Il sito “Metalli Milano” che si occupa delle attività di trading di metalli preziosi, ha informato che l’Equador ha deciso di rimpatriare il proprio oro depositato presso la Federal Reserve e/o la Bank of England.
Il sito precisa che trattandosi di 26,3 tonnellate del prezioso metallo, le banche depositarie non ne sono certo impensierite, ma la richiesta viene dopo quella della Banca Centrale del Venezuela e quella della Bundesbank e questo è un segnale di decrescente fiducia tra banche centrali.
Il Messico è sotto pressione , ma pur avendo specificato dove il proprio oro è depositato, non ha fatto altre dichiarazioni.
I mercati sono impensieriti non tanto dalla dimensione del trasferimento, quanto dalla dimostrazione di sfiducia .
Vero anche però che la mossa del Presidente equadoregno Rafael Vicente Correa Delgado, potrebbe essere stata anche influenzata da una motivazione elettorale, visto che la scadenza è imminente e gli USA non fanno mistero di aver deciso di trombarlo elettoralmente, dopo il fallimento del Colpo di Stato organizzato dalla polizia il 30 settembre 2010.
Cattolico, ex seminarista, allievo dei salesiani, Rafael Correa – noto in Europa per aver ospitato Assange nella ambasciata di Londra e negli USA per aver commentato una battuta del Presidente venezuelano Chavez che aveva definito Bush jr ” satana” , come ” iniqua per il Diavolo” – con una laurea alla Università di Lovanio ed un’altra – in economia – nella Università dell’Ilinois ( Urbana Champaign) , ha preso il dottorato con una tesi sul fallimento delle riforme strutturali attuate in America Latina , dimostrando- con un modello econometrico – tra l’altro che la liberalizzazione del mercato del lavoro, tanto caro al Nostro governo Monti, ha in realtà seriamente danneggiato la produttività della intera regione, sta rivoluzionando il suo paese anche grazie ad un prestito ottenuto dal Venezuela a metà degli interessi correnti sul mercato.
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