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Vulcanismo globale in forte aumento,molti vulcani pronti ad eruttare!


Oramai non si contano piu' i vulcani che stanno eruttando o che minacciano di farlo ,il vulcanismo globale e' in forte aumento,ieri Martedi4 ottobre 2011 una doppia eruzione ha interessato il vulcano russo Shiveluch e l'indonesiano Anak Krakatau.


Situato nella penisola russa del Kamchatca lo Shiveluch ha emesso una colonna di cenere vulcanica fino ad 8 km,fortunatamente e' stato scongiurato il pericolo per le popolazioni circostanti,una ricaduta delle ceneri e' stata registrata in alcuni villaggi della zona.



L'altro vulcano l'Anak Krakatau, per il quale gia' era stato aumentato il livello di allerta negli ultimi giorni,ha eruttato in Indonesia Martedi' 4 Ottobre 2011 i vulcanologi hanno registrato una espulsione di cenere mista a rocce ma stanno ancora monitorando la situazione per comprendere il tipo di eruzione che potrebbe scatenarsi.
le autorita' hanno decretato il divieto di avvicinarsi al vulcano in un raggio di 2 Km.L'Anak Krakatau e' uno dei vulcani piu' pericolosi al mondo.


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Il dispositivo del CERN, potenzialmente pericoloso?

Continua la spinosissima polemica sull'effetto potenzialmente distruttivo dell'importante dispositivo svizzero del Cern, Il Large Hadron Collider (LHC). L'ipotesi anche se fantascientifica è tutt'altro che campata in aria e di seguito spieghiamo il motivo:


Un simile dispositivo potrebbe essere legato al grande aumento recente di attività sismica. “L’LHC produce il più grande campo magnetico terrestre, dopo quello naturale proveniente dal nucleo del pianeta;. Quindi è potenzialmente una macchina che può produrre terremoti che disturbando il campo magnetico.

Ci sarebbero casi in cui alcuni terremoti sembravano coincidere con l’attività dell’LHC. “L’anno scorso, quando l’LHC del CERN è stato rimesso in funzione, esattamente dopo una settimana si è avuto un terremoto in Cile dell’8,8°, il sesto più grande della storia. Altro fermo di 3 mesi, rimesso in funzione ed ecco il quinto più grande terremoto della storia in Giappone, e nello stesso anno. “Si tratta di una pura coincidenza, o potrebbe esserci una correlazione?



La macchina è molto probabile che causi onde gravitomagnetiche, ed anche piccoli cambiamenti nel campo magnetico terrestre potrebbe potenzialmente creare l’instabilità. “Ogni volta che una nuova fonte magnetica appare un campo magnetico si riordina. Ogni volta che la macchina si accende di nuovo entro una settimana la Terra “riordina” i suoi campi di forza, e si potrebbe ottenere un forte terremoto.

E inoltre, si dice che LHC possa portare alla creazione di un buco nero, nessuno può prevedere ciò che accadrebbe in tal caso……

Il CERN ha assicurato che non vi sono pericoli connessi con l’attività in corso all’LHC, non poteva essere diversamente. Possiamo solo indagare, sperando che quando e se vengano dimostrati potenziali pericoli questo enorme macchinario venga dismesso.


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Una doppia eruzione sul monte Sakurajima in Giappone

Una doppia eruzione esplosiva e' stata registrata sul vulcano Sakurajima in Giappone il 3  ottobre 2011.Il Sakurajima è un vulcano attivo, nonché isola omonima (ora unita alla terraferma) nella Prefettura di Kagoshima, nel Giappone sud-occidentale.
E'uno stratovulcano con la cima divisa in tre picchi: il Kitadake a N (inattivo da almeno 4900 anni, e che è il più alto: 1117 m s.l.m.), il Nakadake al centro, e il Minamidake a S, unico picco tuttora attivo. La superficie dell'isola è di circa 77 km quadrati. Il monte si trova in una parte della baia di Kagoshima chiamata Baia di Kinko; la stessa isola, inoltre, fa parte della stessa città di Kagoshima. Il nome, tradotto dal giapponese, significa "isola dei ciliegi" (sakura = ciliegio, jima o shima = isola), per via delle abbondanti colture di questi alberi da frutto.
Nel 1914, il vulcano ebbe una violentissima eruzione che seppellì di lava i villaggi circostanti, ed il cui deposito unì l'isola alla vicina Penisola di Osumi. L'attività vulcanica continua tutt'oggi, e consiste soprattutto nell'emissione di cenere che ricopre i dintorni del monte, oltre alla stessa Kagoshima.


Il Sakurajima è situato nella caldera di Aira, grande più di 20 km e formatasi a causa di una catastrofica eruzione circa 22.000 anni fa. In quell'occasione furono espulsi varie centinaia di km cubici di cenere e pomice, causando lo sprofondamento del preesistente edificio vulcanico nella camera magmatica, poi invasa dall'acqua marina, e creando le vastissime distese di sabbia bianca della regione. Il vulcano, che ha un'età approssimativa di 15.000 anni (dunque, geologicamente giovanissimo), sorge ad 8 km a S del centro della caldera, e la prima eruzione storica documentata risalirebbe al 963 d.C. La maggior parte delle eruzioni sono di tipo stromboliano (concernenti, cioè, solo le parti sommitali), ma grandi eruzioni pliniane (altamente distruttive) si sono verificate nel 1471-76, 1779-82 e nel 1914.


L'eruzione del 1914 è stata la più potente eruzione vulcanica del XX secolo mai avvenuta in Giappone, e le colate prodotte in essa unirono il vulcano alla terraferma. Prima di quell'anno, il vulcano era stato quiescente per più di un secolo. Testimone dell'evento fu il vulcanologo statuinitense Frank A.Perret.
L'eruzione iniziò l'11 gennaio 1914. Allarmata dai frequenti terremoti che da qualche tempo si avvertivano in maniera sempre più crescente, la popolazione s'era già messa al sicuro. Il vulcano dapprima manifestò una serie di forti esplosioni che crearono un'altissima nube eruttiva, poi generò imponenti colate laviche che si riunirono ben presto in un unico fiume di fuoco liquido. Il 13 gennaio, un violentissimo terremoto uccise 35 persone. Durante la fase finale dell'eruzione, la Caldera di Aira fu sommersa per 60 cm, a causa della subsidenza del suolo dovuta allo svuotamento della camera magmatica. Il fatto che tale subsidenza si sia verificata al centro della caldera, e non sotto il Sakurajima stesso, testimonia che il vulcano sia rifornito di magma dalle stesse "sacche" che alimentavano l'antica caldera.



Dopo il 1914, il Sakurajima entrò nuovamente in eruzione nel 1955, costringendo nuovamente gli abitanti a lasciare la zona. Cinque anni dopo, sulla montagna fu eretto l'omonimo Osservatorio Vulcanologico, al fine di monitorare il vulcano e di prevenirne le eruzioni: nella zona intorno ad esso vivono non meno di 680,000 persone, e la stessa Kagoshima si trova a soli 8 km dalla bocca del vulcano. Sono stati costruiti appositi rifugi nei dintorni della città, al sicuro da colate piroclastiche e dalla pioggia dei lapilli, ove le persone possono mettersi al sicuro nel più breve tempo possibile grazie ad adeguatissimi ed efficientissimi piani d'evacuazione, che scattano con il suono di una sirena.
Dopo l'ultima, significativa eruzione nel 1991 e quella più recente del maggio 2009, il Sakurajima è entrato nella lista denominata "Decade Vulcano", un progetto che riguarda lo studio approfondito di 16 vulcani, sparsi intorno alla Terra, le cui condizioni geologico-ambientali possono essere utili alla comprensione delle dinamiche eruttive e dei disastri ad esse collegati.
Il Sakurajima fa parte attualmente del Parco Nazionale Kirishima-Yaku, ed è meta abituale di molti turisti.
http://thewatchers.adorraeli.com/2011/10/04/explosive-eruptions-at-sakurajima-volcano-japan/
Wikipedia




IL VIDEO DELL?ERUZIONE:

Vesta, uno dei più grandi asteroidi conosciuti


Nel 1596 un astronomo, matematico e musicista tedesco che rispondeva al nome di Giovanni Keplero, arrivò a credere che poteva esistere un pianeta nello spazio compreso tra Marte e Giove. La sua intuizione era dovuta ai suoi calcoli atti a determinare la forma ellittica delle orbite planetarie. Successivamente i calcoli matematici di Johann Daniel Titius e Johann Elert Bode – in seguito noto come legge di Titius-Bode – sembravano essere d’accordo con questa teoria. 


Nell’Agosto del 1798, un gruppo conosciuto come “Polizia Celeste”, di cui faceva parte un astronomo tedesco, fu formato per la ricerca di questo pianeta mancante. L’astronomo tedesco, Heinrich Olbers, scoprì il secondo asteroide conosciuto, Pallade. In una lettera a un suo collega astronomo tedesco, egli stese la prima teoria sull’origine dell’asteroide. Egli si domandò: “Può essere che Cerere e Pallade sono solo un paio di frammenti di un pianeta che una volta occupava un posto tra Marte e Giove?”. Olbers motivava la sua idea dal momento che i frammenti di tale pianeta sconosciuto intersecavano il punto dell’eventuale esplosione. Nella notte del 29 Marzo 1807, osservando quest’area all’osservatorio privato situato al piano superiore della sua casa a Brema (Germani), scoprì Vesta, diventando la prima persona ad aver scoperto 2 asteroidi. Dopo innumerevoli osservazioni, olbers inviò i suoi calcoli al matematico Carl Friedrich Gauss, che calcolò l’orbita di Pallade in sole 10 ore. Vesta è il secondo corpo più massiccio nella fascia degli asteroidi. Presenta delle chiazze chiare ed altre scure proprio come la Luna, denotando quindi una certa unicità tra questi corpi. Le osservazioni terrestri hanno poi stabilito che l’asteroide presenta delle regioni basaltiche, che significa che un tempo la lava scorreva sulla sua superficie. Ha una forma irregolare, più o meno quella di uno sferoide oblato ed è l’asteroide più luminoso del cielo, essendo occasionalmente visibile dalla Terra anche ad occhio nudo. Quando Vesta si è avvicinato al nostro pianeta nel 1996, il telescopio spaziale Hubble ha mappato la superficie topografica e le sue caratteristiche. La mappatura ha messo in evidenza un grande cratere al polo sud di 460 Km, enorme rispetto alle dimendioni di Vesta che ha un diametro di 530 Km. Profondo in media 13 Km con punte di 15 Km, il cratere è stato formato da un impatto avvenuto nei primi anni di vita dell’asteroide. Il materiale espulso da questo scontro hagenerato una serie di asteroidi e meteoriti che in passato si sono anche schiantate sulla Terra. Diversamente dalla maggior parte degli asteroidi, l’interno di Vesta è molto differente.


Credit: NASA/JPL
Come i pianeti terrestri, l’asteroide ha una crosta di lava solidificata he copre un mantello roccioso ed un nucleo di ferro e nichel. Questo porta a credere alla tesi che Vesta sia nato come protopianeta, piuttosto che come asteroide. Il nucleo di Vesta sembra essersi formato rapidamente entro i primi 10 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare, così come la sua crosta basaltica. Le colate laviche probabilmente si estendevano da centinaia di metri a diversi chilometri, con uno spessore tra i 5 e i 20 metri. La stessa lava poi raffreddata ha dato origine a quello che oggi osserviamo. Nel 1960 una palla di fuoco proveniente da Vesta è stata osservata sui cieli dell’Australia. Il corpo roccioso staccatosi dal grande asteroide era composto interamente da pirosseno, un minerale che si trova nei flussi di lava. Vesta quindi fa parte dei corpi di cui si hanno dei campioni di roccia (gli altri sono la Luna e Marte). Nel settembre 2007, la NASA ha lanciato un veicolo spaziale con l’intenzione di visitare gli asteroidi Vesta e Cerere, che incontrerà nel 2015. La missione consiste nel studiare le caratteristiche del sistema solare analizzando due asteroidi molto differenti tra loro. Cerere mostra delle calotte polari stagionali e potrebbe avere una sottile atmosfera. Vesta dal canto suo è invece secco e roccioso. Date le loro dimensioni, i due corpi sono in realtà considerati come protopianeti, o piccoli pianeti. L’attrazione gravitazionale di Giove ha interrotto la loro formazione. Senza la presenza del gigante del sistema solare oggi potremmo parlare di 2 pianeti effettivi. Vesta è stata ripresa nuovamente dal telescopio spaziale Hubble, ottenendo ulteriori dati. Gli stessi dati hanno rilevato che l’asteroide è inclinato di circa quattro gradi in più rispetto a quanto si pensasse inizialmente. Questi risultati aiuteranno la Nasa a svolgere la mappatura della superficie.


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Enormi fratture stanno dividendo l'Africa,e' potrebbero creare un nuovo oceano!


3 Ottobre 2011 - ETIOPIA - divisione dell'Africa in due : un gigantesco serbatoio sotterraneo di roccia fusa è stato scoperto sotto i deserti d'Etiopia dai geologi inglesi che stanno studiando la regione Afar nel Corno d'Africa, dopo un recente aumento dell'attività vulcanica e sismica e la comparsa di crepe giganti sulla superficie del territorio. Le Placche tettoniche nella zona stanno separandosi a tal punto che potrebbero creare un nuovo oceano. Ora, gli scienziati hanno mappato il colossale lago sotterraneo di magma che si trova fino a 20 miglia (32 km) sotto la superficie terrestre. "Stimiamo che vi siano 3.000 chilometri cubi di roccia fusa sotto Afar - sufficienti a coprire tutta Londra ... con circa un chilometro di roccia", ha detto Kathy Whaler, professore di geofisica all'Università di Edimburgo.


Il serbatoio è sotto pressione tale che ha spinto lingue di roccia fusa verso la superficie, producendo eruzioni vulcaniche e terremoti. Nel 2005, una lingua di magna fuso risalito in superficie origino' una formazione rocciosa lunga 40 km in 10 giorni. Afar si trova nella Great Rift Valley dell'Africa orientale in un punto in cui tre placche tettoniche stanno divergendo l'una dall'altra. Tale movimento crea spazi vuoti, o spaccature, nella crosta terrestre, che consente alla roccia fusa di risalire dal profondo . Ci sono migliaia di chilometri di queste fratture in tutto il mondo, ma quasi tutte si trovano in profondità sotto l'oceano.L' Africa orientale e Islanda sono gli unici luoghi in cui emergono sulla terra ferma. Gran parte di Afar è già sotto il livello del mare, ma è protetta dalle inondazioni da una barriera di basse colline dell'Eritrea. I geologi ritengono che la barriera protettiva sara' superata in circa un milione di anni, consentendo al Mar Rosso di inondare l'intera area e formare un nuovo oceano. 


Indonesia: Rischio eruzione per il vulcano Anak Krakatau

Le autorita' indonesiane hanno sollevato lo stato di allerta per uno dei vulcani piu' pericolosi dell'arcipelago.L'Anak Krakatau,è un vulcano dell'isola indonesiana di Rakata.


Conosciuto per le sue eruzioni molto violente, soprattutto per quella che si verificò il 27 agosto 1883 con energia equivalente a 500 megatoni, provocando il suono più forte mai udito sul pianeta, un boato che arrivò a quasi 5000 km di distanza. L'esplosione ridusse in cenere l'isola sulla quale sorgeva il vulcano e scatenò un'onda di tsunami alta 40 metri che correva alla velocità di 1120 km/h.
Lo scorso 30 Settembre e' stato decretato il livello 3 di allerta su una scala di 4,a causa dell'aumento del numero e dell'intensita' dei terremoti.il 2 Ottobre 2011 sono stati registrati 2745 terremoti.


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LA NASA AMMETTE L'ESISTENZA DEL PIANETA X ?


Il 29 Settembre 2011, la NASA ha tenuto una conferenza per l'aggiornamento delle informazioni sul database di asteroidi vicini alla Terra nel nostro sistema solare, catalogati dal telescopio Widefield Infrared Survey Explorer (WISE). Ma la cosa si è fatta veramente interessante quando una persona, chiamando in diretta nello studio, ha chiesto alla Nasa di negare il pericolo del Planet X. 




Al minuto 4:12 del video che segue, il chiamante chiede: "Potete (...) rassicurare la gente che il Pianeta X non arriverà l'anno prossimo?" Non solo: Amy Mainzer (Principal Investigator NEOWISE, JPL) non ha negato la sua esistenza, ma quasi l'ha confermato, dopo essersi aggrovigliata in strane spiegazioni: "Il Pianeta X non è venuto per farci del male!" ha detto, riconoscendo sostanzialmente la sua esistenza. Dopo aver schivato la questione per qualche tempo, finalmente ha continuato: "Noi pensiamo che questo (Planet X?) è solo ... eh ... solo una sorta di" poi capisce l'errore e cerca di risolvere il problema aggiungendo: "Se c'è qualcosa là fuori potrebbe essere un grande corpo in un'orbita quasi circolare!" COSA??? Ma il chiamante spinge le cose ancora di più, chiedendo se ci fosse: "...qualche altra cosa da dire su questo punto?" Amy Mainzer cade in trappola, ancora una volta e comincia a parlare di nane brune: "Siamo stati in grado di confermare la scoperta di 100 nuovi ... eh ... oggetti, queste stelle sono molto fredde chiamate nane brune e ... quindi ... che è molto simile a quello che ... eh ... le persone sono interessati alla ricerca, quindi ... abbiamo in realtà trovato che alcune di queste sono relativamente vicino alla Terra".
Ma di cosa parla? Probabile, secondo me, che si tratti proprio del pianeta dell'incrocio...


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