KHARTOUM – Mercoledì pomeriggio il Ministro delle Comunicazioni del Sudan ha annunciato che una fabbrica di armi del suo paese è stata bombardata da 4 cacciabombardieri dell'aviazione israeliana.
Secondo l'IRIB il Ministro ha definito l'azione una aggressione "illegale" ed "inammissibile" affermando che il suo paese è indipendente e sovrano e che Israele non ha il diritto di bombardare le fabbriche, di armi o di qualsiasi altra cosa, della sua nazione. Il Sudan, tra le nazioni africane indipendenti e non allineate agli interessi di Israele ed Occidente, potrebbe decidere di rispondere all'affronto israeliano. Secondo gli ultimi aggiornamenti l'aggressione ha causato almeno 2 morti.
I sudanesi non ci stanno con l'atto prepotente di Israele ed il bombardamento della loro fabbrica costato la vita ad almeno 2 persone.
Mercoledì sera, riferisce il corrispondente di Press TV, centinaia di persone sono scese in piazza nella capitale Khartoum pochi minuti dopo il bombardamento della fabbrica di munizioni ad opera del regime di TelAviv. "Morte ad Israele", "Israele venga cancellato dalle mappe", gli slogan della gente indignata. Intanto da Tel Aviv il Ministro della Guerra israeliano Ehud Barak, in risposta ad una domanda sulla questione ha detto "Non c'è nulla che io possa dire sull'argomento".
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