La dittatura sanitaria sempre piu' stringente

03/03/2021 - di Gianni Lannes


Addio libertà? Prima gli arresti domiciliari (lockdown), adesso il definitivo e permanente confinamento nazionale, regionale, comunale e domestico. Con il pretesto di una falsa pandemia utile a sottomettere l'umanità, anche il vecchio continente sotto il tallone delle multinazionali e dell'euroburocrazia, è passato dalla democrazia alla tecnocrazia. Ecco lo strumento insospettabile, pianificato da tempo, come da copione globale.

Controllo totale, anzi totalitario mediante vaccini inutili (per via delle innumerevoli varianti) e pericolosi (assemblati in un lampo), utili comunque a stabilire discriminazioni sociali trasformando i cittadini in gregge ubbidiente. Un passaporto vaccinale uguale per tutti i Paesi europei, che consenta ai cittadini di tornare a viaggiare: è la proposta allo studio delle autorità di Bruxelles, con i 27 Paesi che il 25 febbraio scorso si sono trovati sostanzialmente d’accordo sull’idea malsana, pur mantenendo opinioni diverse sul genere di “privilegi” che il passaporto può garantire. A spingere è stata in particolare la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen (votata dai grulloni italidioti), che ha avvisato: se non si fa in fretta nella partita potrebbero entrare anche Google e Apple. La prigionia di milioni di persone non è solo una questione di dominio e potere, ma anche di soldi pubblici sperperati.

“Siamo tutti d’accordo sulla necessità di istituire i passaporti vaccinali”, ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel, al termine dell’incontro, come riferisce Bloomberg. “In futuro sarà senz’altro positivo adottare questo tipo di certificati, ma ciò non vuol dire che solo chi è in possesso del passaporto potrà viaggiare. Su questo non sono ancora state prese decisioni”. Il passaporto dovrebbe contenere dati stabiliti in base a criteri comuni, come la vaccinazione, il test negativo o l’immunità. E secondo von der Leyen “è importante trovare una soluzione a livello europeo: in caso contrario altri attori potrebbero approfittarne. Google e Apple – ha spiegato la presidente dell’esecutivo di Bruxelles alla stampa – stanno già proponendo soluzioni di questo tipo all’Oms: e dato che parliamo di informazioni sensibili, per noi è importante che si arrivi a sviluppare una soluzione europea”. Il coinvolgimento di Apple e Google è stato per ora smentito da un portavoce dell’Oms, che ha precisato come l’organizzazione abbia adottato “un approccio neutrale” dal punto di vista del software da adottare per sviluppare il passaporto vaccinale.



Di fatto già dalla fine dello scorso anno diverse società del tech stanno lavorando allo sviluppo di soluzioni che permettano ai cittadini di portare con sé le “credenziali digitali”, come gli esiti dei tamponi effettuati e delle vaccinazioni, da esibire prima di salire su aerei o treni o di entrare in luoghi finora proibiti come cinema, stadi e teatri. Una di queste è l’app CommonPass, sviluppata dalla svizzera The Commons Project insieme al World Economic Forum, e che conta già su collaborazioni con diverse linee aeree, come Lufthansa, Swiss Airlines, United Airlines, Virgin Atlantic e Cathay Pacific. L’app consente di generare un “certificato di salute” da esibire alle autorità di frontiera, anche sotto forma di QR code, garantendo la riservatezza. Anche la famigerata IBM (a cui Renzi nel 2016 con un accordo segreto ha ceduto le informazioni sanitarie sensibili della popolazione italiana, chiedendo e ottenendo l'istituzione del fascicolo sanitario elettronico) ha sviluppato la sua app, chiamata Digital Health Pass, che detiene questi dati in una sorta di portafogli virtuale.

Per ora, comunque, la stessa OMS in un recente comunicato, pubblicato a gennaio 2021, l’organizzazione (ormai al soldo della Gates Foundation) ha invitato i governi a “non introdurre la necessità di dimostrare di essere vaccinati o immuni come requisito di ingresso”, almeno per adesso. Il problema principale, come ha rimarcato l’agenzia per la Salute delle Nazioni Unite, è la mancanza di dati certi sull’efficacia dei vaccini nel ridurre la trasmissione del virus, oltre alla disponibilità ancora limitata di dosi. A spingere invece per un’introduzione rapida del passaporto vaccinale sono le compagnie aeree e i Paesi che vivono di turismo, preoccupati dall’ipotesi di nuove restrizioni ai viaggi durante l’estate. La International Air Travel Association (Iata), che rappresenta 290 compagnie aeree nel mondo, ha scritto una lettera ai leader europei, invitandoli ad adottare rapidamente soluzioni come la sua IATA Travel Pass, un’altra forma di certificazione con la quale i passeggeri possono fornire alle autorità e alle compagnie la prova di essere stati vaccinati o di avere un tampone negativo. “Se come Unione europea non troveremo una soluzione, qualcun altro lo farà, che siano le big tech Usa o chiunque altro”, ha spiegato Alex Patelis, consigliere economico del primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Sul fronte opposto il presidente francese Emmanuel Macron, che ha espresso numerosi dubbi sulla durata dell’immunità e sul rischio di infezione delle persone già vaccinate, oltre a questioni etiche e legali riguardanti i dati personali e la loro protezione. Macron, tuttavia, ha avanzato l'ipotesi di un pass sanitario, che non sarà un passaporto vaccinale vero e proprio, ma altrettanto valido in vista della riapertura dei luoghi di cultura e dei ristoranti chiusi nel periodo di lockdown: "Sarà un nuovo strumento che porrà molte questioni tecniche, di rispetto dei dati individuali, di organizzazione delle nostre libertà - ha detto Macron, e per questo - bisogna prepararlo fin da ora tecnicamente, politicamente, giuridicamente". Inoltre "bisognerà evitare - ha precisato l'inquilino dell'Eliseo dopo la discussione con i leader dei 27 paesi che costituiscono l'Ue - che ciascun Paese sviluppi un proprio sistema, lavorando a una certificazione medica comune". La stessa Grecia che per prima aveva proposto il passaporto vaccinale per rilanciare il turismo, cercando anche di fare il pieno rispetto all'Italia, sta rivedendo i parametri eventualmente da applicare a chi entra nella penisola ellenica e nelle isole. A mettere un altro freno al provvedimento arriva la dichiarazione del commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni che professando una sorta di mea culpa dice: "Forse la Commissione ha sottovalutato quanto le promesse delle case farmaceutiche avrebbero potuto dimostrarsi non attendibili".

Preoccupazioni condivise anche da alcuni sanitari: i passaporti vaccinali, ha spiegato l’epidemiologo Deepti Gurdasani alla Cnbc, possono fornire infatti “false rassicurazioni” ai vacanzieri. “Al momento non sappiamo quasi nulla riguardo all’efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione, o anche la malattia asintomatica, specie nei confronti delle diverse varianti che stanno circolando nel mondo”. Inoltre, molte nazioni non hanno ancora avuto un accesso ai vaccini sufficiente a immunizzare una quota significativa della popolazione: quindi un sistema del genere potrebbe “discriminare ulteriormente” i cittadini di questi Paesi, e in generale chi ancora non ha avuto accesso al vaccino. “Questi cosiddetti passaporti promettono il ritorno a una vita normale a chi è in grado di provare di essere immune”, ha sottolineato l’associazione per le libertà civili britannica Liberty. “Il che porta a chiedersi: cosa succederà a tutti gli altri?”.

In caso di passaporto vaccinale o qualsivoglia certificazione che attesti l'avvenuta inoculazione delle due dosi di vaccino, in tutta l'Europa si creerebbe una evidente disparità tra cittadini di diverse nazionalità. La dittatura tecnocratica trasforma l'umanità in cavia, sottomessa e silente.

Riferimenti:














Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.

Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2017.

Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.

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