MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Il ritorno delle stelle cadenti, la Terra sta entrando in un grosso sciame di detriti della cometa Swift-Tuttle

Come ogni anno, tra fine luglio e agosto torna lo sciame meteorico delle Perseidi ad accendere il cielo notturno con il fenomeno delle 'stelle cadenti'. Il massimo è previsto nelle notti tra l'11 e il 13 agosto. I consigli per le osservazioni.


Anche quest’anno lo spettacolo celeste delle ‘lacrime di San Lorenzo’ si ripresenta in tutto il suo fascino e promette di dare grandi soddisfazioni a chi alzerà gli occhi al cielo, tempo permettendo, nelle notti tra l’11 e il 13. E’ questo infatti il periodo in cui è previsto il massimo dello sciame delle Perseidi. Ad agevolare la visione ci sarà una luna poco ‘invadente’ dato che sarà nuova, cioè del tutto oscura, il 17. Le ore migliori per osservare sono quelle che vanno dalla mezzanotte fino a prima dell’alba, soffermandosi sulle regioni a nord est del cielo, in direzione della costellazione di Perseo.

A creare queste scie luminose che solcano i nostri cieli sono i piccolissimi frammenti di comete che incrociano l’orbita del nostro pianeta. Entrando con grandissima velocità nell’atmosfera terrestre, queste particelle -- grandi anche solo come un granello di sabbia -- la ionizzano, ‘accendendola’ per qualche frazione di secondo lungo la loro traiettoria . Forse non tutti sanno che ad aver confermato per primo questa spiegazione è stato l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1866, proprio basandosi sull’osservazione delle perseidi.  Schiaparelli dimostrò in modo definitivo l’origine cometaria delle stelle meteoriche, mettendo in evidenza come le orbite descritte nello spazio dagli sciami di stelle cadenti coincidano, per tipo, forma e dimensioni, con quelle di alcune comete identificate in passato. Quella nuvola di detriti che dà vita allo sciame delle perseidi per esempio proviene dalla cometa denominata 109P Swift-Tuttle.

Scoperta gigantesca fuga di metano a largo della California!


Roma, 30 lug. (TMNews) - Un gruppo di studenti dell'Istituto Oceanografico di San Diego ha scoperto una gigantesca fuga di metano sui fondali dell'Oceano Pacifico al largo della California. Se confermata, si tratterebbe della prima scoperta di questo genere in questa zona, riporta il Science Daily.
I ricercatori hanno analizzato una serie di campioni raccolti ad oltre mille metri di profondità dalla superficie marina. Secondo gli oceanografi questo tipo di fughe di metano è estremamente importante per l'ecosistema degli oceani. I batteri che si nutrono di metano rappresentano l'anello iniziale di una catena alimentare complessa con ramificazioni che vanno ben oltre l'area immediatamente prossima alla fuoriuscita.
Considerato l'enorme potenziale che il metano rappresenta nel processo di riscaldamento dell'atmosfera, circa 300 volte superiore all'anidride carbonica, le ricerche sulle fughe di metano sono fondamentali per i quadri di simulazione della futura evoluzione delle variazioni climatiche.
http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2012/07_luglio/30/ambiente_enorme_fuga_di_metano_su_fondale_oceano_di_san_diego,35885710.html

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Due potenti uragani puntano verso le coste della Cina orientale

Il tifone Saola e la tempesta tropicale Damrey puntano dritti verso le coste orientali della CIna.

Il tifone Saola, il nono anno, si e' rafforzato e si sta avvicinando alle regioni costiere del sud-est del Fujian, che ha iniziato a prepararsi per possibili disastri. In questo momento il tifone sta imperversando sul Mar delle Filippine con piogge battenti a nord dell'isola di Luzon.

Saola nata come depressione tropicale nel Pacifico occidentale il 28 luglio 2012,ha acquistato potenza fino ad essere classificata tempesta tropicale.Secondo le previsioni potrebbe generare venti sostenuti fino a 100 nodi (185 km / h) il "landfall" per è previsto tra giovedi e venerdi tra le città di Fuzhou e Taizhou della Cina orientale.Si prevedono venti distruttivi e gravi inondazioni costiere.

Allo stesso tempo, la tempesta tropicale Damrey fara il suo landfall da qualche parte a nord di Shanghai, in Cina. Damrey è attualmente si trova a  circa 700 miglia a est-sud-est di Tokyo, in Giappone e punta verso la Cina.
http://thewatchers.adorraeli.com

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Ricercatori avvertono: la placca indo-australiana rischia la rottura!

1 agosto 2012 - Secondo un gruppo di ricercatori australiani, le sollecitazioni a cui e' soggetta la Placca Indo australiana ,una delle maggiori della litosfera terrestre,porteranno ad una rottura. La ricerca portata avanti da professore  Mike Sandiford dell'universita' di Melbourne e' finalizzata alla comprensione delle forze che guidano il moto della Terra.Secondo il professore circa il 10 % dell'energia accumulata tra i punti di connessione Sumatra-Java viene trasferita sul versante tettonico australiano provocando naturalmente un aumento dell'attivita' sismica.Le scosse che stanno investendo l'oceano indiano nell'ultimo periodo stanno portando alla separazione delle due placche a causa dello stress tettonico provocato dalla collisione tra la stessa placca e l’Eurasia, lungo l’asse dell’Himalaya.
Di conseguenza i movimenti della placca Indo-Australiana stanno provocando l’affondamento del Bangladesh, del Pakistan, di Jakarta e di gran parte dell’Indonesia.
http://thewatchers.adorraeli.com

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Nuovo blackout in India, caos a Nuova Delhi piu' di mezzo miliardo interessati

Black out in India a far luce sull’incapacità del Paese di far fronte ad una crescita economica insostenibile, per via della palese inadeguatezza delle reti energetiche e del calo di risorse disponibili. Il black out tra ieri e oggi ha colpito ben 13 Stati, lasciando al buio seicento milioni di persone, più dell’intera popolazione dell’Unione Europea. La situazione sta tornando lentamente alla normalità.
Ferme le linee della metro a New Delhi che ogni giorno vedono transitare qualcosa come un milione e 800 mila passeggeri. In tilt i semafori, fermi trecento treni, in crisi gli ospedali: si è scongiurato il peggio solo grazie ai sistemi di emergenza. Centinaia di minatori sono rimasti intrappolati nelle miniere della Eastern Coalfields Ltd a Burdwan, quasi completamente paralizzata la trafficatissima linea Delhi-Howrah. La crisi energetica dell’India si è diffusa a macchia d’olio, un’epidemia effetto collaterale della crescita. Il black out ha paralizzato più della metà del Paese dopo che le sue reti elettriche orientali, settentrionali e Nord-orientali sono arrivate al collasso.

In India la domanda di elettricità è aumentata proporzionalmente alla straordinaria crescita economica degli ultimi anni. Le utilities non si sono rivelate in grado di sostenere le richieste sempre più alte. Il rischio di un grande black out era nell’aria da tempo. Negli ultimi mesi, infatti, la Central Electricity Authority aveva più volte riportato un deficit di potenza superiore all’8%.
La situazione è peggiorata giorno dopo giorno. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata a causa di un monsone debole. La generazione di energia idroelettrica si è abbassata di colpo e la temperature sempre più alte hanno spinto la popolazione a fare maggiore ricorso all’energia elettrica per il raffrescamento.
Gli unici a non avvertire disagio oggi sono i cittadini non raggiunti dalla connessione alla rete elettrica, da sempre al buio. Non pochi: parliamo di un terzo delle famiglie indiane che non ha a disposizione nemmeno l’energia elettrica sufficiente ad alimentare una lampadina. Si tratta di dati recenti, rilevati da un censimento effettuato lo scorso anno. Per loro è un giorno buio come un altro, un giorno di crescita in un Paese candidato a superpotenza economica mondiale.


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Un umanita' senza dio sommersa dal nulla

L’uomo che non possiede terra, che non dissoda, non semina e non raccoglie i suoi frutti benedetti, non può considerarsi tale, ma elemento improprio di un disegno imperturbabile e di un habitat in cui non si riconosce.
Questa inedita specie umana, è come un’ape senza fiori, un pesce senza mare, un albero senza radici, un uccello senza cielo, una religione senza Dio, un cuore senza passione, e una vela senza vento.
Non siamo che gli ingranaggi consunti e arrugginiti, di un meccanismo perverso e pervertito, i cui costi relativi alla sua manutenzione e alla bonifica di tutte le scorie tossiche prodotte e disperse sul territorio, superano di gran lunga i benefici apportati alla comunità (nel senso di qualità della vita e di felicità), e gli stessi guadagni.
La capacità di sognare, di amare, di credere e di sperare, sono tutte il prodotto di quel rapporto simbiotico (scambio mutualistico) che, da sempre, l’essere umano ha avuto e coltivato con la Terra, madre indiscussa del nostro destino. Una Terra oggi, straziata, vilipesa, violentata e stuprata da un orda di diavoli dai bianchi colletti e cravatte chiassose, che hanno mercificato con Satana, il sangue e il futuro dei nostri figli a fronte di vizio e di perversione.




Quelli che poi definiamo, “disturbi del sistema nervoso”, in sintesi, non sono che gli effetti indotti dal drammatico scollamento che la “modernità” ha prodotto fra l’uomo e la natura, e quindi fra le varie e infinite entità spirituali.
Una buona parte del vecchio mondo ha resistito fino a 60/70 anni fa, dopo millenni in cui l’uomo (quello veramente sapiens) traeva ogni suo sostentamento, vera gioia e vero dolore dalla Madre Suprema; la TERRA.
Le nostre paure più perverse prodotte dalla “modernità relativizzante”, invalidano le nostre scelte e comportamenti quotidiani – e sono il logico risultato di questo scollamento fra uomo e natura.
Le tradizioni, il rito magico, l’iniziazione, il folclore, il timore dell’inconoscibile, erano le fondamenta etiche di un vivere consapevole. Oggi siamo sommersi dal Nulla e avvolti in un dolore pungente dal quale non ci possiamo liberare. E non servono farmaci, droghe e isterica allegria, per lenire il nostro dolore esistenziale! E’ tempo di pacificazione con la natura; abbandonare le città per affondare le nostre mani nella terra – zappare, seminare, raccogliere, e in fine, sperare. Questa, é la sola e vera conoscenza e medicamento e cura, per tutti i nostri mali: ritrovare la nostra vera essenza, le emozioni, le atmosfere, la magia, il silenzio e la Fede, senza la quale, nulla ha un senso.

In passato, il culto religioso, in tutte le sue molteplici e diverse forme, si esprimeva come liturgia di ringraziamento, al fine di ingraziarsi la benevolenza del Cielo perché non si interrompesse quello stato di grazia, che la natura dispensava agli uomini, con magnanimità e in abbondanza.

L’ateismo dilagante nelle società occidentali consumiste e relativiste (e che le rappresenta in quanto, tali), è la logica risultante di un disagio fisico, psichico ed esistenziale di massa, frustrante, paranoide e vendicativo, che si dissocia da ogni concetto di bene comune e di solidarietà. Un atteggiamento totalmente riverso su uno sterile opportunismo individuale e chiusura verso l’esterno.
Per tanto, la felicità, oltre ad essere sinonimo e presupposto di fede e di speranza, induce gli animi alla benevolenza e i cuori alla passione, mitigando così, le loro pene passeggere e collocando il dolore e la morte nella sfera di quelle ineludibili necessità strutturali che, come la gioia e la salute, esaltano e corroborano il mistero della vita. Consapevolezza, autostima e sentimento di pacificazione, poi, sono strettamente correlate a quella condizione ideale che solo la felicità, può produrre.

E i riti propiziatori arcaici (in alcuni casi con il sacrificio di animali e, più rari, di vite umane), avevano l’intento e lo scopo di farsi mediatori per intercedere a grazie, favori e perdono.
In quest’epoca moderna caratterizzata da un’idolatria di quart’ordine, dove si mitizzano star della musica, calciatori, piloti, attori, politici nani, zoccole e imprenditori inquinatori, il concetto di “divino” è stato per sempre cancellato da ogni azione umana, sentimento ed emozione. Una portata di fuoco diseducatrice e mistificatrice, che il Sistema Bestia ha messo in atto, per mercificare (senza più alcun ostacolo di natura etica e morale), la sua effimera e immonda mercanzia.

Il mondo contadino del passato, che rappresentava un buon 99% della popolazione, era caratterizzato dall’autonomia e dall’autosufficienza e, ogni singolo o gruppo, definiva e determinava una sua “ragion d’essere”, sulla soddisfazione dei bisogni primari ed essenziali, relativi e dipendenti al territorio; alla sua capacità di produrre beni e privilegi (acqua, fertilità, energia) e sulla spinta propulsiva di consolidate tradizioni e ataviche credenze. Diversamente da oggi e, in antitesi con le ingenue teorie illuministe, ogni ragione si era compiuta ormai da tempo e, nell’individualismo prolifico veniva sancito il sacro valore della diversità.

Oggi la scienza arida e opportunista, ha fatto scempio di ogni valore e principio, mercificandoli in cambio di illusione e vane promesse e relegando l’umanità, nel crepuscolo di un limbo gelatinoso, svuotando gli uomini da ogni loro oggettiva e arbitraria responsabilità e prospettiva.
La forza di volontà che, in passato, aveva la funzione, lo scopo e la potenza di produrre diversità e merito, è venuta meno, per trasfigurare in omologazione e supina accettazione.

Oggi non c’è più trippa per gatti! Il lavoro non paga e, quel che è peggio, ci abbruttisce e ci incattivisce, rendendoci refrattari ai bisogni degli altri e, sempre più vulnerabili, al dolore e alla malattia.
Meglio restare chiusi in casa, fermi, immobili, nella trepidante attesa della grande implosione del Sistema. Così, non c’è più niente da comprare, da consumare, niente su cui investire, niente da dire, a cui credere e in cui sperare. Quale politica, quali manovre, quali beni di rifugio!! Sviluppo, crescita, ricerca, sono le parole vuote di un ritornello dissonante e fastidioso che, gli stessi autori non hanno più il coraggio di intonare.

Il Sistema, del resto, campa proprio in virtù di tali aberranti comportamenti, e su una conclamata stupidità della gente che, nel tempo, è trasfigurata in una particolare forma di schiavitù dai bisogni virtuali, del tutto inefficaci e sicuramente devastanti per la salute.

Una terza causa dell’impoverimento della società, è dovuto alla perdita di quella conoscenza di base che, un tempo, era sinonimo di autonomia e di autosufficienza dove l’individuo, era unico e solo artefice e responsabile della propria condizione.
Per tanto, lo scollamento radicale dell’uomo dalla terra, è la sola e vera causa della tragedia umana, morale e di civiltà che, presto, esploderà in tutta la sua potenza con tutte le conseguenze del caso.

Ergo (con il senno di poi) avremmo dovuto investire in beni duraturi, essenziali e non soggetti a contraffazione, immuni da ogni possibile interferenza industriale che ne potesse contaminare la loro natura.
Questi sacri doni che, fin dall’alba dei tempi, hanno determinato la condizione umana e le sue imprescindibili e originarie ragioni, si attestano negli elementi di, Terra, Acqua, Aria e Fuoco, in virtù di un quinto, fondante, creatore e generatore di ogni cosa che, nella Fede, esprime tutta la sua potenza e natura trascendente: Dio.

Gianni Tirelli


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Vogliono Toglierci l'Acqua per Depopolare la Terra

Il Guardian denuncia la Geoingegneria


Da tempo il Guardian si occupa della questione “geoingegneria” dedicandole una intera sezione del giornale. E’ di questi giorni la pubblicazione della nuova mappa delle sperimentazioni geoingegneristiche prodotta dall’ETC Groupdi Pat Mooney (recentemente ospite di Terra Futura) ove risulterebbe in Italia un piano di RIDUZIONE DELLE PRECIPITAZIONI! [Fonte]

Il Guardian e altri giornali stanno segnalando che un fondo di ricerca di diversi milioni di dollari, iniziato dall'appassionato "vaccinatore" fondatore di Microsoft, Bill Gates, viene utilizzato per finanziare un altro progetto criminale. Un grande pallone in bilico a 80.000 piedi sopra Fort Sumner nel Nuovo Messico, rilascerà i solfati nell'atmosfera entro il prossimo anno. (Senza dimenticare che gli aerei della morte rilasciano già da anni di tutto e di più...)

Lo scopo dichiarato di questo massiccio rilascio di particelle tossiche di solfato è che si riesca a raffreddare il pianeta contrastando il riscaldamento globale, detto anche global warming. La verità è che non esiste nessun riscaldamento globale... 

La geoingegneria è probabile che aumenti il rischio di conflitti internazionali legati al clima. Gates & company credono che l'unica scelta per "salvare il pianeta" sia inquinarlo con particelle di solfato, le quali sono altamente tossiche e nocive per la salute umana e per l'ecosistema. Un rapporto dell' Università di Washington spiega che le particelle di solfato contribuiscono alla pioggia acida, causano irritazione ai polmoni, inoltre l'offuscamento del sole con particelle riflettenti priverà agli esseri umani l'esposizione alla luce naturale, che è una fonte primaria per la sopravvivenza. 

Bill Gates finanzia un progetto che cerca di controllare il clima in modo artificiale utilizzando sostanze chimiche tossiche, un tentativo in grado di creare tutti i tipi di problemi potenzialmente irreversibili per il pianeta e l'umanità. [Fonte]




L’Evergreen, società controllata dalla C.I.A., avvelena te e la tua famiglia


L’Evergreen international aviation è una società di facciata della C.I.A. per le operazioni di Geoingegneria clandestina all'interno degli Stati Uniti, con sede nell'Air Park di Marana, nei pressi di Tucson in Arizona ed in Oregon, a McMinville, nei pressi di Portland. Una tessera importante della gigantesca operazione di avvelenamento globale è stata reperita per mezzo di un pilota ubriaco che ha vuotato il sacco. 

Le sue rivelazioni hanno confermato i sospetti sull’Evergreen che risulta essere in prima linea nella dispersione di elementi tossici come alluminio e bario. Le misure di sicurezza del sito Pinal Air Park, gestito come una base militare, sono draconiane come quelle dell’Area 51. 


L'Evergreen international aviation si vanta del fatto che molti velivoli che essa impiega hanno sette volte la capacità degli aerei antiincendio usati dai Vigili del fuoco. I serbatoi, infatti, possono contenere sino a 20.000 galloni che, però, non sono d’acqua per l’estinzione dei roghi… [Fonte]

 


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