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Il passato di Marte in un meteorite

Recuperato nel 1984 nella zona di Allan Hills, in Antartide,ALH84001 è un meteorite di circa 2 chili, precipitato sulla Terra 13’000 anni fa. Fin dal momento della sua scoperta ha attirato su di sé molte attenzioni per via della sua provenienza: è praticamente certo che un tempo si trovasse su Marte e che, a causa dell’impatto di un grosso meteorite schiantatosi sul pianeta rosso, sia schizzato nello spazio iniziando un viaggio poi conclusosi fra i ghiacci terrestri. ALH84001 è quindi un prezioso campione, contenente una parte di storia di Marte.I risultati di uno studio recente, pubblicato nei Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS), partono da nuove approfondite analisi e giungono a conclusioni molto interessanti sull’ambiente marziano così come poteva essere miliardi di anni fa, all’epoca in cui si formarono i minerali contenuti nel famoso meteorite.


Concentrando l’attenzione su un particolare tipo di carbonati, è stato possibile stabilire che si sono formati per precipitazione, in presenza di acqua e anidride carbonica, a una temperatura di 18°C. La formazione sarebbe inoltre avvenuta a temperatura costante, in un deposito d’acqua del sottosuolo soggetto a una graduale evaporazione, a metri o a decine di metri di profondità.
Si tratta di una ulteriore conferma all’ipotesi che un tempo Marte (o almeno certe sue regioni) fosse un ambiente più umido di quanto non lo sia oggi e che le temperature fossero moderate. D’altra parte però, si conferma anche la natura effimera dei depositi di acqua liquida: un fatto, questo, che ancora non permette di stabilire se Marte sia mai stato un mondo favorevole allo sviluppo di vita, per quanto elementare.
La questione rimane aperta, evidenziando la necessità di effettuare altre analisi, altrettanto approfondite, su altri frammenti marziani, senza aspettare che piovano dal cielo. A questo provvederanno le future missioni, che saranno in grado di raggiungere Marte, raccogliere campioni e spedirli poi sulla Terra.

Istituto Nazionale di Astrofisica

Un incredibile tornado crea distruzione e morte a Johannesburg

4 ottobre 2011 - JOHANNESBURG , Sud Africa - Il tornado che ha colpito il comune di Duduza Domenica sembrava un gigantesco serpente con occhi enormi, un testimone ha detto. Un altro residente ha detto che pensava che fosse la fine del mondo. Un bambino di 8 anni è morto e oltre 160 persone sono rimaste ferite quando il tornado ha colpito Duduza, a circa 40 miglia ad est di Johannesburg, distruggendo decine di case, e spazzando via baracche di latta, nel comune di Ekurhuleni.

Domenica un altro tornado ha ucciso un'altro bambino di 9 anni in una baraccopoli vicino alla città di Ficksburg nel Free State, 185 miglia a sud di Johannesburg. Oltre 40 persone sono rimaste ferite e più di 1.000 baracche e case sono state rase al suolo. "Ho visto il cielo aperto e ho pensato che questo è l'Armageddon", ha detto un residente. Prima che me ne rendessi conto di cio' che stava accadendo, il mio tetto e' volato via. "Tutto è stato spazzato. La mia tv, i miei mobili. "" Ora io non so dove dormire e non ho niente da mangiare" Mondli Gungubele, il sindaco di Ekurhuleni, ha detto che Lunedi Duduza sarebbe stata dichiarata zona disastrata.

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Disastro di Fukushima: da bonificare un'area grande quanto Tokyo!

La bonifica dei terreni contaminati in seguito al disastro nucleare di Fukushima potrebbe riguardare un'area più ampia di Tokyo
La bonifica dei terreni contaminati in seguito al disastro nucleare di Fukushima potrebbe riguardare un'area più ampia di Tokyo. Lo rivela il rapporto del Ministero dell'Ambiente giapponese cui fa riferimento un articolo pubblicato su The Irish Times.

La rimozione del terriccio contaminato da cesio e da altri elementi radioattivi potrebbe produrre un mucchio di scorie nucleari di quasi 29 milioni di metri cubi, abbastanza per riempire 80 stadi come quello più grande di Tokyo.

Secondo la prima valutazione ufficiale del Ministero dell'Ambiente il lavoro di decontaminazione del peggior incidente nucleare dai tempi di Chernobyl potrebbe estendersi ad un'area di 2.400 km2 nelle 4 prefetture giapponesi più colpite dall'emergenza.

Gli esperti incaricati dal governo hanno spiegato che almeno 5 cm di terreno dovranno essere prelevati per rendere sicuro il territorio. Il processo di decontaminazione riguarderà anche la rimozione delle foglie e dei detriti naturali e del terriccio nei boschi, che coprono il 60-70% per cento della superficie interessata. Un budget di 2,9 miliardi dollari è già stato stanziato per la bonifica.

Nella centrale di Fukushima, nel frattempo, la temperatura all'interno dei reattori 1 e 3 è stabilmente scesa sotto i cento gradi (circa 80 °C) per la prima volta dallo scoppio dell'emergenza. Lo ha annunciato la Tepco che ha spiegato che anche quella del reattore 2 è scesa a 99,4 gradi.

Intanto nel terreno antistante il disastrato impianto nucleare di Fukushima tracce di plutonio sono state rilevate. Il plutonio, ha riferito il governo nipponico, è stato rilevato in sei siti della prefettura, tra cui il villaggio di Iitate, 45 km a nord-ovest della centrale nucleare.

Eppure, malgrado il ritrovamento di questa sostanza tossica oltre che radioattiva, la sera del 30 settembre il governo giapponese ha deciso di revocare totalmente lo stato di “zona di evacuazione d'emergenza” stabilito dopo l'incidente nucleare.


Fonte: http://www.ilcambiamento.it

L' 8 ottobre una pioggia di meterioti s'infrangerà sull'atmosfera terrestre!


Dopo il collassamento indotto del satellite Nasa lo spazio torna a farsi sentire. Stavolta però "busserà" sull'atmosfera terrestre in modo nature. Prepararsi a sabato 8 ottobre 2011 quando una pioggia di meteoriti inonderà la cortina di gas della Terra. I meteoriti della costellazione del Drago, Draconidi appunto, si infrangeranno sullo scudo atmosferico creando un effetto "doccia". Un fenomeno analogo si verificò già nel 1933, a Malta si contarono 22.500 meteore in poche ore. Uno spettacolo unico, diviso in due facce. La prima apocalittica ma affascinante con lunghe strisce scintillanti che, intorno all'ora di cena, circa le otto, squarceranno il cielo. Ottima scusa per farsi abbracciare da una partner.


La seconda più tecnico-scientifica ma da non sottovalutare. Quelle volgarmente dette stelle cadenti altro non sono che frammenti dei meteoriti che entrando in contatto con l'atmosfera portano ad evaporazione la propria superfice solida, scatenando una reazione tra atomi risultante in una brillante scia luminosa. Rispetto al 1933 oggi è tutto diverso, per un motivo semplice e non banale. La tecnologia imperante nelle nostre giornate.Cellulari, navigatori e tutto ciò che si appoggia a satelliti potrebbe incontrare degli intralci o essere disturbato.

SCENARI - Intorno al nostro pianeta ruota un affollato sistema di satelliti che potrebbe subire seri danni; quasi un bombardamento delle strutture orbitanti. I rischi, secondo il Centro Ufologico di Taranto, sarebbero talmente alti che l'incrocio con le Draconidi, avrebbe fatto optare la Nasa a ruotare la stazione spaziale internazionale dalla parte dello scudo, di cui è dotata, per prevenire eventuali impatti.“

Fonte:http://ilsole24h.blogspot.com/

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Vulcanismo globale in forte aumento,molti vulcani pronti ad eruttare!


Oramai non si contano piu' i vulcani che stanno eruttando o che minacciano di farlo ,il vulcanismo globale e' in forte aumento,ieri Martedi4 ottobre 2011 una doppia eruzione ha interessato il vulcano russo Shiveluch e l'indonesiano Anak Krakatau.


Situato nella penisola russa del Kamchatca lo Shiveluch ha emesso una colonna di cenere vulcanica fino ad 8 km,fortunatamente e' stato scongiurato il pericolo per le popolazioni circostanti,una ricaduta delle ceneri e' stata registrata in alcuni villaggi della zona.



L'altro vulcano l'Anak Krakatau, per il quale gia' era stato aumentato il livello di allerta negli ultimi giorni,ha eruttato in Indonesia Martedi' 4 Ottobre 2011 i vulcanologi hanno registrato una espulsione di cenere mista a rocce ma stanno ancora monitorando la situazione per comprendere il tipo di eruzione che potrebbe scatenarsi.
le autorita' hanno decretato il divieto di avvicinarsi al vulcano in un raggio di 2 Km.L'Anak Krakatau e' uno dei vulcani piu' pericolosi al mondo.


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Il dispositivo del CERN, potenzialmente pericoloso?

Continua la spinosissima polemica sull'effetto potenzialmente distruttivo dell'importante dispositivo svizzero del Cern, Il Large Hadron Collider (LHC). L'ipotesi anche se fantascientifica è tutt'altro che campata in aria e di seguito spieghiamo il motivo:


Un simile dispositivo potrebbe essere legato al grande aumento recente di attività sismica. “L’LHC produce il più grande campo magnetico terrestre, dopo quello naturale proveniente dal nucleo del pianeta;. Quindi è potenzialmente una macchina che può produrre terremoti che disturbando il campo magnetico.

Ci sarebbero casi in cui alcuni terremoti sembravano coincidere con l’attività dell’LHC. “L’anno scorso, quando l’LHC del CERN è stato rimesso in funzione, esattamente dopo una settimana si è avuto un terremoto in Cile dell’8,8°, il sesto più grande della storia. Altro fermo di 3 mesi, rimesso in funzione ed ecco il quinto più grande terremoto della storia in Giappone, e nello stesso anno. “Si tratta di una pura coincidenza, o potrebbe esserci una correlazione?



La macchina è molto probabile che causi onde gravitomagnetiche, ed anche piccoli cambiamenti nel campo magnetico terrestre potrebbe potenzialmente creare l’instabilità. “Ogni volta che una nuova fonte magnetica appare un campo magnetico si riordina. Ogni volta che la macchina si accende di nuovo entro una settimana la Terra “riordina” i suoi campi di forza, e si potrebbe ottenere un forte terremoto.

E inoltre, si dice che LHC possa portare alla creazione di un buco nero, nessuno può prevedere ciò che accadrebbe in tal caso……

Il CERN ha assicurato che non vi sono pericoli connessi con l’attività in corso all’LHC, non poteva essere diversamente. Possiamo solo indagare, sperando che quando e se vengano dimostrati potenziali pericoli questo enorme macchinario venga dismesso.


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Una doppia eruzione sul monte Sakurajima in Giappone

Una doppia eruzione esplosiva e' stata registrata sul vulcano Sakurajima in Giappone il 3  ottobre 2011.Il Sakurajima è un vulcano attivo, nonché isola omonima (ora unita alla terraferma) nella Prefettura di Kagoshima, nel Giappone sud-occidentale.
E'uno stratovulcano con la cima divisa in tre picchi: il Kitadake a N (inattivo da almeno 4900 anni, e che è il più alto: 1117 m s.l.m.), il Nakadake al centro, e il Minamidake a S, unico picco tuttora attivo. La superficie dell'isola è di circa 77 km quadrati. Il monte si trova in una parte della baia di Kagoshima chiamata Baia di Kinko; la stessa isola, inoltre, fa parte della stessa città di Kagoshima. Il nome, tradotto dal giapponese, significa "isola dei ciliegi" (sakura = ciliegio, jima o shima = isola), per via delle abbondanti colture di questi alberi da frutto.
Nel 1914, il vulcano ebbe una violentissima eruzione che seppellì di lava i villaggi circostanti, ed il cui deposito unì l'isola alla vicina Penisola di Osumi. L'attività vulcanica continua tutt'oggi, e consiste soprattutto nell'emissione di cenere che ricopre i dintorni del monte, oltre alla stessa Kagoshima.


Il Sakurajima è situato nella caldera di Aira, grande più di 20 km e formatasi a causa di una catastrofica eruzione circa 22.000 anni fa. In quell'occasione furono espulsi varie centinaia di km cubici di cenere e pomice, causando lo sprofondamento del preesistente edificio vulcanico nella camera magmatica, poi invasa dall'acqua marina, e creando le vastissime distese di sabbia bianca della regione. Il vulcano, che ha un'età approssimativa di 15.000 anni (dunque, geologicamente giovanissimo), sorge ad 8 km a S del centro della caldera, e la prima eruzione storica documentata risalirebbe al 963 d.C. La maggior parte delle eruzioni sono di tipo stromboliano (concernenti, cioè, solo le parti sommitali), ma grandi eruzioni pliniane (altamente distruttive) si sono verificate nel 1471-76, 1779-82 e nel 1914.


L'eruzione del 1914 è stata la più potente eruzione vulcanica del XX secolo mai avvenuta in Giappone, e le colate prodotte in essa unirono il vulcano alla terraferma. Prima di quell'anno, il vulcano era stato quiescente per più di un secolo. Testimone dell'evento fu il vulcanologo statuinitense Frank A.Perret.
L'eruzione iniziò l'11 gennaio 1914. Allarmata dai frequenti terremoti che da qualche tempo si avvertivano in maniera sempre più crescente, la popolazione s'era già messa al sicuro. Il vulcano dapprima manifestò una serie di forti esplosioni che crearono un'altissima nube eruttiva, poi generò imponenti colate laviche che si riunirono ben presto in un unico fiume di fuoco liquido. Il 13 gennaio, un violentissimo terremoto uccise 35 persone. Durante la fase finale dell'eruzione, la Caldera di Aira fu sommersa per 60 cm, a causa della subsidenza del suolo dovuta allo svuotamento della camera magmatica. Il fatto che tale subsidenza si sia verificata al centro della caldera, e non sotto il Sakurajima stesso, testimonia che il vulcano sia rifornito di magma dalle stesse "sacche" che alimentavano l'antica caldera.



Dopo il 1914, il Sakurajima entrò nuovamente in eruzione nel 1955, costringendo nuovamente gli abitanti a lasciare la zona. Cinque anni dopo, sulla montagna fu eretto l'omonimo Osservatorio Vulcanologico, al fine di monitorare il vulcano e di prevenirne le eruzioni: nella zona intorno ad esso vivono non meno di 680,000 persone, e la stessa Kagoshima si trova a soli 8 km dalla bocca del vulcano. Sono stati costruiti appositi rifugi nei dintorni della città, al sicuro da colate piroclastiche e dalla pioggia dei lapilli, ove le persone possono mettersi al sicuro nel più breve tempo possibile grazie ad adeguatissimi ed efficientissimi piani d'evacuazione, che scattano con il suono di una sirena.
Dopo l'ultima, significativa eruzione nel 1991 e quella più recente del maggio 2009, il Sakurajima è entrato nella lista denominata "Decade Vulcano", un progetto che riguarda lo studio approfondito di 16 vulcani, sparsi intorno alla Terra, le cui condizioni geologico-ambientali possono essere utili alla comprensione delle dinamiche eruttive e dei disastri ad esse collegati.
Il Sakurajima fa parte attualmente del Parco Nazionale Kirishima-Yaku, ed è meta abituale di molti turisti.
http://thewatchers.adorraeli.com/2011/10/04/explosive-eruptions-at-sakurajima-volcano-japan/
Wikipedia




IL VIDEO DELL?ERUZIONE:

 


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