05/09/2019 - Più di un milione di tonnellate di acqua contaminata si sarebbe accumulato nell’impianto nucleare di Fukushima distrutto dal 2011 ad oggi. Ma le autorità giapponesi pare non abbiano ancora le idee chiare su come smaltirlo.
I funzionari del governo giapponese hanno ammesso mercoledì scorso che starebbero ancora valutando le opzioni per gestire l'acqua contaminata nella centrale nucleare di Fukushima distrutta dalla Tokyo Electric Power. Intanto le preoccupazioni che l’acqua possa essere scaricata nell’Oceano crescono.
Si tratta di più di un milione di litri accumulati dall’incidente provocato dal terribile tsunami del 2011 ad oggi. In tutto questo tempo la Tepco (Tokyo Electric) ha cercato di raffreddare i nuclei di combustibile fuso versandovi acqua, la quale è andata ad accumularsi nei serbatoi. Ora però la Tepco lancia l’allarme e fa sapere che lo spazio nei serbatoi verrà esaurito entro la metà del 2022. Cosa accadrà allora?
Il briefing dei funzionari dell'ambasciata a Tokyo fa seguito ad una riunione in agosto di un gruppo di esperti governativi alla ricerca di modi per risolvere il problema dell'acqua. La decisione finale del governo sarà presa sulla base di un rapporto comparato.
Alla domanda posta da parte di uno dei funzionari dell'ambasciata partecipante alla riunione in merito alla tempistica della decisione, i funzionari giapponesi hanno affermato che tale tempistica non è ancora nota.
Alla riunione hanno partecipato 27 funzionari d’ambasciata di 22 Paesi e regioni, tra cui Corea del Sud e Stati Uniti. I diplomatici partecipanti non avrebbero avanzato alcuna protesta o richiesta, secondo i media.
"Con la massima trasparenza il Giappone continuerà a fornire informazioni alla comunità internazionale sulla situazione di Fukushima", ha detto ai diplomatici Koichiro Matsumoto, direttore della cooperazione internazionale al Ministero degli Esteri giapponese, all'inizio della riunione aperta ai media.
L'incontro arriva dopo che la Corea del Sud, nel bel mezzo di una disputa commerciale con il Giappone, il mese scorso aveva convocato un alto funzionario dell'ambasciata giapponese a Seoul per chiedere informazioni sulla posizione del Giappone riguardo l'acqua di Fukushima. Quella di mercoledì è l’ultima di una lunga serie di incontri e riunioni diplomatiche (oltre cento) sulla questione del disastro nucleare di Fukushima dal marzo 2011.
A seconda del tipo di combustibile e reattore utilizzati, la radiotossicità dei rifiuti prodotti da una centrale nucleare può durare centinaia, se non migliaia di anni.
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