MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Il Dollaro non è più moneta primaria per gli scambi di petrolio!

Notizia bomba che segna un duro colpo per la Federal Reserve e apre il campo a nuove sorprese nel mondo della finanza internazionale; vedremo come andrà a finire ma le premesse fanno presagire qualcosa di veramente grosso.

Lo specchio del pensiero.

L’11 settembre, il pastore Lindsey Williams, ex ministro per le compagnie petrolifere globali durante la costruzione del gasdotto in Alaska, ha annunciato l’evento più significativo riguardo al dollaro fin dalla sua nascita come moneta. Per la prima volta dal 1970, quando Henry Kissinger ha forgiato un accordo commerciale con la casa reale dei Saud per vendere il petrolio utilizzando solo dollari, la Cina ha annunciato la sua intenzione di bypassare il dollaro per la compravendita mondiale di petrolio e ha iniziato a vendere la merce usando la loro propria moneta.

Lindsey Williams: “L’avvenimento più importante nella storia del dollaro americano, fin dalla sua nascita, ha avuto luogo Giovedi 6 settembre. In quel giorno, qualcosa è successo che influenzerà la vostra vita, la vostra famiglia, il vostro tavolo da pranzo più di quanto possiate immaginare. “

“Giovedi’ 6 Settembre … solo pochi giorni fa, la Cina ha dato l’annuncio ufficiale. Quel giorno la Cina ha detto: il nostro sistema bancario è pronto, tutti i nostri sistemi di comunicazione sono a vostra disposizione, tutti i sistemi di trasferimento sono pronti per partire e da Giovedi 6 settembre ogni nazione del mondo che, d’ora in poi, vorrà comprare o vendere greggio lo potrà fare utilizzando la valuta cinese e non il dollaro americano. – Intervista radiofonica a Natty Bumpo dell’11 settembre

L’annuncio da parte della Cina è uno dei cambiamenti più significativi nel sistema economico e monetario globale, ma è stato appena riportato tra gli annunci durante la convention democratica della scorsa settimana. Le conseguenze di questa nuova azione possono essere enormi e potrebbe benissimo essere il catalizzatore che porterà giù il dollaro come valuta di riserva globale e cambierà l’intero scenario di come il mondo acquisti energia.

Ironia della sorte, dal 6 settembre, il dollaro USA è sceso da 81,467 all’indice di prezzo di oggi, a 79,73. Mentre gli analisti si concentravano su azioni che si svolgevano nella zona euro e sugli attesi segnali di andamento della Federal Reserve, giovedì non a caso il dollaro ha cominciato a perdere forza, il giorno stesso dell’annuncio da parte della Cina.

Dal momento che la Cina non è una nazione produttrice di petrolio, la questione che la maggior parte delle persone chiederà è: come potrà la potenza economica asiatica ottenere olio sufficiente per influenzare l’egemonia del dollaro? Tale questione è stata anche analizzata da Lindsey Williams quando ha sottolineato che un nuovo accordo commerciale è stato firmato il 7 settembre tra la Cina e la Russia, in cui la Federazione russa ha accettato di vendere petrolio alla Cina in grandi quantità: quanto ne desiderano.

Lindsey Williams: “Questo non è mai successo nella storia del greggio. Dal momento che il greggio è diventato la forza motivante dietro la nostra intera economia (statunitense) e tutto nella nostra vita ruota intorno al petrolio greggio. Dal momento che il greggio è diventato il fattore motivante della nostra economia … mai e poi mai il petrolio greggio stato venduto, comprato, scambiato, in qualsiasi paese del mondo, senza usare il dollaro americano “.

“Il petrolio greggio è la valuta standard del mondo. Non lo yen, non la sterlina, non il dollaro. Viene scambiato più denaro in tutto il mondo con petrolio greggio che con qualsiasi altro prodotto. “

“Venerdì, 7 settembre la Russia ha annunciato che, a partire da oggi, fornirà alla Cina tutto il petrolio greggio di cui essa ha bisogno, non importa quanto ne vogliono … non ci sono limiti. La Russia non venderà il greggio alla Cina usando il dollaro americano.” -Intervista a Natty Bumpo alla radio Just Measueres Radio Network dell’11 settembre:

Con queste azioni combinate due avversari tra i più potenti dell’economia degli Stati Uniti si sono ora uniti per fare una mossa per attaccare la roccaforte economico primaria che mantiene l’America sul podio come superpotenza economica. Una volta che la maggior parte del mondo comincerà a bypassare il dollaro e acquisterà il petrolio in altre valute, allora tutto il peso del nostro debito e la diminuita struttura produttiva crollerà sulle teste del popolo americano.

Questo nuovo accordo tra la Russia e la Cina ha anche ramificazioni gravi per quanto riguarda l’Iran e il resto del Medio Oriente. Le sanzioni degli Stati Uniti contro l’Iran non avranno più un effetto misurabile perché le “nazioni canaglia” potranno semplicemente scegliere di vendere il proprio petrolio alla Cina e ricevere yuan in cambio e usare quella valuta per commercializzare le risorse necessarie di cui hanno bisogno per sostenere la loro economia e i loro programmi nucleari.

Il mondo è cambiato la settimana scorsa e neppure una parola è stata detta da Wall Street o dai politici che si dilettavano nella loro magnificenza mentre questo evento ha avuto luogo nel corso dei convegni di partito. Un duro colpo è stato inflitto il 6 settembre all’impero americano e al potere del dollaro come valuta di riserva mondiale. E la Cina, insieme alla Russia puntano ora a diventare i controllori dell’energia e, quindi, titolari di una nuova petrol-valuta.

www.examiner.com link to original article

Versione italiana: Lo specchio del pensiero



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Terremoti Italia: altre 4 scosse tra Lazio e Calabria

18/09/2012 - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 della scala Richter è stata registrata alle ore 1:54:39 del 18/Set/2012,localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico Monti Reatini alla profondità di 11.7 km con epicentro tra i comuni entro i 10 Km di Polino (TR), Cantalice (RI), Leonessa (RI), Morro Reatino (RI), Poggio Bustone (RI) e Rivodutri (RI).

Sono 4 le scosse di terremoto susseguitessi da ieri sera in questo stesso distretto sismico, col medesimo epicentro. La primma delle 4 è un terremoto di magnitudo 2.6 avvenuto alle ore 21:46:55 italiane del 17/Set/2012 nel distretto sismico Monti Reatini, alla profondità di 10.1 km tra Polino (TR), Cantalice (RI), Leonessa (RI), Morro Reatino (RI), Poggio Bustone (RI) e Rivodutri (RI) . E' seguita una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 alle ore 21:51:42 ed un'altra scossa di terremoto di magnitudo(Ml) 2.3 è avvenuto alle ore 22:19:43.

La bassa intensità dello sciame sismico ha reso le scosse non percepinili dalla popolazione. Non si riscontrano danni a persone o cose.


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Un gruppo di esperti messicani per esplorare una camera funeraria Maya nel sito di Palenque

Un gruppo di ricercatori esperti messicani si appresta ad esplorare per la prima volta una camera funeraria di 1.500 anni rinvenuta nel sito di Palenque, il luogo dove è stata scoperta la famosa lastra raffigurante il cosiddetto "Astronauta di Palenque".


Gli archeologi credono che la tomba contenga i resti di K'uk Bahlam I, uno dei primi governanti della città, salito al potere nel 431 d.C., fondando la dinastia a cui apparteneva il famoso re maya Pakal.


Il team multidisciplinare è composto da scienziati dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH). La tomba reale, scoperta circa 13 anni fa all'interno del Tempio 20 di questa zona archeologica nello stato meridionale del Chiapas, è almeno due secoli più antica della tomba di Re Pakal, scoperta 50 anni fa nello stesso sito.

"Per quanto riguarda le datazioni, possiamo collocare la nascita della dinastia di Palenque intorno all'anno 400 d.C., avendo come riferimento la tomba del suo fondatore", spiega l'archeologo Arnoldo Gonzàles, che insieme al restauratore Rogelio Rivero sta conducendo le operazioni per l'apertura della camera mortuaria. "Tuttavia, queste sono solo speculazioni. Finché la spedizione archeologica non prenderà il via. Questo spazio potrebbe essere semplicemente un'anticamera. Non sappiamo cosa possiamo trovare più in basso".



All'ingresso della tomba non sono state rinvenuta ossa, ma più di 100 artefatti, per lo più grandi perle di pietra verde (forse di giada), una specie di anello e un ciondolo. La camera e l'anticamera non presentano sarcofagi, almeno fino al punto a cui è giunta l'esplorazione, ma un dipinto dai toni rossi molto vivaci è stato individuato su tre lati dell'anticamera e sembra rappresentare i Nove Signori di Xibalba o gli inferi.

"L'elemento più importante della tomba, che risale al primo periodo classico (intorno al 400 - 550 d.C.) è il dipinto. Ci troviamo di fronte a uno dei pochi esempio di pitture murali scoperte in un contesto funerario a Palenque. Si tratta di una scoperta molto importante", sottolinea Gonzàles. Finchè i murales non verranno stabilizzati e messi in protezione, non si procederà all'esplorazione della camera funeraria.

Il restauratore Riviero ha detto che le misure di emergenza adottate per preservare i murales richiederanno almeno tre settimane di tempo e prevede interventi per il fissaggio e il consolidamento dello strato pittorico e l'esecuzione di una riproduzione grafica e fotografica delle opere. [Fonte].


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Fotografata la firma luminosa della terra, sara' utile per trovare la vita nel cosmo


E' stata fotografata la 'firma' della Terra, la caratteristica traccia biologica impressa nella luce riflessa dal nostro pianeta, e grazie a questo risultato sarà più facile riuscire a individuare i pianeti che potrebbero ospitare forme di vita. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve ad un gruppo di ricerca internazionale coordinato dallo European Southern Observatory (Eso), che ha utilizzato il Very Large Telescope (Vlt) in Cile. La "firma" della Terra, così come la presenza della vita, sono state identificate con gli stessi metodi utilizzati per osservare i pianeti esterni al Sistema solare. 


Pianeti riflettono parte della luce che ricevono dalla loro stella - La ricerca si basa sul fatto che tutti i pianeti osservabili riflettono una parte della luce che ricevono dalla loro stella e che, analizzando il 'pacchetto' delle varie lunghezze d'onda (spettro), è possibile comprendere gli elementi che ne compongono la superficie. Analizzando in questo modo lo spettro della Terra, i ricercatori sono riusciti a identificare le impronte degli elementi (ossia le linee di assorbimento che nello spettro corrispondono ai diversi elementi), in particolare quelle di ossigeno e metano, più la presenza di un 'picco' rosso, alla lunghezza d'onda di 700 milionesimi di millimetro (nanometri), causato dalla presenza di vegetazione sulla superficie. 



Possibile affinare i metodi per lo studio dei pianeti extrasolari - Per ottenere questa particolare immagine della Terra i ricercf5atori si sono avvalsi della Luna: hanno cioè sfruttato la luce del Sole riflessa dalla Terra e analizzato in particolare quella rimbalzata indietro dalla Luna. Una sorta di gioco di specchi per realizzare un vero e proprio autoscatto. Grazie a questa immagine sarà possibile affinare meglio i metodi di indagine utilizzati oggi per lo studio dei pianeti extrasolari, in particolare per la ricerca di 'impronte' biologiche nel loro spettro.


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Nella piu' totale indifferenza si stanno vendendo l'Italia!

di Sergio Di Cori Modigliani

Un post noiosetto, lo premetto. Ma utile. Quantomeno me lo auguro.
Per dedicargli dei pensieri nell’arco del week end.
Qui si spiega che cosa stanno combinando Monti e Passera.
Mentre la cupola mediatica, ben orchestrata, gestiva la grancassa dello scilinguagnolo teledipendente in questo finale estivo -facendoci credere che il destino dei popoli europei e delle nazioni mediterranee dipendesse da ciò che fa il mattino Gianroberto Casaleggio-  Mario Monti & co. mettevano a segno l’operazione di schiavismo annunciato, gestendo a meraviglia “la tempesta perfetta”, peraltro da loro annunciata con enfasi su tutta la stampa cartacea. Bravi, non c’è che dire. Gli sta andando di lusso.
Talmente “perfetta” nella sua esecuzione  (questo era il vero e autentico Senso del suo essere “perfetta”) da passare completamente sotto silenzio, non commentata, non dibattuta, non analizzata. Per i detentori del potere, la “perfezione” consiste nell’omertà e nel silenzio acquiescente.  Loro devono essere liberi di poter operare a loro piacimento nell’ombra.  Per loro i parlamenti, la Politica, le persone, sono un impaccio.
A fine luglio, avendo preparato molto bene i vassalli dell’informazione, avevano annunciato che il mese di agosto sarebbe stato un mese terribile, che la speculazione si sarebbe scatenata e che bisognava prepararsi all’impatto. Tutti con l’elmetto in testa. C’era addirittura chi voleva esportare i capitali in attesa di clamorosi tonfi in borsa e uno spread a 650.
Avevano ragione quelli che annunciavano”la tempesta perfetta”.
E’ ciò che è puntualmente accaduto.
C’è stata.
Anzi, ci stiamo proprio dentro.
All’italiana, si intende, ovvero “a nostra insaputa”.
Approfittando della sonnolenza culturale e della complicità corrotta di chi deve informare, non hanno spiegato che la “cosiddetta speculazione” si muove da sempre –per definizione- su un binario, perché così funziona il mercato finanziario: rialzo e ribasso. Per il mercato finanziario che i titoli siano positivi o siano negativi è del tutto irrilevante, ciò che conta è lo spostamento del capitale in anticipo. Esempio pratico e banale: se io so che il 15 agosto la Tizio & associati varrà -6%, siccome io sono furbo, allora vendo le azioni il 30 luglio così evito un salasso; ma se un altro è più furbo di me e sa che la Tizio & associati il 15 agosto varrà -6% ma il 30 agosto varrà +12% perché il 16 agosto per evitare la bancarotta venderà il proprio pacchetto azionario al miliardario Vattelapesca che li riempirà di soldi, allora io sarò il primo a spingere al ribasso così le compro a un prezzo molto basso (e tutti avranno pena di me pensando che io mi sto rovinando e non so come va il mercato) e addirittura scommetto sopra che il 30 agosto varranno +12% e tutti arriveranno convinti che io sia un demente e accettano la scommessa puntandomi contro. Così il 31 agosto io mi ritrovo con azioni che ho sottopagato e incasso anche il premio delle scommesse vinte perché io sono stato più furbo dei furbi. Il mercato funziona così.
In Italia, invece, hanno fatto credere –per ovvi motivi- che il concetto di “speculazione finanziaria” viaggia su una linea retta singola piuttosto che su un binario parallelo. Questo Falso induce la gente a credere ciò che i telegiornali e il Sole24 ore & co. annunciano quando lo spread sale, le borse perdono, e le aziende denunciano insolvenza, e cioè: “la speculazione si sta accanendo approfittando della situazione di crisi e quindi le borse soffrono” ecc.,ecc. Questa argomentazione è falsa e fuorviante.
La verità che ogni novizio sa molto bene -assunto il giorno prima alla borsa di Milano- consiste nel fatto che è del tutto irrilevante dove punti l’indice; non ha nessuna importanza se le aziende colano a picco o godono di ottima salute, perché in aperto regime iper-liberista finanziario non conta più il bilancio, la produzione, il consumo, la circolazione della moneta, bensì ciò che conta “è la capacità di saper operare con tempismo ed efficacia sul mercato, prevedendo lo spostamento delle curve finanziarie per riuscire ad intervenire preventivamente e quindi essere in grado di spostare ingenti quantità di capitale finanziario dal mercato al ribasso al mercato dove si sta per manifestare il rialzo” (base dei principia economici della teoria della moneta di Milton Friedman sulla auto-regolamentazione dei mercati, basata sul principio che è la finanza ad avere il controllo di chi produce merci e non l’imprenditoria attiva, perché ciò che conta non è la produzione di ricchezza, indivuale e collettiva, bensì la produzione di “danaro puro” che consente al mercato la “possibilità di garantirsi accumulazione del capitale all’infinito grazie alla capacità di massimo impiego della libertà di investimento che consente al capitale finanziario di produrre capitale finanziario”).
Tradotto in parole chiare e nette: l’irruzione sul mercato della carta straccia, ovvero il virtuale che prende il posto del reale. Piuttosto che produrre lavatrici e correre il rischio di non venderle tutte perché io sono Pinco e invece Pallino le fa più belle e più economiche e quindi la concorrenza mi batterà, mi conviene investire i miei soldi, non nella produzione di lavatrici più belle e più economiche, ma in un fondo di investimento finanziario che gestisce il capitale di Pallino, così lo frego sul mercato perché anche se ha ordini di acquisto per tutte le sue lavatrici e le sue lavatrici sono le più belle e le più richieste al mondo, alla fine vinco io che neppure le produco perché siccome gestisco i suoi soldi dentro un modesto ufficio anonimo, posso –in qualunque momento io lo desideri- interrompere la catena negandogli l’accesso al flusso di cassa necessario a Pallino per produrre merci, distribuirle, pagare i salariati. Pallino ha 200 Tir pieni di lavatrici al parcheggio ma io banca non gli do i soldi per acquistare la benzina e trasportarli, quindi o Pallino mi paga l’interesse che io gli propongo oppure butta via le lavatrici.
Per far sì che questo meccanismo funzioni ho bisogno di “produrre e inventare crisi economiche cicliche”. Il punto centrale della teoria iper-liberista di Milton Friedman consiste proprio nella spiegazione di come si costruisce, si programma e si gestisce una crisi economica. Come Mario Monti, ormai in chiaro delirio di onnipotenza, ha candidamente confessato di aver fatto, tre giorni fa.
Ma qual’era lo scopo della “tempesta perfetta”?
E adesso veniamo alle notizie.
Questa noiosa premessa era necessaria per comprendere che cosa sta accadendo nel nostro paese, e capire, quindi, anche, alcuni sommovimenti politici.
Grazie alla crisi economica, grazie al crollo del consumo, grazie all’aumento del debito pubblico, grazie all’eccessiva spesa pubblica volutamente non contenuta, il governo ha fatto credere (e qui c’è “l’invenzione della tempesta perfetta”) di essere talmente nei guai, talmente in crisi, e talmente rovinati, da chiedere, pretendere e ottenere (come straripante vittoria della volontà) dalla BCE e dall’Europa e dai cosiddetti mercati, una copertura finanziaria che consenta il superamento della crisi stessa. Ha fatto credere alla gente che la tempesta è stata evitata perché grazie alla BCE c’è qualcuno che impedirà la “speculazione al ribasso” e quindi ci sono i soldi.
E i soldi sono arrivati.
E Monti e Passera annunciano che la luce è in fondo al tunnel.
E la borsa va su e i conti “magicamente” migliorano.
La cupola mediatica tira un sospiro di sollievo e definisce Monti e Draghi una coppia di maghi meravigliosi che ha evitato la “tempesta perfetta”.
E invece c’è stata, eccome.
La raccontano perfino sui giornali. Tanto la gente non si rende neppure conto di ciò che sta leggendo. L’inflazione bulimica dell’uso indiscriminato del termine “informazione” ha fatto dimenticare il fatto che, senza adeguata formazione, le informazioni sono inutili.
L’Italia industriale, oggi 14 settembre 2012 non è più l’Italia industriale del 14 giugno 2012.
Questa è la notizia in prima pagina nel mio quotidiano surrealista economico.
Ci stanno portando via la spina dorsale della nazione nel silenzio generalizzato.
La prima banca italiana non è più italiana.
Monti e Passera hanno gestito la ricapitalizzazione di Unicredit la scorsa primavera in modo tale da assicurare il pacchetto di maggioranza al fondo del Qatar, il quale si è alleato al Dubai, all’Arabia Saudita, all’Oman e al gruppo di Emirati Arabi del Golfo Persico e subito dopo si sono presi per qualche centinaio di milioni di euro Valentino  e la Marzotto (è l’inizio dell’addio del made in Italy nel settore tessile/moda/stile) e si sono impossessate di circa 50.000 aziende medio/piccole nel settore. Dopodichè sono andate all’attacco delle telecomunicazioni riempiendo di soldi il gruppo decotto di Mediaset che sta svendendo tutte le proprie consociate al pool di arabi e infine (notizia del giorno) sotto gli occhi di tutti, hanno iniziato lo smantellamento dell’ENI. I principali fondi di investimento arabi hanno dato inizio ad acquisizioni di pacchetti azionari di fondazioni bancarie italiane completamente decotte, le quali, essendo proprietarie delle banche, detteranno legge su che cosa bisogna produrre, ma soprattutto dove e a che prezzo: ovvero in Africa e in Asia Minore. Non più in Europa. Ieri è stata formalizzata la vendita di un pacchetto azionario nell’ordine di 1,7 miliardi di euro a soggetti in teoria anonimi senza alcun commento da parte di chicchessia. Il tutto gestito da J.P. Morgan di New York che risulta “ufficialmente” il mediatore e gestore dei nuovi pacchetti azionari.
Se tutto ciò fosse accaduto quando era vivo Enrico Mattei, a quest’ora ci sarebbero venti interrogazioni parlamentari con il coltello fra i denti.
Questi sono i risultati della “tempesta perfetta” pienamente riuscita.
Una gigantesca operazione di speculazione al rialzo che comporta una immissione di capitale finanziario all’interno del sistema Italia che NON VA AFFATTO ad inserirsi all’interno del mercato produttivo industriale che potrebbe quindi creare lavoro, occupazione e ripresa del paese, bensì lo de-industrializza, lo de-localizza, lo annienta. Con l’ottima scusa che, così facendo, si finisce per rispettare il pareggio di bilancio perché si eviterà un aumento dell’Iva. In termini economici secchi, ciò vuol dire che i conti “nudi e crudi” miglioreranno, ma aumenterà la disoccupazione; altre aziende chiuderanno senza che vi sia nessun impatto né sulla borsa nè sui mercati finanziari (e quindi zero notizie da dare) perché seguiteranno a salire in borsa i titoli di banche, finanziarie e aziende che valgono sempre di meno in termini reali, ma sempre di più in termini virtuali, spostando l’Italia dal suo baricentro geo-politico e spingendola, inevitabilmente, nella periferia delle nazioni che contano. L’amministratore dell’Eni, Paolo Scarano, annuncia di aver già dato avvio alle dismissioni nell’azienda Snam progetti (cavallo di battaglia strategico dell’autonomia energetica nazionale, del proprio investimento in innovazione tecnologica, ricerca, sviluppo, per renderci sempre più autonomi): un’altra fetta dell’Azienda Italia che se ne va.
Tra un po’ toccherà a Telecom, il Milan verrà venduto agli arabi, il 40% dell’industria tessile e del mobile marchigiano sta passando sotto il controllo di capitali stranieri, la cui conduzione è sempre gestita da J.P.Morgan e sono già pronti i piani strategici creati da architetti e ingegneri per andare a costruire gigantesche aziende produttrici di cucine, lavatrici, mobili, nello sterminato deserto arabo-saudita. Al posto di operai salariati garantiti –come in Italia- ci saranno gli schiavi sicuri in Asia Minore. Hanno bisogno di avere, proprio là, grandi aziende che producano acciao e alluminio, in modo tale da abbattere i costi di trasporto. E’ ciò che stanno facendo.
Questa è la vera “tempesta perfetta”.
Anonima, silenziosa, clandestina (ancorchè legale) con la totale complicità della classe politica italiana e l’apporto della cupola mediatica. Se andate su Il sole24 ore, oggi trovate quattro articoli a firma Celestina Dominelli, quasi incomprensibili, perché intrisi di termini inglesi, che raccontano la vendita dell’Eni, la dismissione dello Snam, ma quasi tra parentesi. Leggendo questi articoli non si capisce nulla. Il Senso è che l’Eni gode di ottima salute e svende tutto, il che –in teoria- sarebbe incomprensibile. Qual è la famiglia che si va a impegnare al monte di pietà i gioielli ereditati se ha i conti correnti in banca a posto?
Qui di seguito uno degli articoli del quotidiano di Confindustria di cui non si capisce nulla.
Lo propongo perché facciate caso al linguaggio usato, tutto zeppo di terminologia finanziaria anglo-sassone, senza nessun commento alla notizia POLITICA che viene quindi ridotta a meno che zero: ovverossia “L’ENI si sta scorporando ed è già iniziata la svendita a saldo d’autunno senza che nessuno lo sapesse”. Il Sole24ore è stato costretto a scrivere (si fa per dire) questo articolo perché ne parlano sulla stampa economica internazionale e quindi qualcosa bisognava pur dire anche da noi.
Ecco il testo: “Eni chiude il primo semestre 2012 con un utile netto a 3,84 miliardi di euro, in crescita dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2011 (0,23 miliardi nel trimestre), e l'utile netto adjusted in salita dell'8%, a 3,94 miliardi (1,46 miliardi nel trimestre, +2 per cento). La crescita dell'esplorazione e della produzione, corroborata dalla ripresa delle attività in Libia, spinge poi, nei primi sei mesi dell'anno, a +19% l'utile operativo adjusted delle continuing operations, a quota 10,37 miliardi di euro (4,24 miliardi nel trimestre, +14%), mentre l'utile netto adjusted si attesta a 3,79 miliardi, in aumento del 4% (1,38 miliardi nel trimestre, +0,3%). 
Risultati che l'amministratore delegato Paolo Scaroni definisce «eccellenti». «Sono particolarmente soddisfatto dei nostri successi esplorativi e dell'ingresso in nuove aree ad elevato potenziale», prosegue. «In Gas & Power e Refining & Marketing abbiamo contenuto l'impatto della crisi dei mercati di riferimento. Le dismissioni già avviate delle nostre quote in Snam e Galp ci assicureranno una struttura finanziaria adeguata a sostenere, in qualunque circostanza di mercato, una robusta crescita di 
lungo termine». E, intanto, nel breve periodo, Eni assicura ai suoi azionisti un acconto di 54 centesimi sulla cedola 2012 (0,52 euro nel 2011). Poi, davanti agli analisti, Scaroni esclude «dividendi straordinari» e fissa la linea. «Rivedremo la politica di remunerazione con la nostra futura presentazione strategica. Penseremo a un dividendo sostenibile e daremo un'ulteriore remunerazione agli azionisti attraverso il piano di buyback», deliberato a luglio.
Trainato dai profitti del l'E&P, il gruppo è riuscito così a compensare la flessione registrata nei settori Gas & Power e Refining & Marketing a causa della contrazione della domanda. Nel secondo trimestre 2012, le vendite di gas ammontano infatti a 20,15 miliardi di metri cubi con una riduzione del 4%, mentre la produzione di idrocarburi è pari a 1,647 milioni di boe/giorno (+10,6% rispetto allo stesso periodo 2011).
Tornando ai conti, il flusso di cassa netto da attività operativa delle continuing operations è stato poi di 4,2 miliardi di euro (8,3 miliardi nel semestre) e, insieme a 774 milioni di incassi da dismissioni, ha consentito di coprire i fabbisogni finanziari connessi agli investimenti tecnici - 3,02 miliardi nel secondo trimestre concentrati su giacimenti e upgrading della flotta Saipem - e al pagamento di 2,3 miliardi di dividendi (di cui 1,8 per il saldo della cedola 2011), con l'indebitamento netto sceso di 1,1 miliardi di euro rispetto a fine 2011, a 26,9 miliardi di euro «che tiene conto - chiarisce Eni - dell'operazione di rifinanziamento con istituzioni creditizie terze di una parte del debito intercompany di Snam (1,5 miliardi di euro).
Proprio dalla spa dei gasdotti, in procinto di passare a Cdp, Eni ha ottenuto, come chiarisce il cfo Alessandro Bernini davanti agli analisti, «già 2,5 miliardi di euro» rispetto agli 11,2 di esposizione complessiva verso il Cane a sei zampe. E, a stretto giro, «entro settembre-ottobre», prosegue Bernini, Snam dovrebbe essere in grado di rimborsare l'intero ammontare. Quanto alla cessione della quota residua in Snam (dopo il collocamento accelerato di un primo 5%), Scaroni è chiarissimo. «Stiamo parlando con diversi potenziali investitori e in base alle 
condizioni di mercato valuteremo come procedere», ma ogni operazione avverrà dopo il closing dello scorporo, previsto in autunno. Nessuna fretta, dunque…..ma, aggiunge Scaroni, «se anche andiamo al di sotto, magari a 10, ci sentiamo perfettamente a nostro agio». 
Eni guarda poi con fiducia ai futuri progetti come il South Stream («la final investment decision è prevista tra fine anno e inizio 2013», confermano i vertici).
Anche in rete seguitano a non parlarne, ad esclusione di “Delusi dal bamboo” ottimo sito di “formazione del pensiero critico” non a caso gestito da un ingegnere intellettuale.
Possiamo ancora cercare di rompere qualche uova nel paniere.
Se non altro, facendo loro capire che siamo consapevoli dei veri giochi.
Se non altro, chiarendo, in tal modo (una volta per tutte) che chi fa dell’anti-politica oggi, sono i funzionari dei partiti che tutto ciò non lo dicono e non lo spiegano.
Se non altro, per spiegare ai cittadini che il vero populismo, la vera demagogia, il vero allarmismo, il vero terrorismo intellettuale è quello operato da coloro che hanno dato il via a una strategia complessiva anti-patriottica, che finirà per spazzare via la Azienda Italia dal nòvero delle nazioni industrializzate avanzate.
Se non altro per denunciare la complicità della cupola mediatica.
E la criminale connivenza dei partiti che si accontentano delle briciole che cadono dal tavolo dei Signori Ragionieri, pur di sopravvivere.
Sulle spalle degli italiani ignari.
“Devono andare tutti alle isole Barbados”.
Prima che siano loro, in un domani prossimo, a spedirci a noi nei Caraibi, in catene.
Come facevano i negrieri nel XVIII secolo perché avevano bisogno di forza lavoro gratis.
Non fatevi venire l'ansia ma soprattutto non fatevi mettere paura, è ciò che vogliono.
La paura sono loro a doverla avere. 
Devono capire che noi i loro trucchetti da baraccone li abbiamo capiti perfettamente.
Così, li potremo disinnescare.
Auguro a tutti un buon week end.
Fonte: Libero Pensiero
Tratto da:http://informare.over-blog.it/


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Altre 3 scosse tra Sicilia e Calabria aggiornamenti...


Tre scosse di terremoto sono state registrate fra Calabria e Sicilia nella giornata di oggi. La prima alle ore 04:53 di M 2.3 con ipocentro molto profondo a 52,3 km ed epicentro nell'Aspromonte meridionale in provincia di Reggio Calabria. La seconda è stata registrata alle ore 07:30 di M 2.0 con ipocentro superficiale a 5,7 Km ed epicentro sui Monti Nebrodi nel comune di Montalbano Elicona in provincia di Messina ed infine la terza scossa è stata registrata alle ore 10:52 di M 2.0 con ipocentro profondo a 35,7 Km ed epicentro in mare al largo di Augusta in provincia di Siracusa.
I luoghi interessati dai terremoti odierni rientrano in una zona ad alta sismicità, la più pericolosa in Italia e in Europa, che già in passato è stata stravolta da violenti terremoti che in più occasioni hanno superato la magnitudo 7.0 della Scala Richter.
I più famosi sono quelli di Messina-Reggio Calabria del 1908 di magnitudo presunta 7.2 Richter che provocò circa 130.000 morti, anche per effetto di uno spaventoso Tsunami che sconvolse le coste, e quello della Val di Noto del 1693 di magnitudo 7.4 Richter i cui effetti, in alcune aree, raggiunsero una intensità pari a XI gradi della Scala Mercalli provocando circa 60.000 vittime. L'epicentro di questo terribile terremoto, da recenti studi, sembra essersi verificato in mare, non lontano dalla costa,  su una struttura sismogenetica distribuita fra Catania e Siracusa.

"L'attacco al consolato Usa a Bengasi non è mai avvenuto". Le dichiarazioni shock del freelance Jim Stone


Secondo il giornalista freelance Jim Stone, l'attacco al consolato di Benghazi è inventato e spiega le ragioni di questa dichiarazione nel suo blog. Innanzitutto, il giornalista premette la non esistenza di un consolato Usa a Benghazi in quanto, secondo il sito ufficiale del Dipartimento di Stato Usa, l'unica ambasciata in Libia risulta essere quella di Tripoli (lista ambasciate e consolati Usa nel mondo). In sostanza, il consolato di Benghazi non esisterebbe. Anche su Google Maps non risultano ambasciate/consolati Usa a Benghazi, inoltre dalla lista delle ambasciate Usa pubblicata su wikipedia, viene confermata la presenza dell'unica ambasciata Usa in Libia situata a Tripoli.
Nella rete ci sono diverse foto di questa ambasciata/consolato a Benghazi ma il freelance afferma che queste sarebbero false in quanto nessuno può verificarne la veridicità : data la presunta non esistenza del consolato, si possono mettere in rete foto di qualunque edificio distrutto e nessuno può affermare il contrario.
Come afferma il freelance: "Sarete preoccupati di ciò che potrà succedere in futuro. Ci stanno dando il "proiettile d'argento" e dovremmo usarlo contro i media che divulgano tutto ciò. Questa menzogna è talmente ovvia che potremmo mirare la credibilità di Cnn, Fox, Abc e quant'altro. Non perdiamo questa occasione."
Il freelance posta nel suo sito alcuni autorevoli giornali che parlano dell'attacco a Benghazi: entrambi danno due location differenti per l'ambasciata 
http://www.guardian.co.uk/world/interactive/2012/sep/13/us-consulate-attack-benghazi-interactive (cliccare su next)
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2012/09/12/article-2201780-14FAC714000005DC-380_472x684.jpg 
Questo va ad avvolarare la tesi della non veridicità della notizia, in quanto è incerta la sede di questo consolato.   
Di David Pascucci 


 


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