Scoperti archeobatteri “Marziani” nel deserto cileno di Atacama

I ricercatori del Centro di Astrobiologia di Madrid e della Catholic University of the North in Cile hanno recentemente scoperto, nel deserto di Atacama, in Cile, una oasi popolata da forme di vita molto primitive, appartenenti al regno degli archeobatteri.

Questi esseri primitivi abitano nel deserto ad una profondità di circa 2 metri e sono simili ad altri microrganismi che vivono in aree diverse del pianeta. Essi però hanno la capacità di riuscire a sopravvivere in assenza di ossigeno e di luce. Sono dei microrganismi che vivono in quello che si può definire il luogo più arido della terra. Questo è il motivo per cui gli scienziati considerano questi archeobatteri dei “Marziani”.

I promotori della ricerca hanno fatto questa importante scoperta grazie al supporto di avanzate tecnologie. Essi hanno utilizzato SOLID (Signs Of Life Detector), un particolare strumento messo a punto per la ricerca della vita su altri pianeti. SOLID è dotato di un microchip contenente 450 anticorpi capaci di individuare molecole biologiche complesse, come l'acido desossiribonucleico, gli zuccheri e le proteine, componenti fondamentali di ogni organismo vivente.

Secondo la NASA l'ambiente in cui sono stati individuati gli archeobatteri, ovvero l'inospitale deserto di Atacama, è stato paragonato abbastanza simile a alcuni ambienti localizzati sul suolo di Marte. La sonda Phoenix ha immortalato in alcune fotografie, sul suolo situato al Polo Nord di Marte, depositi salini che si possono paragonare a quelli originati dall'attività metabolica degli archeobatteri. I microrganismi in questione sono stati rinvenuti in un luogo caratterizzato da incrostazioni marine, un l'habitat ideale che garantisce la presenza continua di acqua di condensa, elemento essenziale per la sopravvivenza in un ambiente eternamente buio freddo.

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