Le parole di coloro che godono di una dignità istituzionale diventano bugie e finiscono per destabilizzare la politica già precaria del paese ellenico e dell'Europa tutta.
Era infatti lo stesso Ministro delle Finanze ellenico, Evanzelos Venizelos, a rassicurare gli animi parlando di «sensazioni positive riguardo alla troika».
Ma la Grecia non è assolutamente "sulla buona strada", tanto per citare le stesse parole di Venizelos, in quanto un documento segreto della troika raccolto in esclusiva da Linkiesta.it, prospetta un ventennio di fame e di speculazione. Centinaia di miliardi di euro da prestare alla Grecia per congelare un debito che attualmente ammonta a 365 miliardi.
Come qualche economista dissidente fa notare, basterebbe uscire dall'euro e ristamparsi la moneta per sopravvivere, fare insomma come ha fatto l'Irlanda. E invece ecco cosa c'è scritto sul documento "Strictly confidential" redatto in 10 pagine.
20 anni di orrore previsti dalla finanza internazionale per garantire la sopravvivenza di Atene quanto meno a livello della "finanza virtuale". Il documento prevede esattamente tutti gli sviluppi della finanza ellenica durante i prossimi 20 anni. Si tratta però di una sopravvivenza fittizia, che prende corpo solo nei mercati ma non nell'economia reale.
Nell'economia reale infatti, i bambini vengono abbandonati presso orfanotrofi come accadeva durante le grandi guerre, quelli che hanno la fortuna di avere un genitore sono invece denutriti. 4 mila i casi stimati di denutrizione infantile fino ad oggi.
Previsioni apocalittiche per la Grecia emergono dal rapporto della DSA (Debt sustainability analysis). La sesta tranche di aiuti approvata dall'Eurogruppo ammonta a 8 miliardi di euro e sarà presto predisposta. Il tutto fa parte del pacchetto di aiuti del maggio 2010 che ammonta complessivamente a 110 miliardi di euro . Tale approvazione però comporta delle responsabilità. Il debito greco verrà congelato fino al ritorno sui mercati che avverrà nel 2021.
Per la troika insomma, il debito greco è insostenibile. Adesso l'obiettivo da raggiungere è aumentare i creditori privati in modo da mantenere in vita un paese già fallito, con la flebile speranza di bloccare un'epidemia. La soluzione è vista negli aiuti del Private sector involvement (Psi) che potrebbe servire a mettere in piedi un lunghissimo piano di ristrutturazione del debito. Solo nel 2021 il rapporto debito pubblico/Prodotto interno lordo (Pil) tornerà sotto quota 150 %. Prima di allora serviranno dai 252 ai 444 miliardi di euro per salvare Atene. Una quantità enorme se si pensa che il fondo europeo salva-Stati European financial stability facility (Efsf) non ha una cifra simile.
Previsioni sul debito pubblico di Atene. Il debito ellenico ammonta a 365 miliardi di euro ma deve essere messo in sicurezza da qui al 2030. La troica le idee ce le ha belle chiare. Semplicemente si riserva di scriverle in un documento top secret. Il debito pubblico della Madre Grecia è attualmente al 160% del Pil ma toccherà il 186% nel 2013 e solo alla fine del 2020 scenderà sotto il 152%. E' proprio questa soglia che vedrà il rientro di Atene sui mercati.
La situazione migliorerà nel 2030 quando il rapporto debito/Pil sarà sotto il 130%. Una percentuale sempre catastrofica se confrontata sulle ripercussioni che avrà sull'economia reale.
La troika ha inoltre diagnosticato che le privatizzazioni non funzionano. In buona sostanza sui 40 miliardi che dovevano essere recimolati solo 10 sono rientrati nelle casse di Atene. Briciole se confrontate con i dati forniti poc'anzi. Il 21 Luglio 2010 si prevedeva un ricavo di 66 miliardi di euro tra i 50 miliardi di asset governativi ed i 16 miliardi di asset derivanti dalle ricapitalizzazioni bancarie.
Ma anche queste briciole per adesso restano un miraggio. La ristrutturazione del debito dovrebbe avvenire per la troica attraverso un haircut che consiste in un taglio del valore nominale dei bond per circa il 21% in base all'accordo, sottoscritto dall’Institute of international finance (Iif), la lobby bancaria internazionale, che però sembra inutile nella risoluzione del problema.
Dei 365 miliardi di debito ellenico solo 135 erano impiegati nel concambio peggiorativo, che avrebbe visto l'impegno delle banche creditrici di 37 miliardi.
A questo punto la troica propone due soluzioni o un taglio del 50% netto che riporti il debito sotto quota 120% alla fine del 2020, oppure un taglio del 60% che porterebbe il debito sotto il 110% sempre alla fine del 2020.
In base al taglio dei bond la Grecia dovrebbe avere un supporto finanziario di 113,5 miliardi tra il 2011-2030 se il taglio è del 50%, mentre per un taglio del 60 per cento il supporto sarà di 109,3 miliardi.
C'è da chiedersi come è possibile salvare un paese dal debito creando altro debito. Decenni di debito e di fame che dovrebbero salvare il paese che ha acceso e fomentato la cultura europea. Il paese che ha acceso la miccia della cultura nel nostro continente avrebbe dovuto godere di un credito permanente ed invece è in debito con banche e mercati che hanno dimenticato il passato del nostro continente. Per adesso l'unica cosa certa è che qualcuno oltre un anno fa ha deriso chi proponeva il default pilotato con ritorno alla dracma a fronte di un'alternativa di 20 anni di fame.
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