La situazione è considerata grave. Il ministro Filipović dell’Economia ha convocato per domani mattina presso il Ministero un incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria e i direttori delle più grandi catene di vendita al dettaglio in Croazia per chiedere giustificazione di questi aumenti.
Inoltre, oggi anche il primo ministro Plenković ha annunciato su Twitter di aver convocato un incontro con i rappresentanti dell’Ispettorato di Stato, dell’Amministrazione fiscale e doganale, con l’obiettivo di “proteggere i consumatori da aumenti di prezzo ingiustificati”.
Anche se diversi responsabili di catene della distribuzioni neghino, la gente si è accorta di questi forti aumenti immediatamente. Gli utenti dei social media ne hanno parlato tutto il giorno, citando esempi specifici di articoli che improvvisamente hanno ottenuto un prezzo più alto con il nuovo anno solare, come se i drastici aumenti di prezzo a cui i consumatori hanno assistito ogni giorno nell’ultimo anno non fossero sufficienti.
Sui social network è scoppiate forti proteste contro la catena di negozi Lidl. Secondo gli utenti di Reddit e Facebook, Lidl ha arrotondato i prezzi della maggior parte dei suoi prodotti, rendendo alcuni prodotti dal 10 al 20% più costosi, riferiscono i clienti.
Ad esempio, il burro domestico, che ora Lidl pubblicizza a un prezzo “favorevole” di 2,89 euro, ovvero 21,77 kune, fino a poco tempo fa costava 13,59 kune, secondo i consumatori. “Non insultare la nostra intelligenza. Hai alzato vergognosamente i prezzi a tuo favore”, ha scritto un commentatore sulla pagina Facebook di Lidl, mentre altri clienti hanno annunciato che non avrebbero più fatto acquisti presso la catena. Sicuramente scegliere come data di passaggio il primo gennaio di un periodo ad alta inflazione non ha aiutato, dato che una parte degli aggiustamenti dei prezzi era sicuramente programmata.
Comunque diamo il benvenuto alla Croazia nell’Euro e lasciamo che i croati possano godere degli stessi piaceri di cui hanno goduto gli italiani.
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