A causa della crisi la Nasa ridurra' i fondi per il monitoraggio satellitare

A causa della crisi che sta colpendo direttamente anche il settore Americano della ricerca, la Terra potrebbe non essere più monitorata dallo spazio durante i prossimi anni come lo è stato fino ad oggi. Secondo quanto appreso infatti dal rapporto effettuato lo scorso Aprile dal National Research Council, che i satelliti stanno per subire un rapido declino in termini di capacità e numero. Secondo quanto si legge al suo interno infatti, tra quelli appartenenti al NOAA ed alla NASA, si dovrebbe passare da 23 a 6 componenti entro il 2020. Un dato davvero allarmante che potrebbe mettere a repentaglio il monitoraggio di fenomeni naturali estremi.

Uno dei motivi principali affinchè sia stata emanata una “sentenza” di tale genere, è ovviamente il denaro e i fondi che continuano ad arrivare sempre in minore quantità alle enti citate poc’anzi. Come qualsiasi macchina, i satelliti sono estremamente costosi in particolare nel loro mantenimento.  Peggio ancora, se una tempesta solare o un altro qualsiasi agente esterno dovesse rovinarli tutti definitivamente, come verrebbero sostituiti?

Inevitabilmente l’uso dei satelliti orbitanti nello spazio risulta fondamentale anche per la meteorologia. La previsione di uragani o tornado in una singola zona, passa per il monitoraggio della terra dallo spazio affinchè il movimento delle nubi o di altri sistemi temporaleshi possa essere inquadrato nel dettaglio in modo che possa collimare anche l’orario previsionale. Una loro drastica riduzione, come al momento si ipotizza, potrebbe portare delle conseguenze gravi direttamente nei confronti delle zone maggiormente esoste a questa tipologia di fenomeni estremi.

Hollande: un'altro della banda Bilderberg!

I mass media dichiarano che l’elezione del presidente francese Francois Hollande rappresenta una sorta di cambiamento epocale ed una sfida diretta all’Unione Europea. Il tempo ci darà una risposta. La storia intanto ci presenta un profilo particolare del nuovo premier francese. Francois Hollande è innanzitutto un entusiasta pro-europeo nonchè globalista convinto. Ha sostenuto nel 1992 il Trattato di Maastricht, il documento che delinea l’introduzione dell’Euro come moneta unica. Ha inoltre sostenuto la Costituzione europea in un referendum del 2005, nonostante la maggior parte dei suoi alleati socialisti votassero contro di essa. Hollande è l’ex portavoce dell’ex presidente francese Lionel Jospin, un altro impegnato globalista che ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg nel 1996. Egli è anche un ex assistente del Presidente socialista Francois Mitterand, un massone di 33° grado, lo stesso che commissionò la piramide del Louvre costruita con 666 pannelli di vetro. Assieme al Cancelliere tedesco Helmut Kohl (membro del Bohemian Grove), Mitterand generò il Trattato di Maastricht. Secondo alcuni il Bilderberg è stato in gran parte responsabile della vittoria presidenziale di Mitterand nel 1981. Il consigliere speciale di Hollande non è altro che Manuel Valls, ex massone e membro del Bilderberg, che appoggia apertamente la creazione di un superstato federale europeo a scapito della sovranità nazionale. Valls ha pubblicamente invitato la Commissione europea al controllo dei bilanci nazionali dei paesi membri dell’UE.

Un buco coronale espelle un flusso di particelle dirette verso la Terra


Un buco coronale sta espellendo un flusso di particele solari dirette verso la Terra, il cui impatto, previsto per il 9-11 Maggio, potrebbe aggiungersi agli affetti dell’espulsione di massa coronale (CME) in arrivo, aumentando la probabilità di una forte tempesta geomagnetica nel prossimo fine settimana. Il Solar Dynamics Observatory della NASA, ha immortalato questa immagine nelle prime ore di oggi: i buchi coronali, che in presenza del massimo solare sono dislocati lungo tutta la superficie del Sole, sono aree dove il campo magnetico globale si apre, permettendo ad una parte di atmosfera di ‘fuggire’.

Il deflusso del gas è proprio il vento solare. Le previsioni della NOAA stimano una probabilità del 40% di attività geomagnetica intensa non appena il flusso impatterà lungo il campo magnetico terrestre (a cui si sommerà la CME). Sarà necessario porre le dovute attenzioni ai prossimi giorni.
http://www.segnidalcielo.it/2012/05/sole-buco-coronale-espelle-un-flusso-di-vento-solare-diretto-verso-la-terra/

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Sempre piu' cittadini preoccupati dalle strane scie presenti nei nostri cieli!


Migliaia di cittadini sono preoccupati per quelle strane scie presenti costantemente nel cielo: i governi e le istituzioni ne sono al corrente? Hanno mai fatto qualcosa per verificare la situazione e tranquillizzare così i propri cittadini con delle risposte certe? Ci sono state interrogazioni parlamentari sia in Italia sia all’estero, senza alcun risultato. Ci chiediamo quindi come mai la voce di noi cittadini rimane inascoltata.Ma vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
Interrogazioni parlamentari all’estero:

14 gennaio 1999, Risoluzione del Parlamento Europeo contro il progetto USA HAARP.
17 ottobre 2006, Interrogazione tedesca al Parlamento Europeo.
5 febbraio 2007, Interrogazione parlamentare in Grecia.
10 maggio 2007, Interrogazione olandese al Parlamento Europeo.



Interrogazioni parlamentari in Italia:
2003, Deputato dei DS, poi UDC Italo Sandi 2003
2003, Deputato dei DS Piero Ruzzante
3 febbraio 2005, Deputato dei Comunisti Italiani Severino Galante
30 maggio 2006, Consiglieri regionali di Rifondazione comunista Davoli, Uras e Pisu Interrogano la Regione Sardegna.
13 giugno 2006, Senatore dei DS Nieddu.
8 agosto 2007, Senatore dell’UDC Ciccanti.

CHE COSA SONO LE SCIE CHIMICHE?
Le scie degli aerei, anche chiamate “scie di condensazione” o “contrails” in inglese, sono un fenomeno del tutto naturale. I gas caldi (mix tra vapore acqueo e gas combusti) che fuoriescono dai motori degli aerei venendo a contatto con l’aria fredda dell’atmosfera innescano il processo della condensazione: il vapore acqueo si trasforma in piccoli cristalli di ghiaccio soggetti all’evaporazione. Per la loro natura, le scie di condensazione si dissolvono in circa 30-50 secondi (in casi particolari posso permanere nell’aria per pochi minuti) e pertanto non possono essere lunghe.
Essendo un fenomeno del tutto naturale, le scie di condensazione seguono determinate leggi fisiche, le quali si possono riassumere in tre principali condizioni fondamentali:

- quote superiori agli 8000 metri;
- umidità relativa non inferiore al 70%;
- temperatura inferiore ai -40 °C.

(Questi valori si possono trovare nelle definizioni di “contrails” riportate da alcuni manuali di meteorologia, da Wikipedia, dai siti della NASA, FAA, NOAA, EPA e US Air Force)


Vedendo una scia bianca nel cielo si pensa subito che sia una normale scia di condensazione che segna il passaggio di un aereo di linea. Osservando attentamente, però, sorgono alcuni dubbi, soprattutto se si confrontano le scie presenti nei nostri cieli oggi e quelle che vedevamo 20 anni fa. 


Le scie degli aerei a cui eravamo abituati 20 anni fa si dissolvevano in pochi minuti e pertanto erano corte e strette. Le scie di oggi, invece, sono molto diverse: larghe, persistenti anche per ore e si espandono trasformandosi in uno strato biancastro. Le scie che potevamo osservare 20 anni fa solcavano i nostri cieli poco frequentemente ed erano tutte uguali.

Le scie di oggi, invece, sono molto più frequenti e sono talmente diverse le une dalle altre che è possibile suddividerle per tipologia: lunghe, corte, che si espandono, che non si espandono, a “trattini”, a “fusillo”, a “filamenti”, poco persistenti, molto persistenti.

Alcune scie si dissolvono in alcuni tratti ma permangono in altri. Altre hanno un aspetto fibroso mentre altre sembra che contengano al loro interno scie di consistenza diversa. Inconsueto e improbabile fenomeno se si trattasse di semplice vapore acqueo.

In alcuni giorni si possono contare nell’arco di un’ora decine e decine di scie e in altri giorni si può assistere alla formazione di veri e propri reticolati nel cielo. Queste scie sono state avvistate anche fuori dalle rotte degli aerei di linea, a quote improbabili per gli aerei di linea e in spazi aerei non consentiti al traffico civile e/o commerciale.



Spesso i nostri tramonti sono cosi'


Le prime testimonianze della presenza di strane scie bianche nel cielo risalgono al 1996 in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini americani. Successivamente, anche altri Paesi hanno iniziato a segnalare la presenza di queste scie nei loro cieli: Canada, Nuova Zelanda, Australia, Messico, Haiti, Porto Rico, Cambogia, Bahamas, Sud Africa, Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Olanda, Svezia, Scozia e Italia. Singolare è il caso della Croazia che ha visto queste scie per la prima volta il giorno successivo alla domanda formale di adesione alla Nato.



Le scie segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione, si incrociavano tra loro a forma di “X” o “#” creando nel cielo veri e propri reticolati e rimanevano sospese nell’aria per ore e ore espandendosi a dismisura e senza dissolversi completamente.

Secondo queste prime testimonianze, le scie anomale erano il risultato del passaggio di aerei bianchi e senza insegna, avvistati anche in spazi aerei non adibiti al traffico civile.

La prima protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998 quando, in seguito ad una notevole presenza di scie anomale sopra la cittadina di Espanola, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine, disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione e sintomi simili a quelli influenzali.
Le lamentele furono ignorate dal Governo dell’Ontario e così alcuni cittadini, prelevarono campioni di acqua e neve dalla propria terra e commissionarono analisi di laboratorio a proprio carico. Dall’esame dei campioni prelevati risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile.
Con le analisi di laboratorio alla mano, si ricorse quindi ad una petizione presentata al Parlamento del Governo Canadese ad Ottawa, nella quale i cittadini chiedevano chiarimenti sulla natura del fenomeno e soprattutto esigevano che cessassero le irrorazioni chimiche sopra di loro.
Dopo 45 giorni il Governo canadese rispose di non essere coinvolto in tali operazioni e che l’aviazione militare non aveva concesso permessi ad altri paesi di sorvolare il territorio Canadese a tale fine.
Sempre in Canada, ad Edmonton (in Alberta), dopo la comparsa di numerose scie bianche cominciarono a morire le piante di una vasta area che in breve tempo divenne arida.
Ad un’analisi chimica del terreno, risultò che la sua conduttività era sette volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio. In altre zone saturate dalle scie, fra le sostanze rinvenute si riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri.
Di fronte alle insistenti pressioni di numerosi cittadini americani allarmati da queste anomalie nel cielo e dai risultati delle analisi di laboratorio effettuate, le autorità americane interpellate (EPA, NASA, FAA, NOAA) affermano tutt’oggi, senza portare prove concrete, che non vi è alcunché di anomalo in queste singolari scie e che si tratta di semplici scie di condensazione formate da vapore acqueo.

Nel 2001, però, lo stesso governo americano parla di “chemtrails” in un documento ufficiale.
Viene presentata una proposta di legge [HR 2779] per chiedere il bando delle armi nello spazio, firmata democratico Dennis J. Kucinich, e sottoposta all’esame di tre commissioni (scientifica, esercito, relazioni internazionali) della House of the Representatives degli USA (l’equivalente della nostra Camera dei Deputati): lo Space Preservation Act. In questo testo, e per la prima volta in un documento ufficiale, appare il termine chemtrails. Esse vengono definite come una tipologia di arma e vengono menzionate nella sezione “armi esotiche” insieme ad altri voci quali: armi al plasma, elettromagnetiche, soniche, ultrasoniche, psicotroniche, sistemi ULF (ultra low frequency) ad alta quota, sistemi di armi laser, armi biologiche e ambientali.

Lo Space Preservation Act 2001 non viene approvato. 
L’anno successivo viene approvato lo Space Preservation Act 2002: il capitolo riguardante le “exotic weapons” , e quindi la voce sulle chemtrails, non compare.
Lo scopo dell’utilizzo delle scie chimiche non è certo ma in proposito sono nate diverse ipotesi.
Le più accreditate correlano lo spargimento di sostanze chimiche nell’atmosfera con le tecnologie atte a modificare e controllare il clima, anche a scopi militari.
Per protestare contro l’irrorazione delle scie chimiche ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, sia in Italia che all’estero ma nessuna di esse ha ottenuto una risposta esaustiva e convincente. Tutti gli enti ufficiali, governativi e meteorologici negano l’esistenza delle scie chimiche e insistono con l’affermare che si tratta di un fenomeno del tutto naturale e che quelle scie dal comportamento così strano non sono altro che le scie di condensazione degli aerei. 
Per convincere la popolazione sono persino nati dei progetti nelle scuole, per ogni fascia di età a partire dalla scuola materna, dove ai giovani studenti viene insegnato che quelle lunghe scie bianche nel cielo non sono altro che innocue scie di condensazione.

L’INIZIO E L’ESPANSIONE DEL FENOMENO
Le prime testimonianze della presenza di strane scie bianche nel cielo risalgono al 1996 in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini americani. Questo non significa che il fenomeno sia iniziato precisamente in quell’anno: molto probabilmente la sperimentazione ha avuto inizio diversi anni prima ma in maniera non troppo evidente. Successivamente, con l’intensificarsi della quantità delle scie anomale, alcune persone hanno iniziato ad accorgersi dello strano fenomeno e a documentarlo. Le prime foto che testimoniano la presenza di strane scie nel cielo sono state scattate a Las Vegas il 10 gennaio 1996, seguite da diverse segnalazioni provenienti da altre città statunitensi. Successivamente, anche altri Paesi hanno iniziato a segnalare la presenza di queste scie nei loro cieli: Canada, Nuova Zelanda, Australia, Messico, Haiti, Porto Rico, Cambogia, Bahamas, Sud Africa, Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Olanda, Svezia, Scozia e Italia. Singolare è il caso della Croazia che ha visto queste scie per la prima volta il giorno successivo alla domanda formale di adesione alla Nato.
Le scie segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione, si incrociavano tra loro a forma di “X” o “#” creando nel cielo veri e propri reticolati e rimanevano sospese nell’aria per ore e ore espandendosi a dismisura e senza dissolversi completamente. Secondo queste prime testimonianze, le scie anomale erano il risultato del passaggio di aerei bianchi e senza insegna, avvistati anche in spazi aerei non adibiti al traffico civile.
La prima protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998 quando, in seguito ad una notevole presenza di scie anomale sopra la cittadina di Espanola, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine, disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione e sintomi simili a quelli influenzali.


Le lamentele furono ignorate dal Governo dell’Ontario e così alcuni cittadini, prelevarono campioni di acqua e neve dalla propria terra e commissionarono analisi di laboratorio a proprio carico. Dall’esame dei campioni prelevati risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile.

Con le analisi di laboratorio alla mano, si ricorse quindi ad una petizione presentata al Parlamento del Governo Canadese ad Ottawa, nella quale i cittadini chiedevano chiarimenti sulla natura del fenomeno e soprattutto esigevano che cessassero le irrorazioni chimiche sopra di loro.

Dopo 45 giorni il Governo canadese rispose di non essere coinvolto in tali operazioni e che l’aviazione militare non aveva concesso permessi ad altri paesi di sorvolare il territorio Canadese a tale fine.

Sempre in Canada, ad Edmonton (in Alberta), dopo la comparsa di numerose scie bianche cominciarono a morire le piante di una vasta area che in breve tempo divenne arida.

Ad un’analisi chimica del terreno, risultò che la sua conduttività era sette volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio. In altre zone saturate dalle scie, fra le sostanze rinvenute si riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri.

Di fronte alle insistenti pressioni di numerosi cittadini americani allarmati da queste anomalie nel cielo e dai risultati delle analisi di laboratorio effettuate, le autorità americane interpellate (EPA, NASA, FAA, NOAA) affermano tutt’oggi, senza portare prove concrete, che non vi è alcunché di anomalo in queste singolari scie e che si tratta di semplici scie di condensazione formate da vapore acqueo.

Nel 2001, però, lo stesso governo americano parla di “chemtrails” in un documento ufficiale.
Viene presentata una proposta di legge [HR 2779] per chiedere il bando delle armi nello spazio, firmata dal democratico Dennis J. Kucinich, e sottoposta all’esame di tre commissioni (scientifica, esercito, relazioni internazionali) della House of the Representatives degli USA (l’equivalente della nostra Camera dei Deputati): lo Space Preservation Act .
In questo testo, e per la prima volta in un documento ufficiale, appare il termine chemtrails.
Esse vengono definite come una tipologia di arma e vengono menzionate nella sezione “armi esotiche” insieme ad altri voci quali: armi al plasma, elettromagnetiche, soniche, ultrasoniche, psicotroniche, sistemi ULF (ultra low frequency) ad alta quota, sistemi di armi laser, armi biologiche e ambientali.
Lo Space Preservation Act 2001 non viene approvato. L’anno successivo viene approvato lo Space Preservaction Act 2002: il capitolo riguardante le “armi esotiche”, e quindi la voce sulle chemtrails, non compare.
In Italia si inizia a parlare del fenomeno chemtrails grazie alla rivista Nexus.
Le prime testimonianze arrivano nel 1999 dalla provincia di Rovigo e dal padovano ma col passare del tempo si è iniziato ad osservare scie chimiche da ogni parte della penisola.
La loro presenza nei nostri cieli è stata particolarmente intensa nel 2003, anno in cui si è registrata una grande siccità e un’estate particolarmente calda.
Verso la fine del 2006 si è assistito ad una massiccia irrorazione mai vista prima: per settimane, senza nemmeno un giorno di sosta, scie chimiche e passaggi di aerei a centinaia e centinaia, con un impressionante intensità in alcuni giorni.
I primi cinque mesi del 2007 si sono stati caratterizzati dalla presenza quasi giornaliera delle scie chimiche nel cielo. In alcuni giorni la loro presenza è stata particolarmente “discreta”: alte, non particolarmente lunghe, poco persistenti, in spazi aerei “abituali”. In altri giorni, invece, il loro utilizzo è stato spudoratamente evidente: basse, lunghe da orizzonte a orizzonte, persistenti nell’aria per molte ore, in spazi aerei del tutto inusuali.
Un esempio eclatante è stato ciò che è avvenuto il 22 gennaio 2007.
Da tutta Italia sono state pervenute segnalazioni di un abnorme numero di scie chimiche visibili anche in spazi aerei dove di solito non passano aerei di alcun tipo. Sono stati fotografati veri e propri reticolati di scie chimiche e si sono contati un numero incredibile di aerei: 5-6 al minuto. Difficilmente un tale via vai può essere riconducibile al normale traffico aereo civile, soprattutto se questo avviene in alcuni giorni si e in altri no. Anche l’ipotesi di un’operazione militare in corso è poco credibile, in quanto è inverosimile che gli aerei militari effettuino delle esercitazione sopra i centri abitati.
Una situazione simile si è verificata il 7 e l’8 maggio 2007, giorni in cui si è assistito a livello internazionale ad una massiccia irrorazione. Sono pervenute segnalazioni da tutto il centro-nord d’Italia, da molto altri stati europei, dal Canada e dagli Stati Uniti.
Come si spiegano tutte queste scie concentrate in questi due giorni? Condizioni favorevoli alla formazione di scie di condensazione in mezzo mondo per circa 48 ore continue?
E se anche fosse… come si spiega questo intenso traffico aereo concentrato in questi due giorni?
Durante i mesi estivi sono state avvistate corte e di breve durata negli stessi spazi aerei dove i primi mesi dell’anno erano lunghe e persistenti.
All’interno degli stessi spazi aerei dove i primi mesi dell’anno erano tante, basse, lunghe e persistenti, durante i mesi estivi ne sono state avvistate poche, alte, corte e di breve durata.
Se è vero l’alto numero di scie che vediamo è dovuto all’incremento del traffico aereo non si spiega come mai proprio nel periodo estivo, periodo nel quale le compagnie aeree mettono a disposizione più voli, si sono viste così poche scie (e aerei).
Il problema delle scie chimiche quindi riguarda l’Italia e non è recente.
Nel corso degli anni ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, esposti e denunce per chiedere alle autorità dei chiarimenti. Risposte serie ottenute? Nessuna.
Come mai questa ritrosia nel parlare di un fenomeno che riguarda tutti?

Fonte 

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MUOS di Niscemi: verso la guerra globale permanente


- Antono Mazzeo -

A Niscemi, in provincia di Caltanissetta, nel cuore di un’importante riserva naturale, sta per essere installato uno dei quattro terminali terrestri del MUOS (Mobile User Objective System), il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari per i conflitti del XXI secolo, quelle con i missili all’uranio impoverito, gli aerei senza pilota e le armi nucleari in miniatura, conflitti sempre più “virtuali”, computerizzati, disumanizzati. Disumanizzanti.
Il sistema MUOS, ad uso esclusivo delle forze armate statunitensi, consentirà di propagare universalmente gli ordini di guerra, convenzionale e/o chimica, batteriologica e nucleare. E finanche quelli per scatenare la guerra al clima e all’ambiente. Collegherà tra loro i centri di comando e controllo delle forze armate, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento e gli arsenali di morte sparsi in tutto il pianeta. La nuova rete di satelliti e terminali terrestri consentirà di moltiplicare di dieci volte il numero delle informazioni che saranno trasmesse nell’unità di tempo, accrescendo in modo esponenziale i rischi che venga scatenato l’olocausto per un mero errore tecnico.
Il MUOS incarna le mille contraddizioni della globalizzazione neoliberista. Elemento chiave delle future guerre stellari, avrà effetti devastanti sull’ambiente, il territorio e la salute delle popolazioni. Le tre mega-antenne emetteranno micidiali microonde che si aggiungeranno all’inquinamento elettromagnetico generato dalla stazione di telecomunicazione della marina militare USA presente da vent’anni in contrada Ulmo. In un recente studio sui rischi del nuovo sistema di telecomunicazioni a firma dei professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, si riporta che nel periodo compreso tra il dicembre 2008 e l’aprile 2010 «l’Arpa Sicilia ha effettuato una serie di rilievi sulle emissioni generate dalla stazione di radiotrasmissione di Niscemi che hanno consentito di rilevare valori di campo elettrico prossimi al valore di attenzione di 6 V/m». Le misurazioni hanno evidenziato in particolare «la presenza di un campo elettrico intenso e costante in prossimità delle abitazioni, mostrando un sicuro raggiungimento dei limiti di sicurezza per la popolazione e, anzi, un loro probabile superamento. In un caso il valore rilevato è risultato prossimo al limite di attenzione stabilito dalla normativa».
I lavori del MUOS hanno già compromesso irrimediabilmente l’habitat dell’area naturale “Sughereta”, Sito di Importanza Comunitaria (SIC). I crescenti processi di militarizzazione, con i loro effetti deleteri sulle attività produttive ed economiche, stanno contribuendo allo spopolamento delle campagne e al massiccio esodo verso il Nord di centinaia di giovani niscemesi. E come se non bastasse, nello sfondo, l’inquietante presenza della criminalità organizzata. A eseguire una parte delle opere per il MUOS sarebbe stata chiamata un’impresa contigua alle “famiglie” mafiose locali.
Il Politecnico di Torino ha pure rilevato che il nuovo terminale per le Stars Wars avrà pesantissimi effetti sul traffico aereo nei cieli siciliani e in particolare sul vicino aeroporto di Comiso, riconvertito ad uso di civile dopo avere ospitato negli anni ’80 i 112 missili nucleari Cruise della NATO. «La potenza del fascio di microonde del MUOS è senz’altro in grado di provocare gravi interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere investito accidentalmente», scrivono i professori Zucchetti e Coraddu. «Gli incidenti provocati dall’irraggiamento accidentale di aeromobili distanti anche decine di Km. sono eventualità tutt’altro che remote e trascurabili ed è incomprensibile come non siano state prese in considerazione dagli studi progettuali della Marina militare USA. I rischi d’interferenza investono potenzialmente tutto il traffico aereo della zona circostante il sito MUOS. Nel raggio di 70 Km si trovano ben tre scali aerei: Comiso, a poco più di 19 Km dalla stazione di Niscemi, e gli aeroporti militare di Sigonella e civile di Fontanarossa (Catania), che si trovano rispettivamente a 52 Km e a 67 Km». Sigonella e Fontanarossa, tra l’altro, sono già oggetto delle spericolate operazioni di atterraggio e decollo dei velivoli da guerra senza pilota Global Hawk, Predator e Reaper a disposizione delle forze armate USA e NATO.
Per gli studiosi del Politecnico, l’irraggiamento a distanza ravvicinata, di un aereo militare, potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. «Le interferenze generate dalle antenne possono arrivare infatti a innescare accidentalmente gli ordigni trasportati. È quanto accaduto il 29 luglio 1967 nel Golfo del Tonchino alla portaerei US Forrestal, quando le radiazioni emesse dal radar di bordo detonarono un missile in dotazione ad un caccia F-14, causando una violenta esplosione e la morte di 134 militari. Tali considerazioni dovrebbero portare a interdire cautelativamente vaste aree dello spazio aereo sovrastanti l’installazione del MUOS».
Gli insostenibili pericoli per il traffico aereo del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari sono del tutto noti ai tecnici statunitensi, al punto che sei anni fa fu deciso di dirottare a Niscemi il terminale MUOS destinato originariamente alla stazione aeronavale di Sigonella. A determinare il cambio di destinazione, le risultanze di uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate dalle grandi antenne (Sicily RADHAZ Radio and Radar Radiation Hazards Model), eseguito da due aziende statunitensi, AGI – Analytical Graphics Inc. e Maxim Systems. Nello specifico, venne elaborato un modello di verifica dei rischi di irradiazione sui sistemi d’armi, munizioni, propellenti ed esplosivi (il cosiddetto HERO – Hazards of Electromagnetic to Ordnance), ospitati nella grande base siciliana. Appurato che le fortissime emissioni elettromagnetiche del MUOS potevano avviare la detonazione degli ordigni, AGI e Maxim Systems raccomandarono i militari statunitensi di non installare i trasmettitori a Sigonella. Anche Filippo Gemma, amministratore di Gmspazio Srl di Roma (società che rappresenta in Italia la statunitense AGI), ha confermato l’esito negativo dello studio sull’impatto elettromagnetico. Nel corso dello speciale di Rai News 24 Base Usa di Sigonella. Il pericolo annunciato, trasmesso il 22 novembre 2007, Gemma ha dichiarato che «una delle raccomandazioni di AGI era che questo tipo di trasmettitore non dovesse essere installato in prossimità di velivoli dotati di armamento, i cui detonatori potessero essere influenzati dalle emissioni elettromagnetiche del trasmettitore stesso».
Contro il devastante progetto militare – mai discusso in sede parlamentare – si sono pronunciati tre consigli provinciali (Catania, Ragusa e Caltanissetta) e quasi tutti i Comuni vicini all’installazione USA di contrada Ulmo. In un primo tempo anche il Presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, si era dichiarato contro il MUOS, poi con un repentino e più che sospetto giro di valzer si è trasformato in uno dei suoi più convinti sostenitori. Ciononostante comitati spontanei di cittadini, istituzioni e associazioni politiche, sindacali e ambientaliste stanno moltiplicando gli sforzi per ottenere la revoca delle autorizzazioni concesse per l’installazione delle mega-antenne. Dopo un corteo di protesta a Niscemi il 31 marzo scorso e un presidio a Comiso il 4 aprile in occasione del trentennale della grande manifestazione contro i missili nucleari Cruise, i No MUOS siciliani si ritroveranno a Niscemi il 29-30 aprile e l’1 maggio per una tre giorni di eventi e iniziative di sensibilizzazione.
«L’intero territorio dell’Isola ha già pagato altissimi costi sociali ed economici per le dissennate scelte di riarmo e militarizzazione», afferma Alfonso Di Stefano della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella. «Il recente conflitto in Libia ha consacrato il ruolo della Sicilia come grande portaerei per le operazioni di attacco USA, NATO ed extra-NATO in Africa e Medio Oriente. Dallo scalo “civile” di Trapani Birgi sono stati scatenati buona parte dei bombardamenti contro l’esercito e la popolazione civile libica. Sigonella è stata trasformata in capitale mondiale dei famigerati Global Hawk mentre prolifera ovunque l’installazione di radar per l’intercettazione delle imbarcazioni di migranti. Tutto ciò per perpetuare il modello di rapina delle risorse energetiche e arricchire i signori del complesso militare-industriale statunitense». Il MUOS, costato già più di sei miliardi di dollari, ha come principale contractor Lockheed Martin, il colosso a capo del dissennato programma dei cacciabombardieri F-35. Il dio di tutte le guerre ha sempre lo stesso volto di morte.
Articolo pubblicato in Lotta Continua, n. 2, aprile 2012.


Tedeschi minacciano la Grecia: nessun taglio, nessun aiuto

9 maggio 2012 - BERLINO - I leader politici tedeschi hanno avvertito: "la Grecia non ricevera' nemmeno un centesimo di aiuto se non rispettera' tutte le condizioni del suo piano di salvataggio internazionale". Le elezioni di Domenica in Grecia non sono riuscite a formare una maggioranza parlamentare, gettando il paese nel caos politico ed aumentando il rischio di nuove elezioni per risolvere l'empasse.La Germania contribuisce con la quota maggioritaria per il piano di salvataggio della Grecia, che viene erogato a rate, a condizione che Atene soddisfi determinati obiettivi di risparmio. "Gli accordi devono essere rispettati. Non credo che possiamo o dobbiamo rinegoziare ", ha detto Martin Schulz, un politico tedesco e presidente del Parlamento europeo, in visita a Berlino.Schulz ha fatto eco in Grecia avvertendo:"La nostra posizione è immutata. L'aiuto può scaturire solo se le condizioni vengono soddisfatte ", ha detto ai giornalisti. La Grecia deve fare nuovi tagli alla spesa attraverso il parlamento entro il mese prossimo per beneficiare di un aiuto di 11,5 miliardi di euro rata di cui ha bisogno per evitare il fallimento. La situazione di stallo post-elettorale ha sollevato interrogativi sul fatto che la timeline possa essere soddisfatta. Il voto in Grecia e la vittoria del socialista Francois Hollande nelle elezioni presidenziali francesi del fine settimana ha sottolineato il sentimento crescente in Europa contro le misure di austerità  imposte da Berlino come via d'uscita dalla crisi del debito. - Chicago Tribune Notizie

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Aumentano i timori per un grande terremoto a Tokyo per il prossimo futuro

8 maggio 2012 - GIAPPONE - In una stanza silenziosa all'Università di Tokyo, il sismologo Shinichi Sakai punta delle linee colorate su un monitor digitale. Lo schermo visualizza in tempo reale la vasta rete di sismografi in Giappone. Questo è uno dei paesi più sismicamente attivi del mondo, e le linee piatte dimostrano che tutto è silenzioso in tutta la regione, almeno per il momento. Poi, come da copione, due delle linee iniziano a saltare violentemente, riempiendo lo schermo con pixel rossi e gialli. Stanno inseguendo un terremoto molto piccolo, centrato appena fuori Tokyo. Sakai dice, piccoli terremoti come questo accadono circa 10.000 volte l'anno in Giappone, e per i geologi come lui, anche per i piccoli terremoti vale la pena prestare attenzione. Dice che c'è stato un aumento di cinque volte di piccole scosse intorno a Tokyo dal giorno del terremoto enorme fuori del Giappone nella costa nord-orientale a marzo dell'anno scorso. Nel mese di gennaio, Sakai, dell'Università di ricerca  ha visionato i nuovi numeri e si è avvicinato ad una previsione scioccante: C'è un 70 per cento di probabilità che un forte terremoto colpisca Tokyo entro i prossimi quattro anni. Sakai ei suoi colleghi sono i principali esperti sismici del paese. Il governo giapponese ha anche previsto la possibilità di un simile terremoto importante nella zona di Tokyo, ma per un periodo di tempo più lungo, entro 30 anni. Sakai, con  il nuovo periodo di quattro anni ha portato una reazione enorme sia tra gli scienziati e leader politici. Sakai non ha ritrattato la sua previsione, ma ora si rifiuta di citare tempi specifici. "Non posso parlare", ha detto, con una risatina ironica.

 


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