procure (Padova e Pordenone) si siano espresse in tal senso a proposito dell'operato di un agricoltore che qualche anno fa aveva seminato mais OGM, e nonostante anche la corte di Cassazione, nel marzo 2012, abbia ravvisato nella condotta di chi semina mais OGM l'integrazione di un reato, le autorità locali e nazionali, pur avvisate, non hanno preso alcun provvedimento. “È incredibile che il Presidente della Regione non abbia compreso la gravità di un gesto come questo (chiaramente una provocazione, vista la piccola dimensione del terreno seminato) e si sia predisposta la presenza delle forze dell'ordine solo per timore di proteste da parte di fronti non favorevoli agli OGM”, dichiara Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia. “Inoltre, troviamo molto grave, alla luce di quanto è accaduto, che il Governo, benché sollecitato da un voto unanime del Senato, non abbia ancora esercitato la clausola di salvaguardia. C'è un settore della nostra economia che non va male come tutto il resto, ed è l'agroalimentare, con le ricadute positive anche sul turismo. Questo episodio frutto dell'iniziativa di pochi mette a rischio tutto questo patrimonio. Cosa ci vuole perché i politici si decidano a fare il loro dovere?”. Esterrefatto anche il commento di Carlo Petrini, presidente Slow Food: “Un patrimonio storico come quello delle varietà di mais del nordest subisce oggi un gravissimo attacco con il placet di coloro che dovrebbero tutelarlo per ruolo istituzionale. Si annuncia un reato, si commette sulla pubblica piazza, gli autori lo commentano in conferenza stampa e questo sembra non turbare né le coscienze dei cittadini né il senso del dovere dei politici”. Cinzia Scaffidi, direttore del Centro Studi Slow Food, aggiunge: “Oggi il mondo della biodiversità è stato sconfitto dall'ignoranza e dall'ignavia, oltre che dall'incompetenza politica. E questa è la migliore delle ipotesi, perché il sospetto che sia stato sconfitto anche dalla volontà di lucro e dalla potenza delle grandi aziende sementiere è tutt'altro che peregrino. Stupisce che tutto ciò accada nel momento in cui sia la Regione che il Ministero dell'Ambiente sono affidati a esponenti di un partito che dichiara di avere valori antitetici a quelli delle multinazionali dei semi e degli OGM”.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Bruciatelo o distruggetelo subito. Fa maleee ma lo volete capireeee. Istituzione se ci tieni al tuo popolo fai qualcosa immediatamente !!!

Anonimo ha detto...

Non male l'idea di distruggerlo .. Ma anche sapere nomi e cognomi di chi lo semina non sarebbe una cattiva idea .. Giusto per sapere chi sono questi criminali (che si spera solo per ignoranza ) ... Anche perché con l'impollinazione imbastardisce anche altre culture

Anonimo ha detto...

Sul gazzettino c è scritto che è Giorgio Fidenato di Pordenone e lo semina nei campi a Vivaro.

Anonimo ha detto...

Il bello è che l aveva già seminato e glielo avevano distrutto e adesso l ha ripiantato. Secondo me lo fa x soldi credo ed è pure un recidivo viste le cose. Ma chi lo vuole sto mais !!!

Unknown ha detto...

Ancora lui! Pazzesco. Io sollecito tutti a firmare la petizione di greenpeace e di contattare la Serracchiani e dichiarare il proprio dissenso. Io sono favorevole ad organizzare una gruppo di persone per la distruzione del campo di OGM, bruciare e ripulire. Azione illegale contro azione illegale, stupida, testarda e immorale.

astrotime ha detto...

La sola difesa possibile, nel senso che avrebbe conseguenze certe - a monte ed a rafforzare le varie iniziative - è risolversi a non consumare più mais, evitando l'acquisto ed il consumo di ogni genere di prodotti che lo contengano.

Sarà dura, ma darebbe un segnale forte al mercato; è come votare, e per di più lo faremmo ogni giorno.

Anonimo ha detto...

bisogna pubblicare l'articolo sulla pagina facebook di Debora Serracchiani....

 


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