Indonesia: dopo esplosione collassa la parete del monte Merapi

18 luglio 2012 - Indonesia - A seguito di un nuovo evento eruttivo e' crollata una parete del monte Merapi. E' accaduto nel pomeriggio di domenica quando il vulcano ha sprigionato una nube di cenere accompagnata da un impressionante boato che ha proiettato gas fino ad 1 km in atmosfera e provocando il panico tra i residenti nelle vicinanze.Secondo gli esperti l'accumulo di gas ad altissima pressione all'interno del cratere avrebbe provocato l'esplosione ed il collasso della parete del vulcano.

Il Monte Merapi (in indonesiano Gunung Merapi) è un vulcano conico della Giava centrale in Indonesia. Il suo nome significa montagna di fuoco. È uno dei vulcani più attivi in Indonesia. Dal 1548 ha eruttato 68 volte. Si trova molto vicino alla città di Yogyakarta.
Le continue eruzioni dal 1992 al 2002 hanno causato molti morti soprattutto nel 1994 (43). Nel 2006 c'è stata un'eruzione che ha causato due decessi. L'ultima eruzione, una delle più forti negli ultimi secoli, risale all'ottobre-novembre 2010 ed ha causato 353 morti, soprattutto in seguito a flussi piroclastici.[1]
Il vulcano viene considerato dall'IAVCEI (International Association of Volcanology and Chemistry of the Earth's Interior) degno di particolari studi alla luce della sua storia di grandi e distruttive esplosioni in zone molto popolose. Il Merapi è il vulcano al mondo che ha generato il maggior numero di nubi ardenti in tempi storici, è considerato un "Decade Volcano", uno tra i 16 meno raccomandabili vulcani al mondo e il più attivo dell'Indonesia. Inoltre è un vulcano situato in una delle più popolate zone del mondo.
Questo vulcano è caratterizzato da eruzioni che durano da uno a cinque anni e sono comuni eruzioni Pliniane e Subplianiane. Il Merapi contiene nella sommità un duomo craterico attivo ed instabile che spesso collassa parzialmente generando flussi piroclastici (densa nube ad elevata temperatura costituita da frammenti piroclastici (tutti i frammenti solidi emessi dal vulcano) e gas. Esso scorre veloce sul suolo e generalmente si incanala in valli, colmando depressioni. Questi flussi possono scendere per 13 km e raggiungere velocità di 110 km/h.

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