Quel buco nella magnetosfera terrestre e le preoccupazioni dell'Unione Europea

La magnetosfera terrestre è come un enorme e impalpabile bozzolo che circonda il nostro pianeta, formando un prezioso scudo protettivo in quanto deflette le radiazioni cosmiche provenienti sia dal Sole, sia da altre lontani sorgenti cosmiche.

Senza di essa la vita sulla Terra non sarebbe potuta nascere. La magnetosfera è generata dal campo magnetico terrestre, ma la sua configurazione, al contrario di quella di una normale calamita, non è stabile, bensì dinamica: cambia in continuazione a seconda del suo interagire con il campo magnetico solare e con il vento solare.
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Conoscere esattamente la forma, le dimensioni e l'orientamento della magnetosfera terrestre è fondamentale per prevedere se e quando una parte delle radiazioni cosmiche arriveranno fino a terra, penetrando attraverso l'atmosfera, col rischio di fare andare in tilt i numerosi sistemi elettrici ed elettronici che governano le comunicazioni, le reti di distribuzione dell'energia elettrica, i sistemi di posizionamento tipo gps, eccetera.
Nel 2008, si è scoperto che c'è un buco, anzi due, nella magnetosfera terrestre. La scoperta fu fatta da scienziati americani della Nasa grazie ai dati raccolti per anni dai satelliti artificiali della serie Themis, posti in orbita attorno alla Terra per studiare le interazioni fra il cosiddetto vento solare (in realtà un flusso di protoni ed elettroni emessi in continuazione dalla nostra stella), e il campo magnetico del nostro pianeta.
«Analizzando quei dati, ci siamo resi conto che, in alcune zone, la quantità delle particelle solari che entrano nella magnetosfera terrestre è notevolmente maggiore di quanto ci aspettassimo e che questo fenomeno è dovuto a due enormi varchi che lasciano penetrare un maggior flusso di particelle», ha spiegato David Sibeck del NASA Goddard Space Flight Center, durante il meeting dell'American Geophysical Union che si è tenuto a San Francisco. [Leggi]. 
"Il buco è enorme — quattro volte più grande della Terra stessa", spiega Wenhui Li, un fisico spaziale presso l'Università del New Hampshire che ha analizzato i dati. Il collega di Li Jimmy Raeder, anche lui del New Hampshire, dice "1027 particelle al secondo sono fluite nella magnetosfera—che sarebbe un 1 seguito da 27 zeri. Questo tipo di afflusso è di un ordine di grandezza superiore a quello che pensavamo fosse possibile". L'evento è iniziato con un piccolo avvertimento quando una dolce raffica di vento solare ha emesso un fascio di campi magnetici dal Sole alla Terra. Come una piovra che avvolge i suoi tentacoli intorno ad una grande vongola, i campi magnetici solari hanno avvolto la magnetosfera e l'hanno aperta rompendola. 
Il buco si è creato per mezzo di un processo chiamato "riconnessione magnetica". Dai poli della Terra, i campi magnetici solari e terrestri si sono collegati (riconnessi) per formare canali per il vento solare. I canali sopra l'Artico e l'Antartico rapidamente si sono estesi; in pochi minuti si sono sovrapposti sull'equatore terrestre  per creare il più grande buco magnetico mai registrato da un satellite che orbita intorno alla Terra.
La dimensione del buco ha colto di sorpresa i ricercatori. "Abbiamo visto cose come questa in precedenza," afferma Raeder, "ma mai su così vasta scala. Per tutto il giorno il bordo della magnetosfera è rimasto aperto al vento solare." Le circostanze sono state ancora più sorprendenti. I fisici spaziali hanno creduto a lungo che i buchi nella magnetosfera si aprissero solo in risposta ai campi magnetici solari che puntano a sud. Il grande buco del giugno 2007, tuttavia, si è aperta in risposta ad un campo magnetico solare che puntava a nord.
"Ad un profano questo fatto può sembrare un cavillo ma per un fisico spaziale è quasi un evento sismico," spiega Sibeck. "Quando lo dico ai miei colleghi, la maggior parte reagisce con scetticismo, come se stessi cercando di convincerli che il sole sorge ad ovest." Ecco il motivo per cui non possono credere alle loro orecchie. Sibeck concorda. "Questo fatto potrebbe portare alle più forti tempeste geomagnetiche che abbiamo mai visto in molti anni." [Leggi].

La tempesta solare perfetta del 2012
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In un articolo di Micheal Brooks del 2009, pubblicato da NewScientist nel numero di Marzo 2009, sono riportate le conclusioni di una ricerca effettuauta dalla NASA e pubblicata dalla National Accademy of Science americana. In questa ricerca si afferma che è in arrivo, per il 2012, un'espulsione di massa coronale solare, che aprirà un varco nella magnetosfera caricandola di plasma, fatto che darà inizio alla più grande tempesta magnetica che abbia mai colpito il pianeta Terra. Ma i media tacciono.
Bisognerebbe avvisare la popolazione che i servizi di emergenza diventeranno inattivi. Perchè non avvertire la popolazione mondiale sui problemi che verranno per l'approvvigionamento e la conservazione dei cibi e delle medicine deperibili, per il riscaldamento, i condizionamenti d'aria, servizi telefonici, smaltimento delle acque reflue, trasporti, rifornimenti di carburante, distribuzione dell'acqua potabile e qualsiasi altra forma di comunicazione verrà completamente messa fuori uso dalla tempesta, sprofondando il pianeta Terra in un caos che neppure il più apocalittico film terrestre abbia mai lontanamente ipotizzato.
Come è possibile che lo studio della NASA non abbia prodotto nessun cambiamento di abitudine di vita delle popolazioni terrestri? A causa del silenzio dei mezzi d'informazione, la maggior parte degli esseri umani ignora che alcuni governi stanno costruendo, nell'isola di Svalbard, un tunnel segreto situato a metà strada tra Norvegia e Polo Nord, dove intendono raccogliere 5 milioni di diversi campioni di sementi, per un totale di 2 miliardi di semi. I sotterranei sono provvisti anche di alloggiamenti sotterranei per ospitare alcuni milioni di persone. Possibile che in piena recessione economica, i governi stiano investendo tanto denaro in una simile operazione, senza che ci sia una minaccia concreta alla sopravvivenza dell'umanità?

Le preoccupazioni "ufficiali" della Commissione Europea
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Nel silenzio incomprensibile delle televisioni e dei maggiori quotidiani planetari, la Commissione Europea, verso la fine del 2011, presentò una relazione dove si parla del "crescente rischio che si verifichi un evento tecnologico, causato da una tempesta solare, di dimensioni catastrofiche" prevista tra il 2012 ed il 2013, che andrà a interessare le infrastrutture terrestri come le reti elettriche, di telecomunicazioni, navigatore satellitare e le banche. [Leggi il rapporto della Commissione Europea].
Il rapporto osserva che per il prossimo massimo solare del 2013 bisogna aumentare gli studi e le conoscenze di analisi sull'evento previsto in modo tale da avere una conoscenza di quello che potrebbe capitare da questo impatto meteorologico spaziale su alcune importanti infrastrutture. Il rischio di un possibile black out a causa della tempesta solare in arrivo è alta ed il rapporto evidenzia come la società non sia preparata a questo evento catastrofico.
Inoltre la commissione UE sta preparando un piano che evidenzi le linee guida da adottare e di comunicazione alternativa prima che si verifichi l'evento, in modo da sapersi muovere in caso di una mega tempesta solare. In questo momento ci sono in elaborazione protocolli di intervento all'allarme. Sono previsti Stress test e simulazioni di addestramento per evidenziare le lacune e le debolezze delle procedure di emergenza.
Al momento, non si notano cambiamenti sostanziali nelle abitudini dei popoli mondiali, nè si sono svolte esercitazioni per garantire la riuscita delle procedure di emergenza. L'impressione è quella di aspettare l'inesorabile fatalità e di correre ai ripari solo "dopo" che il cataclisma sia compiuto. Perchè? Potrebbe essere la ghiotta occasione da parte dell'Elite degli Illuminati per instaurare il Nuovo Ordine Mondiale? Oppure è il goffo tentativo di occultare una verità che non farebbe altro che creare panico tra la popolazione? La popolazione avrebbe il diritto di sapere, se non altro per permettere ai gruppi umani di organizzarsi per affrontare l'eventuale scenario apocalittico.

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