MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Il governo vuole abolire il "registro tumori" in Campania, costa troppo!

L'incredibile decisione del Governo nel silenzio generale.

La Regione Campania, con la legge n.19 del 10 Luglio 2012, ha istituito per il territorio regionale campano il “registro tumori”, strumento indispensabile di monitoraggio sanitario della popolazione. E nonostante le polemiche seguite all'approvazione, su alcuni aspetti e contenuti della legge, si tratta comunque di un passo importante e decisivo verso la realizzazione di uno strumento sanitario essenziale in una regione come quella campana.

L'importanza cruciale di tali registri risiede nel fatto che in nessuna struttura ospedaliera italiana, pubblica o privata, c'è l'obbligo di archiviare i dati relativi alla diagnosi e alla cura dei tumori. Per tenere sotto controllo le patologie oncologiche occorre quindi che qualcuno si assuma il compito di raccogliere in modo sistematico le informazioni, di codificarle e archiviarle per la ricerca scientifica (la famosa ricerca!).

I dati raccolti sono essenziali per le indagini sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti da adottare, per la progettazione di interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie.

Due giorni fa, venerdi 14 settembre, nel silenzio quasi generale, il nostro “bel governo”, ha pensato bene di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge istitutiva regionale di cui sopra, con la giustificazione giuridica (sic!) che essa “contiene alcune disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario”.

Voglio ripeterlo.

Disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario!

Costo a carico della Regione? 1.5 milioni all'anno.

Non entro nel merito giuridico della questione, perchè di quella e a ragion veduta dovrà occuparsene direttamente l'Alta Corte.

Ma vi sembra logico impugnare una legge del genere adducendo un giudizio di merito basato su “valutazioni” finanziarie? E' possibile anteporre sul piano etico-giuridico un atto valutativo di questo genere a considerazioni di carattere più generale basate sull'interesse collettivo?

E' davvero così importante per i bilanci regionali (e statali) non prodursi in un impegno di spesa di questa consistenza? Siamo davvero sicuri che, a latere di considerazioni più generali, la priorità finanziaria sia realmente quella più urgente?

Credo proprio di NO!

La Campania non è una regione qualunque.



E' la regione dei veleni, dell'immondizia, degli inceneritori. Come quello di Acerra, uno tra i più grandi d'Europa, costruito dalla famigerata Impregilo g razie ad una “buona parola” dell'emerito On. Bassolino. La ditta, che all'epoca versava in cattive acque, si aggiudicò l'appalto grazie alla minore offerta e ad una previsione dei tempi per la costruzione dell’impianto decisamente inferiori a quanto proposto dall’altro concorrente, l’ Enel. Un buon affare, insomma. Soprattutto per i campani. Che si sono visti scaraventare in testa un impianto gigantesco per l'incenerimento dei rifiuti le cui emissioni, è stato dimostrato scientificamente, provocano il cancro. E il capocomico PD, Matteo Renzi, può rendersi ridicolo quanto vuole e rendere al contempo ridicoli tutti coloro che gli credono, se va in televisione ad oltraggiare e sbeffeggiare un'oncologa, affermando il contrario!

Inoltre, è lecito o non è lecito quantomeno sospettare che i rifiuti domestici siano inceneriti insieme a rifiuti ancor più tossici, come quelli industriali (per fare il primo esempio che, ohibò, mi è passato per la testa), considerando CHI gestisce i rifiuti campani? O è assolutamente impensabile coltivare un simile sospetto ignorando centinaia di inchieste giudiziarie che sono state condotte sul tema?

E il Governo, con una decisione simile, può essere tanto spudorato da ignorare una situazione del genere?

Poi però la realtà è una sola: i pochi dati disponibili sull’incremento dei tumori in Campania sono allarmanti. E la situazione generale di degrado ambientale dovuta alla criminale gestione dei rifiuti non è certo una delle ipotesi che viene scartata per prima, nella ricerca delle cause dei tumori! Da nessuno, nemmeno dai contadini che coltivano i campi vicino ad Acerra e alle discariche legali ed abusive sparse un po' ovunque, figurarsi da parte degli oncologi!

Ecco l'importanza cruciale del registro tumori, quantomeno da un punto di vista giuridico. 

Perchè un registro dei tumori renderebbe probabilmente evidente una realtà schifosa e imporrebbe legalmente il risanamento ambientale.

Allora perchè il Governo si oppone ad un misura di civiltà, di legalità, di rispetto umano ed ambientale, una misura pienamente etica, prima ancora di qualsiasi altra connotazione?

Può essere semplicemente finanziario il provvedimento di impugnazione? E se la Corte Costituzionale dovesse stabilire, de iure consulto, la legittimità di tale impugnazione?

Non verrebbe commesso un gravissimo crimine etico e sociale, di capovolgimento della stessa scala gerarchica dei valori condivisi dall'ordinamento giuridico ed istituzionale?



E' evidente però come in realtà aldilà di qualsiasi considerazione di questo genere, la decisione presa dal Governo due giorni fa è del tutto e per tutto una decisione POLITICA. Non certo finanziaria. Ed è una decisione politica tanto grave quanto grave è la situazione campana. Una decisione politica che tiene conto solamente di una tanto labile quanto astratta “ragion finanziaria”, ma che in realtà nasconde un ben più grande e vergognosa Ragion di Stato.

Perchè la verità a volte è drammatica tanto quanto è semplice. Istituire infatti un registro tumori in Campania (ammesso che svolga il suo ruolo in maniera imparziale e scientifica), vuol dire scoperchiare il vaso di Pandora. Ma non solo per la Campania, bensì per l'Italia intera.

Ed è Ragion di Stato perchè se si accertassero correlazioni, tanto scomode alla politica, tra una certa gestione dei rifiuti, una certa gestione dei siti di stoccaggio, compostaggio e smaltimento, tra gli inceneritori e le discariche, da una parte, e l'insorgenza tumorale nelle popolazioni dall'altra, finirebbe un'epoca.

E la pacchia per chi lucra miliardi sulla morte delle persone.

Per fare un esempio: in luglio uno studio condotto dall’Istituto nazionale tumori con la Fondazione Pascale di Napoli ha dimostrato che nell’hinterland napoletano (capoluogo escluso), a Caserta e dintorni si muore di tumore fino al 47% in più che nel resto d’Italia.

Capite di cosa stiamo parlando?

Un Registro Integrato Regionale darebbe alla ricerca oncologica uno strumento utilissimo per formulare casistiche, tipologie tumorali, strategie preventive disegnate su misura per ogni singolo territorio e sarebbe capace di dare risposte concrete alla domanda fondamentale di risanamento ambientale e sanitario.

Invece si dice di NO!

L'Art. 32 della nostra Costituzione, pone nella pietra un principio SACRO, inviolabile e incomprimibile. Quello alla Salute. Forse il primo, in ordine di importanza, tra quelli individuali.

La salute, in quanto indispensabile presupposto per il godimento di tutti gli altri diritti costituzionali, costituisce un diritto fondamentale, la cui lesione impone il risarcimento del danno.

Ah ah, beccati!

Ecco quali sono i VERI soldi che il Governo vuole risparmiare! Ecco qual'è il vero DISAVANZO finanziario che verrebbe causato dall'istituzione di un registro tumori!! Perchè aprendo il vaso di Pandora, ad essere coinvolti nella girandola delle responsabilità sarebbero tutti: ASL, aziende private di smaltimento, amministrazioni comunali, provinciali e regionali, partecipate, consociate, imprese di gestione dei trasporti, del controllo della sicurezza degli impianti, enti di controllo territoriali (come l'ARPA), privati cittadini, industrie e installazioni produttive, aziende o partecipate per il riciclaggio e/o lo stoccaggio, funzionari pubblici (come tecnici comunali, o vigili urbani o responsabili prov inciali e regionali), funzionari delle forze dell'ordine, magistrati, commercialisti, avvocati, ingegneri, architetti, notai, perfino contadini. Ci sarebbero tutti. Nessuno escluso.

Vi chiederete: e la camorra? Sarebbe superflua nominarla, quando lo si è già fatto chiamandola con altri mille nomi.

Ma non era “tecnico” questo Governo? Eppur che decisione POLITICA si è assunto la responsabilità di prendere! Ah, già, ma formalmente la sua “presa di posizione” è di natura eminentemente tecnica, per meglio dire finanziaria! Come a voler dire che un Governo tecnico, solo di valutazioni del genere, in quanto tecnico appunto, può assumersi la responsabilità. Che poi tali decisioni abbiano un peso politico enorme, beh, quello è solo un dato incidentale della tecnicalità dell'intervento.

Misteri della politica tecnica.

Va da sé che comunque qualora l'operazione “morbida” alla Corte Costituzionale non dovesse andar a buon fine, ci sarà sicuramente qualcuno che saprà trovare soluzioni alternative affinchè non si apra quel coperchio maleodorante che è l'immondizia campana e tutti i suoi corollari nazionali. E anche se la legge che istituisce il registro tumori dovesse esser dichiarata legittima dalla sentenza della Corte Costituzionale, si troveranno mille maniere per non farla funzionare come dovrebbe.

Ma sarebbero soluzioni decisamente più da “lavoro sporco”. E di soluzioni, il potere, ne trova sempre quante ne vuole, il più delle volte a margine o fuori dalla legalità ufficiale.

Proprio lì, si!, dove comincia quella Ragion di Stato che evidentemente di ragione ha veramente poco, e di Stato ha solo quello di alterazione della coscienza.

(Francesco Salistrari)

Indonesia: esplode il vulcano Gamalama nuova eruzione!

Il vulcano Gamalama è entrato in eruzione nell’Indonesia orientale, vomitando nuvole grigie dense di cenere. Non ci sono al momento notizie di feriti o danni.


Il vulcanologo Kristianto ha reso noto che il Monte Gamalama, situato nelle Molucche, è tornato in vita la settimana scorsa, e si è scatenato nel weekend con due forti eruzioni, inviando ceneri vulcaniche fino ad oltre 1km nei cieli.

Kristianto ha riportato inoltre che un lento fiume di lava rossa era visibile al culmine dell'eruzione. I villaggi circostanti sono stati ricoperti da spessa cenere, ma non sono state ordinate evacuazioni al momento.

L’ultima eruzione del vulcano Gamalama risale alla fine dell'anno scorso, e le sue colate di fango hanno ucciso quattro abitanti di un villaggio due settimane più tardi.

L'Indonesia è un arcipelago vasto con milioni di persone che vivono in montagna o vicino a fertili pianure alluvionali. Acquazzoni stagionali qui sono spesso causa di frane.

I banchieri nel pallone

Marco Cedolin
Mario Monti ed i ministri golpisti che lo contornano stanno andando sempre più in confusione. Se applicare le direttiveimpartite dalla BCE, in un paese traumatizzato dalla crisi economica, con i cittadini in stato di semi incoscienza, ipnotizzati dalla TV e privi di ognicapacità di reazione é stato fin troppo facile, molto meno lo é tentare di dare alle proprie azioni un senso che prescinda dallo status di "sacrifici" imposti dall'alto.
Im questi ultimi mesi stiamo assistendo ad una vera e propria valanga di proposte, disegni di legge e riforme di tutto quanto possa essere riformabile, che spesso oltrepassano i limiti dell'assurdo, qualificandosi come pezze ben peggiori dei buchi cui fingerebbero di porre rimedio.
Mentre il Pil del paese continua la sua corsa verso il basso, costringendo i prestigiatori economici a rivedere regolarmente le proprie stime ottimistiche ed arimandare nel tempo quella ripresa che ormai alligna solamente nella fantasia di qualche decerebrato ancora traviato da siffatti illusionisti, Mario Monti non trova di meglio che imputare la devastazione del mondo del lavoro allo statuto dei lavoratori stessi....



L'Italia non é più in grado di offrire ai suoi "figli" un'occupazione che consenta loro di sopravvivere, i salari di chi ancora è occupato sono ridicoli e perdono potere d'acquisto alla stesso ritmo con il quale il Titanic imbarcava acqua prima di affondare, le prospettive sono assai peggiori di quanto non lo sia il presente, dal momento che lacrima Fornero ha creato i presupposti per una campagna di licenziamenti quale il paese non ha mai conosciuto e la causa dell'intero dramma, creato attraverso decenni di globalizzazione, andrebbe ricercata fra le pieghe dello statuto dei lavoratori. Un pò come se si tentasse di giustificare il crollo strutturale di un palazzo, addebitandone le cause al regolamento condominiale.

Ma torniamo all'operato dei ministri e funzionari vari. Il ministro Profumo, totalmente indifferente allo stato di degrado in cui versano i fatiscenti edifici scolastici, proprio questa notte a Cordenons, in Friuli, il tetto di una scuola elentare é crollato e se l'orario fosse stato differente i giornali oggi documenterebbero una drammatica strage di bambini, sembra deciso astanziare 32 milioni di euro  per dotare di un tablet gli insegnanti di Puglia, Campania, Sicilia e Calabria. Non dateci un tetto ma un'ipad potrebbe essere il titolo di quella che somiglia ad una barzelletta, ma purtroppo é la cruda realtà.

Il ministro Passera, amico per la pelle dei cementificatori di di ogni razza e colore ai quali ha promesso di devolvere 50 miliardi di euro estorti al contribuente si appresta ad espropriare definitivamente i tetti delle nostre case, per installarci coattivamente le cancerogene antenne delle compagnie telefoniche e pure le strade dei nostri paesi che verranno sventrate a ripetizione per installare cavi e cavetti di ogni genere. Poco importa il fatto che saranno unicamente i cittadini a pagare il conto, all'interno dei reparti di oncologia o perennemente in coda dentro la propria lamiera gommata, per andare a mendicare quel che resta di un lavoro. Ciò che conta é unicamente compiacere i poteri forti e radere al suolo ogni impedimento al loro volere.

Befera, la sanguisuga di Equitalia, che ministro ancora non é ma si vocifera potrebbe diventarlo in futuro fra le fila del PD, si appresta a chiudere il cerchio del controllo globale del portafoglio di tutti i cittadini, o meglio di quel poco che ancora vi resta racchiuso. Il nuovo redditometro che verrà varato ad Ottobre, contando sull'importazione dei dati del vostro c/c presso il ministero delle entrate e sul fatto che chiunque ad avere un c/c é ormai stato obbligato, andrà a sindacare riguardo ad ogni vostra attività, presumendo che questa vi qualifichi come un limone dove c'é ancora qualcosa da spremere. Andate in palestra? Possedete un cane? Fate donazioni a qualche onlus? Mandate vostro figlio all'asilo? Avete un cellulare? Portate il vostro gatto dal veterinario?
Allora significa che siete ricchi e potenzialmente criminali evasori fiscali, alla stessa stregua di coloro che quotidianamente per non evadere il fisco si vedono costretti a suicidarsi.

Insomma non si può certo imputare alla banda Monti un deficit di fantasia, anche tenuto conto del fatto che con le ventilate tasse sugli animali domestici e sulle bibite gassate si sono raggiunti apici di liricità praticamente inarrivabili.
Il vero problema é costuito dal fatto che non sempre la fantasia di una mente malata può essere coniugata con la sopravvivenza della specie. Non credo esistano dubbi nel merito della paternità delle menti malate, nel caso invece esistessero riguardo alla specie in via di estinzione, sappiate che si tratta semplicemente del cittadino che ancora aspirava a vivere qualche scampolo della propria esistenza, senza un codice a barre dipinto sulla schiena e la voce di un banchiere pronta a gracchiare: che fai? Dove vai? Fammi vedere se hai qualcosa nel materasso, altrimenti non esci!

La UE assalta la sovranità alimentare a Mario Monti dichiara illegale l’agricoltura “a chilometro zero”

Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo“, è questo il pensiero di Henry Kissinger, ex Segretario di Stato dell’era Nixon e Ford e membro portante del gruppo Bilderberg.

Forse la possente azione dell’Unione europea, imbastita per dare l’assalto alla sovranità alimentare dei singoli stati, ha avuto origine da questo spassionato consiglio del famoso politico statunitense.

Fin dal 1998 è in vigore una direttiva comunitaria che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (Monsanto e altre multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato un reato. Per far fronte a questa imposizione sono nate varie associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali, con lo scopo di preservare e distribuire a chi le richiede, sementi fuori dal catalogo uffìciale affidato alle mani delle multinazionali.

Con sentenza del 12 luglio, la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo.

Con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le suddette associazioni di volontari. Essi sono criminali delle sementi, sporchi tradizionalisti che mirano alla condivisione incontrollata del bene comune.

Ma non è finita qui.

Il nostro premier golpista Mario Monti ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro l’agricoltura a “chilometro zero”. In pratica il governo vuole bloccare alcuni atti normativi della Regione Calabria, rea di aver legiferato oltre la sue competenze stabilite in materia.

Secondo il governo oligarchico la legge regionale contiene delle disposizioni che, nel favorire la commercializzazione dei prodotti regionali, ostacolerebbero la libera circolazione delle merci in contrasto con i principi comunitari. In sostanza, la normativa regionale viene considerata alla stregua di un provvemento di natura quasi autarchica tale che i prodotti regionali avrebbero un vantaggio considerato contrario al principio di libera circolazione delle merci rispetto ai prodotti extraregionali.

(Qui troverete il Comunicato ufficiale del governo tecnocrate contro l’agricoltura a “Km zero”)

E’ chiaro che il ricorso mira a liberare il campo alle multinazionali da qualsiasi tipo di concorrenza.

Distruggono le aziende locali, devastano il tessuto sociale e rendono il popolo completamente dipendente da strutture extraterritoriali e multinazionali senza scrupoli. Annientano la tradizione, distruggono l’identità e le coscienze per imporre il loro progetto di governo mondiale.

Il controllo delle sementi, quindi dell’agricolura, e di conseguenza degli alimenti è il chiaro segno che si aprono il varco per l’introduzione delle colture Ogm.

Attentano alla basi della coesione sociale. L’agricoltura, ricordiamolo, è un bene comune nato 10.000 anni fa. Da quando l’uomo ha fatta propria questa arte, sono nati i primi centri urbani, le prime aggregazioni civili, è stata la base dello sviluppo della società che oggi andiamo demolendo.

Il culto dell’ugualianza e dell’omologazione sta per convertire le diversità agro-alimentari.

Quando tutto il cibo apparterrà alle multinazionali come faremo? E’ questa l’anticamera della nuova schiavitù?

Terremoto Emilia, i soldi degli sms ancora non sono arrivati a destinazione

I soldi donati dagli italiani attraverso i messaggi telefonici ancora non sono arrivati a destinazione bloccati da un lungo iter burocratico e in attesa che i Governatori dell’Emilia, della Lombardia e del Veneto trovino un accordo sulla ripartizione del denaro.

A luglio era arrivata la buona notizia, gli italiani ancora una volta si erano dimostrati un popolo molto solidale e tutte le raccolte fondi attivate per la ricostruzione post sisma in Emilia avevano avuto grande successo. In totale si era parlato  di una cifra raccolta poco inferiore ai 28 milioni di euro, in particolare gli italiani avevano donato ben 15 milioni di euro attraverso i cosiddetti sms solidali. I soldi sarebbero poi dovuti passare alla Protezione Civile che li avrebbe usati secondo le esigenze, a tutti noi potrebbe sembrare cosa semplice  ma in realtà si è subito capito che le lungaggini burocratiche non avrebbero permesso ai soldi di arrivare a destinazione prima di ottobre.  Il magazine Vita però ha scoperto che all’inizio di settembre il lungo iter sembrava non fosse nemmeno partito, “i fondi non sono ancora arrivati, sono ancora nelle casse degli operatori telefonici” aveva fatto sapere l’Ufficio Stampa Regione Emilia Romagna. In realtà le cose sembrano un po’ diverse, come riporta sempre il magazine del no profit, sia la Telecom che la Vodafone hanno assicurato che il denaro raccolto è già stato girato alla Protezione civile, che effettivamente ha ammesso che più della metà dei soldi sono già arrivati nelle loro casse, ma che gli stessi non potranno ancora essere usati. 
Ancora non è stato nominato il Comitato dei Garanti  - L’iter da seguire fanno sapere dalla Protezione civile è ancora lungo, il denaro donato  dagli italiani “per una questione di tracciabilità e sicurezza deve passare prima alla Tesoreria dello Stato presso la Banca d’Italia, che poi provvederà a depositarlo sul conto della Protezione Civile” ha spiegato Francesca Maffini, portavoce di Franco Gabrielli. Insomma la solita burocrazia all’italiana, i problemi però non finiscono qui, la Protezione civile, infatti, non potrà usare il denaro donato dagli italiani fino a quando i Presidenti delle tre Regioni colpite dal sisma, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, non avranno trovato un accordo sulla ripartizione dei soldi e nominato un Comitato dei Garanti. Ad oggi, quindi, tutto è nelle mani di Errani, Formigoni e Zaia, e per questo motivo non c’è ancora la possibilità di sapere tra quanto i soldi arriveranno a destinazione, “contiamo di vedere la macchina operativa entro la fine dell’anno” fanno sapere dalla Protezione civile.
Considerazioni
Fin dall’inizio c’era qualcosa che non quadrava, sembrava che ci fosse qualcuno che avesse il coraggio di speculare sulla devastazione accaduta al suo vicino.
Tutti siamo rimasti allibiti quando chi si stava recando in banca per effettuare un bonifico mai avrebbe pensato che offrire il proprio denaro possa avere un costo. E invece in tanti hanno scoperto che quel bonifico costava 5 euro, la commissione trattenuta dalla banca per effettuare il versamento.

Scioccati quando ci siamo sentiti dire: “Enel mi ha chiesto 420 euro per l’allaccio”, dice vaun uomo ai microfoni di SkyTG24. “Grazie ai vicini ora ci siamo arrangiati”. L’azienda di fornitura elettrica spiegava che senza un decreto non è possibile attivare singole utenze.

Sconcertati quando Lino RicchiutiPresidente Nazionale della Lista Civica Nazionale Italia Libera si è sfogato dicendo:
E’ uno schifo, ci risiamo.  Sono le 19.28, ho appena finito di parlare con il nostro coordinatore residente in una frazione di Modena, in TV stanno passando quello che vogliono: i paesi di FossoliRoveretoSan Possidonio sono abbandonati a loro stessi. Non ci sono farmaci, non c’è acqua, poche le coperte e nessuno si fa vivo. I bambini sono terrorizzati e son tornati a farsi la pipì addosso perché hanno paura di staccarsi dai genitori. Gli unici che stanno dando una mano sono il parroco di Fossoli e qualche suora che il coordinatore ha chiamato ‘angeli’. Sono abbandonati a loro stessi. Altro che sono tutti assistiti, non c’è nessuno. Divulgate, mentre stasera cercherò di mettermi in contatto con la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco per denunciare questa situazione da quarto mondo nascosta dai media nazionali. Non va bene… Un cavolo di niente. Sono nero“.

E rasentava la pazzia il fatto che  il governo sosteneva di muoversi con prudenza per lo stanziamento di 2 miliardi di euro in favore dei terremotati per non urtare la suscettibilità dell’Europa a cui, nell’assenza pressoché totale di dibattito pubblico, abbiamo accettato di versare 125 miliardi di euro in favore del MES.

Quello che sta accadendo con gli sms non è una sorpresa. 
Il denaro raccolto nel 2009 è stato affidato dalla Protezione Civile ad Etimos, un consorzio finanziario internazionale che si occupa di microcredito in molte realtà in giro per il mondo.
Per farci cosa?
Concedere prestiti a “tassi agevolati” a persone ed imprese coinvolte nel sisma.
Nessun “regalo”, quello che la gran parte dei donatori avrebbe immaginato, e per quanto siano “a condizioni vantaggiosissime” si tratta per sempre di un prestito da rimborsare. Fra l’altro dei 5 milioni di raccolti 470 mila euro sono stati utilizzati “per oneri riferibili alla gestione del progetto”, costi che (giurano i responsabili) sono “largamente insufficienti”.
Si tratta ovviamente di un’iniziativa meritoria e gestita con la massima trasparenza, ma è certamente da sottolineare che quando gli italiani inviavano SMS subito dopo il 6 aprile mai avrebbero immaginato che i loro soldi sarebbero stati utilizzati (soltanto nel 2011) come fondi per concedere prestiti.
Succederà lo stesso con gli SMS inviati al 45500 in quei giorni e con le donazioni avvenute tramite altri canali?
Dioni


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Il potere dormiente della mente umana


La scienza noetica si appoggia sui principi della fisica quantistica e sulle loro implicazioni, ritenute fondamentali per la comprensione di tutto il mondo fisico e degli esseri viventi, umani compresi.

L'oggetto di studio è costituito dalla coscienza e dalle sue relazioni con il mondo esterno e l'assunto di base è che il pensiero e la coscienza esercitano una diretta influenza sulla realtà fisica. A differenza dei classici modelli scientifici, in quest'ambito la coscienza e le capacità extrasensoriali sono considerate non come oggetti di indagine estranei all'ambito scientifico ma, al contrario, come fenomeni indagabili ed osservabili; questo nuovo concetto scientifico non si è sviluppato in tempi odierni ma bensì già nell'antica grecia. Possiamo dire quindi che la noetica aiuta ad esplorare il restante 90% del nostro cervello, geni assoluti come Einstein usavano solo il 15% del potenziale della mente.

Anassagora (496 a.C. - 428 a.C.) introduce il concetto di noùs attribuendo ad esso il significato di intelligenza divina. Nelle sue formulazioni, il noùs rappresenta il motore originario dell'universo, responsabile del movimento del mondo attraverso cui si forma la materia. Partendo dal caos originario, esso genera un mondo di cui fanno parte l'ordine e la bellezza della natura.

Dalla visione di Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) emerge una noetica concettualmente più vicina a quella attualmente considerata come conoscenza intuitiva; concorda con Anassagora sull'esistenza di un intelletto negli elementi naturali e negli organismi viventi; tuttavia se per Anassagora il rapporto tra noùs e materia si esaurisce nella spinta motrice che genera l'universo, per Aristotele il “motore immobile” non costituisce solo la forza scatenante ma anche la causa finale del mondo, poiché tutta la materia originariamente creata dall'intelletto continuerà a tendere ad esso.
Nella sua logica, Aristotele parla di verità noetiche, ovvero di conoscenze universali, acquisite attraverso l'intuito, di per sé evidenti e che quindi non hanno bisogno di essere discusse. All'opposto, le verità dianoetiche si raggiungono attraverso la mediazione dei pensieri in rapporto tra loro.
Quindi di questa pseudoscienza cosa possiamo dire: "Logica noetica e logica dianoetica possono coesistere in simbiosi, conoscenza immediata ed intuitiva del mondo; la seconda rende possibile l'acquisizione di conoscenza attraverso il discorso ed il giudizio".

Solo l'uomo cammina ai confini di ciò che non ha confini, sa vedere il mistero, ascoltare il silenzio,esprimere l'infinito.

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Chernobyl, diverra' un area per fonti energetiche rinnovabili

Nel nuovo piano energetico del governo ucraino, per la zona della centrale nucleare previsti pannelli fotovoltaici, pale eoliche e impianti di cogenerazione che servirebbero a smaltire la grande quantità di legna ancora contaminata dall’esplosione di oltre 26 anni fa
di Elio Cogno





Le energie da fonti rinnovabili nel rilancio di Chernobyl? Sembrerebbe un paradosso, eppure potrebbe essere proprio questa la strada intrapresa dal governo ucraino negli oltre 18 mila chilometri quadrati di terreni contaminati, candidati a diventare un vero polmone nella produzione di energia elettrica, ma da fonti più sicure. Pannelli fotovoltaici, pale eoliche e impianti di cogenerazione che si occuperebbero di smaltire la grande quantità di legna ancora contaminata dall’esplosione della centrale nucleare a distanza di oltre 26 anni. I territori colpiti dalle radiazioni coprirono un’estensione di quasi 60mila chilometri quadrati in Russia, 43.500 in Bielorussia (l’equivalente di quasi il 23% dell’intero stato) e 37.600 in Ucraina di cui 18mila terreni abitabili e il restante costituito da boschi e aree verdi. In questo primo progetto approvato nel corso dell’estate dall’Ucraina sarebbero coinvolti quasi 2.600 chilometri quadrati dell’area di sicurezza attorno ai reattori di Chernobyl, con l’obiettivo principale di dare una seconda vita ai terreni praticamente inutilizzabili oltre che fornire un segnale concreto dell’impegno politico sull’intera faccenda. Un’occasione di rilancio per il governo di Kiev in una situazione che a distanza di anni continua a far sentire prepotentemente il suo passato con radiazioni e patologie che colpiscono in modo particolare bambini e neonati.

Nonostante in più occasioni i governatori del paese non abbiano dimostrato di aver preso particolarmente a cuore Chernobyl e le sue conseguenze, il governo ucraino ha presentato il nuovo piano energetico del paese: l’obiettivo che l’Ucraina ha intenzione di raggiugere entro il 2015 è quello di avere una produzione da fonti rinnovabili pari al 10% della richiesta del Paese, cifra che raddoppierà entro il 2030. Numeri e grandi aspettative che per ora esistono solamente sulla carta ma che il mondo auspica possano diventare realtà, evitando colpi di mano che potrebbero avvenire all’ultimo minuto. Il condizionale è d’obbligo dopo le notizie circolate proprio nel momento di maggiore visibilità mediatica che il paese ha conosciuto durante gli Europei di calcio: 35 milioni di euro destinati alla costruzione di un nuovo reparto oncologico nell’ospedale pediatrico Oxkhmatdyt di Kiev non sono mai arrivati nonostante le promesse, ma sono stati addirittura utilizzati per finanziare parte degli investimenti di Euro 2012. Lasciate alle spalle le competizioni sportive, il timore è che si ripetano situazioni simili anche in questa occasione, dirottando su altri capitoli i fondi già stanziati per il rilancio ‘verde’ del Paese.

A pochi giorni dall’anniversario del 26 aprile sono iniziati i lavori per la realizzazione del nuovo ‘sarcofago’ a copertura del reattore esploso nel 1986. Nonostante il piano di copertura sia stato presentato nel 1997, si è dovuto attendere fino al 2004 per veder completato il progetto esecutivo e i primi interventi sono iniziati solamente alcuni mesi fa. Le 300 mila tonnellate di calcestruzzo e le oltre 1000 strutture metalliche impiegate nella prima copertura realizzata a poche settimane dall’esplosione, sono riuscite in questi anni a contenere le oltre 200 tonnellate di materiale radioattivo contenuto all’interno del reattore di Chernobyl. Nel corso del tempo il naturale deterioramento della struttura ha però creato delle piccole crepe che stanno rilasciando quantità di polvere radioattiva, capace sul lungo periodo di creare un vero e proprio collasso su se stessa dell’intera impalcatura. Il nuovo sarcofago, secondo le dichiarazioni del governo ucraino, verrà completato nel 2015 ma i timori delle associazioni ambientaliste sono legate soprattutto a possibili ritardi dovuti alla mancanza di fondi: tra i principali finanziatori dell’opera c’era infatti il Giappone, ora alle prese con i suoi reattori di Fukushima.

Secondo le stime dell’agenzia Itar-Tass, l’intero processo di bonifica dell’area di Chernobyl avrà una durata superiore ai 100 anni. Uno spazio di tempo a cui si aggiungono tutt’ora le conseguenze delle radiazioni sulle popolazioni residenti nei pressi dei reattori o, in modo ancora più inquietante, sui ‘Figli di Chernobyl‘, cioè i bambini nati a ridosso del disastro nucleare. Ad accendere ancora una volta i riflettori sulle conseguenze delle radiazioni è stata in modo particolare un’intervista pubblicata dal New York Post a pochi giorni dall’esplosione di Fukushima. A parlare è stata la giovane Natassia Astrasheuskaya, bielorussa corrispondente di Reuters a Mosca, nata alla fine del mese di agosto del 1986, a pochi mesi dall’esplosione di Chernobyl. Nessuna patologia evidente se non un ingrossamento della tiroide (caso ricorrente nei bambini nati a ridosso del disastro nucleare) ma con la consapevolezza di avere dentro di sé ancora parte di quelle radiazioni: “Io sono cosciente – aveva dichiarato – che per l’esposizione alle radiazioni nella mia infanzia, porterò per sempre nel mio corpo alcune conseguenze e probabilmente le trasmetterò anche ai miei figli, a prescindere dal luogo in cui nasceranno. Ma non c’è nulla che io possa fare ora, se non cercare di stare alla larga da quei boschi e terreni recintati”.

 


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