17/05/2022 - E’ possibile, anzi probabile che l’Europa possa subire un vero e proprio tracollo economico tra qualche mese. Secondo alcune fonti giornalistiche credibili il Cremlino, disgustato dal tira e molla dell’Europa sulle sanzioni dal continuo invio di armi,,dal livello osceno raggiunto dalla russofobia e dai piani per finanziare l’ucraina con 15 miliardi di euro, praticamente tolte dalla bocca delle classi popolari del continente avrebbe già deciso di di smettere di rifornire l’Occidente di petrolio e di tutte le materie prime, compreso quelle di natura alimentare ” al più tardi verso la fine si settembre ”. Solo due paesi occidentali continuerebbero a ricevere merci di esportazione russe dopo l’estate: Ungheria e Serbia. Naturalmente potrebbe benissimo trattarsi di voci che non hanno una reale consistenza, ma chiaramente Mosca si prepara a una guerra più ampia che potrebbe essere innescata dal tentativo della Polonia ( naturalmente ispirata dagli Usa e dalla sua amministrazione impresentabile) di impadronirsi di quella erano Galizia e Rutenia ovvero le provincie più occidentali dell’attuale Ucraina. Già ora che le sanzioni europee contro la Russia hanno determinato un effetto boomerang con un ulteriore ulteriore aumento dei prezzi dell’energia, la situazione economica del continente si è gravemente deteriorata, ma se dovessero mancare davvero gas, petrolio, grano, uranio, litio e tante altre materie prime sarebbe la catastrofe.
Fino ad oggi infatti le preclusioni ai prodotti energetici russi determinate dalle sanzioni sono intervenute solo a parole, ma sottobanco si continua ancora ad importare grazie a piccoli trucci burocratici come ad esempio quello che considera il contenuto del 49,99 per centro di petrolio russo, come prodotto non russo, marchingegno che permette alla Shell con sede in Lituania di arricchirsi , oppure la conversione di sempre più società private al pagamento in rubli del gas di cui però sembra che i governi non parlano più. Cioè le azioni europee contro la Russia hanno enfatizzato l’inflazione che era stata innescata dalla pandemia, ma in realtà non c’è stata alcuna carenza sostanziale perché Mosca ha continuato a rifornire l’Europa: è stato un gesto di buona volontà mal interpretato dalla Ue la quale ha pensato di poter “abbaiare” contro Mosca e mandare armi, sia pure vecchie e inutili ai nazisti ucraini, senza però che venissero meno le forniture perché la Russia aveva bisogno di soldi dopo il furto dei suoi asset bisogno di soldi. Si certo che aveva bisogno di soldi, ma intanto ne ha ricevuto molti a causa all’aumento dei prezzi e poi può vendere altrove le sue risorse, anche a condizioni migliori. In ogni caso si trova in uno scontro vitale con la Nato, che la portano a poter fare dei sacrifici che non sanno comunque nemmeno un decimo di ciò che capiterebbe agli europei se davvero le forniture delle materie prime di base venissero azzerate. E non solo agli europei, ma anche agli Stati Uniti che si ritroverebbero a fare i conti con prezzi stratosferici delle materie prime vitali anche per il suo sistema militare. L’economia occidentale crollerebbe in pochi mesi.
Certo può essere che si tratti solo di voci incontrollate, ma il fatto che due giorni fa a sorpresa De Benedetti abbia chiesto che l’Europa e l’Italia si dissocino dalla guerra americana alla Russia facendo anche strame dei presunti valori che dovrebbero giustificare la crociata contro Mosca, rende la notizia un po’ più solida e credibile perché questi personaggi chiave non si muovono mai per nulla. Qualcosa evidentemente si sta muovendo sottopelle. Del resto è chiaro che per l’Europa l’unica via di uscita dalla catastrofe annunciata è chiedere con quanta voce ha in corpo che si mettano in piedi serie trattative trai contendenti . Certo non avrebbe alcuna credibilità a chiedere un tavolo della pace fintanto che consegna armi agli ucraini e ne istruisce gli uomini cosa che nel diritto internazionale prefigura uno stato di guerra, questo lo capirebbe anche un bambino ma non il direttorio di Bruxelles che si rivela ogni giorno di più come un accolita di idioti capace solo di fare del lobbismo per Washington e per le sue multinazionali, specie quelle del farmaco. D’altro canto non sono mancati gli utili idioti che hanno tratto in inganno le persone chiacchierando a pagamento della possibilità di fare a meno delle materie energetiche russe.
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